CAPITOLO 1 – ROBERT KROETSCH E IL POSTMODERNISMO
1.1. Il Postmodernismo canadese
1.3.2. Convergenze
Svuotamento del soggetto (nel senso di disgregazione della logica binaria tra ―I and the not-I‖), problematizzazione dell‘identità dell‘autore, identificazione col reale e con una prospettiva allargata a comprendere l‘umano sono elementi che si possono rintracciare anche nella poetica espressa nelle opere che Robert Kroetsch ha prodotto negli ultimi dieci anni. Il percorso che porta dalle raccolte di poesia The Hornbooks of Rita K a Too Bad, passando per The Snowbird Poems, è infatti costellato di occasioni in cui l‘autore si interroga sulla propria identità, la mette in dubbio, la nega o la sdoppia in quella dell‘Altro,97
ma anche di momenti nelle quali egli riesce a staccarsi da sé e a considerare la condizione umana e l‘ambivalenza che permea l‘agire del singolo così come quello della comunità. La tendenza all‘annullamento dell‘individuo a favore di una visione allargata sull‘umanità negli ultimi anni di produzione poetica di Kroetsch acquista sempre maggiore importanza, fino ad arrivare all‘ultima raccolta, Too Bad, in cui a questa prospettiva umanitaristica si aggiungono spunti di riflessione etica. In particolare si vedrà come in questa raccolta la denuncia della meschinità alla quale può giungere l‘essere umano e la conseguente presa di posizione dell‘autore venga espressa con uno degli strumenti retorici tipicamente in uso nella scrittura postmodernista, l‘ironia.98
Benché Kroetsch si sia pronunciato raramente sulla questione morale, è interessante notare che una delle poche occasioni in cui parla di questo argomento è nell‘intervista con Pauline Butling e Susan Rudy, Poets Talk, a proposito del rapporto tra Postmodernismo ed etica. Qui Kroetsch confessa di
95 Cfr. Hassan, ―The Authority of the Void‖, in Stierstorfer (ed.), In Quest of Nothing, op. cit., pp. 187-199. 96
Ibid., p. 139.
97
Per esempio in The Snowbird Poems, dove lo sdoppiamento si manifesta come revisione del rapporto tra il personaggio del naufrago sull‘isola deserta Robinson Crusoe e del selvaggio Friday, ripresi dal noto romanzo di Daniel Defoe, Robinson Crusoe (1719).
98
Si pensi, rimanendo in ambito canadese, che Linda Hutcheon ha dedicato vari saggi e due volumi di rilievo sulla questione dell‘ironia in letteratura: Splitting Images: Contemporary Canadian Ironies (1991) e Irony‟s Edge: The Theory and Politics of Irony (1994).
41
ritenersi uno scrittore ―incredibly ethical‖99 proprio per fatto che attraverso ironia e parodia egli cerca di veicolare una sua posizione morale, sebbene l‘uso del termine ―etica‖ possa risultare problematico all‘interno del dibattito sulla letteratura postmodernista:
(…) one tends to flich at the word now because ethics seems anathema to postmodernism. My sense is that some critics of postmodernism assume that ethics must be linked to particular paradigms, requiring writers to stay within the limits of those paradigms. To say that I‘m a ‗comic‘ writer is to suggest that I shouldn‘t be taken seriously (…)100
Ciò che emerge da queste parole è un duplice problema: da un lato viene messa in luce la necessità di affrontare la questione morale e dall‘altro si parla del contesto nel quale essa può venire esplicitata. Secondo Kroetsch l‘etica o è messa in secondo piano da una prospettiva relativista che la considera ―anatema‖ (un ―radical relativism‖ come quello mostrato da Hassan per esempio), o limitata entro i parametri di certe modalità espressive – quelle in uso nella letteratura ―seria‖, che non fa uso di ironia e parodia come nel caso di Kroetsch. In definitiva il problema è anche quello dell‘etichetta che si dà a un autore o a un genere di scrittura, ai limiti che alcuni studiosi di letteratura impongono alla materia stessa, imbrigliandola in ―particular paradigms‖ e liquidando uno scrittore come ―comico‖ quando invece egli usa mezzi più sottili di quelli della comicità e soprattutto cerca di veicolare un messaggio di impegno morale. Sfidando simili parametri di giudizio, a mio avviso Kroetsch si pone con le sue ultime opere fuori dalla portata del pensiero postmodernista più radicale e al tempo stesso rivendica uno spazio nel quale esprimere la propria opinione.
L‘opera poetica di Kroetsch negli ultimi dieci anni si è diretta sempre più verso quello che un altro critico letterario, Louis Dudek, definisce ―meditational poem‖101, ovvero l‘espressione di una
soggettività in poesia che va oltre la manifestazione autobiografica e per la quale ―the poet‘s life becomes an incidental or accidental source of meaning‖.102 Il dato autobiografico si rivela cioè funzionale non tanto a dipingere un ritratto dell‘autore, quanto a riportare l‘attenzione su questioni che coinvolgono l‘umanità intera. In questo modo la poesia può farsi portatrice di un messaggio di valore universale ma non universalistico (cioè che non ricada in quei principi assoluti di verità, unità ecc. condannati dal Postmodernismo), poiché trae spunto dalla vita di un singolo, di un individuo che è parte della comunità. Similmente, l‘accumulo di frammenti della vita di Kroetsch, che nell‘ultima raccolta di poesie si fa raccolta di sketches, è sì un tentativo di autoritratto, ma che si può estendere a comprendere l‘umano e al tempo stesso può manifestare i suoi valori morali per
99
Butling and Rudy, Poets Talk, op. cit., p. 21.
100
Ivi.
101
Louis Dudek, ―Beyond Autobiography‖, in Open Letter, 6.2-3 (Summer-Fall 1985), p. 109.
102
42
mezzo di una critica carica di ironia della condizione presente. Di nuovo le parole di Dudek si rivelano essere particolarmente adatte ad esprimere un simile pensiero:
We are struggling toward an integration that will again provide order and value to the individual, and that again may provide our society with some bearings. It will not be a new dogma, or a new collective faith (…). It must be somewhat arbitrary, poetical, conceived with a certain ‗suspension of disbelief‘. But it must be capable of gaiety, humanity, laughter, and consensus for tolerance and mutual care and regard. It may be a society floating on air, or in pure space, but it must be a human world, an ethos forged by poetry for a world which has come to love the truth, and can live by it.103
L‘auspicio di Dudek per un mondo che sia in grado di recuperare una dimensione etica condivisa, basata su valori umanitari, sembra riecheggiare il ―fiduciary realism‖ prospettato per la letteratura contemporanea da Hassan e, con le dovute precauzioni, la presente dissertazione si domanda se anche gli esiti della poesia recente di Kroetsch non possano portare in questa direzione.
103
43