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2.2 I L DOCUMENTO DI STRATEGIA DIGITALE

2.2.6 A NALISI E CLASSIFICAZIONE DELLA CONCORRENZA

2.2.6.6 A DELPHI : B ACKGROUND

Adelphi nasce nel 1962 grazie a Luciano Foà e Roberto Olivetti e negli anni si avvale dei collaboratori dalla forte personalità come Roberto Blazen e Roberto Calasso.

52 Scuola del libro, http://www.scuoladellibro.it/, ultima consultazione 27/03/2017.

50 La storia della casa editrice è caratterizzata da un tratto unico nell'editoria italiana tra gli anni Trenta e Sessanta: l'editore protagonista54, una personalità carismatica che lascia la

sua impronta nella personalizzazione e nella strategia della casa editrice, con una grande attenzione nella scelta dei libri, degli autori e dei collaboratori interni ed esterni.

Il simbolo della casa editrice è un antico ideogramma cinese che rappresenta la luna nuova, dal significato esoterico della morte e della rinascita.55 Un’idea simile al nuovo inizio della carriera di Foà, dopo aver abbandonato l'Einaudi per la mancata pubblicazione dell'opera completa di Nietzsche.

Nel 1963, con un grande apparato critico e redazionale, viene inaugurata la collana

Classici con la pubblicazione di Opere di Georg Büchner, Tutte le novelle di Geotfried

Keller, La vita e le avventure di Robinson Crusoe di Daniel Defoe e Fede e bellezza di Niccolò Tommaseo.

La collana Saggi accoglie Nietzsche e opere di psicologia e psicoanalisi, mentre

Biblioteca Adelphi, costituita nel 1965, nel tempo sostituirà i Classici con una scelta

eterogenea di autori.

La composizione del catalogo vede i libri pubblicati come «anelli di un'unica catena, o segmenti di un serpente di libri, o frammenti di un singolo libro formato da tutti i libri pubblicati da quell'editore»56. Oltre a distinguersi dalle collane di Mondadori e Rizzoli

con generi che fino a quel momento avevano avuto poca attrattiva per l'editoria – come la filosofia, o come il fantastico che non aveva alcuna connessione con il reale dei primi titoli della Biblioteca (L'altra parte di Alfred Kubin e Manoscritto trovato a Saragozza di Jan Potocki) – Adelphi si è costruita una peculiare identità di brand grazie a un’immagine grafica rimasta invariata fino a oggi.

Roberto Calasso descrive la scelta dell'identità visiva di Adelphi come un processo primario nel lavoro dell'editore perché doveva mettersi in atto il «rovescio dell'ecfrasi», la traduzione del testo in un'immagine adatta che avrebbe visto il pubblico come ultimo giudice. La gabbia della copertina deriva dall'artista ottocentesco Aubrey Beardsley ed è costituita da un'immagine – spesso un quadro, anche di un autore famoso ma poco conosciuto – racchiusa in una cornice su fondo colorato.

54 Gian Carlo Ferretti, Storia dell'editoria letteraria in Italia. 1945-2003, Einaudi, 2004, p. 3. 55 Wikipedia, voce Adelphi, https://it.wikipedia.org/wiki/Adelphi, ultima consultazione 27/03/2017. 56 Roberto Calasso, L'impronta dell'editore, Adelphi, 2013, p. 83.

51 Negli anni Settanta la casa editrice registra una crescita grazie ai capitali della famiglia Agnelli con Ifi e Rcs e la direzione di Roberto Calasso. L'editore incide maggiormente sull'operato della casa editrice facendo confluire nella sua persona le figure di editore, intellettuale e autore, senza che vadano in conflitto con il progetto culturale.

Arriva l'acquisizione di Frassinelli che pubblicherà classici come Moby Dick di Melville, Dedalus di Joyce e le opere di Kafka, e un grande successo da cinquecentomila copie come Siddharta di Herman Hesse. L'interesse si sposta anche verso la letteratura mitteleuropea (Robert Walser, Karl Kraus, Joseph Roth).

Nascono nuove collane come Il ramo d'oro, nel 1971, rivolta alle culture orientali, che rimarca la distinzione di Adelphi per la sua lontananza dal contesto politico e attuale dell'Italia. Negli anni Ottanta la lontananza dal contesto politico e la scelta di una letteratura diversa da quella proposta dalle grandi case editrici è così vantaggiosa da far registrare una crescita che la porterà a raddoppiare i titoli pubblicati e a pubblicare se non best seller casi editoriali di dubbio spessore.

Milan Kundera con L'insostenibile leggerezza dell'essere inaugura la collana Fabula, destinata a ospitare bestseller in senso nuovo rispetto al calo qualitativo delle pubblicazioni di grande case editrici: romanzi di qualità ideali per un lettore ed esigente. È la collana Fabula a rifiutare lo sperimentalismo e a dar voce all'esigenza della scoperta e della valorizzazione di ottimi romanzi contemporanei che vengono riuniti sotto il forte marchio Adelphi. Per esempio, quando la casa editrice pubblica Simenon, autore per eccellenza della collana gialli di Mondadori, lo spoglia dai confini del genere letterario e lo amalgama con la casa editrice tanto da farlo diventare uno degli autori di successo della collana Biblioteca. Il recupero e il successo di Simenon è la prova della visione dell'editore incarnata perfettamente da Calasso:

Si può obiettare, a questo punto, che l'opera di Simenon ha una tale energia intrinseca e una tale capacità di penetrazione capillare che certi effetti non devono stupire. Non si capisce però, allora, come gli stessi effetti non si producano negli Stati Uniti o in Inghilterra o in Germania o nella stessa Francia (per i romanzi «non-Maigret» di cui qui si parla). Evidentemente ha ancora qualche importanza, per certe opere e per certi lettori, il modo in cui i libri vengono presentati e il contesto –

52 che può essere accennato anche solo da una cornice – in cui appaiono.

È appunto quella la funzione essenziale dell'editore.57

Negli anni Ottanta e Novanta si aggiungono altre collane: Biblioteca Filosofica e

Biblioteca Orientale, con testi di cultura indiana, e per la saggistica nasce la collana peradam. La Nave di Argo dal 1995 affianca i Classici raccogliendo le edizioni

complessive e, dal 2002, compare la collana per la letteratura dell'infanzia con I cavoli a

merenda.

Nel complesso Adelphi presenta una frammentazione di collane sperso poco conosciute perché subalterne alle pubblicazioni stesse.

Figura 5. Logo di Adelphi e alcuni esempi di libri appartenenti a diverse collane. Da sinistra: Classici, Fabula, Biblioteca Adelphi, Il ramo d'oro, i cavoli a merenda.

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