Con il termine ambient intelligence si rappresenta pi`u che il semplice in- tegrare tecnologia negli oggetti; `e una tecnologia che pu`o rappresentare un modo per rispondere ad esigenze pi`u profonde, insite nella cultura umana, come ad esempio desideri universali, relazioni sociali complesse, diversi si- stemi di valutazione, gusti personali, sostenibilit`a di ecosistemi economici e naturali e codici etici, di condotta e di comunicazione sia per la societ`a civile che per il mondo degli affari. Questo rende l’AmI notevolmente differente da altri concetti come il pervasive computing oppure l’ubiquituos computing.
L’ambient intelligence scatena l’immaginazione, ma allo stesso modo fa sorgere ogni tipo di domanda. Cos’`e? Cosa pu`o fare? Come pu`o farlo? Che aspetto avr`a? Quanto potr`a essere intelligente? Potr`o mantenere il controllo,
CAPITOLO 3. AMBIENT INTELLIGENCE
Figura 3.3: Flusso delle informazioni ed architettura generale di un sistema AmI
o prender`a il sopravvento? Quando sar`a disponibile? La vorr`o, in ogni caso? Ovviamente l’intento `e quello di migliorare la qualit`a della vita delle persone, ma, come per tutte le tecnologie, l’uso che se ne fa `e ci`o che le rende buone o meno; in altre parole, dato che non tutto ci`o che possiamo ottenere con la tecnologia `e desiderabile, diventa cruciale che le persone prendano giuste decisioni in tema di ambient intelligence. Questo diventa possibile solo se ci sar`a accordo su che tipo di qualit`a della vita e sul tipo di mondo che vorranno veder sviluppato; per raggiungere la sostenibilit`a `e necessario un bilanciamento tra i seguenti tre fattori:
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Persone:
Di cosa hanno bisogno le persone, e cosa vogliono ottenere dalla propria vita? Queste aspirazioni sono cambiate significativamente da quando gli umani vivevano nelle caverne, ma gli studiosi di antropologia hanno trovato delle linee guida affidabili analizzando i pattern di compor- tamento ripetuti dall’uomo in differenti posti ed in tempi differenti; specificamente, da quando hanno iniziato a dipingere immagini sulle mura delle caverne, incidere linee sui bastoni oppure lavorando stru- menti in pietra gli esseri umani avevano lo scopo di amplificare la loro potenza mentale e fisica esteriorizzandola, rendendo cio`e tangibile ci`o che non lo `e. La forza che guida i comportamenti umani `e il desiderio di soppravvivernza, ottenendo il massimo livello possibile di comfort e libert`a dando un senso al mondo; le persone vogliono tutto, con il mas- simo comfort ed il minimo sforzo. Ci`o ha guidato tra le altre cose anche la miniaturizzazione dei dispositivi, che amplificano i poteri dell’uomo senza intralciare o mettere disordine nella sua vita.
Pianeta:
L’amplificazione dei poteri umani mediante le nuove scoperte tecnolo- giche ha portato ad un incremento della socializzazione; l’incremento di contatti tra differenti gruppi di persone ha fatto si che esse realiz- zassero quante aspirazioni condividono, e ci`o ha portato a grandi mi- glioramenti per l’umanit`a, come ad esempio l’abolizione della schiavit`u, la diffusione della democrazia e l’emancipazione di molti gruppi sociali precedentemente discriminati. Questi grandi cambiamenti hanno rap- presentato la forza guida allo sviluppo di nuovi dispositivi, nati con lo scopo di eseguire i compiti che una volta venivano effettuati da schiavi o servi; dato che gli scienziati sono stati costretti ad interrompere le ri- cerche riguardo a sistemi intelligenti biologici, per via di problemi etici e sociali, l’ambient intelligence pu`o rappresentare il prossimo naturale passo per amplificare le abilit`a umane, garantendo comfort e libert`a di movimento in un’ottica pi`u civile. Un altro contributo che l’AmI pu`o portare al pianeta `e la miglior cura per l’ambiente; numerosi nuovi
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sviluppi ecologici sono possibili integrando elettronica intelligente nel- l’ambiente, come ad esempio cassonetti che possono comunicare se sono pieni e pertanto devono essere svuotati al prossimo turno di raccolta della spazzatura, oppure sistemi context-aware che possono determina- re se ci sono perdite di energia e contemporaneamente possono ridurre i consumi inutili, oppure ancora sensori in grado di controllare l’inqui- namento e lo scarico incontrollato di prodotti di scarto. Questi sono solo pochi esempi di una lunga lista di realistiche possibilit`a.
Profitto:
L’ambient intelligence pu`o contribuire allo sviluppo di nuove economie in grado di aumentare la ricchezza di tutte le persone nel mondo; Gil- more e Pine hanno descritto una nuova economia, definita experience economy[11], posizionandola a fianco delle classiche economie basate su beni, prodotti e servizi. Per chiarire il concetto, pensiamo al ruolo mutevole del caff`e nell’economia; inizialmente veniva spedito in giro per il mondo come un bene, per il quale veniva assegnato un prezzo. Successivamente qualcuno pens`o di tostarlo ed impacchettare i semi vendendolo come prodotto, ovviamente aumentandone il prezzo; dopo- dich`e qualcuno pens`o di aggiungere acqua calda al caff`e offrendolo gi`a pronto, offrendo quindi un servizio con l’obiettivo di alzare ancora il prezzo. Infine, bere una tazza di caff`e in cima alla torre Eiffel stai vi- vendo una esperienza, e pertanto il prezzo aumenta nuovamente. La premessa dietro all’experience economy `e che alcune persone sono di- sposte a spendere soldi in cambio di certe esperienze; una propriet`a saliente di una esperienza `e che pu`o essere percepita come reale sia che venga generata da una causa reale che da una virtuale. Ricordi di situazioni passate possono far provare vecchie e piacevoli sensazioni, ed un mondo virtuale in un ambiente AmI pu`o permettere di rivivere questi momenti.
Dato che l’ambient intelligence ha come obiettivo quello di offrire tec- nologie che circondano le persone, `e importante fronteggiare gli aspetti che
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queste nuove tecnologie possono avere sugli esseri umani dal punto di vista etico. Una tipica domanda da porsi `e se l’ambient intelligence potr`a essere sviluppato in modo da essere una tecnologia di cui fidarsi; se le persone non saranno disponibili ad adattarsi alla situazione di essere continuamente mo- nitorate dall’ambiente dove vivono, indipendentemente dal fatto che lo scopo di un sistema di AmI sia quello di prendersi cura di loro, le probabilit`a che questa tecnologia sia accettata saranno minime. Molto dipender`a dai benefi- ci funzionali offerti da questi ambienti, e dalla loro capacit`a di interagire con le persone nel modo pi`u naturale possibile. Un altro aspetto chiave `e rap- presentato dalla sicurezza; dato che il sistema conterr`a una grande quantit`a di informazioni personali `e assolutamente necessario che esso non sia vulne- rabile ad intrusioni esterne. Anche il fatto che un sistema di questo tipo, in grado di prendere decisioni autonomamente, possa far si che l’utente perda il controllo rappresenta una potenziale fonte di preoccupazione.
Un’altra questione importante riguarda il desiderio di incorporare dispo- sitivi ambient intelligent all’interno dei nostri corpi; gli scienziati hanno gi`a incorporato alcune forme di intelligenza nei vestiti, e le persone con problemi di cuore hanno provato di persona i vantaggi offerti da un pacemaker, ma la strada da percorrere prima che le persone accettino l’impianto di chip nel corpo per scopi non medici `e ancora lunga.
Una questione meno ovvia, ma ugualmente importante, riguarda la realt`a e come essa sia percepita dalle persone; studi condotti dal sociologo france- se Jean Baudrillard [12] sostengono che la tradizionale relazione tra media e realt`a `e stata rovesciata, pertanto i media non sono visti pi`u semplicemente come lo specchio della realt`a ma come costituenti di una nuova iperrealt`a, percepita addirittura pi`u reale della realt`a stessa. Questo fa sorgere una se- rie di quesiti; le persone, abituandosi ad interagire con l’ambient intelligence, cambieranno il modo di interagire tra di loro? Se vivranno pi`u esperienze nel mondo reale tramite la tecnologia che attraverso le proprie azioni, le esperien- ze accumulate tramite quest’ultime saranno meno importanti? L’iperrealt`a sar`a meno valida della realt`a? Dov’`e il confine tra realt`a e immaginazio- ne? Anche se le discussioni di natura filosofica non interessano gli scienzati,
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nel caso in cui l’AmI prenda piede tali questioni dovranno essere affrontate meticolosamente.