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Nell’ambito del giudizio di parificazione del rendiconto della Regione assume peculiare rilievo la verifica di corrispondenza delle scritture contabili della Regione con quelle del Tesoriere volta a verificare l’inesistenza di eventuali scostamenti di cassa.

Il principio contabile applicato concernente la contabilità finanziaria, di cui all’allegato 4/2 al d.lgs. n. 118/2011, al punto 4.1 prevede che “se l'imputazione degli incassi e dei pagamenti all'esercizio è stata effettuata correttamente, alla chiusura dell'esercizio finanziario, conclusa l'attività di regolarizzazione dei sospesi ed annullati i titoli ineseguiti, il fondo di cassa risultante dalle scritture dell'ente (cd. fondo contabile o di diritto) coincide con il fondo di cassa risultante dalle scritture della banca (cd. fondo di cassa di fatto) senza che sia necessario procedere ad alcuna riconciliazione. Gli enti allegano al consuntivo una dichiarazione, firmata dal Tesoriere/Cassiere, che attesta il fondo di cassa effettivo all’inizio dell'esercizio, il totale degli incassi e dei pagamenti effettuato nell’esercizio e l’ammontare del fondo di cassa effettivo al 31 dicembre dell’anno al quale si riferisce il consuntivo. Tali importi devono coincidere con le risultanze del consuntivo dell’ente. In caso di discordanza il bilancio non rispetta il principio contabile della veridicità.”.

Il richiamato principio contabile richiede quindi che al conto consuntivo sia allegata una dichiarazione, firmata dal Tesoriere, che attesta il fondo di cassa effettivo all’inizio dell’esercizio, il totale degli incassi e dei pagamenti effettuati nell’esercizio e l’ammontare del fondo di cassa effettivo al 31 dicembre dell’anno cui si riferisce il consuntivo.

Per gli enti soggetti alla rilevazione SIOPE – come le Regioni - la dichiarazione del tesoriere/cassiere è costituita dai prospetti delle disponibilità liquide, da allegare ai consuntivi ai sensi dell'articolo 77-quater, comma 11, del decreto legge 25 giugno 2008, n. 112 convertito, con modificazioni, dalla legge 6 agosto 2008, n. 133.

Il successivo punto 11.11 del richiamato principio contabile prevede che “il rendiconto del Tesoriere – redatto sullo schema di cui all’allegato n. 17 – ha lo scopo di rendicontare la gestione di cassa evidenziando quindi, distinti per residuo e competenza, gli incassi e i pagamenti registrati dal tesoriere”.

A tal fine il conto del tesoriere espone solo i totali dei titoli e delle missioni, con riferimento ai quali è effettuata la conciliazione con le risultanze complessive del rendiconto dell’ente, e non anche il totale generale delle entrate e delle uscite in quanto non ha l'obiettivo di evidenziare l'equilibrio della gestione di competenza.

Il conto del Tesoriere regionale per l’esercizio finanziario 2020 è stato trasmesso alla Regione da Unicredit s.p.a. in data 11 marzo 2021 e, in base all’art. 64, comma 1, della l. r. n. 40 del 2001 (ordinamento contabile della Regione Emilia-Romagna), essendo stato riscontrato regolare, è stato approvato con determinazione n. 5424 del 30 marzo 2021 del responsabile del Servizio bilancio e finanze.

Al 31 dicembre 2020 la gestione di cassa della Regione presenta un saldo positivo di 1.424,46 milioni di euro. L’andamento nel triennio 2018-2020 risulta costantemente in crescita, con un ulteriore incremento nel 2020 del 39,13% (di 401,35 milioni) del fondo cassa rispetto al fondo cassa rilevato alla chiusura del precedente esercizio 2019 (pari a 1.023,11 milioni).

La situazione di cassa, in chiusura dell’esercizio finanziario 2020, così come riportata dall’art. 8 del progetto di legge sul rendiconto 2020, corrisponde alle risultanze del conto del Tesoriere.

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Sulla base della documentazione trasmessa dalla Regione in sede istruttoria, per la determinazione dell'effettiva situazione di cassa dell’ente è necessario tenere conto, oltre che del fondo cassa al 31 dicembre 2020, anche delle somme depositate sul conto corrente 22916 acceso dalla Regione Emilia-Romagna presso la Tesoreria Centrale dello Stato nonché delle somme esistenti sui depositi postali regionali.

Quanto al fondo cassa, alla fine dell’esercizio 2020 lo stesso, come già anticipato, presentava una consistenza pari euro 1.424.464.082,31.

Relativamente alla seconda componente della cassa (somme depositate sul conto corrente acceso presso la Tesoreria Centrale), dal prospetto indicativo delle somme in deposito al 31/12/2020 sul conto corrente presso la Tesoreria Centrale dello Stato - Contabilità speciale, acquisito in sede istruttoria, risulta che le somme depositate presso la Tesoreria centrale, al 31 dicembre 2020, ammontavano a euro 2.750.207,09. Agli importi risultanti nel fondo cassa dell’ente e nella contabilità speciale della Tesoreria centrale si aggiungono, infine, le somme depositate sui conti correnti postali regionali che al 31 dicembre 2020 ammontavano complessivamente ad euro 24.676.474,62.

Complessivamente, pertanto, le disponibilità di cassa della Regione, in chiusura dell'esercizio finanziario 2020, sono di euro 1.451.890.764,02, di cui:

euro 1.424.464.082,31 di fondo di Cassa al 31 dicembre 2020;

euro 2.750.207,09 presenti sui conti accesi presso la Tesoreria Centrale dello Stato; euro 24.676.474,62 depositati sui conti correnti postali.

In merito alla verifica della concordanza delle risultanze della gestione di cassa del conto del Tesoriere con le scritture contabili della Regione, risulta esservi corrispondenza fra il saldo finale di cassa dell’esercizio 2019 e il saldo iniziale di cassa dell’esercizio 2020 nonché fra il totale dei pagamenti e delle riscossioni, in conto competenza ed in conto residui, risultanti dal verbale di verifica di cassa del Tesoriere, e i corrispondenti dati contabili riportati nella proposta del Rendiconto generale della Regione per l’esercizio finanziario 2020.

In entrambi i documenti - conto del tesoriere e proposta di rendiconto - risulta infatti un ammontare complessivo delle riscossioni pari a euro 15.022.644.204,70 (art. 8 progetto di legge recante il rendiconto e par. 3.4 della relazione sulla gestione) e un totale dei pagamenti pari a euro 14.621.285.454,87 (art 8 e par. 4.3 della relazione), il cui saldo, pari a euro 401.358.749,83, sommato al fondo cassa iniziale al 1 gennaio 2020, pari a euro 1.023.105.332,48, determina un fondo cassa al 31 dicembre 2020 pari a euro 1.424.464.082,31.

La Sezione ha inoltre verificato la corrispondenza dei suindicati valori, relativi al fondo cassa iniziale, finale nonché alle riscossioni e ai pagamenti intervenuti nel corso della gestione, con quanto esposto nello Stato patrimoniale al 31 dicembre 2020, nella voce “Disponibilità liquide” dell’attivo circolante.

Dalla nota integrativa a Conto economico e stato patrimoniale allegato alla proposta di Rendiconto risulta, in particolare, che le disponibilità liquide registrano un aumento (387,27 milioni di euro) principalmente per effetto dell’aumento delle disponibilità sul conto di Tesoreria e sui conti correnti postali. In diminuzione le giacenze sul conto di Tesoreria presso la Banca d’Italia.

Dall’istruttoria espletata è emerso che la Regione non ha fatto ricorso nell’esercizio 2020 ad anticipazioni di tesoreria e che, in relazione alle entrate vincolate, non ha previsto la costituzione di vincoli sulle giacenze di cassa. Il Collegio, pur ribadendo l’inesistenza nell’ordinamento contabile di un imperativo normativo in capo alle regioni in ordine alla costituzione di vincoli sulle giacenze di cassa, evidenzia tuttavia che un adeguamento in tal senso da parte degli enti regionali è stato più volte auspicato dalla giurisprudenza di questa Corte in quanto la corretta apposizione di vincoli alle entrate riscosse e l’esigenza

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che le risorse vincolate giacenti in cassa non siano distolte dalla loro originaria destinazione rientrano fra i fattori determinanti ai fini dell’attenuazione del rischio di emersione di futuri squilibri di bilancio. Ulteriore verifica della Corte si è appuntata, infine, sulla corrispondenza degli incassi e dei pagamenti risultanti dal prospetto SIOPE a quelli riportati nella proposta di Rendiconto e nel conto del Tesoriere, dando esito positivo.

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Relatori Massimo Romano e Ilaria Pais Greco

Illustra la relazione Ilaria Pais Greco