Selezione di libri economici del mese di ottobre 1991.
Con la collaborazione delle
libre-rie Stampatori Universitaria e Co-munardi di Torino.
S A U L B E L L O W , La sparizione, Mon-dadori, Milano 1991, ed. orig. 1989, riedizione, trad. dall'inglese di Masoli-no d'Amico, pp. XVIII-126, Lit 9.000.
Con un'introduzione di Franco Garnero.
G E N E G N O C C H I , Una lieve impreci-sione, Garzanti, Milano 1991, pp. 106, Lit 16.500.
Ventun racconti introdotti da Ni-co Orengo.
E R N S T THEODOR A . H O F F M A N N ,
Racconti, Bompiani, Milano 1991, trad. dal tedesco di Giuseppina Cal-zecchi Onesti, pp. XIV-300, Lit
10.000.
Scelta di racconti introdotta da Gilberto Finzi.
B O H U M I R H R A B A L , Ho servito il Re d'Inghilterra, e/o, Roma 1991, ed. orig. 1971, ristampa, trad. dal ceco di Giuseppe Dierna, pp. 246, Lit 14.000. Racconti dalla Grecia, a cura di Fran-cesco Maspero, Mondadori, Milano 1991, pp. 256, Lit 12.000.
Per la prima volta accessibili al let-tore italiano, vengono qui presentate alcune novelle di diciotto scrittori greci del Novecento.
T I T O M A C C I O P L A U T O , Anfitrione, Marsilio, Venezia 1991, trad. di Rena-to Oniga, tesRena-to latino a fronte, pp. 244, Lit 16.000.
Con un saggio introduttivo (pp. 9-51) di Maurizio Bettini.
PLUTARCO, Il volto della luna, Adel-phi, Milano 1991, trad. dal latino di Luigi Lehnus, pp. 190, Lit 16.000.
Con un'ampia introduzione di Dario del Corno.
EDGAR A L L A N P O E , Racconti del mi-stero, Rizzoli, Milano 1991, ed. orig. 1843, trad. dall'inglese di Maria Gallo-ne, pp. 182, Lit 7.000.
Con un'introduzione di Attilio Brilli. Piazza Anfiteatro, 38100 Trento Edizioni C e n t r o S t u d i
E r i c k s o n
Tel. 0461/231217 Fax 0461/239754F. Celi - D. Ianes
Imparo a... usare il denaro
iVogramma di insegnamento delle abilità di gestione del denaro
M. Dunn Klein
Imparo a... vestirmi da solo
Tecniche per l'acquisizione delle abilità di vestizione
L. Levine
Imparo a... parlare
Manuale e schede a colori per l'insegnamento del linguaggio
M. Dunn Klein - R. Wolfe
Imparo a... tagliare con le forbici
Kit per le abilità di ritagliare
GUIDE DIDATTICHE P E R L ' I N S E G N A M E N T O D E L L ' A U T O N O M I A N E L L ' H A N D I C A P
R E N A T O POGGIOLI, II fiore del verso russo, Mondadori, Milano 1991, riedi-zione, trad. dal russo di Renato Poggio-li, pp. 656, Lit 16.000.
Terza ristampa dell'ormai classica antologia di Poggioli, che per la pri-ma volta nel 1948 volse in italiano un'antologia delle poesie di ventisei autori russi della prima metà del No-vecento.
G I U S E P P E PONTIGGIA, Le sabbie im-mobili, Il Mulino, Bologna 1991, pp. 112, Lit 15.000.
R A I N E R M A R I A R I L K E , I sonetti a Or-feo, Feltrinelli, Milano 1991, ed. orig. 1922, trad. e cura di Franco Rella, te-sto tedesco a fronte, pp. 178, Lit
10.000.
T O M ROBBINS, Natura morta con pic-chio, Mondadori, Milano 1991, ed. orig. 1980, ristampa, trad. dall'inglese di Francesco Franconeri, pp. 272, Lit
14.000.
Con una breve postfazione di Vin-cenzo Mantovani.
L E V NICOLAEVIC TOLSTOJ, Padre Sergij, Feltrinelli, Milano 1991, ed. orig. 1928-58, trad. dal russo e cura di Igor Sibaldi, pp. 110, Lit 7.000.
Racconto idealmente autobiogra-fico che Tolstoj scrisse tra il 1890 e il 1898 pur evitandone la
pubblicazio-I V A N T U R G E N E V , Racconti fantastici, e/o, Roma 1991, ed. orig. 1864, 1866,
1870, 1877, 1881, ristampa, trad. dal russo di Gian Luigi Giacone, pp. 142, Lit 12.000.
Ristampa in versione economica della traduzione del 1983, seconda presentazione italiana dei racconti di Turgenev (la prima fu pubblicata presso l'editore Mursia nel 1964).
W I L L I A M B U T L E R Y E A T S ,
I racconti di Hanrahan il
Rosso, Theoria, Roma-Napoli 1991, ed. orig. 1897,
trad. dall'inglese di Paola Frandini, pp. 94, Lit 9.000.
Hanrahan era un maestro di scuola con tutti i simboli
del proprio status: un calamaio appeso al collo, un
Virgi-lio nella tasca della giacca, a volte anche un piccolo
mes-sale. Aveva una fidanzata, Mary Lavelle, che l'aveva
mandato a chiamare e da cui sognava di ritornare, per
sposarla e renderla felice. Non era un eroe, non aveva
for-se coraggio, ma era saggio, e soprattutto deciso. Questo ai
primordi della sua vita, all'inizio di questo libro. Perché
in breve l'esistenza di Hanrahan viene radicalmente
scon-volta: un vecchio, un vecchio forestiero, un vecchio e le
sue carte, lo cambieranno per sempre. Picche di coraggio
e Quadri di potere, Fiori di conoscenza e Cuori di
piace-re, le carte del vecchio apriranno a Hanrahan un altro
mondo, dove tacere è sbagliato, dove domandare è
neces-sario, e dove di fronte a un calderone, a una bellezza
fata-ta e a quattro grigie vecchie, Hanrahan si giocherà,
per-dendolo, il proprio destino. Mary si sposerà, emigrerà a
Londra o a Liverpool, mentre egli, ricordandola, vagherà
irrequieto fra campi e torrenti, fra boschi e villaggi,
rispet-tato ma temuto, seducente e solitario. Nel racconto di
Yeats il maestro si trasformerà in poeta, poeta
del-l'amore, per le sue donne e per la sua terra permeata da
re-sidui celtici e dal ricordo di Ossian. Ci si addentra in
un 'Irlanda abitata da vecchissime donne dalle facce
rugo-se che gridano "io sono bella, io sono bella", ricordata da
canti epici che muovono al pianto i loro ascoltatori,
at-traversata da maledizioni ricorrenti, contro vecchi mal
maritati, tassi antichissimi, aquile stanche. Hanrahan
canta e compone, insegna e corteggia, beve e si
addormen-ta. La sua vita è irreale, divisa con esseri eterni eppure ben
radicata nello spazio (la contea di Silgo) e nel tempo, fra
gioventù e maturità, vecchiaia e morte. Perché Hanrahan
morirà, in una capanna isolata in cima a una collina,
ab-badonato dagli uomini ma vegliato dalla gente etema,
portando con sé il ricordo della sua Mary, i segni della sua
terra, le domande della sua curiosità. Scarna è la struttura
del racconto, scarno ne è pure il vocabolario che Yeats
desiderava il più possibile simile a quello dei contadini
ir-landesi. Una sintassi comune, verbi banali, un uso
ripetu-to del discorso diretripetu-to: la raffinata semplicità del racconripetu-to
vuole emulare il proprio eroe, piano e agitato, gioioso e
accorato al contempo. Più che di fronte a una saga dalle
tinte fortemente medievali ci troviamo davanti a un
rac-conto che, descrivendo un'Irlanda rurale, magica e
fanta-stica, fa di tutto per costruirne le basi reali, le fondamenta
quotidiane, la specificità ricorrente. Yeats vorrebbe
eva-dere da ogni Londra e da ogni Liverpool, desieva-dererebbe
trasformare i nostri pensieri, arricchendoli di ricordi
in-ventati a cui potersi aggrappare, e lo fa rendendo omaggio
alle peculiarità della sua Irlanda, luogo d'incontro fra
es-seri umani ed entità fatate, terra di cantori dall'animo
gentile e solitario, come Hanrahan.
(g-c.)