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La specica tecnica è impostata in maniera tale da esprimere poche e semplici richieste: tale scelta è stata eettuata nell'ottica di limitare il meno possibile la ricerca di una soluzione, rendendo la progettazione totalmente libera.

Questo aspetto si è rivelato fondamentale per il lavoro svolto: la libertà di inventiva e il fatto che il problema sia stato approcciato da un elemento esterno all'ambiente di lavoro, hanno permesso di analizzare l'argomento ed arontare la progettazione in maniera molto aperta.

Il non aver posto limiti economici alla progettazione, per lo meno in questa fase preliminare, è da leggersi come un'ulteriore spinta alla libertà progettuale; essi non sono stati tuttavia del tutto ignorati: il lavoro è stato svolto facendo uso di buon senso da parte del tesista, per quanto sia possibile fare con i mezzi che lo studio universitario mette a disposizione, analizzando le varie proposte insieme al tutor, con l'obiettivo di scartare le soluzioni che egli per esperienza ha considerato non convenienti, e consultando i vari fornitori, al ne di conoscere i prezzi di alcuni componenti o la fattibilità delle lavorazioni da eettuare esternamente all'azienda.

Punto della situazione

La tesi arriva ora allo snodo fondamentale: il lavoro descritto sinora corri- sponde al primo periodo trascorso durante il tirocinio; le nozioni acquisite attraverso lo studio del processo, la lettura dei disegni esecutivi della soluzio- ne attuale, le osservazioni sul campo dei montaggi e dei collaudi eettuati dai tecnici, hanno costituito la base cognitiva necessaria ad entrare nell'ottica della problematica.

Tali nozioni sono state consolidate e raorzate dall'analisi delle soluzioni individuate da altre aziende per la medesima operazione, svolta anche in ambiti diversi: l'operazione di repitching è infatti utilizzata non solo nella produzione di articoli sanitari, ma svolge un ruolo fondamentale anche in altre tipologie di processi, come nella produzione di sigarette o più in generale nel packaging; analizzare le soluzioni usate per ambienti dierenti è stato utile ad arontare la problematica da un'ulteriore e diversa prospettiva.

L'insieme di questi presupposti ha ispirato la ricerca di una nuova solu- zione, lo sviluppo della quale è argomento della prossima ed ultima parte della stesura.

Parte III

7

Principio di funzionamento

Nel rispetto delle speciche tecniche, consultabili al capitolo 6.1 a pagina 32, e dei vincoli imposti dalle rivendicazioni del brevetto US 7,650,984 B2, con- sultabile in appendice D a pagina 124, si è dunque iniziata la ricerca di un nuovo sistema.

In questa prima fase si è proceduto realizzando a mano libera delle bozze di progetto; la varie proposte avanzate sono state analizzate con la collabo- razione del tutor; lo schema riportato nella prossima sezione è quello rite- nuto come il più adeguato ad essere sviluppato, in base a considerazioni di semplicità costruttiva, montaggio e costi di realizzazione.

Le alternative scartate non sono riportate, poichè la loro rappresentazione cartacea è limitata a schemi abbozzati di scarsa comprensibilità, mentre l'unica soluzione di cui si è sviluppata una vera tavola a mano è quella presa in considerazione per il progetto.

7.1 Rappresentazione manuale

In gura 7.1 nella pagina seguente è riportata la parte centrale del mecca- nismo repitch, mentre il sistema di alimentazione è riportato in gura 7.2 a pagina 39: lo schema completo prevede il montaggio dei due assiemi in serie, in particolare il distanziale A è stato riportato in entrambe le rappresenta- zioni in modo da evidenziare la modalità di montaggio che è stata prevista.

7. Principio di funzionamento

7. Principio di funzionamento

7. Principio di funzionamento

L'idea è quella di collegare ogni gripper ad un rotore (o ruota), ognuno dei quali è libero di ruotare attorno ad un albero sso che fa da telaio per sistema e gruppo alimentazione ed è collegato al macchinario alle sue estre- mità; ogni rotore è alimentato in maniera indipendente: il gripper B2 sarà collegato al braccio B1, posto in movimento poichè solidale ad un manicotto comandato da un motore tramite la dentatatura su di esso ricavata, e tra- sporta in rotazione la ruota collegandosi in corrispondenza della supercie indicata dalle freccette, così come anche il gripper C2 sarà collegato al brac- cio C1 e per simmetria lo stesso accade per gli altri 2 gripper, non visibili a causa della vista sezionata. I gripper avranno la medesima parte superiore e si dierenziano nell'attacco per realizzare il collegamento con i rotori lato interno e lato esterno, ne sono previsti quindi 2 coppie diverse.

Il sistema di alimentazione è costituito da 2 gruppi identici e montati sim- metricamente rispetto al centro del sistema repitch: ogni gruppo prevede la presenza di 2 manicotti concentrici liberi di ruotare in maniera indipendente l'uno rispetto all'altro e rispetto all'albero sso; ad ogni manicotto è, come detto, collegato un braccio che permette il trasferimento del moto alle ruote ed è alimentato da un proprio motore, per un totale di 4, che impartisce il proprio moto, al ne di realizzare i proli di velocità mostrati in gura 4.1 a pagina 27.

La presa ed il rilascio delle lamine è pensata per essere realizzata tramite sistema vacuum, sfruttando la struttura cava dei componenti dei gripper ed un passaggio ricavato nei rotori che li collega ad un collettore: per ogni coppia di rotori è previsto 1 collettore sso calettato sull'albero, per un totale di 2, operativi da entrambi i lati; l'aria passa dalle aperture ricavate sul collettore, proveniente dall'interno dell'albero, che per questo è costituito da un tubo dotato di fori radiali in corrispondenza delle aperture dei collettori e ricevente il usso d'aria da tubi esterni che si collegano alle estremità di esso.

In questa fase della progettazione, il montaggio e la scelta dei cuscinetti, così come il collegamento tra le varie parti, le dimensioni relative dei par- ticolari e la loro forma geometrica, hanno valenza puramente indicativa: il progetto è allo stato preliminare ed ogni aspetto è stato in seguito analizzato, approfondito ed opportunamente modicato aggiornando di volta in volta la messa in tavola.

7.2 Considerazioni e primi confronti con i sistemi

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