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dei rifiuti

Nel documento Luglio - Settembre 2012 (pagine 49-53)

l’Internatio-nal Solid Waste Association. L’al’Internatio-nalisi, i cui prin-cipali contenuti vengono presentati nel corso del Congresso Mondiale ISWA 2012 il 17, 18 e 19 settembre a Firenze, ha messo a confronto le diverse esperienze nella gestione dei rifiuti praticate nel mondo.

L’ISWA ha condotto un’analisi innovativa parten-do dalla considerazione che i fenomeni connessi alla globalizzazione stanno producendo cambia-menti sostanziali e nuove sfide per la gestione dei rifiuti. A tal fine l’Associazione internazio-nale ha istituito, a partire dal settembre 2010,

globalizzazione e gestione

dei rifiuti

La globalizzazione non riguarda solo le merci e i capitali, ma anche gli scarti e i rifiuti. E anche i rifiuti pongono nuovi problemi alla governance mondiale.

di Marco Catino

una task force per studiare la connessione tra la globalizzazione e la gestione dei rifiuti solidi. Interessanti le conclusioni cui gli studiosi sono approdati.

Oggi la quantità totale di rifiuti prodotti an-nualmente in tutto il mondo (urbani, industriali, pericolosi) ammonta a circa 4 miliardi di ton-nellate. I rifiuti solidi urbani hanno raggiunto la cifra record compresa tra 1,6 e 2 miliardi di tonnellate e, a causa dell’aumento della popola-zione e del crescente innalzamento del reddito nazionale lordo/pro capite nei paesi in via di svi-luppo, nuovi, enormi quantità di rifiuti urbani, industriali e pericolosi entrano ogni giorno nel flusso dei rifiuti mondiali. Ad esempio, si stima che a livello mondiale, i rifiuti urbani organici sono destinati ad aumentare del 44% dal 2005 al 2025. Per avere un’idea degli impatti attesi a livello globale, se le attuali tendenze nella ge-stione dei rifiuti si dovessero confermare nel prossimo futuro, si prevede che i rifiuti alimen-tari smaltiti in discarica aumenteranno la quota delle emissioni di gas a effetto serra di origine antropica dall’8% al 10%.

Il giro d’affari complessivo del settore dei rifiuti è oggi stimato tra i 300 e i 400 miliardi di dollari l’anno. Circa il 70% dei rifiuti urbani prodotti in tutto il mondo è ancora conferito in discarica, l’11% prende la strada del recupero energetico e il restante 19% viene riciclato o gestito con trattamento meccanico e biologico, incluso il compostaggio.

Si stima che oltre 3,5 miliardi di persone nel mondo non abbiano accesso ai più elementari servizi di gestione dei rifiuti, come ad esempio i sistemi basilari di raccolta, la rimozione dei rifiuti fuori delle aree residenziali e almeno uno smaltimento controllato. Il problema è principalmente connesso alle città e dovrebbe ulteriormente aumentare la sua portata a cau-sa del processo di rapida urbanizzazione che avrà luogo nei prossimi 15 anni. La mancanza di servizi di raccolta dei rifiuti e l’ampio

ricor-so a discariche a cielo aperto è testimoniata dalla quantità di rifiuti di plastica che finisce nei nostri oceani, oltre 7 milioni di tonnellate all’anno.

“Queste cifre impressionanti”, dichiara il vice Presidente di ISWA, David Newman, “dimo-strano chiaramente i gravi rischi per la salute e le ricadute ambientali connesse alla gestione dei rifiuti e, al contempo, testimoniano la ne-cessità di aggiornare il tema della gestione dei rifiuti nella lista delle priorità globali e locali”. “Le conseguenze per il mondo intero della crescita delle quantità di rifiuti non gestiti ri-schiano di essere disastrose”, precisa Newman, che aggiunge: “Nessun paese è immune. I ri-fiuti viaggiano attraverso i fiumi e gli oceani in ogni angolo del pianeta, contaminando il nostro ambiente e noi stessi (alcune recenti ricerche hanno rilevato una considerevole pre-senza dei cosiddetti “rifiuti di micro plastica “ in molti prodotti alimentari marini). Eppure, con piccole quantità di investimenti e attra-verso la creazione di infrastrutture adeguate e un’attenta pianificazione urbana in grado di coinvolgere le comunità presenti sul territorio, una buona gestione dei rifiuti può significativa-mente ridurre il nostro impatto ambientale sul pianeta, creando posti di lavoro e un’economia di sviluppo sostenibile”.

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igiene urbana igiene urbana

luglio-settembre 2012

RappoRto ISWa ScenaRI

compresi Governi di altri paesi, Organizzazioni internazionali, operatori di mercato globali e lo-cali e attori della società civile. Infine, l’aumento diretto di flussi finanziari internazionali veicolati sulla gestione dei rifiuti crea una nuova “arena” per il processo decisionale locale, soprattutto per i paesi che sono destinatari di finanziamen-ti, investimenti esteri diretti e prestiti. una regolamentazione globale, in particolare di

strumenti per far rispettare gli accordi esistenti e rafforzare la loro autorità al fine di migliorare le performance ambientali.

Inoltre, la globalizzazione favorisce il coinvol-gimento di partecipanti che presentano una crescente diversità tra di loro e le loro coalizioni nelle questioni relative alla gestione dei rifiuti,

Il rapporto dell’Associazione pone l’accento sulla crescente interconnessione del mondo e sulle conseguenti implicazioni per la gestione dei rifiuti. ISWA sostiene che un nuovo scena-rio mondiale è stato creato dai 2,7 miliardi di utenti di Internet, dai quasi 650 milioni di siti web, dal quasi 1 miliardo di utenti dei diversi social media e dai 6 miliardi di utenti di telefoni cellulari.

Questo scenario innovativo pone nuove sfide non ancora studiate e discusse per la gestione dei rifiuti; sfide che includono opportunità avanzate per una migliore interazione tra cit-tadini, autorità, stakeholders della gestione ri-fiuti che si tradurranno in sostanziali attività di prevenzione e riciclaggio dei rifiuti, utilizzando evoluti collegamenti in rete.

La crescente interconnessione globale produ-ce un’ulteriore globalizzazione e un flusso di culture, idee e tendenze che, al tempo stesso, genera una serie di importanti conseguenze sui modelli di governance nella gestione dei rifiuti.

In primo luogo, la globalizzazione rende sem-pre più difficile per gli Stati fare affidamento solo sulla regolamentazione nazionale per la gestione dei rifiuti al fine di garantire il benesse-re dei propri cittadini e del proprio ambiente. Vi è quindi una crescente domanda e necessità di

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L’inizio è dei migliori: già il nome di Stati Gene-rali sembra alludere a una sorta di rivoluzione. Una rivoluzione “green” che abbraccia più cam-pi: economico innanzitutto, ma anche culturale e sociale. Ebbene sì: quello che avverrà il 7 e 8 novembre a Rimini, in occasione di Ecomondo 2012, sarà molto probabilmente l’inizio di un cammino che, se non si può ancora defi nire epocale, senza dubbio si può profi lare come decisivo per l’intero sistema Italia e non solo. Parliamo degli Stati Generali della Green Eco-nomy, che avranno luogo a Ecomondo, promos-si dal Ministero dell’Ambiente e da un comitato organizzatore composto da 39 organizzazioni di imprese con rilevante valenza ambientale.

Un manifesto per un futuro sostenibile

GSA Igiene Urbana, come sempre in prima linea quando qualcosa di importante sta cambiando, vuole vederci più chiaro e per questo ha

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