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Danni in seguito al sisma del 2009

1.2.3 Metodi di analisi

2.3.1.2 Danni in seguito al sisma del 2009

I danni riportati in seguito al sisma del 2009 sono stati piuttosto ingenti e consistono in crolli parziali dovuti all'attivazione di meccanismi di ribaltamento dell’abside e della parete Sud del transetto (fig. 2.10); sono stati inoltre rilevati danni localizzati nei pilastri (schiacciamento alla base e scompaginamento della muratura in sommità) dell’arco trionfale (fig. 2.11) sollecitati a pressoflessione a causa della risposta longitudinale dell’aula con un meccanismo “a telaio”.

Figura 2.10 Chiesa di S. Giusta: Crollo della parete del transetto e della cella campanaria

Infine, probabilmente facilitato dal fatto che i muri delle cappelle, come è riportato nella bibliografia storica, sono stati realizzati successivamente alle parti originarie della struttura, si è avuto un completo distacco delle cappelle laterali dalle pareti della navata centrale che ha portato a danni ingenti, ed in alcuni casi al crollo, delle volte delle cappelle (fig. 2.12).

Figura 2.12 Chiesa di S. Giusta: Danni alle volte delle cappelle laterali della navata

2.3.2 Basilica di S. Maria di Collemaggio (SMC) 2.3.2.1 Descrizione

La Basilica di Collemaggio è la chiesa simbolo della città dell’Aquila. La Basilica di Collemaggio, come la sua denominazione dichiara, è posta alla sommità di un colle della città dell’Aquila. Il suo asse principale è orientato in direzione Est-Ovest, con la parte absidale in posizione dominante rispetto alla sottostante Valle dell’Aterno.

Figura 2.13 Basilica di Collemaggio: la facciata ed il dettaglio del rosone

I lavori per la costruzione della Basilica e del monastero annesso ebbero inizio nel 1287 e la Basilica, anche se non ultimata, fu consacrata nel

1289. Nei secoli tanti e continui sono stati i rimaneggiamenti che hanno interessato il complesso, anche a seguito dei frequenti terremoti che hanno colpito il territorio aquilano:

 dopo il terribile sisma del 1456 si procedette alla quasi totale ricostruzione del convento annesso;

 nel ‘600 intervenne una trasformazione che adeguò l’interno della Basilica, ancora di stampo prettamente medievale, allo stile barocco;

 dopo il 1703, si procedette all’abbassamento delle pareti longitudinali a causa dei crolli che le aveva interessate;

Dopo il terremoto di Avezzano del 1915, che causò il crollo dello spigolo superiore sinistro della facciata, si pensò di rinforzarla con la realizzazione di uno strato posteriore in mattoni in cui si inseriva una griglia di elementi in c.a. e con speroni di irrigidimento in corrispondenza dei muri longitudinali (fig. 2.14);

Figura 2.14 Basilica di Collemaggio: Interventi di consolidamento della facciata dopo il terremoto del 1915

Tra il 1970 ed il 1972 il soprintendente ai beni culturali, arch. Moretti, intraprese una serie di operazioni volte a riportare la Basilica al suo aspetto originario e, a tal fine, eliminò la sovrastruttura barocca dalle navate principale e laterali, e riportò alla luce le antiche colonne ottagonali e gli archi ogivali.

Successivamente al terremoto Marche–Umbria del 1997 la Basilica è stata sottoposta ad alcuni lavori per migliorare il suo comportamento trasversale, attraverso il rinforzo delle pareti con iniezioni e la

realizzazione di interventi sulle strutture delle coperture, finalizzati ad incrementare l’efficacia del loro collegamento al sistema murario per favorire un miglior comportamento d’insieme; sono state, infatti, irrigidite le strutture della coperture mediante l’inserimento di controventi in tondi d’acciaio a croce di S. Andrea tra i correnti inferiori delle capriate della navata centrale, che formano con questi una sorta di grande trave reticolare orizzontale che è stata anche dotata alle estremità, in prossimità della facciata e della parete dell’arco trionfale, di due apparecchi dissipativi (fig. 2.15).

Figura 2.15 Basilica di Collemaggio: La navata principale e dettaglio con i controventi in acciaio della copertura (prima del sisma)

L’aula della Basilica consta di tre navate (fig. 2.16-2.18): quella centrale ha misure in pianta 61 x 11.3 m, quelle laterali hanno misure in pianta di 61 x 8m la navata destra e 61 x 7.8 m la navata sinistra. L’altezza massima della navata centrale è pari a 18.3m, quella delle navate laterali è di 12.5m. Le colonne che separano le tre navate sono sette per lato, hanno un interasse di 7.5 m ed hanno altezza 5.25 m, diametro circa 1.0m. Esse sorreggono complessivamente 16 arcate ogivali.

Lo spessore delle pareti varia da 0.95 a 1.05 m in quelle esterne, 0.9 m in quelle sopra le colonne. L’aula è separata dal transetto dall’arco trionfale, innestato su due colonne a forma di fiore, di diametro pari a 1.7 m. Dietro al transetto il presbiterio con l’altare maggiore e la zona absidale con tre absidi.

Figura 2.16 Basilica di Collemaggio: Pianta

Figura 2.17 Basilica di Collemaggio: Sezione longitudinale

0 5 15 30m

Figura 2.18 Basilica di Collemaggio: Prospetto facciata e sezione trasversale in corrispondenza dell'arco trionfale

I materiali impiegati originariamente nella costruzione dei muri della Basilica sono stati, con buona probabilità, reperiti in gran parte sul posto e sono pietre di origine calcarea, tenute insieme da malta di calce e sabbia, che in generale non ha conservato nel tempo caratteristiche di buona qualità. Gli elementi lapidei dei paramenti murari, di dimensioni medio-piccole e conformati a tronco di piramide, disposti con regolarità come cunei rivolti all’interno della sezione, caratterizzano il cosiddetto apparecchio murario aquilano.

La copertura dell’aula poggia su capriate lignee realizzate negli anni ’70 che a loro volta sono disposte su cordoli di c.a. posti sulla sommità delle murature. La copertura del transetto era costituita da una cupola centrale ricostruita a metà del XX secolo e da due volte a botte a coprire gli altari laterali, posti alle estremità del transetto.

In fig. 2.19 è riportata la pianta linearizzata con la suddivisione in macroelementi della chiesa; la geometria dei singoli macroelementi è invece riportata in Appendice A.

Figura 2.19 Basilica di Collemaggio: Pianta linearizzata con individuazione dei macroelementi 0 5 15 30m T1 T3 T2 L1 L2 L3 L4

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