4. Criteri metodologici per la valutazione delle singole caratteristiche di pericolo
4.1.3. Schema decisionale per la valutazione della caratteristica di pericolo
4.5.1.1 Definizione della caratteristica di pericolo
Rifiuto che può causare tossicità specifica per organi bersaglio con un'esposizione singola o ripetuta, oppure può provocare effetti tossici acuti in seguito all'aspirazione.
Il rifiuto che contiene una o più sostanze classificate con uno dei codici di classe e categoria di pericolo e uno dei codici di indicazione di pericolo figuranti nella tabella 4, e uno o più limiti di concentrazione figuranti nella tabella 4 è superato o raggiunto, è classificato come rifiuto pericoloso di tipo HP5. Se il rifiuto contiene sostanze classificate come STOT, la concentrazione di una singola sostanza deve essere superiore o pari al limite di concentrazione affinché il rifiuto sia classificato come rifiuto pericoloso di tipo HP5. Se il rifiuto contiene una o più sostanze classificate come Asp. Tox. 1 e la somma di tali sostanze è pari o superiore al limite di concentrazione, il rifiuto è classificato come rifiuto pericoloso di tipo HP5 solo se la viscosità cinematica totale (a 40 °C) non è superiore a 20,5 mm2/s (la viscosità cinematica è determinata unicamente per i fluidi).
4.5. HP5 - Tossicità specifica per organi bersaglio (stot)/tossicità in caso di aspirazione 4.5.1. Criteri e valori limite previsti dalla normativa
4.5.1.1. Definizione della caratteristica di pericolo
Rifiuto che può causare tossicità specifica per organi bersaglio con un'esposizione singola o ripetuta, oppure può provocare effetti tossici acuti in seguito all'aspirazione.
4.5.1.2. Criteri di valutazione della caratteristica di pericolo e valori limite
Il rifiuto che contiene una o più sostanze classificate con uno dei codici di classe e categoria di pericolo e uno dei codici di indicazione di pericolo figuranti nella tabella 4, e uno o più limiti di concentrazione figuranti nella tabella 4 è superato o raggiunto, è classificato come rifiuto pericoloso di tipo HP5. Se il rifiuto contiene sostanze classificate come STOT, la concentrazione di una singola sostanza deve essere superiore o pari al limite di concentrazione affinché il rifiuto sia classificato come rifiuto pericoloso di tipo HP5. Se il rifiuto contiene una o più sostanze classificate come Asp. Tox. 1 e la somma di tali sostanze è pari o superiore al limite di concentrazione, il rifiuto è classificato come rifiuto pericoloso di tipo HP5 solo se la viscosità cinematica totale (a 40 °C) non è superiore a 20,5 mm2/s (la viscosità cinematica è determinata unicamente per i fluidi).
4.5.1.3. Valori di cut-off
Non previsti
4.5.1.4. Metodi di prova
Per la valutazione della tossicità specifica per organi bersaglio mediante test può essere utile far riferimento a quanto riportato alla sezione 3.8 delle linee guida ECHA (“Guidance on the Application of the CLP Criteria - Guidance to Regulation (EC) No 1272/2008 on classification, labelling and packaging (CLP) of substances and mixtures”. (30)
4.5.2. Analisi delle procedure di verifica della caratteristica di pericolo e definizione di un approccio metodologico
La procedura di classificazione individuata dalla normativa si basa sulla determinazione del contenuto percentuale delle sostanze pertinenti, ovvero delle sostanze contenute nel rifiuto e contrassegnate, ai sensi del regolamento CLP, dalle classi, categorie e indicazioni di pericolo attinenti alla caratteristica HP5 (metodo convenzionale).
In generale, pertanto, non è richiesta l’applicazione di metodi di prova. Tuttavia, tali metodi possono essere sempre applicati se ritenuto opportuno, tenuto conto di quanto stabilito al punto 2, secondo trattino dell’allegato alla decisione 2000/532/CE: “una caratteristica di pericolo può essere valutata utilizzando la concentrazione di sostanze nei rifiuti, come specificato nell'allegato III della direttiva 2008/98/CE o, se non diversamente specificato nel regolamento (CE) n. 1272/2008, eseguendo una prova conformemente al regolamento (CE) n. 440/2008 o altri metodi di prova e linee guida riconosciuti a livello internazionale, tenendo conto dell'articolo 7 del regolamento (CE) n. 1272/2008 per quanto riguarda la sperimentazione animale e umana”. Inoltre, in base a quanto indicato al punto 1 del medesimo allegato: “Laddove una caratteristica di pericolo di un rifiuto è stata valutata sia mediante una prova che utilizzando le concentrazioni di sostanze pericolose come indicato nell'allegato III della direttiva 2008/98/CE, prevalgono i risultati della prova”.
Il soggetto chiamato ad effettuare la classificazione del rifiuto può dunque far ricorso a un metodo di prova, nel rispetto dei criteri sopra riportati. In ogni caso, ai fini della classificazione dei rifiuti, non sono da ritenersi appropriati i test condotti su animali e tali test, qualora previsti dal regolamento CLP, non dovrebbero essere presi in considerazione; è necessario quindi verificare se sono disponibili test alternativi validati dall’EURL ECVAM (European Union Reference Laboratory for Alternatives to Animal Testing – Joint Research Centre, https://eurl-ecvam.jrc.ec.europa.eu/).
La procedura di classificazione delle sostanze e delle miscele in relazione ai pericoli in caso di aspirazione (Asp.Tox.) è riportata al paragrafo 3.10 dell’allegato 1 al regolamento 2008/1272/CE e successive modificazioni.
I criteri di classificazione riportati nella suddetta procedura fanno direttamente riferimento alla viscosità cinematica, calcolata come rapporto tra viscosità dinamica e densità:
La classificazione è, pertanto, strettamente connessa alle proprietà fluide della sostanza o miscela. Ad esempio, nel caso di prodotti in forma di aerosol o nebbie, il paragrafo 3.10.1.6.3 riporta quanto segue: “le sostanze o miscele (prodotti) in forma di aerosol o nebbie sono abitualmente commercializzate in contenitori pressurizzati, quali i nebulizzatori o gli spruzzatori a pompa o a pistola. Per classificare questi prodotti occorre stabilire se è possibile che nel cavo orale si formi una massa liquida di prodotto che possa essere successivamente aspirata. Se l'aerosol o la nebbia proveniente da un contenitore pressurizzato è molto fine, non può formarsi una massa liquida. Se invece il prodotto fuoriesce dal recipiente pressurizzato in forma di getto, può formarsi una massa liquida che può essere aspirata. In genere, la nebbia prodotta da spruzzatori a pistola o a pompa è composta da grosse gocce ed è perciò possibile che si formi una massa liquida e che questa sia poi aspirata”.
La valutazione della caratteristica di pericolo HP5 per presenza di sostanze H304 è, dunque, da applicarsi solo nel caso di rifiuti liquidi o contenenti una fase liquida. Ciò anche in considerazione di quanto riportato al paragrafo 3.10.3.3 del regolamento CLP (Classificazione quando esistono dati per tutti i componenti della miscela o per alcuni di essi):
• una miscela che contiene complessivamente il 10% o più di una o più sostanze classificate nella categoria 1 e la cui viscosità cinematica, misurata a 40 °C, non è superiore a 20,5 mm2/s è classificata nella categoria 1;
• se una miscela si separa in due o più strati distinti, di cui uno contenente il 10% o più di una o più sostanze classificate nella categoria 1 e la cui viscosità cinematica, misurata a 40 °C, non è superiore a 20,5 mm2/s, la miscela è classificata nella categoria 1.
In merito all’indicazione di pericolo H304, la consultazione dell’elenco armonizzato della banca dati ECHA ha portato a rilevare oltre 200 sostanze aventi tale classificazione. Si tratta in generale di composti idrocarburici quali, ad esempio, alcani (a partire da C5) lineari e ciclici, alcheni, composti aromatici (ad es., benzene, toluene), ammine e diverse sostanze (oltre 170) derivate dai processi di trattamento del petrolio (ad es., nafta, gasolio, kerosene, miscele di idrocarburi dalla distillazione e dal cracking petrolifero, idrocarburici aromatici, ecc.).
4.5.3. Schema decisionale per la valutazione della caratteristica di pericolo
La caratteristica di pericolo HP5 è valutata in relazione alla concentrazione delle singole sostanze identificate dalle pertinenti classi, categorie e indicazioni di pericolo. Fanno eccezione, per i rifiuti liquidi o contenenti una fase liquida, le sostanze appartenenti alla classe Asp. Tox. 1 (H304) per le quali si applica il principio dell’additività. Pertanto, un rifiuto è classificato HP5 se:
• contiene una o più sostanze classificate H370 o H372 in concentrazione singola ≥1%; e/o
• contiene una o più sostanze classificate H371 o H373 in concentrazione singola ≥10%; e/o
• contiene una o più sostanze classificate H335 in concentrazione singola ≥20%; e/o
• contiene una o più sostanze classificate H304, è un fluido o contiene una fase fluida e sono verificate entrambe le seguenti condizioni: