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Nel documento Natale e Capodanno di concerti (pagine 33-33)

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I

prodotti digitali, grazie anche alla loro facile diffusione attraverso la rete, sono riconosciu-ti come la nuova terra dell’oro: aprono infatriconosciu-ti a tutte le aziende, grandi e piccole, la possibilità di farsi conoscere nel mondo. Tutti possono creare prodotti digitali, ma devono essere il frutto di una chiara strategia di marketing. Ep-pure stando ai dati di Smart Insights ben il 44%

delle aziende che fanno digital marketing non ha una vera strategia di base. Che cosa

significa questo? Che procedono alla cieca, a tentoni sperperando risorse economiche senza ottenere i risultati sperati; ecco perchè tanti poi si convincono che “il web non funziona!”, o peggio: “funziona solo per gli altri”!

Podcast, e-book, webinar, dirette web live, vi-deo tutorial, report sono tutti prodotti digitali, che devono essere realizzati allo scopo di dare informazioni per accrescere la conoscenza sul tuo Brand e sul tuo prodotto. Il loro compito è mettere in risalto il tuo posizionamento di marca ovviamente dando anche un contenuto di valore, cioè utile e di qualità.

Sì perchè il prodotto digitale ti offre l’oc-casione di far parlare il tuo Brand con i tuoi Clienti, di passare loro un contenuto su cui riflettere, e infine di spingerli all’azione, qua-lunque essa sia. Il primo acquisto, un’offerta in up-sell o anche un semplice contattaci. Con i prodotti digitali riesci a creare un vero e pro-prio dialogo con il tuo Cliente, anzi ancora di più un vero e proprio scambio.

La prima cosa che va fatta è ragionare il pro-dotto digitale all’interno del tuo processo d’ac-quisto. Quindi cerchiamo di capire a che punto si colloca e come sfruttarlo:

• Può essere un mezzo per generare nuovi

contatti: un webinar o un podcast facilitano

l’approccio e generano interesse sul tuo Brand da parte di più persone.

• Può essere un “premio” per chi lascia i

proprio dati personali, cosa per te

fondamen-tale per avere una banca contatti ricca e profila-ta di Clienti potenziali.

• Può essere un incentivo nella fase commer-ciale con i Clienti prospect. Infatti puoi usarlo prima dell’incontro per fornire ulteriori infor-mazioni sul tuo Brand, oppure durante la trat-tativa per spingere definitivamente all’acquisto. • Puoi proporlo come il tuo

prodotto/servi-zio di ingresso: pensa per esempio agli e-book

che vengono venduti come primo step per l’ac-quisto di corsi on line.

• Può diventare uno strumento per

fideliz-zare. Per i Clienti abituali e clienti Fan puoi

creare nel tuo sito un’area dedicata loro, in cui carichi con scadenze regolari dei video tutorial per mostrare il funzionamento dei tuoi prodotti o servizi, oppure del materiale di approfondi-mento di particolare valore ed interesse, cre-ando ad esempio solo per loro dei webinar di approfondimento.

• Può rappresentare anche un prodotto P.R. utilizzato per generare passaparola e raccoglie-re testimonianze.

Una volta che avrai capito a che punto del processo d’acquisto va ad inserirsi il tuo pro-dotto digitale, devi pensare a chi è destinato e che cosa cerca e desidera sapere: dovrai quindi delinearne un identikit: quanti anni ha, dove abita, quale è il suo livello di formazione. Più è preciso l’identikit che tracci, più ti sarà chiaro come creare il prodotto digitale che meglio si adatti al tuo Cliente.

Come vedi i prodotti digitali non sono terre isolate, ma per funzionare davvero sono colle-gati strategicamente a tutti gli altri tuoi stru-menti che potrai avere a disposizione con il kit di marketing Branding Box.

Massimiliano Nanì

BrandingBox.it “CAMBIA IL TUO MARKETING E CAMBIERAI I TUOI RISULTATI”

Prodotti digitali, verso nuove frontiere

Tecnologica

C

CREMA

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Educ

di PAOLETTA PREATONI *

L

a celiachia è un disturbo alimentare cronico e autoimmune che si sviluppa all’assunzione di glutine e scatena in chi è geneticamente predispo-sto una reazione immunitaria. Con il passare del tempo questa reazione produce un’infiammazione che danneggia le pareti dell’intestino tenue e i villi, impedendo così l’assorbimento di cibi e nutrienti.

I sintomi della celiachia possono variare note-volmente e non sempre si manifestano, soprattutto negli adulti: tra i più frequenti ci sono diarrea, gon-fiore addominale e meteorismo, crampi all’addo-me, perdita di peso e astenia. Una delle alterazioni degli esami ematici più frequente è rappresentata dall’anemia, causata principalmente dal malassor-bimento di ferro e vitamine dovuto all’atrofia dei villi intestinali; per lo stesso motivo spesso chi sof-fre di celiachia presenta anche sintomi legati all’o-steroporosi, perché il nostro organismo non riesce ad assorbire il calcio necessario alla salute delle nostre ossa.

La celiachia è una patologia multifattoriale: genetica, immunologica, ambientale. Il glutine è l’agente scatenante della reazione immunitaria nel paziente geneticamente predisposto, ma i fat-tori ambientali precipitanti che determinano l’in-nesco della risposta autoimmune possono essere molteplici e alcuni dei quali fisiologici, come la gravidanza o le infezioni gastroenteriche. La ce-liachia, inoltre, è spesso associata ad altre malattie autoimmuni – tra cui tiroidite, diabete mellito di tipo 1, l’artrite reumatoide – e a sindromi genetiche (Down, Turner).

Oltre alla celiaca, l’allergia al glutine è un tipo di manifestazione dei disturbi correlati al glutine, insieme alla gluten sensitivity. La differenza tra i due

tipi di manifestazione è di tipo immunologico e cli-nico: l’allergia al glutine è mediata dagli anticorpi della classe IGE (mentre gli anticorpi coinvolti nel-la celiachia sono IgA e IgG), non è caratterizzata da danno mucoso duodenale e può portare tutti i diversi sintomi tipici delle reazioni allergiche, dalle reazioni cutanea, a difficoltà respiratorie fino ai di-sturbi intestinali.

Al momento non esiste una terapia farmacolo-gia per trattare la celiachia. L’unica cura in grado di preservare villi e intestino è la dieta: bisogna se-guire una scrupolosa alimentazione senza glutine. Questo non solo aiuta a gestire e ridurre i sintomi, ma permette all’intestino e alla mucosa di ritrovare la sua originale funzionalità. Ma quali sono i rischi che si corrono se non si segue una dieta gluten free? Il paziente celiaco che non segue la dieta mantiene costantemente attivo il processo infiammatorio a carico della mucosa duodenale, impedendo la rico-struzione della superficie assorbente dell’intestino e questo lo pone a rischio, anche se asintomatico, di sviluppare carenze nutrizionali importanti che a lungo andare comprometteranno il benessere dell’organismo. Inoltre, la mancata adesione alla dieta comporta un maggior rischio di sviluppo di neoplasie del tratto gastroenterico, in particolar modo del linfoma intestinale.

Gli studi si stanno muovendo da anni su vari fronti, tra cui ricerca di un vaccino e la produzione di farmaci in grado di inattivare o di mascherare le frazioni tossiche del glutine, che sono le respon-sabili dell’attivazione del meccanismo infiammato-rio. Sono stati fatti dei passi avanti, ma allo stato attuale l’unico trattamento codificato per la patolo-gia rimane la dieta priva di glutine.

* Unità operativa di Gastroenterologia Clinica – Humanitas –

Azione

SANITARIA

SERVE UNA DIETA PRIVA DI GLUTINE

Nel documento Natale e Capodanno di concerti (pagine 33-33)

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