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Indicatore elaborato da

Enrico Marchi

DISTAF - Università degli Studi di Firenze

Fonte dati

CFS, Comando Regionale Toscana;

European Commission (2009) Forest fires in Europe 2008.

JRC Scientific and Technical Report, n. 9

Coordinatore tematica

Enrico Marchi

DISTAF - Università degli Studi di Firenze

protezione dagli incendi boschivi

indica

tore

28/2008

I

l patrimonio forestale è tale proprio

per la molteplicità di benefici materia- li e immateriali che da esso derivano. Tra questi l’occupazione ha un ruolo molto importante. Sono molte infatti le catego- rie di tecnici, imprese e operatori pubblici e privati che lavorano nella produzione di beni e servizi e nella tutela del patrimo- nio boschivo. Benché l’insieme di tecnici e operatori che interagiscono con il bosco possa essere considerato un unico siste- ma, a fini descrittivi è utile separare gli operatori pubblici da quelli privati.

Gli operatori pubblici

Gli operatori pubblici si trovano divisi in due grosse categorie: i dipendenti della Regione e degli Enti delegati (Province, Comunità Montane e Comuni) e quelli del Corpo Forestale dello Stato (CFS).

il personale forestale della Regione

Presso le strutture centrali della Regione si trovano 27 persone, tra tecnici e impie- gati. Di queste 1 ha ruolo da dirigente, 13 si occupano di gestione del Patrimonio Agricolo e Forestale Regionale (PAFR),

interventi pubblici forestali, procedure di gestione delle pratiche del vincolo idro- geologico e delle attività selvicolturali e altro ancora, mentre 12 sono impegnate nella lotta agli incendi boschivi ed opera- no presso la Sala Operativa Unificata Per- manente (SOUP) e 1 è in aspettativa. La Regione ha delegato molte attività ammi- nistrative e operative agli Enti locali, per- tanto gran parte del personale forestale regionale della Toscana si trova presso le Amministrazioni Provinciali, le Comunità Montane e i Comuni con delega alla ge- stione del PAFR.

Le Province nel 2008 hanno avuto in do- tazione 109 persone, con una riduzione del 9,2% rispetto al 2007. Le Comuni-

tà Montane (CCMM) nel corso del 2008

sono state oggetto di riorganizzazione e sono passate da 620 dipendenti (2007) a 598, con una riduzione complessiva del 3,5%. I Comuni sono invece passati da 60 a 52 addetti forestali con una riduzio- ne del 13,3%.

Tra CCMM, Province e Comuni sono oc- cupati 625 operai, 134 tecnici e 6 impie- gati. Se si considera anche il personale

Coordinatore Paolo Mori -Compagnia delle Foreste (AR)

GRuppo di LAvoRoLuca Birga - Consorzio Toscano Forestale, Confcooperative (Fi)

Bruno Ciucchi - dG Sviluppo Economico, Settore programmazione Forestale, Regione Toscana (Fi) Paolo Degli Antoni - CFS, Comando Regionale (Fi)

Marco Failoni - Confederazione italiana Agricoltori Toscana (Fi)

Paolo Guidelli - iNAiL, Consulenza per l’innovazione Tecnologica direzione Regionale per la Toscana (Fi) Carlo Franceschi - ARBo Toscana (Fi)

Marco Masi - dG diritto alla Salute e politiche di Solidarietà- Settore Ricerca, Sviluppo e Tutela nel Lavoro, Regione Toscana (Fi) Cecilia Nannicini - dG diritto alla Salute e politiche di Solidarietà- Settore Ricerca, Sviluppo e Tutela nel Lavoro, Regione Toscana (Fi) Daniele Perulli - CFS, Coordinamento Regionale (Fi)

Franco Piegai - diSTAF, università degli Studi di Firenze (Fi) Marco Scaltritti - Consorzio Toscana verde, Anca Lega Coop (Fi) Costanza Soda - dottore Forestale (Fi)

Andrea Vinci - dG Sviluppo Economico, Settore programmazione Forestale, Regione Toscana (Fi)

Imprese e lavoro in bosco

Confronto tra i dati nazionali e quelli di altri paesi dell’area mediterranea calcolati per il priodo 2004- 2008.

Rapporto sullo stato delle foreste in Toscana

2008

Rapporto sullo stato delle foreste in Toscana

2008 forestale che opera nella sede di Firenze,

durante il 2008 la Regione Toscana ha avuto a disposizione complessivamente 792 persone con una riduzione del 4,2% rispetto al 2007.

Il personale del CFS

Il CFS in Toscana è organizzato in 1 Co- mando regionale, 10 Comandi provinciali, 9 Uffici Territoriali per la Biodiversità, che si occupano prevalentemente di ge- stione delle riserve naturali statali e 2 Coordinamenti Territoriali per l’Ambiente per la sorveglianza dei Parchi Nazionali. Tutte queste strutture sono a loro volta articolate su base territoriale in oltre 110 Comandi stazione. Il CFS toscano ha po- tuto contare nel 2008 su 970 dipendenti complessivi (+1,4% rispetto al 2007) di cui il 91,2% con contratto a tempo de- terminato. La proporzione fra i vari ruoli vede la prevalenza di sottufficiali e guar- die forestali (53%) e operai (32,8%); la quota restante è costituita da personale tecnico (9,4%) ed ufficiali (4,8%). Da segnalare per il 2008 la sensibile cre- scita del personale tecnico, più che rad- doppiato rispetto al 2007, e la stabilizza- zione di molti operai a tempo determinato il cui numero è sceso sotto le 100 unità.

Gli operatori privati

Le principali categorie di operatori privati operanti in Toscana si possono distinguere soggetti prevalentemente impegnati nelle

attività gestionali e di manutenzione e

persone con mansioni tecniche.

Del gruppo che si occupa di attività ge-

stionali fanno parte:

• la cooperazione forestale toscana che, in controtendenza rispetto alla crisi economica, nel 2008 ha aumentato gli occupati di 68 unità a cui si devono ag- giungere 31 unità di una nuova coopera- tiva che ha aderito al Consorzio Toscana Verde (Anca Legacoop). Ciò ha portato il numero complessivo di posti di lavoro che possono essere attribuiti alla coope- razione agro-forestale toscana a 1.129, con un incremento del 9,6% rispetto al 2007. Questa crescita occupazionale, oltre alla capacità imprenditoriale di

chi conduce le cooperative, può essere attribuita anche a processi di riconver- sione e diversificazione che hanno pun- tato a superare le logiche assistenziali. In particolare è da evidenziare che il dato occupazionale straordinario del 2008 coincide con l’avvio del Piano di Sviluppo Rurale Misura 226, interventi forestali pubblici, che ha permesso la na- scita di occupazione aggiuntiva. Questo dato sembra indicare che l’investimento forestale pubblico ha generato una rete diffusa d’imprese qualificate capaci di sviluppare nuove opportunità raffor- zando l’occupazione, soprattutto nelle aree interne e marginali della monta- gna toscana. Altri significativi elemen- ti socio economici da evidenziare sono la presenza delle donne (8,9%), l’età media relativamente bassa (44 anni), l’alto grado di presenza di diplomati (23,47%) e di laureati (6,45%); • le ditte boschive iscritte alle CCIAA

toscane nel 2008 sono 1.449, l’8,7% in più rispetto a quelle del 2007. At- tribuendo 2,2 dipendenti per impresa, come indicato dalle ultime statistiche ISTAT che si sono occupate dell’argo- mento a livello nazionale, si ricava che gli occupati di questa categoria am- montano a circa 3.188 unità. In questo ambito tuttavia mancano studi recenti e c’è traccia di una forte incidenza del lavoro irregolare. A dimostrazione di ciò una serie di controlli effettuati dal CFS nel 2008 che ha rilevato che su 43 imprese 18 presentavano delle irregola- rità (41,8%). Tra le 125 persone pre- senti in cantiere (2,9 per ditta) 10, cioè l’8%, non avevano un regolare contrat- to di lavoro e di queste 5 erano extraco- munitari, 1 dei quali clandestino. Del gruppo che si occupa di attività pre-

valentemente tecniche fanno parte:

• i professionisti forestali laureati, iscrit- ti agli Ordini Provinciali dei Dottori Agronomi e dei Dottori Forestali, che passando dai 420 iscritti del 2005 ai

369 del 2008, hanno subito in quattro

anni una contrazione del -12,1%. Tra i laureati che si possono occupare di- rettamente o indirettamente di foreste

vanno poi considerati i Dottori Agro- nomi che nel 2008 hanno raggiunto le 1.314 unità;

• i professionisti diplomati iscritti agli Ordini degli Agrotecnici e dei Periti Agrari che, seguendo aziende di dimen- sioni medio piccole, si occupano anche della gestione forestale. Questa catego- ria, che nel 2006 riuniva 2.053 tecnici, ha subito una contrazione di 45 unità (-2,2%) nel 2007, ma nel 2008 ha rag- giunto i 2.124 iscritti con una crescita percentuale sull’anno precedente pari al +5,8%;

• le guide ambientali che nel 2007 hanno registrato una forte crescita, nel 2008 hanno mostrato un’altrettanto forte calo d’iscritti all’albo, passando da 559 a 478 (-14,5%). Nonostante la riduzio- ne del 2008 le guide ambientali, rispetto ai dati del 2005, rimangono in crescita del 21,3%.

L’insieme delle categorie pubbliche e pri- vate che, direttamente o indirettamente, ha a che fare con il bosco a titolo profes- sionale raccoglie circa 9.050 persone con un incremento rispetto al 2007 (8.686 persone) pari al 4,2%. Incremento par- ticolarmente significativo se si tiene conto della congiuntura economica generale sfa- vorevole. Considerando anche il numero dei Dottori Agronomi, non compresi nella

valutazione del 2007, il numero comples- sivo salirebbe a 10.364 persone. Il valore, se si tiene conto della parzialità dei dati sulle cooperative e sulle ditte boschive, va considerato una sottostima della realtà.

Punto di forza del sistema di assegnazione

dei lavori pubblici forestali realizzati con finanziamenti regionali, per la qualità e la trasparenza, è l’Albo delle Imprese Fore-

stali. Tenuto conto dell’importanza degli

incarichi pubblici, per accedere a detto Albo è necessario dimostrare la disponi- bilità di personale e di mezzi, così come l’esperienza e la continuità temporale nel lavoro agro-forestale. Insomma non ci si improvvisa fornitori di servizi forestali agli enti pubblici.

Questa esperienza positiva di qualificazio- ne delle imprese che operano nel bosco, volta anche a contrastare la diffusione del lavoro irregolare, come evidenziato dall’iniziativa del CFS sopra riportata, mette in risalto la necessità di avviare nuovi processi di aumento della sicurezza e della professionalità anche nelle attività delle ditte boschive che operano prevalen- temente nel settore privato. La mancanza di uno strumento di qualificazione di tutte le tipologie di ditte operanti nell’ambito della selvicoltura, come rilevato dal PFR, può essere infatti considerato un punto di

debolezza del sistema foresta legno to-

Rapporto sullo stato delle foreste in Toscana

2008

Rapporto sullo stato delle foreste in Toscana

2008

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