Capitolo 4: Lo sviluppo del Leather Eco-tool
4.2 Normativa: UNI EN ISO 14040 e 14044
4.2.1 Definizione degli obiettivi
In questa fase si precisano le finalità dello studio (oggetto, destinatari, applicazioni) e se ne fa conseguire la definizione del sistema considerato (comprensivo dei confini), dell’Unità Funzionale, l’individuazione dei dati e delle assunzioni necessarie.
A proposito degli obiettivi da raggiungere, la norma UNI EN ISO 14040 introduce così l’argomento: “Gli obiettivi e gli scopi dello studio di una LCA devono essere definiti con chiarezza ed essere coerenti con l’applicazione prevista. L’obiettivo di una LCA deve stabilire senza ambiguità quali siano l’applicazione prevista, le motivazioni che inducono a realizzare lo studio e il tipo di pubblico a cui è destinato, cioè a quali persone si intendono comunicare i risultati dello studio”. La definizione del sistema consiste nell’individuazione dei confini temporali e geografici e del livello tecnologico. È importante inoltre definire i confini del sistema e specificare dove ciascuna fase di vita ha luogo. L’unità
funzionale (Functional Unit) è l’unità di misura a cui si rapportano tutti i dati, espressione della prestazione svolta dal sistema (prodotto o servizio). L’individuazione dei dati include la descrizione degli impatti più rilevanti, permettendo un criterio per la raccolta dati durante la fase di inventario.
1) Definizione del sistema
Nella LCA viene definito “sistema” un qualsiasi insieme di dispositivi e/o operazioni che realizzano una o più precise funzioni; esso è delimitato da appropriati confini fisici rispetto al sistema ambiente e con questo ha rapporti di scambio caratterizzati da una serie di input e output. Tali sistemi contengono un gran numero di operazioni collegate tra loro, anche in modo complesso, dai flussi di materiale, di energia e di prodotti finali. Se il sistema è composto da più operazioni distinguibili (operazioni unitarie), esse devono essere individuate. In condizioni stazionarie, il comportamento di un’operazione unitaria è indipendente sia dalle operazioni che a monte la precedono e le forniscono gli input, sia da quelle a valle che ne ricevono gli output. Per ciascun sistema devono essere definiti i confini temporali, i confini geografici ed il livello tecnologico.
I confini temporali individuano l’intervallo temporale nel quale i potenziali impatti del prodotto oppure del servizio sono valutati. Inoltre, alcuni parametri del sistema possono evolvere nel tempo e pertanto diviene necessario mediarli in un intervallo temporale definito. Ad esempio, il sistema discarica coinvolge processi chimico-fisici, biologici che variano nel tempo e pertanto gli impatti che ne derivano dipendono dalla scala temporale. Per affrontare questa situazione si potrebbe indagare le emissioni in tre orizzonti temporali: 20 anni (decomposizione attiva), 100 anni (periodo intermedio in cui ricade la responsabilità di una generazione), 500 anni (emissioni di lungo periodo).
L'assunzione di contesti geografici differenti può portare a risultati notevolmente diversi tra loro, in quanto diversi saranno i dati impiegati relativamente ad alcuni processi. Ciò risulta evidente se si pensa ai dati da assumere per l'approvvigionamento energetico: in contesti nazionali diversi
l'energia viene prodotta adottando tecnologie e fonti differenti e più o meno inquinanti. Confrontare prodotti con LCA non condotte nello stesso ambito territoriale potrebbe portare a conclusioni del tutto errate, si potrebbe ad esempio penalizzare impropriamente quel processo che si collochi in un paese la cui produzione energetica è particolarmente inquinante. Si potrebbe a questo punto pensare di utilizzare dei dati medi al posto dell’effettiva localizzazione geografica; questo criterio va senza dubbio bene quando si voglia svolgere uno studio di carattere generale (ad esempio gli studi per l’ecolabelling condotti dalla CEE), non è però adatto per individuare i punti critici di un ciclo di vita ed inoltre potrebbe mascherare tecnologie particolarmente inquinanti. Il criterio da utilizzare deve essere scelto di volta in volta in funzione dello studio.
Oltre ai confini temporali e geografici, si deve precisare il livello tecnologico assunto per l’analisi. Valgono le considerazioni dei punti precedenti.
2) Unità funzionale
Nell’analisi del ciclo di vita l’elemento fondamentale non è il prodotto o il sistema di gestione in sè, ma il servizio o la funzione che questi forniscono. L’unità funzionale permette il confronto di sistemi differenti ma funzionalmente equivalenti, determinando i flussi di energia e di materia rapportati all’unità funzionale. Nella tabella seguente sono riportati alcuni esempi di unità funzionale.
3) Definizione dei confini del sistema
In pratica nell’analisi del ciclo di vita di un prodotto (o sistema di gestione) si vanno ad indagare le relazioni tra sistema di prodotto (o sistema di gestione) e sistema ambientale; o meglio gli effetti del primo sul secondo. Si rende quindi necessaria la definizione dei confini tra questi due sistemi. Lo smaltimento in discarica ad esempio può essere considerato come impatto (rifiuti solidi in uscita dal sistema) oppure come processo interno al sistema che a sua volta determina degli impatti. A questo scopo dobbiamo delineare l’articolazione interna al sistema ossia:
• disaggregare in fasi il ciclo di vita;
• stabilire quali, tra i molti processi che intervengono, inserire nell’analisi (confini del ciclo di vita) (cut off rules).
Sempre in riferimento alla definizione dei confini del sistema, bisogna considerare l’approvvigionamento energetico. Risalire all’effettivo combustibile usato per produrre l’energia elettrica è fondamentale, anche per poter calcolare l’energia di precombustione. La precombustione corrisponde alla fase di reperimento e produzione (estrazione, raffinazione, trasporto) del combustibile impiegato per produrre l’energia (elettrica o termica). Includere questa fase nel ciclo di vita è analogo all’estendere i confini per comprendere i cicli di vita delle materie prime. Il ciclo di vita per un prodotto viene disaggregato nelle fasi di (vedi Figura 4.3):
• acquisizione delle materie prime; • produzione;
• trasporto/distribuzione; • uso / riuso / manutenzione; • riciclo;
4) Individuazione dei dati
I dati da utilizzare nell’analisi del ciclo di vita devono essere individuati. Le categorie di impatto da considerare sono:
a) impatti ambientali; b) consumo di risorse; c) condizioni di lavoro.
Queste categorie possono essere ulteriormente divise in impatti globali, regionali o locali a seconda dell’influenza geografica. Usualmente le condizioni di lavoro non sono considerate nell’Analisi del Ciclo di Vita.
Figura 4.3: Disaggregazione delle fasi per l’analisi di ciclo di un prodotto