• Non ci sono risultati.

Contesto internazionale

Responsabilità Sociale di Impresa

3.2 Contesto internazionale

L’espressione Corporate Social Responsibility (CSR) è stata coniata da Bowen nel 1953, ancora oggi non esiste una definizione univoca di questo fenomeno e nemmeno un’unica modalità di implementazione65

. Ma già sul finire del 1800, alcuni leader di azienda avevano iniziato a comprendere la gravità dell'impatto di molte loro attività sull'ambiente circostante e sulla comunità in cui l'impresa era inserita, cercando di recuperare attraverso attività filantropiche a favore delle collettività locali. Si trattava di tentativi mirati alla raccolta di consensi riguardo attività economiche che, a causa degli impatti ambientali negativi procurati alla collettività , avrebbero rischiato di essere ostacolate. Nel xx secolo il principio si è evoluto, identificando quelle imprese che operano a sostegno del benessere della collettività in cui risiedono, e che intendono coltivare non solo beni materiali ma anche immateriali. Molte teorie esistenti oggi sulla RSI derivano dalla letteratura prodotta negli ultimi decenni del 900 negli Stati Uniti.

Nel corso degli anni ‘50 è emersa la consapevolezza che le imprese, specie quelle di grandi dimensioni, sono centri di potere che, attraverso gli obiettivi e le strategie perseguite, influenzano tutta la società circostante.

Tale influenza era ancora limitata però ad una concezione di responsabilità delle scelte dirigenziali dei manager d'impresa, non ai grandi gruppi in quanto tali. Il peso reale che aveva la corporation nell'economia generale sarà avvertita più tardi.

Nel corso degli anni ‘60, si va pian piano dissolvendo il solo ideale economico e si pongono le basi per una responsabilità d'impresa che trascende i valori economici e legali, benché in forma ancora vaga.

65

Caroli e Tantalo, La responsabilità sociale d'impresa nel quadro delle “linee guida OCSE destinate alle imprese multifunzionali: un focus sulle PMI”, 2009.

83

Con l'avvento della globalizzazione degli anni ‘70 esplode il tema della RSI, poiché con il diffondersi delle multinazionali il potere politico ha sempre meno possibilità di controllare le attività delle imprese. Vengono definiti per la prima volta i singoli comportamenti che rendono un impresa socialmente responsabile.

Come disse Carroll66, l'impresa oltre al dovere di creare valore e profitto ha responsabilità giuridiche, etiche e discrezionali. Queste responsabilità si concretizzano in atti di volontarismo, perché vanno oltre gli obblighi imposti.

Altro aspetto evidenziato è la correlazione tra l'azienda ed il contesto socio-culturale in cui essa opera. Da questa correlazione si è affermato il principio secondo cui l'attenzione per il sociale deve essere interiorizzata dall'impresa, per permetterle di anticipare e rispondere alle istanze dell'ambiente esterno.

Sulla base di questi contributi, a partire dagli anni ‘80 e nei decenni successivi, gli approfondimenti teorici consentono di circoscrivere e più precisamente di definire il concetto di responsabilità sociale.

Attraverso gli stakeholder, si individuano i soggetti nei confronti dei quali le aziende devono sentirsi responsabili. Ciascun gruppo di portatori di interessi non deve essere usato come mezzo orientato ad un fine , ma partecipare a definire l'indirizzo generale dell'azienda.

Il fine dell'azienda, quindi, è quello di coordinare gli interessi degli stakeholder.

La definizione del “portatore di interesse” viene cosi perfezionata, passando dal soggetto che nutre un interesse generale per l'azienda, alla persona/gruppo che può avere influenza sul raggiungimento dello scopo di una organizzazione.

In tempi più recenti si è affermato il principio della “corporate social performance”, che pone l'attenzione sia per il processo che dà vita alla

66 A.B. Carroll, “A tree-dimensional model of corporate social

84

responsabilità sociale sia la capacità di guardare in maniera specifica ai risultati da essa prodotti e alla loro misurazione.

Negli anni ’90 in ambito internazionale, le istituzioni e le organizzazioni iniziano ad approfondire l’aspetto della sostenibilità sociale ed ambientale mettendo le basi per il futuro sviluppo delle politiche inerenti alla RSI. In particolare in occasione dell'Earth Summit tenutosi a Rio De Janeiro, è stato stilato un un programma d'azione, Agenda 21, per la comunità internazionale ispirato al principio dello sviluppo sostenibile e contenente i principi guida in materia di RSI ambientale per le imprese multinazionali.

Alcuni anni più tardi, nel 1999, l'United Nations Commission on Trade And Development67 (UNCTAD) ha approfondito il tema della RSI in relazione all'impresa transnazionale pubblicando il rapporto sulla responsabilità sociale.

La prima vera codificazione delle linee guida per le grandi imprese operanti negli stati membri dell'ONU è il Global Compact, emanato nel luglio del 2000. Proposto per la prima volta dal Segretario Generale dell'ONU Kofi Annan, consta di 9 principi universali relativi ai diritti umani, al lavoro ed ambiente.

Nell'agosto 2003, la Sottocommissione dell'ONU per la protezione dei diritti umani ha approvato le “Norme sulla Responsabilità Sociale delle Imprese”, mirando, attraverso la definizione di linee di condotta precise, ad una regolamentazione più stringente delle imprese in tema di responsabilità sociale

In questo periodo si avverte la necessita del passaggio dalla responsabilità sociale ad una forma di responsabilità legale, ovvero ad obblighi vincolanti da un punto di vista giuridico, con la previsione di successivi controlli e verifiche. Il problema fondamentale di questo passaggio è costituito dall'ingente costo che deriverebbe per lo Stato, e

67

Nell'ambito delle Nazioni Unite, l'UNCTAD è il principale punto di riferimento per il trattamento integrato del commercio, sviluppo e dei temi correlati e nelle aree dell'investimento, finanza, tecnologia, imprenditoria e sviluppo sostenibile. Creata nel 1964, L'UNCTAD promuove il processo di integrazione dei paesi in via di sviluppo nell'economia mondiale. L'organizzazione ha sede a Ginevra e riunisce attualmente 194 Paesi.

85

per la società, dall'applicare una norma e doverne controllare il rispetto; questione che ha portato alcuni a propendere per un ibrido che contempli sia la dimensione volontaristica, che quella della regolamentazione

Nel 2011, l'organizzazione per la Cooperazione e lo Sviluppo Economico, ha aggiornato le “linee guida dirette alle multinazionali” contenenti i principi base della RSI. In quest'occasione 42 governi degli stati industrializzati, tramite raccomandazioni, hanno definito un quadro di principi e norme facoltative per favorire nelle imprese comportamenti più responsabili nei settori quali occupazione, relazioni industriali, concorrenza, tutela dell'ambiente e dei consumatori.

Il quadro attuale non tende ad una semplificazione.

Ciò si evince dall'importanza che molte multinazionali hanno raggiunto nel panorama internazionale che, in alcuni casi, le portano ad essere più influenti dei governi stessi. Basti pensare che, secondo dati recenti della Nazioni Unite, ben 29 imprese multinazionali sopravanzano altrettanti Stati nei primi cento posti in termini di valore aggiunto. In altre parole, esistono multinazionali più ricche di alcuni Stati del sud del mondo, che spesso realizzano ingenti profitti grazie ai vantaggiosi rapporti che intrattengono con essi.

86