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Contributi INPS ed Ace

Nel documento ACE: aiuto alla crescita economica (pagine 56-60)

L’INPS è il più importante ente pensionistico del Paese; la sua funzione principale è la riscossione dei contributi e la corresponsione delle pensioni e di altre prestazioni previdenziali.

A tale ente, sono iscritti non solo i lavoratori dipendenti, ma anche i lavoratori autonomi ed imprenditori, in qualità di artigiani o commercianti. Al riguardo sono state istituite la Gestione separata INPS e la Gestione IVS. Per quanto riguarda gli artigiani e commercianti iscritti alla Gestione IVS (imprenditori individuali, collaboratori di impresa familiare, soci di società di persone o s.r.l.), l’INPS è intervenuta con una Circolare 90 del 27 giugno 2012 con la quale ha chiarito come deve essere calcolata la quota di contributi previdenziali da versare tenendo conto anche dell’agevolazione Ace. La circolare evidenzia come i contributi da versare debbano essere calcolati sul totale dei redditi d’impresa prodotti nel 2011, senza tener conto dell’Ace, la quale deve essere scomputata dai redditi prodotti, ai fini del calcolo dei versamenti INPS. Quindi il reddito d’impresa deve essere considerato al lordo dell’agevolazione.

In relazione alle società di persone, nelle quali il reddito d’impresa viene attribuito per trasparenza ai soci al netto dell’agevolazione Ace, ai fini dei contributi INPS, la quota del beneficio che è stata decurtata dal reddito d’impresa deve essere sommata al reddito attribuito a ciascun socio proporzionalmente alla sua quota di partecipazione agli utili. Così, allo stesso modo, per le imprese individuali, aziende coniugali e imprese familiari, dove il reddito d’impresa è attributo al lordo dell’agevolazione, ai fini del calcolo dei contributi da versare, non bisogna dedurre da tale reddito il beneficio Ace.

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previdenziali in presenza dell’Ace, si presenteranno di seguito due esempi relativi a persone fisiche e società di persone.

Si consideri una persona fisica che eserciti un’impresa individuale in regime di contabilità ordinaria, e che presenta il mod. Unico 2012 compilato come di seguito:

Nel rigo RF51 del mod. Unico 2012 delle persone fisiche viene individuato il reddito prodotto dall’impresa, di spettanza dell’imprenditore, al netto di eventuali perdite pregresse.

Nel rigo RS37 del mod. Unico 2012 delle persone fisiche si calcola la deduzione per capitale investito proprio, ossia l’Ace. Nella colonna 1 viene indicato il patrimonio netto al 31 dicembre 2011 (incluso anche l’utile 2011), che si ipotizza pari a 60.000 euro. Nella colonna 2 vanno indicate le riduzioni derivanti dall’applicazione di norme antielusive e quelle conseguenti all’acquisto di partecipazioni in società controllate o dall’acquisto di azienda o rami d’azienda. In questo caso, si assume che non ci sia alcuna riduzione da segnalare. La colonna 3 è il risultato della differenza tra le colonne 1 e 2 e rappresenta il valore al quale sarà applicato il rendimento nozionale del 3%. Quindi, essendo la differenza pari a 60.000 euro, nella colonna 4 il valore da riportare sarà pari a 1.800 euro, ossia il prodotto di 60.000 x 3%. Nella colonna 7 va

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indicato il rendimento nozionale totale che è dato dalla somma delle colonne 4 e 6, che in questo caso è pari a 1.800 euro. Nella colonna 8 andrebbe indicato il rendimento nozionale ceduto, ma tale colonna è da compilare solo nel caso di impresa familiare/coniugale, che nell’esempio non è presa in considerazione. Nella colonna 9 va indicato il reddito d’impresa di spettanza dell’imprenditore che è pari a 30.000 euro. Nella colonna 10 va indicato il rendimento complessivo di spettanza dell’imprenditore che in questo caso, essendo solamente in presenza di un’ impresa individuale, è pari a 1.800 euro. Lo stesso si riporta nella colonna 12 nella quale va indicato il rendimento utilizzato dall’imprenditore a riduzione del reddito complessivo prodotto che va indicato nel rigo RN1 colonna 5. Nella colonna 13 va indicata l’eventuale eccedenza riportabile Ace per gli anni successivi.

Nel rigo RN1 colonna 1 va riportato il reddito di riferimento che spetta all’imprenditore, al netto delle agevolazioni fiscali. Quindi, nell’esempio, esso è pari a 28.200 euro, ossia la differenza tra 30000 euro e 1800 euro. Tale valore, tralasciando le altre colonne del rigo RN1, deve essere riportato anche in colonna 5.

Tuttavia, si è detto in precedenza, che ai fini del calcolo dei contributi INPS, bisogna prendere come termine di riferimento tutti i redditi d’impresa prodotti dalla società, senza considerare eventuali agevolazioni. Quindi, in questo caso, il reddito da considerare al fine del calcolo dei contributi INPS è quello di spettanza dell’imprenditore prima del calcolo dell’agevolazione, che è indicato alla voce RF51, ossia 30.000 euro.

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Per il secondo esempio si consideri la società di persone Beta, composta da due soci con partecipazione al 50%, e che presenta il mod. Unico 2012 per le società di persone come di seguito:

Nel rigo RS45 del mod. Unico 2012 delle società di persone si calcola l’agevolazione Ace spettante per la società.

Nel rigo RF55 viene determinato il reddito d’impresa da attribuire ai soci. Nell’esempio si è ipotizzato che il reddito prodotto nel 2011 sia stato pari a 20.000 euro. Ad esso deve essere sottratta la quota di agevolazione Ace e quindi il reddito da attribuire ai soci per il principio della trasparenza è pari a 14000 euro. Avendo questi due soci una partecipazione del 50%, il reddito attribuito a ciascuno di loro è pari a 7000 euro. Perciò, quando i due soci andranno a compilare i rispettivi mod. Unico 2012 per le persone fisiche si avrà rispettivamente per entrambi:

Il reddito d’impresa attribuito e l’agevolazione Ace per ciascuno sono pari rispettivamente a 7.000 euro e a 3.000 euro (50% di 14.000 e 6.000). Siccome ai fini del calcolo dei contributi INPS è necessario considerare i redditi d’impresa al lordo dell’agevolazione Ace, allora

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ognuno dei due soci dovrà sommare ai 7.000 euro di reddito l’agevolazione Ace di 3.000. Di conseguenza, i contributi previdenziali saranno calcolati in relazione ad una cifra pari a 10.000 euro.

Nel documento ACE: aiuto alla crescita economica (pagine 56-60)

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