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Continuità aziendale 14.3

Nel documento Bilancio d’esercizio (pagine 170-173)

Il contratto di finanziamento BEI prevede, il rispetto, per tutta la durata del prestito, di parametri finanziari calcolati con riferimento al rapporto PFN – EBITDA, EBITDA e oneri finanziari netti, esposizione debitoria e attivo fisso non ancora ammortizzato.

Alla data di redazione del bilancio tali parametri risultano rispettati. Il finanziamento BEI è anche assistito dalla garanzia rilasciata da Cassa Depositi e Prestiti a favore di BEI che prevede, a titolo di “impegno finanziario” il rispetto per l’intera durata del prestito di un DSCR, ADSCR ed LLCR maggiori o uguali a 1,25x. Il mancato rispetto dei parametri attribuisce a Cassa Depostiti e Prestiti la facoltà di surrogarsi nella posizione creditoria di BEI, e nei diritti contrattuali connessi (i.e. richiesta di rimborso anticipato del finanziamento). Analogo “impegno finanziario” è altresì richiesto dalla convenzione ATO, sottoscritta nell’ottobre 2017 in occasione del rilascio della garanzia a Cassa Depositi e Prestiti.

Alla data di redazione del bilancio chiuso al 31 dicembre 2019 il parametro finanziario DSCR indicato nel contratto di garanzia sottoscritto con Cassa Depositi e Prestiti (e richiamato anche dalla convenzione ATO) non risulta rispettato. Il Piano Economico Finanziario approvato dal CdA in data 11 settembre 2020, prevede un DSCR per gli anni futuri in costante crescita ma al di sotto del valore indicato nel contratto di garanzia siglato con CDP.

Il Cda ritiene che si può ragionevolmente prevedere che il parametro in questione rientrerà nei limiti previsti convenzionalmente in tempi brevi e coerenti con una qualificazione complessiva di non rilevanza dell’evento occorso nel biennio appena trascorso, dato che lo stesso parametro non reca pregiudizio all’affidabilità di Uniacque Spa, ai fini della capacità di rimborso del capitale finanziato, dal momento che la stessa società ha una marcata capacità di generare utili ed ancor prima di rimborsare i finanziatori; l’evidenza di questa affermazione sta nel fatto che il PEF mostra un indebitamento verso gli Istituti di Credito (posizione finanziaria netta) ammontante al 31 dicembre 2020 a circa 63 Mio di euro, a cui si devono aggiungere i mutui contratti dai Comuni e dalle Patrimoniali e trasferiti ad Uniacque nel momento di presa in carico del Servizio Idrico, ammontanti a circa 85 Mio di euro e quindi per un totale complessivo di 148 Mio di euro, mentre la somma di tali debiti ammontava al 31 dicembre 2013 a circa 216 Mio di euro (22 Mio di euro verso gli Istituti di Credito e 194 Mio di euro verso i Comuni e le Patrimoniali).

Inoltre il PEF approvato dal Cda in data 11 settembre 2020, prevede che a fronte di un incremento tariffario secondo quanto indicato dal periodo regolatorio MTI-3 (2020-2023), pari al 2,5% a partire dall’anno 2024, con variazioni di ricavi e costi esclusivamente sulla base ISTAT atteso dal 2025 al 2026 e con investimenti costanti pari a 28,8 Mio di euro per anno, vede una progressiva e costante riduzione del proprio indebitamento fino a raggiungere una disponibilità di cassa, al termine della concessione prevista nell’anno 2036 (data entro la quale si è previsto di estinguere tutti i finanziamenti in essere e necessari per i prossimi anni) di euro 182 Mio di euro e con un Patrimonio Netto pari a 354 Mio di euro.

Si rileva inoltre che il DSCR è un importante indicatore per comprendere la capacità di una società a far fronte agli impegni finanziari assunti, ma analizzato nel breve periodo, se non depurato da elementi straordinari (debiti iscritti nei conti d’ordine) rischia di dare una non corretta rappresentazione. Per quanto sopra indicato il C.d.A.

ritiene di mantenere a bilancio l’iscrizione dei debiti a M/L termine, come tali.

L’evoluzione della Posizione Finanziaria Netta negli anni è qui sotto riportata:

Anno valore

Relazione del Consiglio di Amministrazione sulla gestione anno 2019

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Attualmente l’’esposizione debitoria a breve comprende 584 migliaia di euro di quota a breve di mutui e 14.408 migliaia di euro relativi, per la quasi totalità, a linee di credito a revoca accordate dagli Istituti di credito (su un totale complessivo concesso di euro 15.000 migliaia di euro).

Al fine di contrastare la tensione di cassa per le motivazioni sopra richiamare, nel corso del mese di giugno 2020 la Società ha ottenuto maggiori fidi/linee di credito per un ammontare complessivo pari a 5.000 migliaia di euro con scadenza a fine 2020 (3 Mio di euro) e giugno 2021 (2 Mio di euro), portando temporaneamente l’importo delle linee di credito a breve ad 20.000 migliaia di euro.

Il cash-flow previsionale elaborato sulla base del forecast di cassa al 31 dicembre 2020 evidenzia che le linee di credito ed i fidi concessi (incluso quindi anche le linee di credito messe a disposizione della Società nel mese di giugno 2020) non sono sufficienti a coprire il fabbisogno finanziario della Società e, sulla base delle informazioni ad oggi disponibili, le previsioni di flussi di cassa prospettici di breve periodo evidenziano un possibile ulteriore fabbisogno finanziario pari a circa 9.300 migliaia di euro dalla data odierna alla fine di dicembre 2020 (con un picco nel mese di dicembre 2020), considerando, per un importo pari a 6.000 migliaia di euro, la naturale scadenza entro il 31 dicembre 2020 di alcuni fidi e linee di credito che la Società ha in essere. La Società, a tal riguardo, ha avuto i primi contatti informali con gli istituti di credito al fine di ottenere il rinnovo delle suddette linee.

Evidenziamo che il fabbisogno finanziario si incrementa di ulteriori circa 8.900 migliaia di euro in base alle previsioni di flussi di cassa prospettici da gennaio 2021 a dicembre 2021. Le previsioni di cassa elaborate dalla Società comprendono la fatturazione ed il relativo incasso di un importo pari a circa 3.000 migliaia di euro in riferimento al conguaglio tariffario del periodo 1 gennaio 2019 – 15 novembre 2019 degli utenti precedentemente gestiti da Hidrogest S.p.A., si precisa che l’incasso di tale conguaglio è previsto per circa 1.500 euro migliaia nel mese di dicembre 2020 e per i restanti 1.500 euro migliaia nel corso del primo trimestre del 2021.

Tale incremento tariffario, allo stato, non risulta ancora essere stato approvato dall’EGA, la cui riunione è fissata per la fine del mese di ottobre.

In presenza dei fatti e delle circostanze sopra evidenziate, così come la sostanziale stabilità della Posizione Finanziaria Netta conseguita negli anni, gli Amministratori della Società segnalano che hanno attivato una serie di azioni volte a garantire il presupposto della continuità aziendale.

A tale riguardo, gli Amministratori stanno mantenendo costanti rapporti con gli organi funzionali di Cassa Depositi e Prestiti volti a fornire adeguate spiegazioni, supportate dal Piano Economico Finanziario prospettico all’anno 2036 approvato dal Cda in data 11 settembre 2020, sul mancato rispetto del parametro finanziario richiesto dal contratto di garanzia, ad illustrare le azioni che saranno poste in essere per sostenere il fabbisogno finanziario prospettico della Società ed il rispetto dei parametri finanziari richiesti dal contratto di garanzia al fine di ottenere una apposita lettera di waiver.

Inoltre segnaliamo che le interlocuzioni ad oggi in essere, sono anche tese ad ottenere un finanziamento a medio lungo termine che possa permettere ad Uniacque Spa di sostenere per il futuro, tutti quegli investimenti necessari al processo di completamento dell’unico ambito ottimale, in considerazione che il Piano Economico Finanziario di cui sopra prevede il reperimento di nuove risorse finanziarie per 25.000 migliaia di euro entro il 31/12/2020, finalizzate alla copertura delle tensioni finanziarie di breve e medio periodo e quindi comprensive di quanto sopra già evidenziato. A seguire, saranno attivati i contatti con BEI per l’avvio di analoghe interlocuzioni.

Come sopra evidenziato in data 11 settembre 2020, il C.d.A. ha approvato il Piano Economico Finanziario di breve / medio periodo ed il Piano Economico Finanziario prospettico al 2036, sviluppato secondo le linee guida del nuovo profilo tariffario MTI-3 in vigore dal 1 luglio 2020, congiuntamente con una attenta e ponderata valutazione degli investimenti che dovranno essere realizzati sul territorio, e che è in grado di generare un

del rischio di crisi aziendale

(ex articolo 6 del d.lgs. 175/2016)

Nel documento Bilancio d’esercizio (pagine 170-173)