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Curare la formazione

Nel documento BILANCIO SOCIALE 2018 (pagine 11-15)

B. Cooperazione sociale: voce del verbo generare

2.4.1 Curare la formazione

A. Dei dirigenti.

Destinatario: Gruppo di 20 dirigenti scelti dal CdA tra le Cooperative socie del Consorzio.

Obiettivo generale: Accompagnare la dirigenza delle Cooperative ad acquisire metodi, tecniche e strumenti ispirati alla generatività sociale per leggere i contesti, fronteggiare i problemi, compiere scelte strategiche, sviluppare progettazioni, adottare scelte organizzative congruenti con gli obiettivi del Consorzio.

Obiettivi specifici:

 costruzione di un gruppo;

 lettura dei cambiamenti sociali in cui si inserisce l'azione del Consorzio oggi;

 introduzione ed approfondimento dei concetti della generatività sociale e degli strumenti di lavoro da utilizzare per la lettura e le progettazione generativa nelle organizzazioni;

 individuazione condivisa dei nodi critici dell'organizzazione rispetto alla prospettiva di un ri- orientamento in senso generativo delle strategie della medesima (sia a livello di Consorzio che di singoli servizi);

 conduzione di laboratori sperimentali sull'orientamento strategico e la progettazione in senso generativo;

 esperienze di problem solving organizzativo rispetto ai nodi specifici dell'organizzazione e networking con esperienze generative che hanno affrontato problemi analoghi, con possibile attività di team building specifico.

Responsabili del Percorso: Paolo Pezzana, Patrizia Cappelletti Durata: 10 giornate da 8 ore circa tra aprile e dicembre 2018

Al fine di valutare la buona riuscita del corso abbiamo chiesto ad alcune partecipanti di raccontare brevemente la loro esperienza.

Laura Bozzi e le colleghe di SER.e.N.A Cosa era per me Ribes prima della formazione.

Ho conosciuto direttamente il Consorzio in occasione di un bando a cui Ribes aveva partecipato per il quale era stata chiesta la collaborazione mia e di una collega. Era per me una esperienza nuova il cui mandato arrivava proprio dal Consorzio di cui sapevo poco più del nome. Cosa ci fosse dietro quel nome, in termini di storie pregresse e di biografie delle singole organizzazioni, non lo sapevo. Di sicuro mi incuriosiva capire cosa significasse per me essere parte del Consorzio in quanto coordinatrice di Serena.

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Cosa è per me oggi Ribes.

Oggi Ribes è sicuramente un’entità non più così sconosciuta. Se penso a Ribes penso ad alcune persone che mi hanno aiutato a capire cosa sia il Consorzio, quali siano le sue linee programmatiche, quali le scommesse di crescita in termini di focus di intervento, ma soprattutto, quale sia la sua idea di azione sociale. Se penso a Ribes penso a un’occasione per le sue cooperative di potersi sentire parte di una rete più ampia. Mi auspico che il Consorzio funga da traino per l’assunzione di nuovi “rischi” generativi, che sia fucina per una riflessione socio-pedagogica rigenerante, che diventi il luogo in cui la ricchezza di ogni organizzazione possa portare ad eccellenze di pensiero ed azione attorno all’abitate, al curare e al lavorare, nelle diverse declinazioni che serviranno.

Quale aspetto della formazione mi è stato più utile e quale ricordo con piacere.

La possibilità di incontrare colleghi mai conosciuti prima ed organizzazioni di cui conoscevo a volte solo il nome è stato utile e curioso. Utile perché questo ha permesso una conoscenza reale di chi fosse il Consorzio e curioso perché ciò permette di ripensare alle altre cooperative come risorsa per il mio lavoro in serena e per l’evoluzione di possibili collaborazioni e scambi. Se, per chi come me è più nuovo della cooperazione, recuperare un passato è difficile (al di là delle note informative) partire da una condivisione di ciò che ci unisce nel presente (mission, valori, problemi, desideri) permette di creare una base comune che abbiamo tutti colto come punto fermo da cui proseguire.

Con piacere ricordo la soddisfazione e la responsabilità di aver preso parte ad un percorso di senso e di impegno e di averlo condiviso con le colleghe di Serena di cui sento forti passione ed entusiasmo.

Silvia Piazzalunga

Prima di questo percorso, Ribes per me era un'entità un po' astratta... sapevo che era un Consorzio di cooperative a cui aderiva anche la mia, conoscevo alcune delle cooperative che vi appartengono e chi è il presidente. Mea culpa, per colmare un po' di ignoranza, prima del percorso mi sono documentata e sono arrivata con qualche informazione ma anche con qualche dubbio in più. Appartenere a questo Consorzio mi sembrava potesse avere un valore, senza però averne realmente chiaro il senso.

Ora vedo Ribes come una realtà concreta, fatta di persone e delle loro cooperative, capace di rimettersi in gioco e di ascoltare più voci, un possibile supporto, uno stimolo, un trait d'union, un ponte di collegamento che può favorire il veicolare di persone, buone prassi, cultura...

Il percorso guidato da Paolo e Patrizia ci ha permesso di costruire nuove consapevolezze, nuovi sguardi... Di considerare l'approccio generativo come necessariamente costitutivo di chi non si ferma ma procede insieme a... e in favore di... con occhi, orecchie e mente aperti. Poi dalla teoria alla pratica la strada è lunga e sempre in via di ridefinizione.

Il ricordo più suggestivo è sicuramente legato alla visita al castello di Padernello, significativo sia per l'esemplarità del percorso fatto e del progetto realizzato, sia per l'occasione che ha dato al gruppo di condividere questa esperienza.

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In generale al di là della ricchezza del percorso rispetto ai contenuti e a come sono stati trattati, credo che l'elemento vincente sia stato quello di creare un ottimo gruppo, coinvolgendo in modo attivo ogni partecipante attraverso i lavori proposti, consentendo il fluire delle comunicazioni e delle conoscenze e condividendo momenti informali come quello del pranzo. E non ultimo quello di aver avuto la possibilità di essere voci ascoltate dal consiglio di amministrazione e magari stimolatori di novità.

B. Corso sul responsabile sociale coop. tipo B.

CHI

28 partecipanti derivanti da 16 realtà e 3 consorzi coinvolti:

 Coop. B: OIKOS, KOINE’, SOLARIS, TOTEM, LA SOLIDARIETÀ, IL SEGNO

 Coop. miste: ACLI SERVIZI, IMPEGNO SOCIALE, NAMASTÈ, WHY NOT, GASPARINA DI SOPRA, SOTTO SOPRA

 Coop. A: LAVORARE INSIEME, SAN MARTINO

 Srl: NUTOPIA

CONSORZI COINVOLTI: RIBES, SOL.CO. DEL SERIO E CUM SORTIS Per l’organizzazione del corso sono stati coinvolte 9 persone:

 1 Professore universitario con il ruolo di coordinamento scientifico e relatore;

 2 Formatori universitari come di relatori;

 1 Educatore professionale con esperienza trentennale come relatore;

 2 Sindacalisti come relatori;

 1 Pedagogista ed 1 Sociologo come tutor d’aula;

 Presidente e direttore del Consorzio come promotori dell’iniziativa e relatori.

PERCHÉ

Il Consorzio Ribes è formato in maggioranza da Cooperative Sociali di tipo B e Miste. Il lavoro e le sue declinazioni possono quindi essere considerate di importanza strategica per il futuro del Consorzio stesso.

Inoltre alcune di queste cooperative hanno da sempre dato una grande importanza alla figura educativa all’interno dei loro reparti produttivi, ritenendola necessaria seppure non normata, a differenza dei servizi socio assistenziali o socio educativi.

Il Consorzio ha accolto la richiesta di una cooperativa di formare il proprio operatore responsabile degli inserimenti lavorativi. Il pensiero nato da questa richiesta ha generato la volontà di proporre un percorso comune sul tema che portasse alla creazione di una comunità di pratica tra le cooperative.

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Si è voluto quindi ragionare sul “Responsabile sociale per gli inserimenti lavorativi”, constatando la disomogeneità delle organizzazioni, che non sempre privilegiano figure con formazione educativa in questa funzione, al fine di creare un momento di confronto su:

 il suo ruolo chiave di interlocutore e mediatore fra il lavoratore svantaggiato, l’organizzazione interna dell’impresa cooperativa ed i vari interlocutori del territorio;

 come permettere che l’attività lavorativa diventi una risorsa per rispondere ai bisogni di integrazione e benessere psicosociale di lavoratori svantaggiati o marginali rispetto al contesto sociale;

 come favorire la comprensione della complessità di questo ruolo e delle funzioni che esso implica;

 quali sono le abilità utili per la gestione degli ambiti che il responsabile sociale per l’inserimento lavorativo deve presidiare: dal processo di inserimento lavorativo, ai processi interni alla cooperativa, fino al lavoro sul territorio e alla costruzione di reti territoriali.

COME

Sono stati organizzati 4 moduli da 6 ore l’uno.

I moduli hanno seguito il seguente modello organizzativo: dopo una presentazione iniziale tenuta dai relatori sull’argomento che spaziava dalle esperienze pratico empiriche ad una visione più didattico-teorica delle stesse, si creavano momenti di lavoro in piccoli gruppi che poi venivano rielaborati in plenaria.

La struttura ha permesso di creare una comunità di pratica in cui confrontare i vari modelli messi in atto dalle varie cooperative presenti per tutti i servizi che si occupano della tematica del lavoro, comprendendo così sia gli inserimenti lavorativi che i progetti socio occupazionali.

La grande partecipazione trasversale ha fatto ipotizzare di organizzare un proseguo del corso, al fine di mantenere la comunità di pratica, e un momento di condivisione dell’esperienza con la città e la provincia.

COSA

Le tematiche trattate sono state le seguenti:

 la cooperativa (qual è la dimensione formativo pedagogica di una cooperativa di tipo B? qual'è il rapporto tra specialismo produttivo e mission vissuta? sensibilità e responsabilità: funzione e scelta della vita cooperativa, la vita cooperativa e la funzione pedagogica: è giusto delegare?);

 l’inserimento lavorativo ed il territorio (il percorso di integrazione socio-lavorativa, l’acquisizione dello status di lavoratore, predisporre reti formali ed informali per l’accoglienza della persona che cambia);

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 la figura del responsabile sociale all’inserimento lavorativo (il responsabile sociale agli inserimenti lavorativi come mediatore di conflitti interni alla cooperativa, il responsabile sociale agli inserimenti lavorativi come facilitatore di un vero inserimento sociale delle persone svantaggiate: il ruolo sul territorio, il responsabile sociale agli inserimenti lavorativi come mediatore tra funzioni produttive e mission inclusiva.);

 i ruoli (collocare il proprio ruolo all’interno dell’organizzazione, gestire il processo di inserimento lavorativo, gestire i rapporti interni alla cooperativa, in particolare con responsabile produzione, personale e marketing, comprendere le informazioni necessarie per una visione strategica dell’inserimento lavorativo).

L’ampio spazio di confronto, in piccoli gruppi e in plenaria, ha consentito di sviluppare concetti comuni, come ad esempio che il responsabile sociale per gli inserimenti lavorativi è una funzione che ricopre più ruoli. Si è potuto inoltre ragionare sulle peculiarità delle proprie organizzazioni in confronto con le altre, portando così ad un arricchimento complessivo non solo delle cooperative che vi hanno partecipato ma anche dei consorzi coinvolti.

Nel documento BILANCIO SOCIALE 2018 (pagine 11-15)

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