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Definizione delle metodologie di registrazione delle

4 ADATTIVITÀ PER L’E-LEARNING 12

4.1 G LI A DAPTIVE E NGINE 124

4.1.2 Definizione delle metodologie di registrazione delle

La registrazione delle preferenze degli utenti, risulta essere la fase più delicata di tutta la progettazione dello strumento adattivo. Si rende infatti necessaria una attenta analisi dei metodi di assegnazione delle preferenze degli utenti, attraverso i quali vengono raccolti i dati necessari per poter eseguire i

calcoli che provvederanno ad “ordinare” i contenuti che devono rispecchiare i gusti del navigatore.

Se non si giunge ad una corretta raccolta dei dati si rischia di rendere inutile tutte le fasi successive che identificheranno una non corretta rappresentazione dei gusti e delle esigenze del navigatore.

Per identificare correttamente le reali preferenze, si possono utilizzare le già collaudate metodologie di analisi della navigazione, le operazioni menzionate sono conosciute con il temine di ClickStream Analisys che provvedono alla raccolta dei dati relativi sia all’accesso al sito in termini quantitativi e qualitativi (tempo di permanenza) sia la navigazione all’interno dello stesso (numero di click su link).

In questa fase di studio ci si deve concentrare tutto al più sulla raccolta dei dati relativa alla navigazione all’interno del sito ed i contenuti che l’utente ricerca più di frequente.

Non deve restare tuttavia dimenticata l’importanza degli altri dati che la

ClickStream Analisys mette a disposizione, i quali potranno essere utilizzati con

profitto in una successiva fase di perfezionamento dello strumento.

Per iniziare a concepire uno strumento adattivo ci si può limitare semplicemente a raccogliere i dati relativi al numero di click su link ed associarli all’utente che sta effettuando le preferenze.

In questo modo si può creare una banca dati delle preferenze di ogni singolo utente, iniziando ad identificare una prima classificazione basata su caratteri quantitativi.

Per far ciò ci si può avvalere delle variabili di sessione della navigazione che una volta identificato l’utente ne farebbe corrispondere la sua sessione di navigazione. Non si rende proficuo infatti l’utilizzo in questa fase di cookies che rischierebbero di inquinare i dati utente (si pensi all’utilizzo di un terminale di uso comune, per esempio in una aula computers, dove in ogni macchina potrebbero risiedere in cookies con le informazioni di utenti precedenti che verranno identificati come un singolo utente), si potrebbe altresì valutare l’utilizzo congiunto di sessioni e cookies.

4.1.3 Definizione della struttura di DB informativo.

A questo punto resta da effettuare la definizione della struttura del DB che deve ospitare i dati, identificando le tabelle ed i campi delle stesse. Non bisogna in questa fase dimenticare che la struttura risponde alle esigenze del progetto e come tale deve poter essere modificata in modo costruttivo per permettere delle migliorie che con le fasi di rifinitura si possono effettuare.

È per questo motivo che nella sua definizione bisogna tener presente e concepire dei campi di possibile utilizzo futuro. Una delle caratteristiche peculiari dell'approccio per il retrieval, filtraggio e personalizzazione nell'accesso alla base di conoscenza, è quella di fornire la massima flessibilità. Il non imporre alcuna strutturazione e quindi il poter operare su un qualunque insieme di documenti (ad esempio una collezione di file di testo) fornisce sicuramente vantaggi in termini di flessibilità e facilità di applicazione. Tuttavia, in questo modo non è possibile personalizzare il modo in cui le informazioni vengono presentate agli utenti, ossia

non è possibile personalizzare il contenuto. Per queste ragioni si rende comunque necessaria l’imposizione di una semplice strutturazione alle basi di dati.

Per quel che riguarda il database delle informazioni, possono essere identificati i seguenti aspetti rilevanti:

• Le informazioni possono essere organizzate in una gerarchia di sezioni e sotto-sezioni, in base al loro argomento; (gruppi di interesse, gruppi logici, ecc…) ad esempio si hanno sezioni come politica (divisa in nazionale ed estera), informatica (divisa in programmazione, database, ecc...);

• La singola informazione può essere definita come un'entità complessa del database, caratterizzata da un insieme di attributi che definiscono le componenti informative, possono essere classificate secondo attributi propri di un tipico linguaggio di markup, come per esempio SGML, che identifica: autore, titolo, sottotitolo, sommario, testo, schemi riassuntivi, foto, immagini, filmati, audio, interviste, commenti, ecc… ogni attributo può essere a seconda della propria importanza, classificato come opzionali (non presente in ogni informazione) o obbligatorio (presente in ogni informazione), gli stessi attributi possono essere presenti con più valori (più foto, commenti o autori possono essere associati ad una informazione) e associabili a più notizie (uno stesso tema essere associato a più informazioni);

• Il database potrebbe mantenere una certa storicità, nel senso che una stessa informazione può essere presente con date diverse e magari con attributi diversi.

La possibilità di strutturare le informazioni attraverso attributi risulta essere fondamentale per poter definire diversi livelli di dettaglio nella presentazione delle stesse in quanto ogni livello informativo può essere definito come una diversa aggregazione di attributi. Questa possibilità è fondamentale nella personalizzazione del contenuto delle informazioni. Più in particolare, possono essere definite alcune aggregazioni significative (livelli di presentazione), parzialmente ordinate rispetto al dettaglio che viene fornito all'utente. Il livello più astratto prevede la presentazione dei soli attributi obbligatori come per esempio titolo, autori e sottotitolo, cui poi possono essere aggiunti, per definire livelli più dettagliati, il sommario e gli schemi riassuntivi o il testo e quindi le foto o gli inserti multimediali e infine dati ancora più dettagliati come gli approfondimenti scientifici. A tal proposito si rimanda la strutturazione effettuata in Errore.

L'origine riferimento non è stata trovata. Errore. L'origine riferimento non è stata trovata..

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