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Nel contesto dello sviluppo sostenibile del turismo, gli indicatori rappresentano una serie di informazioni utili e strategiche per la sostenibilità di una destinazione, i suoi averi e per le sorti del settore turistico. (GSTC, 2011)

Secondo il gruppo di lavoro dell’Organizzazione Mondiale del Turismo la destinazione, o meta turistica, è uno spazio fisico in cui un visitatore vi trascorre

almeno una notte. Essa comprende i diversi prodotti turistici, quali servizi di supporto, attrazioni e risorse turistiche nel raggio di un’escursione turistica di una giornata. Ha confini fisici e amministrativi che ne definiscono la sua gestione e immagini e percezioni che definiscono la sua competitività sul mercato. Le destinazioni locali comprendono vari soggetti, spesso anche una comunità, e possono fare rete o sistema per formare destinazioni più ampie. (UNWTO, 2004)

Definire la destinazione è un primo passo necessario e nel farlo è importante essere precisi e chiari con riferimento ai confini geografici e alle giurisdizioni politiche presenti nell’area in cui verrebbe applicato il programma. Facendo ciò è possibile individuare facilmente quelli che sono i beni e le attività principali ed anche i confini politici, ecologici o di altro tipo. Eventuali ulteriori descrizioni o modifiche delle precedenti potranno essere fatte e verificate durante le fasi successive allo sviluppo degli indicatori chiave.

E’ inoltre importante ottenere informazioni sullo stato attuale della destinazione e sul livello di turismo che la caratterizza. Ciò viene eseguito al fine di comprendere il motivo dell’iniziativa attraverso informazioni già esistenti le quali aiutano nel conoscere maggiormente la destinazione stessa, il turismo, individuare i problemi già presenti o che potrebbero emergere.

Le informazioni di base possono essere raccolte nelle prime fasi del processo identificando coloro che arrivano nella destinazione, quando arrivano, dove arrivano e per quali scopi. E’ inoltre interessante conoscere quali sono le tendenze del turismo per la destinazione e se sono stati creati dei piani turistici o dei processi di regolazione con risultati evidenti. Bisogna sapere anche se esistono dei problemi

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che potrebbero guidare qualsiasi pianificazione o gestione dei processi, e ci sono proposte attualmente sul tavolo (dal settore turistico o da altri) che possono influire sul futuro della destinazione.

Tutti questi quesiti sono fondamentali per ottenere quante più informazioni possibili. (UNWTO, 2004)

Tale procedimento è stato svolto nel capitolo secondo, attraverso l’analisi del Piano Territoriale Comunale.

I criteri del GSTC per le destinazioni, fungono da principi guida e da indicatori di performance progettati per indurre i gestori di destinazioni, le comunità e le imprese in un percorso verso la sostenibilità: massimizzare i vantaggi sociali, culturali, economici e ambientali, riducendo al minimo gli impatti negativi. I criteri per le destinazione completano gli attuali criteri del GSTC per hotel e tour operator, che sono diventati uno standard mondiale per la sostenibilità del turismo.

Considerato che in passato molte destinazioni hanno subito l’impatto di uno sviluppo non sostenibile, oggi molte più mete si stanno rendendo conto dell’importanza del turismo sostenibile e sono dunque alla ricerca di un sostegno esterno, che dia loro le linee guida affinché possano perseguire obietti corretti e che quindi possano percorrere la strada giusta per realizzarli. (GSTC, 2011)

Ma com’ è possibile stabilire se una destinazione è o meno sostenibile? Innanzitutto la destinazione va, come anticipato prima, conosciuta. La prima fase di una politica di pianificazione consiste, infatti, nel capire di quali risorse la destinazione dispone e come si colloca nel mercato turistico globale. Per stabilire il posizionamento della destinazione nel mercato globale, è bene fare un’analisi PEST del macroambiente in cui la destinazione si colloca (considerando i fattori politici, economici, sociali e tecnologici, ed un’analisi SWOT, per tracciare un ritratto definito dei punti di forza e di debolezza ed anche opportunità e minacce che la destinazione si trova ad affrontare. Vanno poi definiti un accurato set di obiettivi ed indicatori sia ambientali (quali emissioni di CO2, consumi idrici, rifiuti urbani …), economici e sociali (grado di

soddisfazione/irritazione dei residenti, qualità dell’occupazione …). Infine i risultati ottenuti vanno monitorati, valutati e controllati. Nell’imposizione di Godfrey e Clarke, la sostenibilità diventa sinonimo di competitività a lungo termine mentre gli indicatori fungono da segnali che guidano la destinazione verso una meta prescelta.

Secondo Martini, per far si che una destinazione possa mantenersi nel tempo in un contesto competitivo particolarmente agguerrito, è necessario ed importante costruire delle motivazioni rafforzate e differenziate. (Magliulo, 2010)

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I criteri per le destinazioni stabiliti dal GSTC comprendono 45 specifiche azioni che una destinazione può adottare per poter garantire un diverso e migliore futuro alle proprie attrazioni culturali e naturali, che siano fonte di piacere per i visitatori e fonte di occupazione per i locali presenti e per le generazioni a venire.

I criteri del GSTC per le destinazioni sono stati sviluppati da un gruppo di imprenditori, accademici, funzionari governativi, e altri esperti, che hanno esaminato gli indicatori di sviluppo sostenibile attualmente esistenti, adottati dalle Nazioni Unite nell’ Organizzazione Mondiale del Turismo. Tali criteri sono visti come delle linee di base che ogni destinazione dovrebbe seguire eventualmente anche modificandoli per meglio adattarli in base alle proprie caratteristiche. Essi rappresentano degli indicatori pratici e rilevanti da poter applicare in qualsiasi contesto di destinazione, e sono frutto dei diversi standard di certificazione esistenti in tutto il mondo. Alcuni degli usi previsti per i criteri per le destinazioni del GSTC sono quindi:

• servire come linee base per le destinazioni che intendono essere maggiormente sostenibili;

• aiutare i consumatori ad individuare quelle che sono le destinazioni sostenibili;

• servire come un denominatore comune per i mezzi di informazione a riconoscere destinazioni e informare l'opinione pubblica in merito alla loro sostenibilità;

• Servire come linee guida di base per organismi di istruzione e formazione, come ad esempio scuole alberghiere e le università.

I criteri indicano in sostanza cosa una destinazione dovrebbe fare, non come farlo o se l'obiettivo è stato raggiunto. Questa funzione viene svolta mediante indicatori di prestazione, associati a dei materiali didattici. I criteri del GSTC per le destinazioni sono stati concepiti come l'inizio di un processo per fare della sostenibilità la pratica standard in tutte le forme di turismo. (GSTC, 2011)

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