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CURRICOLO INFANZIA

La Scuola dell’Infanzia costruisce la sua titolarità di “prima scuola” del bambino, e concorre alla formazione armonica e integrale della sua personalità. Come da Indicazioni Nazionali per il curricolo della scuola dell’Infanzia (4 settembre 2012):

l’apprendimento avviene attraverso l’azione, l’esplorazione, il contatto con gli oggetti, la natura, l’arte, il territorio, in

una dimensione ludica, da intendersi come forma tipica di relazione e di conoscenza.

EVENTUALI ASPETTI QUALIFICANTI DEL CURRICOLO Curricolo verticale

Sulla base delle Indicazioni per il curricolo per la Scuola dell’Infanzia e il Primo Ciclo di Istruzione, i docenti del 3° Circolo Didattico di Adrano hanno elaborato il curricolo verticale delle singole discipline, individuando la competenza chiave europea di riferimento, fissando gli obiettivi di apprendimento in ogni annualità e definendo gli specifici contenuti secondo un’ottica di continuità del percorso di crescita personale e di apprendimento disciplinare nell’arco di tutto il primo ciclo dell’istruzione.

ALLEGATO: CURRICULO VERTICALE.PDF

Proposta formativa per lo sviluppo delle competenze trasversali

Al fine di promuovere lo sviluppo delle competenze trasversali la Scuola dell'infanzia utilizza l'innovazione metodologica e le TIC. Il 3° Circolo Didattico di Adrano e i docenti che vi operano credono nelle metodologie innovative per la Scuola dell’Infanzia; esse contribuiscono a promuovere un’attività educativo- didattica realmente efficace, nella continua sperimentazione di “nuovi modi di fare scuola “. Le

CURRICOLO DI ISTITUTO

insegnanti operano in dinamiche di flessibilità e anche del "rimettersi in gioco", adattando continuamente il modo di insegnare per stare al passo con i tempi alla luce delle diverse esigenze dei bambini di oggi. Per questo scelgono di applicare metodologie educative didattiche valide ed efficaci nel promuovere da una parte l’apprendimento degli alunni e dall’altra il loro benessere emotivo-motivazionale nello stare insieme a scuola. Le nostre innovazioni metodologiche sono legate al coding, alla robotica educativa e alla promozione della resilienza. Attraverso il coding e la robotica educativa gli alunni possono consolidare, con giochi mirati, la capacità di orientarsi nello spazio e la lateralizzazione. La promozione della resilienza nei bambini si attua tramite l’insegnante, che deve essere quella persona capace di trasmettere fiducia e stimoli, incoraggiando la capacità dell’individuo a trasformare le situazioni logoranti, i cambiamenti, in opportunità di crescita e di sviluppo personale.

L’insegnante indirizzerà inoltre il bambino a riconoscere e valorizzare il proprio capitale di risorse interne. Occorre cominciare fin dai primi anni di vita a non dare ai bambini qualsiasi cosa chiedano (cibo, giochi, vestiti,...) solo perché “ce l’hanno tutti”, ma insegnare che le cose materiali sono soltanto “cose” e che non portano la felicità, anzi si può essere più felici donandole o condividendole con gli altri. Occorre far sì che, fin da piccoli, mantengano un atteggiamento positivo verso i propri impegni, magari trovando un modo divertente di affrontarli insieme. I comportamenti da adottare per attivarla sono: • l’autostima; • le emozioni positive; • il supporto sociale ( essere amati, stimati, essere oggetto di cure).

Curricolo delle competenze chiave di cittadinanza

Le otto competenze chiave sono indagate in tutte le loro potenzialità formative, interpretate e tradotte sul piano operativo in modi, linguaggi, attività adatte alla fascia di età della scuola dell’infanzia. Nella scuola dell'infanzia ciò si effettua attraverso i campi di esperienza, che sono luoghi del fare e dell'agire del bambino, orientati dall'azione consapevole degli insegnanti: introducono ai sistemi simbolico-culturali e permettono al bambino di orientarsi nella molteplicità e nella diversità degli stimoli e delle attività.

CURRICOLO PRIMARIA

Il curricolo della scuola è la sintesi progettuale e operativa delle condizioni pedagogiche, organizzative e didattiche che consentono di realizzare un insegnamento efficace e adeguato agli alunni, tenuto conto degli obiettivi formativi prioritari elencati nella L.107/2015, delle risultanze del RAV, delle azioni progettuali previste nel Piano di Miglioramento e nel rispetto delle Indicazioni Nazionali che fissano gli obiettivi generali, gli obiettivi di apprendimento e i relativi traguardi per lo sviluppo delle competenze dei bambini e dei ragazzi per ciascuna disciplina o campo di esperienza. Gli esiti del processo di autovalutazione pubblicati nel RAV 2015 e confermati nel RAV 2018 hanno consentito di individuare come priorità di intervento azioni volte a garantire a tutti gli alunni adeguata acquisizione delle competenze nella lingua italiana e in matematica e adeguato sviluppo delle competenze trasversali di cittadinanza e Costituzione. Favorire e promuovere le risorse degli alunni (conoscenze, abilità, atteggiamenti, emozioni) consente a ciascuno di affrontare efficacemente le situazioni che la realtà quotidianamente propone, in relazione alle potenzialità e attitudini individuali. Non sono stati inoltre trascurati i bisogni rilevati in

merito al potenziamento delle competenze in lingua inglese e potenziamento delle discipline motorie nonché azioni per contrastare il fenomeno della frequenza passiva, anticamera della dispersione scolastica.

L’insegnamento della Religione Cattolica è disciplinata dagli accordi concordatari e per i traguardi per lo sviluppo delle competenze si fa riferimento al D.P.R. dell’ 11 febbraio del 2010. I curricoli completi di Infanzia e Primaria sviluppati per ogni campo di esperienza e di disciplina in obiettivi di apprendimento, contenuti e metodologia, rispettano le finalità, e i traguardi per lo sviluppo delle competenze posti dalle Indicazioni; essi si trovano depositati nell’Ufficio della Direzione presso la sede dell'Istituto e sono registrati sulla piattaforma ARGO che fornisce il software per il registro on-line. I curricoli vengono periodicamente verificati in sede di programmazione didattica. La progettazione didattica promuove: • l’organizzazione degli apprendimenti in maniera progressivamente orientata ai saperi disciplinari; • la ricerca delle connessioni fra i saperi disciplinari Per la sua efficacia richiede la collaborazione fra i docenti e il coordinamento didattico svolto dai coordinatori d’Interclasse e d’Intersezione.

EVENTUALI ASPETTI QUALIFICANTI DEL CURRICOLO Curricolo verticale

Sulla base delle Indicazioni per il curricolo per la Scuola dell’Infanzia e il Primo Ciclo di Istruzione, i docenti del 3° Circolo Didattico di Adrano hanno elaborato il curricolo verticale delle singole discipline, individuando la competenza chiave europea di riferimento, fissando gli obiettivi di apprendimento in ogni annualità e definendo gli specifici contenuti secondo un’ottica di continuità del percorso di crescita personale e di apprendimento disciplinare nell’arco di tutto il primo ciclo dell’istruzione.

Nella Scuola Primaria il curricolo definisce: • finalità • traguardi di sviluppo delle competenze (sono piste da percorrere per garantire uno sviluppo integrale della persona e posti al termine della scuola dell’infanzia, della scuola primaria, della scuola secondaria di I grado); • obiettivi di apprendimento (ritenuti strategici per lo sviluppo delle competenze previste dalle Indicazioni, definiti al termine del terzo e quinto anno della scuola primaria). Gli obiettivi rappresentano riferimenti ineludibili per gli insegnanti, costituiscono criteri per la valutazione delle competenze attese e, nella loro scansione temporale, sono prescrittivi.

Proposta formativa per lo sviluppo delle competenze trasversali

La nostra scuola finalizza il curricolo alla maturazione delle competenze previste nel profilo dello studente al termine del primo ciclo, fondamentali per la crescita personale e per la partecipazione sociale, e che saranno oggetto di certificazione.

Compito specifico è quello di promuovere l’alfabetizzazione di base attraverso l’acquisizione dei linguaggi simbolici che costituiscono la struttura della nostra cultura, in un orizzonte allargato alle altre culture con cui conviviamo. E’ inoltre compito peculiare porre le basi per l’esercizio attivo della cittadinanza, potenziando e ampliando gli apprendimenti promossi sin dalla scuola dell’infanzia. Per tale ragione e in ossequio alla MISSION del nostro istituto, l’azione didattica non si limiterà ad una prospettiva disciplinare; i contenuti, proprio per abituare gli alunni a risolvere situazioni problematiche complesse e inedite, saranno caratterizzati da maggiore trasversalità e saranno soggetti ad un’azione di ristrutturazione continua da parte dei ragazzi,

facendo ricorso anche a modalità di apprendimento cooperativo e laboratoriale, capaci di trasformare la classe in una piccola comunità di apprendimento. Sulla base dei traguardi fissati a livello nazionale, i docenti progettano percorsi per la promozione, la rilevazione e la valutazione delle competenze.

Curricolo delle competenze chiave di cittadinanza

Nella progettazione del curricolo si assume come orizzonte di riferimento il quadro delle otto competenze-chiave per l’apprendimento permanente definite dal Parlamento Europeo e dal Consiglio dell’Unione Europea (Raccomandazione del 22 maggio 2018) che sono:

1) competenza alfabetica funzionale;

2) competenza multilinguistica;

3) competenza matematica e competenza in scienze, tecnologie e ingegneria;

4) competenza digitale;

5) competenza personale, sociale e capacità di imparare a imparare;

6) competenza in materia di cittadinanza;

7) competenza imprenditoriale;

8) competenza in materia di consapevolezza ed espressione culturali;

La costruzione del curricolo si basa su un ampio spettro di strategie e competenze in cui sono intrecciati e interrelati il sapere, il saper fare, il saper essere.

Utilizzo della quota di autonomia

A partire dall’a.s 2009/2010 l’Istituto ha stabilito la definizione di unità di insegnamento non coincidenti con l’unità oraria, su proposta del Collegio dei docenti, in maniera conforme a quanto previsto dalla vigente normativa in materia di autonomia didattica, art. 4 del D.P.R. n.275/99 che, al punto b del comma 2, individua, tra le forme di flessibilità che le scuole possono adottare "la definizione di unità di insegnamento non coincidenti con l'unità oraria della lezione e l'utilizzazione, nell'ambito del curricolo obbligatorio di cui all'articolo 8, degli spazi orari residui". La quota dell'autonomia è stata ricavata scegliendo di ridurre la durata della lezione da 60 a 54 minuti. Lo spazio orario ottenuto è utilizzato per organizzare momenti di co-presenza dei docenti utili a realizzare: □ il recupero degli apprendimenti, da realizzarsi tramite interventi rivolti all’ intero gruppo classe o ad una parte di esso con le stesse esigenze di recupero degli apprendimenti; □ la realizzazione di attività laboratoriali - queste potranno interessare l’intero gruppo classe o parte di esso anche riunito con altri gruppi per classi parallele o provenienti da altri anni di corso. Tali attività sono quelle previste nel PTOF e tutte le occasioni culturali che di volta in volta sono proposte sul territorio. In primo luogo essa tiene conto dei tempi di attenzione e dei ritmi di apprendimento degli alunni di questa fascia di età. La scelta, operata dall’Istituto, di attuare una riduzione dell’unità di insegnamento risulta funzionale alla impostazione di un’azione didattica che vuole essere attenta ai ritmi di apprendimento degli alunni e si prefigge di essere più incisiva ed efficace. In secondo luogo, questa diversa organizzazione dell’orario permette di ottimizzare le risorse umane interne alla scuola per attuare percorsi di insegnamento individualizzato ed ampliare il piano dell’offerta formativa. Infatti, il tempo di lezione guadagnato dalla riduzione dell’unità di insegnamento consente di creare un monte ore annuale da dedicare a tutta una serie di attività che rendono il percorso scolastico degli alunni più diversificato e

flessibile.

Progettazione curricolare della Scuola Primaria la scuola del primo ciclo

La scuola primaria mira all’acquisizione degli apprendimenti di base, come primo esercizio dei diritti costituzionali. Ai bambini e alle bambine che la frequentano offre l’opportunità di sviluppare le dimensioni cognitive, emotive, affettive, sociali, corporee, etiche e religiose, e di acquisire i saperi irrinunciabili. Si pone come scuola formativa che, attraverso gli alfabeti caratteristici di ciascuna disciplina, permette di esercitare differenti stili cognitivi, ponendo così le premesse per lo sviluppo del pensiero riflessivo e critico. Per questa via si formano cittadini consapevoli e responsabili a tutti i livelli, da quello locale a quello europeo. La padronanza degli strumenti culturali di base è ancor più importante per bambini che vivono in situazioni di svantaggio: più solide saranno le capacità acquisite nella scuola primaria, maggiori saranno le probabilità di inclusione sociale e culturale attraverso il sistema dell’istruzione.

La valorizzazione delle discipline avviene pienamente quando si evitano due rischi: sul piano culturale, quello della frammentazione dei saperi; sul piano didattico, quello dell’impostazione trasmissiva. Per questo motivo, è impegno del corpo docente di presentare le discipline non come territori da proteggere definendo confini rigidi, ma come chiavi interpretative disponibili ad ogni possibile utilizzazione. Le discipline non sono separate l’una dall’altra ma insieme costituiscono l’unitarietà tipica dei processi di apprendimento, ogni persona infatti, a scuola come nella vita, impara attingendo liberamente dalla sua esperienza, dalle conoscenze, dalle discipline, elaborandole con un’attività autonoma e continua. Le competenze sviluppate nell’ambito delle singole discipline concorrono a loro volta alla promozione di competenze più ampie e trasversali, che rappresentano una condizione essenziale per la piena realizzazione personale e per la partecipazione attiva alla vita sociale, orientate ai valori della convivenza civile e del bene comune.

Le competenze per l’esercizio della cittadinanza attiva sono promosse continuamente nell’ambito di tutte le attività di apprendimento, utilizzando e finalizzando opportunamente i contributi che ciascuna disciplina può offrire.

Curricolo obbligatorio scuola primaria

Il curricolo obbligatorio è costruito attraverso l’integrazione delle discipline e delle attività fondamentali con discipline e attività liberamente scelte dall’istituzione scolastica nonché dagli spazi di autonomia e di flessibilità garantiti dalla quota riservata all’istituzione scolastica.

Tale curricolo è finalizzato al raggiungimento degli obiettivi formativi generali e all’acquisizione delle competenze fondamentali da parte degli alunni nelle singole discipline nonché negli ambiti di apprendimento interdisciplinari, al recupero dei ritardi nell’apprendimento, allo sviluppo delle eccellenze e all’approfondimento dell’insegnamento curricolare obbligatorio.

A tal fine i docenti possono costituire gruppi di alunni provenienti anche da classi

diverse, promuovendo in questo modo l’individualizzazione e la personalizzazione dell’apprendimento e aiutando gli alunni con percorsi adeguati alle loro esigenze e alle loro capacità. Le attività facoltative tengono conto degli interessi, delle inclinazioni e dei bisogni degli alunni ed integrano l’offerta formativa obbligatoria della scuola nell’ambito delle risorse umane e finanziarie disponibili.

SCUOLA DELL’INFANZIA

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