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Cronistoria della Pedemontana Veneta

Comuni di Bassano del Grappa, Cassola, Rosà

5. Capitolo 3 Le criticità ambiental

5.1 Il caso della Superstrada Pedemontana Veneta

5.1.3 Cronistoria della Pedemontana Veneta

La necessità di realizzare una nuova infrastruttura stradale di collegamento tra i maggiori centri abitati situati ai piedi delle Prealpi venete risale agli anni ’70 quando il crescente sviluppo socio-economico dell’area pedemontana richiedeva un’altrettanta crescente richiesta di mobilità. A fronte di tale esigenza la Regione Veneto nel febbraio del 1990 inserisce la Pedemontana Veneta nel Piano Regionale dei Trasporti, lo strumento programmatico con il quale la Regione organizza le politiche che attengono al campo delle infrastrutture e della mobilità. Con delibera n° 1565 del 29/04/1997 la Giunta Regionale ratifica l’accordo tra la Regione e le Provincie di Padova, Treviso e Vicenza per la realizzazione dell’autostrada Pedemontana Veneta, successivamente trasmesso al Ministero dei Lavori Pubblici e alla direzione generale dell’ANAS per le conseguenti determinazioni di competenza. Il 24.10.2003 viene siglata un’intesa tra Governo e Regione a seguito della quale la Pedemontana Veneta viene inserita tra le infrastrutture di preminente interesse nazionale per le quali concorre l’interesse regionale. Nel dicembre dello stesso anno la Società Pedemontana Veneta S.p.A. deposita presso la Regione Veneto la candidatura per la realizzazione e la gestione dell’intero tracciato da Montebello (A4) a Spresiano (A27). Secondo la proposta del promotore il costo complessivo dell’investimento risulta pari a € 1.989.688 e il contributo pubblico in conto capitale richiesto dalla Società è di € 487.000.000 + IVA.

L’8.08.2005 viene presentato in Regione il progetto preliminare dell’infrastruttura. Con D.G.R. del 2.11.2005 la Regione, nel prendere atto del parere espresso dalla Commissione Regionale VIA, trasmette il relativo parere al Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio per il completamento della procedura, tesa all’adozione del provvedimento di compatibilità ambientale.

Sul progetto preliminare la commissione speciale di Valutazione Impatto Ambientale istituita presso il suddetto Ministero esprime in data 13.02.2006 parere di compatibilità ambientale con condizioni prescrittive che dovranno poi essere

recepite all’atto della presentazione del progetto definitivo143. Il progetto preliminare viene quindi approvato dal CIPE con delibera n° 96 del 29.03.2006.

Con delibera della Giunta Regionale n° 3185 del 17.10.2006 viene indetta la gara per la Superstrada a pedaggio Pedemontana Veneta. Una serie di ricorsi al TAR Veneto presentati tra il 2006 e il 2007 da Comuni, cittadini e Comitati obbliga la Regione a costituirsi in giudizio e porre un temporaneo blocco all’iter amministrativo dell’appalto.

Il 25.09.2007 vengono aperte le buste di gara con assegnazione provvisoria della concessione alla Società SIS. Dopo alterne vicende che vedono questa in contrapposizione alla Società Pedemontana Veneta S.p.A. per preteso esercizio del diritto di prelazione, la Giunta Regionale il 4.12.2007 affida all’ATI144 costituita da Impregilo S.p.A. (mandataria) ed altre 12 ditte mandanti, la concessione per la progettazione, realizzazione e gestione della SPV.

La Società SIS l’11.12.2007 deposita ricorso al TAR Veneto contro la Regione e l’ATI. Il TAR respinge il ricorso il 23.10.2008 per cui la SIS si rivolge al Consiglio di Stato. Il 05.12.2008 il Consiglio di Stato accoglie l’istanza della SIS e sospende la sentenza del TAR Veneto. Dopo quasi due anni di blocco causato dal contenzioso, il Consiglio di Stato il 19.06.2009 stabilisce che il concessionario è l’ATI composta da SIS e Itinere Infrastrutture. Nella sentenza si precisa che l’importo complessivo dell’investimento è di € 2.155.048.000 .

Da qui in poi l’iter amministrativo della Pedemontana Veneta cambia tempi e metodi a seguito di un’escamotage già collaudato “con successo” per il passante di Mestre e per i grandi eventi: dichiarare, per la realizzazione dell’opera, lo stato di emergenza in maniera tale da derogare vincoli e disposizioni che la normativa sul lavori pubblici prevede.

Significativo è il comunicato stampa del Presidente Galan in data 31.07.2009:

143 Relazione istruttoria in dato 13/02/2006 della Commissione speciale di Valutazione Impatto Ambientale istituita dal Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio.

“Su mia richiesta oggi il Consiglio dei Ministri ha deliberato la dichiarazione dello stato di emergenza per la realizzazione della superstrada Pedemontana veneta, al fine di risolvere la situazione di blocco di traffico che determina gravi riflessi sia sull’economia regionale sia sulla qualità di vita dei cittadini residenti nelle fasce pedemontane trevigiane e vicentine. Nei prossimi giorni il Presidente del Consiglio dei Ministri nominerà un Commissario delegato con i poteri necessari per giungere ad una rapida realizzazione di questa infrastruttura fondamentale per il Veneto, che da troppo tempo è attesa. Esprimo sia un ringraziamento al Governo per aver accolto la richiesta, sia la mia soddisfazione perché in questo modo si riuscirà certamente a recuperare il tempo finora perduto. Il modello veneto ha già dimostrato con il Passante di Mestre di essere in grado di realizzare infrastrutture importanti in tempi record a livello nazionale e sono certo che altrettanto accadrà per la Pedemontana Veneta”145.

In effetti, i tempi record di approvazione ed esecuzione della SPV non tarderanno ad arrivare. Vengono emessi una serie di ordinanze e decreti che consentono il tempestivo avvio dei lavori nei successivi due anni146.

5.2 Le cave

Il P.T.C.P. di Vicenza individua nella “Carta delle fragilità” le attività estrattive che, in ragione del materiale estratto, vengono distinte in cave o miniere. Con la “Carta delle cave in essere” il P.T.C.P. indica, inoltre, le cave presenti sul territorio provinciale con riferimento alla tipologia dei materiali estratti. In particolare vengono citate, per la criticità dovuta all’intensa attività estrattiva, le cave di materiale ghiaioso – sabbioso nel territorio dei comuni di Rossano Veneto, Tezze sul

145 Comunicato stampa del Presidente Galan in data 31.07.2009. www.regione.veneto.it

146 I provvedimenti emessi sono: ordinanza del 15/08/2009 in cui il Presidente del Consiglio nomina l’ing. Silvano Vernizzi Commissario per l’emergenza traffico del Veneto. Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri del 9/07/2010 con il quale viene prorogato lo stato di emergenza. Decreto del Commissario Delegato n° 10 del 20/09/2010 con il quale viene approvato il progetto definitivo della Pedemontana Veneta. Decreto del Commissario Delegato n° 2 del 10/08/2011 che approva il progetto esecutivo Lotto 2°. Avvio lavori Lotto 2°: 10/11:2011. Decreto del Commissario Delegato n° 21 del 7/03/2012 che approva il progetto esecutivo del lotto 2C. Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri del 22/12/2012 con il quale proroga lo stato di emergenza. Avvio lavori Lotto 2C : 4/02/2013.

Brenta e in parte in quelli di Rosà, Cassola, Cartigliano e Romano d’Ezzelino; di argilla nei comuni di Isola Vicentina, Caldogno, Malo e Costabissara e lungo l’Astico; di marmo e pietra in ambiti di interesse ambientale e turistico (Altopiano dei Sette Comuni e Monti Berici).”147

Nel Veneto le cave sono regolamentate dalla L.R. 44/1982 “Norme per la disciplina dell’attività di cava”, allo scopo “di conseguire un corretto uso delle risorse, nel quadro di una rigorosa salvaguardia dell’ambiente nelle sue componenti fisiche, pedologiche, paesaggistiche e della massima conservazione della superficie agraria utilizzabile ai fini produttivi”.148

La Regione ha delegato le Province al rilascio della prescritta autorizzazione di coltivazione, competenza, quest’ultima, non ancora esercitata essendo la subdelega subordinata all’approvazione da parte del Consiglio Regionale del “Piano regionale dell’attività estrattiva” (PRAC) dal quale dovrebbe poi derivare il “Piano provinciale per l’attività di cava” (PPAC).