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4. NOTIZIE A CONFRONTO

4.4 Analisi 1

4.4.3 Contenuti

Come già preannunciava il titolo, dal primo paragrafo dell’articolo 1 capiamo che questo intende sottolineare l’illegalità delle azioni tramite cui il movimento di Occupy Central cerca di fare le sue richieste, nonché i disagi causati da esso. A seguito i momenti in cui questo viene ribadito:

 “以违法方式占领公共地方”, “hanno occupato luoghi pubblici in modo illegale” (riga 2);

 “ 试 图 瘫 痪 香 港 核 心 地 区 运 作 以 要 挟 中 央 和 特 区 政 府 ”, “hanno tentato di paralizzare il traffico nelle aree del centro di Hong Kong al fine di minacciare il governo centrale e quello della regione” (righe 2-3);

 ““占中”组织者和参与者以违法的方式占领公共地方 ”, “gli organizzatori di

Occupy Central e i suoi partecipanti hanno occupato luoghi pubblici in modo

illegale” (righe 8-9).

L’articolo 2 non menziona mai il concetto di illegalità, descrivendo i dimostranti in tutt’altra maniera, pur riconoscendo i disordini da essi provocati:

 “Hong Kong’s pro-democracy protesters”, “i manifestanti pro-democrazia di Hong Kong” (riga 1);

 “Demonstrators calling for Beijing to grant full democracy to the former British colony have paralysed parts of Hong Kong for more than two weeks”, “I dimostranti, che si rivolgono a Pechino perché garantisca una piena democrazia all’ex colonia Britannica, hanno paralizzato parti di Hong Kong per più di due settimane” (righe4-5);

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 “the street protests”, “le proteste di strada” (riga 8);

 “Since last month students and pro-democracy campaigners have taken to the streets”, “Dal mese scorso studenti e attivisti per la democrazia affrontano le strade” (righe 17-18).

A questi disordini viene contrapposto l’atteggiamento delle autorità, che pensano al benessere pubblico e alla giustizia, e suggeriscono al movimento di cambiare direzione. Nell’articolo 1 leggiamo: “Leung Chun-ying afferma che il capo dell’esecutivo e il governo della regione si sono sempre consacrati all’ascolto delle opinioni della cittadinanza, incoraggiandola ad esprimere le proprie richieste in modo pacifico, razionale e legale, nonché rispettando e tollerando i diversi punti di vista della società” (“梁振英说,行政长官和特区政府一直悉心聆听 市民意见。鼓励市民以和平、理性与合法的方式表达诉求。尊重和包容社会不同意见”, righe 7-8); o ancora: “[il governo della regione…] fa appello all’intera società affinché sia disponibile a dialogare ragionevolmente, in modo pacifico e rispettoso della legge” (“[特区政府…] 呼吁社会各界以和平、守法的方式进行理性讨论”, righe 11-12); ed infine, nelle ultime due righe, riportando sempre le parole del governatore: “Io e tutti i colleghi del governo della regione lavoreremo con tutte le nostre forze per salvaguardare la stabilità di Hong Kong, assicurare i diritti di tutti, sviluppare la democrazia della regione” (“我与特区政府全体同事一定全力维 护香港的安定,保证大家的权利,发展香港的民主”). Viene quindi menzionata la democrazia, non come richiesta dei dimostranti ma come obiettivo delle autorità; essendo la Xinhua un’agenzia statale, sotto il diretto controllo del PCC, l’uso della parola è probabilmente autorizzato dagli uffici competenti, o forse proprio da loro suggerito, al fine di sottolineare che le manifestazioni non servono a nulla, volendo il governo concedere quello che esse chiedono. Secondo le parole del governatore, infatti, “il governo regionale ce la metterà tutta per portare avanti l’implementazione del suffragio universale per l’elezione del nuovo capo dell’esecutivo nel 2017, attenendosi rigidamente alla Basic Law di Hong Kong e alla relativa decisione del Comitato Permanente dell’Assemblea Nazionale Popolare” (“特区政府将严格按照香港基本法和全国人大常委会有关决定全力推进落实 2017年普选行政长官,特区政府也将在短时间内启动第二轮政改咨询”, righe 10-

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11). Ribadisce poi: “[il governo della regione…fa appello all’intera società…] perché afferri l’occasione e permetta che, nel 2017, i 5 milioni di votanti di Hong Kong eleggano il loro governatore esprimendo ciascuno il proprio voto, per la prima volta nella storia” (“[特区政府…呼吁社会各界…] 把握机会让全香港500万 选 民 2 0 1 7 年 历 史 性 第 一 次 以 一 人 一 票 的 方 式 选 出 行 政 长 官”, righe 12-13). Nonostante il progetto di riforma di legge fosse già noto nell’estate del 2014, l’articolo non ne fa menzione, concentrandosi invece sul fatto che il governo regionale e quello centrale vogliono portare avanti il suffragio universale, come prevede la legge: cosa, questa, effettivamente vera, ma la riforma ne limitava altamente la portata, volendo portare al voto un numero esiguo di candidati scelti da un comitato di 1200 membri vicini a Pechino (cfr. 4.3.1).

Il giornale britannico riporta invece come il capo dell’esecutivo ribadisse l’impossibilità di cambiare la posizione di Pechino in merito alla riforma, pur continuando le proteste, dichiarando quindi l’inutilità del movimento e la necessità di fermarlo: secondo le sue parole, “le possibilità che i dimostranti pro- democrazia di Hong Kong hanno di cambiare la posizione di Pechino e assicurare libere elezioni sono praticamente pari a zero” (“Hong Kong’s pro-democracy protesters have an “almost zero chance” of changing Beijing’s stance and securing free elections”, righe 1-2); dopo aver spiegato, in un passaggio, la proposta di riforma elettorale (righe 13-15), specifica: “un accordo che i manifestanti respingono come ‘falsa democrazia’” (“an arrangement the protesters dismiss as ‘fake democracy’”, righe 15-16). Nel paragrafo successivo vengono specificate le richieste dei manifestanti: studenti e cittadini sono scesi in strada per “chiedere a Pechino di cambiare la sua posizione e di permettere elezioni complete, libere e giuste, e per domandare le dimissioni di Leung” (“to call for Beijing to change its position and allow full, free and fair elections and to demand Leung’s resignation”, righe 18-20). Viene ripetuto poi che “nel raggiungere il suffragio universale del 2017, se il presupposto consiste nell’abbattere la Basic Law e la decisione presa dal Comitato Permanente dell’ANP” (“In achieving universal suffrage in 2017, if the prerequisite is to put down the basic law and the decision made by the national people’s congress standing committee”, righe 21-23), non ci

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sono chance di ottenerlo. Si specifica inoltre l’insistente rifiuto di Leung di dare le dimissioni, considerate da lui inutili al fine di risolvere la situazione (righe 35-36).

Anche l’articolo 2 ripete in vari punti i disagi creati dal movimento, le opposizioni da parte dei cittadini contrari ad esso, i tentati dialoghi tra i leader degli studenti e i funzionari della città, i modi in cui il governo ha tentato di risolvere la situazione, tutti insoddisfacenti.

Entrambi gli articoli fanno riferimento alle “minacce” di far intervenire la polizia nel caso in cui le proteste persistano:

 articolo 1: “警方会继续依法处理” (riga 9), ossia “la polizia continuerà a gestire la situazione secondo la legge”;

 articolo 2: “if the government had to clear the protest sites, police would use a “minimum amount of force” to handle the situation” (righe 11-12), “se il governo dovesse sgomberare i siti delle proteste, la polizia ricorrerebbe alla forza, pur minimamente, per gestire la situazione”; “We absolutely would not prefer clearing the venue, but if one day the venue has to be cleared, I believe the police will use their professional judgment and training using minimum amount of force” (righe 31-34), “non vorremmo assolutamente sgomberare il posto ma, se si dovesse fare, credo che la polizia saprà sfruttare il giudizio e la formazione professionali per utilizzare minimamente la forza”.

È possibile che i diversi modi di descrivere l’intervento della polizia siano dovuti alla distanza temporale di pubblicazione dei due articoli; il giornale britannico riporta infatti le parole che Leung ha pronunciato durante un’intervista concessa al canale locale TVB (riga 8) domenica 12 ottobre. Durante il pomeriggio del 28 settembre, però, ossia poco prima della pubblicazione dell’articolo 1 (pubblicato alle ore 19 secondo quanto riportato dal sito), la polizia era già intervenuta sulla folla di dimostranti utilizzando gas lacrimogeni e spray al peperoncino31.

Le differenze contenutistiche più evidenti, in ultima analisi, sono:

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 la definizione delle manifestazioni, “movimento illegale” da un lato, “proteste pro-democrazia” dall’altro;

 la messa in evidenza del prodigarsi della autorità per ristabilire l’ordine e la giustizia, nonché per garantire la democrazia tanto desiderata, nell’articolo cinese; autorità che si dimostrano più che altro ferme nelle loro posizioni e volte a forzare lo sgombero delle strade nell’articolo inglese;

 la mancata specificazione della riforma sul suffragio universale da parte della

Xinhua, che invece trova spiegazione esaustiva nel Guardian, offrendo al

lettore la comprensione delle motivazioni che hanno portato alle proteste.

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