degli spazi della scuola, finalizzato ad includere i bisogni di tutti 1
4. Considerazioni conclusive
Il framework Universal Design for Learning, proprio perché ambisce ad es-sere universale, può costituire la base di una buona strategia per rispondere alle necessità della Didattica Digitale Integrata: come si è visto brevemente in queste pagine mette in evidenza tre principali assi di variabilità dell’apprendi-mento che corrispondono ad altrettante possibili aree di intervento. Nel forni-re indicazioni rispetto all’uso possibile della tecnologia in corrispondenza dei suoi principi indica di fatto una via di sostenibilità per la Didattica Digitale Integrata che risponde alle indicazioni operative fornite dai documenti mini-steriali.
È tuttavia importante tenere sempre in considerazione che, come si è avuto modo di discutere in queste pagine, il digitale aggiunge un ulteriore livello di complessità alla didattica inclusiva. Non è semplicemente uno strumento, non offre garanzie di successo: implica l’assunzione di nuovi pa-radigmi da un lato e l’apertura a nuove possibilità dall’altro. La selezione e la progettazione attenta delle soluzioni da utilizzare nella classe e con la classe sono funzionali alla gestione della complessità che deriva anche dall’ibrida-zione di ambienti reali e virtuali. Per questo il contributo del framework UDL può essere fondamentale: permette di individuare con anticipo quali possano essere gli elementi sui quali focalizzarsi per evitare di incontrare intoppi lun-go il percorso, che si possono poi tradurre in barriere all’apprendimento per alunne e alunni, qualunque sia la loro condizione.
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Edvina Bešić – Pädagogische Hochschule Steiermark Silvia Kopp-Sixt – Pädagogische Hochschule Steiermark
Abstract
Der vorliegende Beitrag gibt einen Überblick über die Thematik digitaler Ungleich-heit, stellt relevante Dimensionen und Beziehungseffekte derselben zum schulischen Bereich vor und präsentiert konkrete Beispiele aus der Studie „Fernunterricht von Schüler*innen mit Behinderungen“ (Bešić & Holzinger, 2020) mit dem Ziel, Perspekti-ven für eine Weiterentwicklung der in den Lockdowns erzwungenen Notfall-Fernleh-re in Richtung größeNotfall-Fernleh-rer BildungsgeNotfall-Fernleh-rechtigkeit aufzuzeigen. Abschließend wird das Forschungs- und Entwicklungsprojekt „DigIn: Digitalisation and inclusive education – Leaving no one behind in the digital era“ (Bešić, 2021–2023) beschrieben.
Schlagwörter: Digitale Ungleichheit, Bildungsteilhabe, Behinderung, Inklusive Set-tings, Fernunterricht
1. Einleitung
Laut UNESCO (2020) war ca. eine Milliarde Kinder von den weltweiten Schul-schließungen im Zuge der COVID-19-Pandemie betroffen, auf die Bildungs-systeme und alle involvierten Personen genauso wenig vorbereitet waren wie auf den damit einhergehenden Digitalisierungsschub. Schlagartig mussten digitale Werkzeuge für Unterricht und Kommunikation genutzt werden, ob-1 William Ford Gibson (*1948)
gleich die Digitalisierung in Schule und Bildung bis zu diesem Zeitpunkt nur schleppend vorangekommen war. Digitale Lehr- und Lernformate wur-den nicht mehr nach ihrem potenziellen Mehrwert beurteilt, sondern wa-ren einfach alternativlos geworden (Kaspar et al., 2020). Infolgedessen kris-tallisierten sich digitale Ungleichheit und mangelnde Bildungsteilhabe als bildungsbezogene Probleme heraus. Schüler*innen, die bereits vor der Pan-demie Schwierigkeiten mit einer gleichberechtigten Bildungsteilhabe hatten, wurden noch mehr benachteiligt (Goldan et al., 2020). Dies bestätigen Befun-de Befun-der UN (2020) sowie Befun-der OECD (2020), Befun-denen zufolge Schüler*innen mit Behinderungen am wenigsten vom digitalen Fernunterricht profitierten.
Ausgehend von den vorliegenden Befunden ist es mit Blick in die Zukunft entscheidend, einerseits Dimensionen digitaler Ungleichheit für Schüler*in-nen mit Behinderungen zu identifizieren, und andererseits Perspektiven in Richtung größerer Bildungsgerechtigkeit in einer inklusiv-digitalen Lern-umgebung aufzuzeigen.
Im ersten Abschnitt dieses Beitrages werden die Dimensionen sozialer Ungleichheit beschrieben. Darauf aufbauend werden diese im zweiten Ab-schnitt vor dem Hintergrund der Erkenntnisse einer empirischen Studie und aktueller themenspezifischer Literatur diskutiert und mit dem schulischen Kontext in Beziehung gesetzt. Diese Literatur berichtet überwiegend über die Situation von Schüler*innen ohne Behinderungen, im Sinne einer intersekt-ionalen Perspektive sind diese aber für die digital-inklusive Bildung relevant und werden deswegen beschrieben. Der Beitrag schließt mit einem Ausblick auf mögliche Handlungsoptionen für die pädagogische Praxis ab.