con performance elevante in ambito R&S (ad esempio, relativamente alla spesa per R&S) sono
40 Cluster tecnologico nazionale sulle tecnologie per le smart communities – CTN Smart Communities Cluster tecnologico nazionale tecnologie per gli ambienti di vita – SMILE – Smart Living Technologies Associazione cluster tecnologico nazionale scienze della vita – ALISEI – Advanced Life Sciences in Italy Cluster agrifood nazionale – Cl.A.N.
Cluster tecnologico nazionale aerospazio – CTNA Cluster fabbrica intelligente – CFI
SPRING – sustainable processes and resources for innovation and national growth Cluster Trasporti Italia 2020
Cluster tecnologico nazionale Blue Italian Growth – CTN BIG Cluster tecnologico nazionale energia – CTN ENERGIA Fondazione TICHE – fondazione di partecipazione Cluster Made in Italy – MINIT
Dai contenuti dei Piani Triennali dei CTN in termini di inclusione delle PMI evidenzial’opportunità di sviluppare servizi di carattere generale quali:
• sviluppo e trasferimento di competenze sul fund raising e sulla progettazione, a livello nazionale e comunitario, per lo sviluppo di nuovi progetti di ricerca e innovazione; audit e accompagnamento delle PMI alla partecipazione a bandi europei, nazionali e regionali;
• matching fra domanda e offerta di tecnologie innovative; scouting delle tecnologie più adeguate al fabbisogno espresso dalle imprese;
• sostegnoall’internazionalizzazione e all’ampliamento dei mercati commerciali;
• supporto al licensing e alla brevettazione di tecnologie innovative;
• supporto alla trasformazione digitale;
• sostegnoall’uso integrato di fondi di investimento italiani ed esteri al fine di attrarre investitori;
• supporto alla creazione di filiere lunghe di cooperazione, favorendo la trasformazione digitale di PMI appartenenti o meno a filiere coordinate attraverso: la copertura di costi di partecipazione ad assessment per le aziende target.
l PNIR assegna alle Infrastrutture di Ricerca (IR) il ruolo di fattore abilitante e prevede un investimento sulle IR, riconosciute come strumento principale con il quale sostenere ulteriormente la ricerca di base
Il Programma si occupa delle Infrastrutture di Ricerca così come definite in sedi europee e, in particolare, dallo European Strategy Forum on Research Infrastructures (ESFRI). Le IR, in quanto promotrici d'innovazione tecnologica e potenziali fornitrici di competenze ad alto livello, sono di supporto alle linee di indirizzo strategico del Paese contenute nel PNR e nella Strategia nazionale di Specializzazione Intelligente (SNSI).
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quelli che, allo stesso tempo, presentano più elevati livelli di efficienza produttiva, maggiore competitività e più elevati tassi di crescita e di occupazione.
L’analisi del sistema italiano della ricerca e dell’innovazione riporta uno scenario caratterizzato essenzialmente dai seguenti aspetti peculiari:
• fragilità della struttura del sistema produttivo incentrato principalmente sulle micro e piccole imprese, le quali spesso risultano non pronte ad attivare meccanismi di ricerca e innovazione e/o a utilizzare i risultati della ricerca. Si riscontra infatti nel panorama italiano una generalizzata fragilità delle micro e piccole/medie imprese, la cui struttura impedisce loro di sostenere gli elevati costi d’entrata indispensabili alla creazione di nuove reti di distribuzione e gli investimenti in beni immateriali, quali brevetti e marchi. In accordo con tali considerazioni, le analisi economiche evidenziano che la propensione all’esportazione e al raggiungimento dei mercati più lontani cresce in parallelo con la dimensione dell’impresa e che le imprese più grandi, sebbene più esposte, riescono con maggiore facilità ad affrontare e superare periodi di crisi anche ricorrendo a politiche industriali innovative;
• mancanza di raccordo organico tra soggetti di ricerca e imprese. Uno scenario caratterizzato da un coacervo di operatori, enti, imprese non sempre interrelato funzionalmente41 richiede con urgenza che vengano messe in atto azioni di coordinamento.
Ciò potrà far fronte alla scarsa interazione tra il sistema di produzione e i centri di ricerca e alla bassa propensione delle imprese a collaborare su progetti di trasferimento delle conoscenze e partenariati pubblico-privato;
• carenze nel trasferimento dei risultati della ricerca e innovazione dalle strutture di ricerca al sistema delle imprese. Una limitata capacità di assorbimento della nuova conoscenza da parte delle imprese è spesso attribuibile alla scarsa presenza di capitale umano qualificato nelle imprese, soprattutto con riferimento a ricercatori con competenze scientifico-tecnologiche;
• divario tra Centro Nord e Sud. Sebbene le criticità su rilevate riguardino l’Italia nel suo complesso, i dati regionalizzati mostrano importanti disparità all’interno del Paese. La performance delle Regioni meridionali è particolarmente bassa rispetto a indicatori quali:
livello di R&S, occupazione di ricercatori, registrazione di brevetti, etc..
Alla luce delle criticità di sistema esistenti e sulla base delle analisi dei Programmi Nazionali di Riforma per l’anno 2019 e per l’anno 2020, unitamente alle Relazioni per paese relative all’Italia per le medesime annualità, la CE ha adottato le seguenti raccomandazioni specifiche all’Italia al fine di orientare le politiche di sviluppo.
41 Si fa riferimento, ad esempio: ai soggetti istituzionali preposti a costruire ed attuare le policy; ai soggetti della ricerca pubblica e privata; alle imprese; ai soggetti preposti alla infrastrutturazione trasversale del sistema, quali gli istituti di metrologia, istituti di certificazione, soggetti della ricerca statistica, etc.; ai soggetti che presidiano ai processi di brevettazione; alle grandi infrastrutture di ricerca; alle cosiddette “istituzioni – ponte quali i Parchi Scientifici e Tecnologici, i Poli di innovazione, gli incubatori di impresa, i centri per l’innovazione; etc..
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Tenuto conto, dunque, delle persistenti disparità regionali, le criticità sopra evidenziate rappresentano allo stesso tempo le sfide più urgenti a cui l’Italia dovrà far fronte e le prospettive su cui bisognerà puntare, anche grazie alla politica di coesione 2021-2027, per innescare un processo di sviluppo complessivamente sostenibile e competitivo. A fronte del quadro sopra delineato si ravvede l’esigenza di orientare gli interventi di sviluppo nelle seguenti direzioni:
• sostenere e accompagnare le micro, piccole e medie imprese nel processo di acquisizione delle competenze, anche di natura gestionale, necessarie ad attivare meccanismi di ricerca e innovazione e/o utilizzare i risultati della ricerca;
• favorire politiche per la creazione/il rafforzamento di aggregazioni organizzate di imprese, strutture di ricerca, start up e soggetti finanziari che favoriscano la “messa a sistema” di conoscenze, competenze e risorse. Ciò, al fine di garantire sostenibilità tecnologica, produttiva ed economica alle scelte adottate ai diversi livelli di governo;
• favorire l’integrazione tra politiche per la RS&I e per la formazione, onde promuovere lo sviluppo di adeguate conoscenze/competenze, di capacità innovative e di creazione di imprenditorialità emergente dai saperi scientifici e tecnologici. La valenza strategica di tale direttrice di sviluppo risulta quanto mai attuale, anche per far fronte all’emergenza da COVID-19, e consiste nel promuovere partenariati collaborativi che favoriscano proficui ed efficaci scambi tra organismi di ricerca e imprese;
• promuovere un allineamento strategico tra politiche di ricerca, innovazione, digitalizzazione e sviluppo economico, al fine di incentivare piani operativi nazionali sinergici tra loro in grado di rispondere alle nuove sfide cross-settoriali dell’innovazione, stimolare l’ecosistema deep-tech e promuovere un’inclusiva e responsabile sovranità tecnologica e digitale;
• proseguire nelle azioni di rafforzamento, nell’ambito dei centri di ricerca, delle infrastrutture di ricerca dotandole delle strumentazioni e delle apparecchiature idonee a soddisfare la domanda di conoscenza e puntare all’eccellenza.
In tale prospettiva l’attivazione di un’azione congiunta e relazionata tra la SNSI e le S3 regionali costituisce una delle più rilevanti prospettive da migliorare nel quadro della programmazione 2021/2027.
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5.4 Il quadro di riferimento delle politiche per la ricerca in Italia: Il