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4.2 - Aspetti critici delle indagini sui conti economici delle imprese 4.2.1 - I tassi di risposta

Negli ultimi anni la rilevazione sui Conti economici delle imprese ha evidenziato un significativo e progressivo recupero del tasso di risposta: considerando i dati rilevati dall’indagine PMI 2004 relativamente alle imprese della sola fascia campionata il tasso di risposta, misurato dal rapporto fra la numerosità dei questionari ritornati e quelli spediti (al netto dei casi per i quali non è stato possibile instaurare un contatto), è stato del 51,8%.

Il prospetto 3 evidenzia una maggiore propensione alla risposta delle imprese localizzate nel nord-est (61,4%), fenomeno che diminuisce al crescere della dimensione dell’impresa. Probabilmente ciò è legato al fatto che la maggiore articolazione della struttura produttiva dell’impresa implica un maggior numero di sezioni del questionario da compilare con conseguente maggior onere e necessità di coinvolgere nella compilazione differenti unità contabili dell’impresa. Per settore di attività economica non risulta una grossa differenziazione, seppure appaia una maggiore propensione alla risposta da parte delle imprese operanti nel commercio (55,6%).

Prospetto 3 - Tassi di risposta della rilevazione PMI 2004

Tasso risposta

Totale Imprese 51,8

Italia nord occidentale 57,7

Italia nord-orientale 61,4 Italia centrale 49,8 Italia meridionale 39,8 Italia insulare 38,1 1 - 9 addetti 53,8 10 - 19 addetti 50,7 20 - 49 addetti 46,3 50 - 99 addetti 43,6

Industria in senso stretto 48,5

Costruzioni 52,5

Commercio 55,6

Servizi 53,7

Nel corso degli ultimi anni si è assistito ad un miglioramento tendenziale del tasso di risposta (dal 44,4% del 1998 al 51,8% del 2004) che risulta, comunque, insoddisfacente specie se valutato in una realtà caratterizzata dalla notevole crescita degli obblighi di produzione e diffusione di statistiche strutturali ad un elevato livello di disaggregazione (settoriale, dimensionale e territoriale).

4.2.2 - La pressione statistica sulle imprese

A partire dall’anno di riferimento 1998 è stato eliminato il fastidio statistico ad oltre 70.000 imprese e sono state implementate tecniche di selezione coordinata. Più precisamente si è adottato un campionamento secondo il metodo Jales, (Ohlsson ,1995) per fare in modo che nel campione estratto fossero presenti in percentuale minima unità già intervistate nelle rilevazioni PMI relative ad anni precedenti o in altre rilevazioni ISTAT aventi come oggetto lo stesso universo d’indagine. Questa operazione ha avuto lo scopo di distribuire il più possibile la pressione statistica complessiva, ossia l’onere della risposta alle molteplici richieste d’informazioni che, nel corso degli anni, pervengono alle imprese da parte degli enti del Sistema Statistico Nazionale.

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Prospetto 4 – Pressione statistica complessiva e grado di sovrapposizione – PMI 2004

Coordinamento negativo

Sovrapposizione campione PMI 2004 con PMI 2002 (%)

Sovrapposizione campione PMI 2004 con PMI 2003 (%)

Migliore 19,85 16,66

Peggiore 55,13 17,44

4.2.3 - Gli errori di lista

La lista delle unità appartenenti all’universo d’indagine è stata ottenuta applicando le seguenti condizioni alle imprese dell’archivio ASIA 2003:

− attive al 31.12.2003;

− numero di addetti in media annua inferiore a 100;

− attività economica compresa tra le divisioni 10 e 93 della classificazione NACE Rev.1.1, con esclusione delle divisioni 65, 66, 75, 91;

− esclusione delle pubbliche amministrazioni.

Occorre notare che la lista di selezione non coincide esattamente con la popolazione d’interesse, in quanto: − non contiene le imprese nate dopo il 31.12.2003;

− può contenere alcune imprese cessate dopo il 31.12.2003.

Il disallineamento tra archivio di selezione e popolazione d’interesse costituisce fonte di potenziale distorsione delle stime; tuttavia la disponibilità della versione aggiornata di ASIA un anno dopo il periodo di estrazione del campione rende necessario accettare in fase preliminare tale distorsione, per poi tentare comunque di ridurne l’entità in fase di stima, attraverso gli stimatori di calibrazione.

Altra fonte non campionaria di errore è legata alla demografia delle imprese, in particolare alla elevata nati-mortalità che modifica ogni anno di circa 100.000 unità il campo di osservazione, e in misura minore alle migrazioni delle imprese tra strati, dovute prevalentemente alle variazioni nel numero di addetti. Per evitare la caduta campionaria degli strati composti da imprese di dimensioni più piccole e caratterizzate da più elevata mortalità si opera generalmente un sovracampionamento.

4.2.4 - La numerosità degli strati

Come si nota dal prospetto 5, la stratificazione incrociata ottenuta dalla concatenazione delle modalità delle variabili di stratificazione porta a definire 25.447 strati sulla sola parte campionata dell’universo; ciò implica una numerosità minima del campione di circa 51.000 imprese se si impone una dimensione minima del campione di strato pari a due unità per poter effettuare una stima della varianza di strato assumendo un tasso di risposta del 100%. Inoltre circa il 44% degli stessi strati dell’universo non presentano più di cinque unità: ciò rende difficile effettuare una efficiente rotazione del campione nello strato per ridurre la pressione statistica sulle unità, con conseguente possibile incremento della mancata risposta totale.

Prospetto 5 - Distribuzione degli strati per numero di imprese dell’universo

Classe di ampiezza degli strati (n° di imprese)

Freq. Assoluta Freq. Cumulata Freq. % Freq. % cumulata

1 4705 4705 18.49 18.49

2 2564 7269 10.08 28.57

3-5 3852 11121 15.14 43.70

6-10 2889 14010 11.35 55.06

Dal quadro appena analizzato è evidente la complessità della rilevazione e la necessita di estrarre un campione adeguatamente numeroso per dare una significatività statistica alle stime.

Sintetizziamo quanto detto nello Schema 3.

Schema 3.

4.3 - Le fonti amministrative

4.3.1 - Caratteristiche delle principali fonti

Una serie di accordi contrattuali ha reso possibile all’Istituto Nazionale di Statistica l’accesso ad Archivi amministrativi, contenenti le informazioni economiche già raccolte dalla Pubblica amministrazione sul sistema delle imprese, al fine di sperimentare la fattibilità di utilizzo di dati di fonte amministrativa per fini statistici.

Le informazioni disponibili tramite le principali fonti amministrative sono rappresentate da variabili di bilancio (Camere di Commercio), dati relativi all’occupazione e alle retribuzioni (Inps), dati fiscali (Ministero dell’Economia). Descriviamo con maggiore dettaglio le caratteristiche degli archivi in termini di informazioni contenute e di tempestività (Schema 4).

Archivio ASIA: L’archivio ASIA costituisce, come già accennato, la lista di selezione della popolazione oggetto di studio

solitamente utilizzata per le rilevazioni sulle imprese condotte dall’Istituto Nazionale di Statistica. Tale archivio è costruito dall’Istat mediante un insieme di procedure di integrazione e di trattamento statistico dei dati (Garofalo, 2000) finalizzato ad armonizzare le informazioni contenute in una molteplicità di basi di dati di tipo amministrativo (cfr.: § 1.1.c).

L’unità di riferimento di ASIA è costituita dall’impresa e nell’archivio sono presenti: (i) variabili anagrafiche e identificative, quali, ad esempio, la ragione sociale, il codice fiscale, la data di inizio attività, lo stato di attività, l’indirizzo della sede legale; (ii) variabili di classificazione, come il codice di attività economica devono essere diffuse entro 18 mesi dall’anno di riferimento, la localizzazione geografica (regione, provincia e comune di appartenenza della sede legale dell’impresa), la forma giuridica e il numero di addetti; (iii) variabili di interesse, come il volume d’affari.

L’archivio ASIA è disponibile con un ritardo di circa 16 mesi rispetto all’anno di riferimento delle indagini strutturali. Tenuto conto che i regolamenti comunitari sulle statistiche strutturali prevedono che le stime definitive delle variabili di interesse riferimento, le informazioni aggiornate all’anno di riferimento sulle variabili di classificazione e sulle variabili d’interesse dell’archivio ASIA possono essere utilizzate nella fase di costruzione delle stime campionarie e non nella fase di selezione del campione, per la quale è disponibile la versione dell’archivio riferita all’anno precedente rispetto a quello di riferimento.