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Definizione di “Open data” alla luce del D lgs n 33/2013 e del

Con l’ espressione “open data” si indicano dati pubblici disponibili in formato aperto, libero ed accessibile da tutti i cittadini, facilmente rielaborabili sul web senza limitazioni di copyright, brevetti o altro. La fruibilità e l’accessibilità dei dati riguardanti la collettività, espressione di una innovazione che coinvolge tutti i cittadini, determina una maggiore informazione e quindi consapevolezza per la collettività.

36 Merloni, F., Ponti, B., La trasparenza, in La corruzione amministrativa. Cause,

Il decreto n. 33/2013, come precedentemente esposto nel cap. 2, ha rafforzato i contenuti oggetto della pubblicazione obbligatoria applicando il regime degli Open data. Questa scelta consolida un nucleo “duro”, non comprimibile, di informazioni diffuse e rese disponibili in formato aperto, contribuendo così alla diffusione di questo approccio culturale. Infatti agli obblighi di pubblicazione di dati, informazioni e provvedimenti corrisponde il diritto di chiunque di conoscerli, di fruirne gratuitamente, di utilizzarli e riutilizzarli37 senza alcuna restrizione se non quella di citare la fonte e rispettarne l’ integrità.38Questo diritto è inoltre supportato dal riconoscimento del diritto di accedere ai siti direttamente ed immediatamente, senza alcuna autenticazione e/o identificazione39 e dal vincolo di rendere noti i documenti, le informazioni ed i dati oggetto di pubblicazione obbligatoria in formato di tipo aperto40. Si aggiunge poi la garanzia per cui non può essere disattesa la pubblicazione obbligatoria anche nel caso di misure di anonimizzazione e di limitazione di specifici dati idonee a soddisfare eventuali esigenze di segreto e di tutela dei dati personali. Inoltre i dati non indispensabili rispetto a specifici obblighi di pubblicazione possono comunque essere resi noti nel rispetto della

37

Art. 3 del decreto.

38

Art. 7 del decreto.

39 Art. 2 del decreto. 40

Art. 7 del decreto. La norma di delega imponeva di prevedere la pubblicazione obbligatoria di atti, documenti e informazioni anche in formato elettronico elaborabile e in formati di dati aperti, che si devono intendere “almeno i dati resi disponibili e fruibili on line in formati non proprietari, a condizioni tali da permetterne il più ampio riutilizzo anche a fini statistici e la ridistribuzione senza ulteriori restrizioni d’ uso, di riuso o di diffusione diverse dall’ obbligo di citare la fonte e di rispettarne l’ integrità”.

protezione dei dati personali sensibili.41Questo principio che consente la pubblicazione di qualsiasi altro dato, informazione o documento diversi da quelli oggetto di pubblicazione obbligatoria, intende responsabilizzare le amministrazioni rispetto a comportamenti volontari di implementazione del circuito informativo non solo interno, ma anche esterno al sistema amministrativo, a beneficio delle collettività amministrate e nel disegno di un loro più stringente coinvolgimento nella gestione della “cosa pubblica”. Gli unici limiti alla diffusione e all’ accesso alle informazioni sono quelli individuati dai commi 1 e 6 dell’ art. 24 della legge n. 241 del 1990 e dalla normativa in materia di tutela del segreto statistico42, a cui si associa il principio generale che nega la diffusione dei dati idonei a rivelare lo stato di salute e la vita sessuale.

Inoltre l’Open data proietta la trasparenza amministrativa verso un nuovo paradigma che non la configura solo come il prodotto delle pubbliche amministrazioni, ma anche come il frutto della elaborazione dei dati e delle informazioni rese disponibili dalle P.A. da parte di soggetti terzi, che si pongono come mediatori della trasparenza tra istituzioni e cittadini. L’efficacia delle norme sulla trasparenza dipende evidentemente dalle concrete modalità con le quali le informazioni sono rese pubbliche. L’accessibilità totale è funzionale allo scopo di

41

Art. 4, comma 3, del decreto.

42

Il riferimento è rivolto ai dati statistici ufficiali, che possono essere diffusi solo “in forma aggregata, in modo che non se ne possa trarre alcun riferimento relativamente a persone identificabili”e che sono soggetti anche agli ulteriori obblighi di riservatezza stabiliti dalla normativa europea.

consentire il controllo democratico sulla attuazione dei pubblici poteri per verificare la rispondenza alle regole di imparzialità e buona amministrazione. In questa ottica una particolare attenzione è rivolta al tema della qualità dei dati, declinata in termini di integrità, costante aggiornamento, completezza, tempestività, semplicità di consultazione, facile accessibilità e conformità ai documenti originali in possesso della amministrazione.

Gli Open Data rappresentano il motore per l’innovazione, la crescita e la governance anche in ambito Europeo.

All’estero la trasparenza, principio fondamentale dell’Open

Government, è realizzata attraverso lo strumento dell’Open Data che presuppone, come sopra accennato, che i dati pubblici siano di qualità. Questo comporta che le amministrazioni ed i dipendenti pubblici debbano loro per primi conoscere bene questi dati; inoltre tali dati devono essere realizzati nei processi di back office che garantiscono il loro ciclo di produzione, manutenzione, aggiornamento, conservazione e oblio. Tutto questo richiede un grande sforzo di lavoro, di formazione e di acquisizione di nuove competenze. Per realizzare tutto ciò è necessario un vero e proprio cambiamento culturale, tecnologico e organizzativo nelle P.A. ed è impensabile che questo possa essere realizzato a costo zero.

Infatti l’Open data è uno strumento individuato nei paesi anglosassoni per migliorare il livello di trasparenza e, come tale, adattato ad una

realtà normativa, organizzativa, ma soprattutto culturale, molto diversa dalla nostra. Quindi relativamente alla questione degli Open data il problema sembra essere più culturale che normativo: è la cultura che necessita di un effettivo cambiamento per condurre ad una maggiore trasparenza.

L’attenzione inoltre deve essere rivolta oltre che alla trasparenza organizzativa anche alla trasparenza dei dati relativi ai servizi erogati, verticalizzando, realmente, le azioni che si stanno realizzando per l’ Open data nei principali settori di interesse: salute, trasporti, turismo, giustizia, ricerca, scuola, ecc. Infatti l’interesse del cittadino è rivolto soprattutto a questo tipo di dati. L’ effettiva trasparenza sui dati di business, ad esempio le prestazioni degli ospedali, può stimolare la competizione tra le P.A. che svolgono attività omogenee, innalzando così la qualità dei servizi erogati e delle performance. Nel caso che un direttore generale di una ASL confrontando il livello delle prestazioni offerte dalla sua azienda con quello di altri ospedali verifica l’erogazione di servizi di più basso livello dovrà prestare più attenzione alle performance, scegliendo, ad esempio, nuovi medici basandosi sul criterio di merito adottando un piano di attuazione che da puro adempimento diventerà strumento di lavoro, di ricerca dell’efficienza e di miglioramento continuo. Da questo esempio

emerge l’ importanza dello strumento dell’ Open data nell’ottica di accrescere l’efficienza dei servizi pubblici erogati dal nostro Paese.43 Come già affermato l’Open data è compreso all’interno del concetto di Open Government; esso è un paradigma politico che rappresenta un modello di stato a cui riportare44 lo stato trasparente. Le caratteristiche di questa tipologia di stato consistono nell’aumento progressivo di dati resi disponibili in formato aperto e tra loro collegati, la messa a disposizione on line di questi dati da parte delle Amministrazioni Pubbliche ed il loro utilizzo da parte dei cittadini al fine di estrarre informazioni utili. Di conseguenza i dati resi disponibili in formato aperto sono uno strumento essenziale per realizzare la trasparenza intesa come caratteristica di tutte le attività delle P.A. e quindi, in senso più generale, dello stato. Dal punto di vista socio-politico i cittadini accrescono le loro conoscenze aumentandone il livello di informazione e consapevolezza; dal punto di vista socio-economico tali dati aperti permettono ai singoli ed alle piccole e grandi imprese di fare sviluppo, creare innovazione e servizi. In questo senso l’Open data rappresenta strumento di cittadinanza attiva ovvero cittadinanza informata, partecipata e collaborativa45 ; pertanto i cittadini possono partecipare al processo decisionale perché hanno gli strumenti e le conoscenze per farlo.

43

D’ Amico. D., Considerazioni personali sulla trasparenza.

44

Di Donato. F., Lo stato trasparente. Linkened open data e cittadinanza attiva”.

45 Questo fa riferimento al trinomio stabilito da Obama nella sua Direttiva del 2009

3.3. Sviluppo della cittadinanza digitale: i progetti