• Non ci sono risultati.

RICERCA QUANTITATIVA RICERCA QUALITATIVA

3.3.1. La costruzione di un questionario

La stesura di un questionario richiede alcune considerazioni di estrema rilevanza. Tull e Hawkins (1987) propongono un iter da seguire per la formulazione di un corretto strumento di indagine. (Figura 12).

Fig. 12: Il disegno del questionario15

La prima fase è quella in cui vengono prese le decisioni preliminari: occorre fare chiarezza su quale sia il reale obiettivo della ricerca, qual è il target a cui rivolgersi e quale metodo di contatto occorre utilizzare, fra quelli possibili (che tratteremo più avanti).

43

Dopo aver svolto questa prima fase, l’attenzione si sposta sul contenuto delle domande. In primo luogo, occorre capire se la domanda che si vuole inserire sia strettamente necessaria ai fini della nostra ricerca: l’aggiunta di domande superflue potrebbe portare a un eccessivo e ingiustificato allungamento del questionario, con il possibile rischio di una perdita di concentrazione dell’intervistato. Successivamente, la questione da risolvere è quella di capire se la domanda da sola è in grado di fornire tutte le informazioni di cui abbiamo bisogno, oppure se è necessario implementare altri quesiti per integrare l’argomento analizzato.

Un’altra cosa che vale la pena considerare in questo frangente, riguarda la capacità dell’intervistato di fornire le nozioni che ci occorrono. Infatti è possibile che il soggetto incontri delle difficoltà nel rispondere alle domande che gli vengono sottoposte, a causa di una vera e propria incapacità di rispondere (mancanza di adeguate informazioni, difficoltà a ricordare le informazioni richieste, difficoltà a spiegare correttamente le risposte) o un’indisponibilità a rispondere (eccessivo impegno richiesto al rispondente, contesto nel quale avviene l’intervista, richiesta di informazioni troppo personali). Per questo motivo, è estremamente importante dotare il questionario, nella sua fase iniziale, di una spiegazione introduttiva, che serva sia a fornire le informazioni adeguate sulla finalità della ricerca, sia a rassicurare sull’uso che verrà fatto delle risposte. Inoltre, per evitare l’irritabilità dell’intervistato, è utile collocare le domande “sensibili” alla fine dell’intervista.

La fase successiva riguarda la verbalizzazione delle domande. È di fondamentale importanza che queste siano di facile comprensione per tutti coloro a cui viene sottoposto il test: per questo viene data particolare attenzione alle parole contenute nelle domande (wording). Queste, infatti, devono avere uno scopo chiaro: devono, cioè, permettere all’intervistatore di ottenere risposte nitide a domande del tipo chi?, cosa?, dove?, quando? (Burns, Bush, 2000). Devono, inoltre, essere composte da parole di uso comune, senza richiami a tecnicismi o simili, e non devono presentare parole ambigue: allocuzioni come mai, qualche volta, di tanto in tanto, spesso e regolarmente sarebbe meglio non

44

comparissero, perché possono rendere di difficile comprensione l’orizzonte temporale, cui si riferisce la domanda. Inoltre, ultimo ma non per importanza, i quesiti contenuti all’interno del questionario non devono in alcun modo condizionare la risposta: devono essere formulati in maniera neutrale, senza fornire alcun tipo di indirizzamento verso una particolare risposta.

Una volta risolte queste problematiche, ciò che si presenta di fronte al ricercatore è la decisione sul formato della domanda (risposta). Questo è ciò che maggiormente caratterizza un questionario, in quanto riguarda le modalità con cui il rispondente è chiamato ad esprimere la sua preferenza. Le domande, infatti, possono essere:  non strutturate: o aperte  strutturate: o a scelta multipla o dicotomiche

o a scale: Likert, differenziale semantico, scala di importanza, scale grafiche, intenzione di acquisto.

Ciascuna ha i suoi aspetti positivi e quelli negativi. Le domande aperte, ad esempio, rappresentano un ottimo modo per iniziare un’intervista, perché mettono a proprio agio i rispondenti, non influenzano in alcun modo le risposte e possono fornire suggerimenti e indicazioni, alle quali non si era pensato in fase di stesura. Al tempo stesso, però, richiedono un notevole sforzo cognitivo sia all’intervistato sia al ricercatore, per quanto riguarda la codifica delle risposte.

Le domande strutturate, invece, hanno una maggiore facilità di risposta e un minore sforzo per chi conduce l’intervista, per quanto concerne la tabulazione e l’analisi delle risposte; inoltre queste sono direttamente confrontabili. Vanno incontro, però, al cosiddetto “effetto di concentrazione”: se la lista delle possibili opzioni è troppo lunga, l’intervistato potrebbe focalizzarsi soltanto sulle prime o sulle ultime alternative; inoltre, potrebbero verificarsi delle scelte non ragionate, specie se l’intervistato ha una conoscenza superficiale della questione affrontata.

45

Altro punto di grande importanza nella compilazione riguarda la sequenza delle domande. Sarebbe buona consuetudine avvalersi della tecnica “ad imbuto”, con la quale si struttura il questionario, in modo che il rispondente affronti prima domande di carattere generali, per poi scendere nel particolare. Ecco perché, normalmente, domande a carattere introduttivo sono collocate all’inizio, in quanto favoriscono la collaborazione, mentre domande difficili o delicate sono poste alla fine: una volta superata la diffidenza iniziale, infatti, è possibile ottenere una risposta anche su questioni intime e personali. È importante, inoltre, dotare le domande di una successione logica: evitare, cioè, di inserire quesiti fra loro collegati, perché, altrimenti, il rispondente potrebbe avere le idee confuse.

Infine, prima di sottoporre il questionario su larga scala, è opportuno testarlo su un mini campione di intervistati, aventi le stesse caratteristiche degli individui che verranno contattati per l’indagine definitiva. In questo modo, infatti, è possibile ottenere un primo responso sulla bontà del questionario.

Soltanto dopo aver svolto questo pre-test ed aver apportato le eventuali modifiche sarà possibile procedere alla somministrazione del questionario al campione di individui prestabilito.

Documenti correlati