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48 49esempio: In una lettera a Benedet-

4.1. Dell’ideale: fallacie a prior

Sono prodotte più dal tipo di pre- messe assunte che dal tipo d’infe- renza adottata. Sono fallacie che riguardano un quadro di valori, credenze, principi e così via che si

natura regolano da sempre e regole- ranno per sempre in modo uniforme l’accadere dei fenomeni naturali. In tal modo si ricorre a un regres- so all’infinito, in quanto il principio di uniformità (espresso a livello 1) è sostenuto ricorrendo allo stesso principio di uniformità espresso a un livello superiore a quello di par- tenza (livello 2). A sua volta questo dovrebbe essere sostenuto ricorren- do al principio di uniformità espres- so a un livello nuovamente superio- re (livello 3), e così via all’infinito.

4.1.3. Transitus de genere ad genus

Attribuzione a un elemento, appar- tenente a una certa classe, di una proprietà che non gli appartiene.

esempio: Il razzismo ha valore uni-

versale, come sappiamo dallo studio del DNA.

Si contesta questa fallacia mostran- do che i due elementi proposti non appartengono allo stesso genere.

4.1.4. Fallacia d’accidente

Una proprietà, che ha un campo di pertinenza determinato, è applicata a un caso particolare non pertinen- te.

esempio: Per legge in città non

si deve superare la velocità di 50 km/h. Perciò se tuo padre avesse un infarto e tu dovessi usare l’auto per accompagnarlo d’urgenza in ospe- dale, dovresti ricordati comunque di non superare il limite di velocità. Questa fallacia si contrasta metten- do in mostra le circostanze partico- lari in cui il principio conclamato non dovrebbe essere applicato.

4.1.5. Falsa etimologia

A sostegno di una tesi si ricorre a un’etimologia errata.

esempio: Eludere una domanda,

come mostra la radice latina, signi- fica “togliere di mezzo”, “tagliar via la questione”, e quindi mostrarne l’infondatezza.

Qui si confonde l’etimo di “elude- re”, che significa “uscire dal gioco”, “evitare” (da ex =da + ludus = gio- co) con quello di “elidere”, che si- gnifica “toglier di mezzo” (da ex = da + laedere = danneggiare).

4.1.6. Argumentum ad novitatem

Si commette questa fallacia quando si presume che qualcosa sia miglio- re perché semplicemente nuova.

esempio: Non fermarti al solito ra-

soio: finalmente è arrivato il qua- drilama Rasor4, che mette il meglio della tecnologia al servizio della tua rasatura.

La contestazione avviene mostran- do che il giudizio su un prodotto, un comportamento o un’idea dipendo- no dai sui fini e dal modo con cui li realizza.

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4.1.9. Accento

Ponendo l’accento su un termine particolare di un enunciato, si sug- gerisce un’interpretazione dell’e- nunciato diversa da quella letterale.

esempio: Il primo ufficiale, per

vendicarsi del capitano, scrisse sul giornale di bordo: “Il capitano oggi è stato sobrio”.

Nel combattere questa fallacia oc- corre mostrare che l’accento posto su un termine o una circostanza particolare allude, ma non afferma: pertanto ciò a cui l’enfasi rimanda può essere falso. Nell’esempio: an- notando che “oggi” il capitano è sta- to sobrio, si suggerisce che gli altri giorni sia sbronzo: il che può essere vero, ma anche falso.

4.1.10. Linguaggio pregiudizievole

Si presenta quando alcuni termini dell’enunciato sono connotati emo- tivamente per suggerire un giudizio di consenso o dissenso.

4.1.7. Argumentum ad antiquitatem

Opposta alla precedente. In questo caso s’insiste sul valore di ciò che è esistito, che appartiene al passato, alla tradizione vale di più di quanto è nuovo e recente.

esempio: La scuola di oggi non è

più come una volta, dove si studia- va, si leggeva, si imparava davvero. Adesso si cerca solo di ottenere il massimo con il minimo sforzo. Si contrasta questa fallacia mo- strando che i caratteri del passato, hanno valore perché dotati di un’ef- fettiva positività e non perché ap- partenenti alla tradizione.

Fallacie di interpretazione

Derivano da un pregiudizio che si manifesta o in forma grammaticale o nella scelta lessicale.

4.1.8. Anfibolia

Si manifesta quando la costruzione grammaticale consente due inter- pretazioni diverse.

esempio: Ieri mattina a Milano, lun-

go un viale del Parco Lambro, un pirata della strada ha travolto un anziano alla guida di un furgone e si è dato alla fuga. Immediatamente soccorso da una coppia di giovani, l’anziano è stato trasportato in stato confusionale al vicino ospedale. Si contrasta isolando il termine che crea ambiguità interpretativa e chiarendone il significato nel conte- sto della frase. Nell’esempio: “Alla guida di un furgone” è l’elemento che crea ambiguità perché può esse- re attribuito sia al pirata della stra- da sia all’extracomunitario.

esempio: La proposta sarà facil-

mente osteggiata dai burocrati del ministero.

Per contrastare questa fallacia oc- corre affermare che il giudizio di merito non deve tener conto di quanto insinuato nel termine pre- giudizievole.

4.1.11. Espressione prevalente sul contenuto

L’argomento è presentato in modo da orientare un giudizio o una de- cisione.

esempio: Perché non ascolti il coni-

glio di questo signore così a modo? L’espressione dell’argomentazione o dell’argomentante non ha rilevan- za sulla verità o falsità della conclu- sione.

Fallacie di spiegazione

Sono errori nel ragionamento che nascono quando si cerca di fornire la spiegazione di un fenomeno, ma si sbaglia confondendo ciò grazie a cui si spiega, explanans, e ciò che deve essere spiegato, explanandum.

4.1.12. Explanans ad hoc

L’explanans non indica nient’altro che il fenomeno stesso.

esempio: Negli anni sessanta gli

adulti nutrivano un sentimento di ostilità nei confronti degli hippy: la spiegazione va ricercata nel risenti- mento dei genitori verso i figli. Per contrastare questa fallacia oc- corre isolare l’explanans nel conte- sto dell’enunciato proposto e mo- strare quale sia l’effettiva portata della sua spiegazione.

4.1.13. Explanandum minato

Uso scorretto di un explanandum formulato correttamente.

esempio: Secondo Tizio, la ragione

per la quale la maggior parte degli scapoli sono timidi è che le loro ma- dri li tiranneggiano.

Si combatte identificando ciò che viene spiegato e mostrando che la sua evidenza è stata manipolata in qualche modo.

4.1.14. Assenza di explanandum

L’explanandum non è formulato cor- rettamente, o la sua verità non co- pre la generalità dei casi.

esempio: la ragione per la quale

molti scapoli sono timidi è che le loro madri li tiranneggiano.

Questa fallacia si smaschera isolan- do nell’enunciato l’explanandum e mostrando che non c’è ragione per ritenerlo vero.

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4.2.2. Argumentum ad verecundiam

A volte può essere appropriato cita- re un’autorità per sostenere una po- sizione, ma spesso non è così, specie se l’autorità non è tale.

esempio: È vero: questo, infatti, è

quel che sostiene Aristotele in pro- posito.

4.2.3. Argumentum ad misericordiam

La verità di un enunciato è accetta- ta sull’onda emotiva da parte di chi ascolta.

esempio: Spero che accetterai il no-

stro progetto: tanto più che sono tre mesi che vi lavoriamo come pazzi, pur di riuscire a presentarlo in tem- po.

4.2.4. Argumentum ad judicium

Si argomenta intorno alla verità o falsità di un enunciato facendo ap- pello al fatto che esso è giudicato tale da un gruppo estremamente

4.1.15. Explanans non controllabile

L’explanans con cui si spiega perché avvengono certo fenomeni non è controllabile.

esempio: Un aereo è sparito nel

Triangolo delle Bermude a causa della forza attrattiva lì presente. Questa fallacia si neutralizza identi- ficando l’explanans e mostrando che non ha requisiti sufficienti per esse- re controllato.

4.2. Della persona: fallacie

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