1. Scenario economico
2.2. Demografia delle imprese
manifatturieri, se si eccettua una flessione nella ceramica prossima al 3 per cento e una modesta contrazione nell’alimentare e nel sistema della moda. A crescere è soprattutto il settore chimico, bene anche la meccanica.
Nel terziario si confermano le tendenze registrate nel 2017. Cala il commercio in termini di imprese – pur tenendo come occupazione grazie al contributo della grande distribuzione – aumentano gli esercizi operanti nell’alloggio e, soprattutto, nella ristorazione. Con riferimento al numero delle aziende diminuiscono quelle attive nel settore dei trasporti e le immobiliari, crescono soprattutto quelle appartenenti al comparto della sanità e dell’assistenza sociale. Queste ultime sono anche quelle a creare maggior nuova occupazione, seguite dalle società riconducibili all’Information e Communication Technology. Si tratta di un andamento che rispecchia quanto sta avvenendo a livello mondiale dove le attività in maggior espansione sono quelle legate alla cura e al benessere della persona e quelle operanti nell’ICT.
Alle stesse conclusioni possiamo giungere attraverso la classificazione delle imprese per le filiere S3, vale a dire quelle comprendenti le attività riconducibili alla Smart Specialization Strategy. Oltre all’agroalimentare, il cui dato è spinto dall’agricoltura, la filiera della salute e del benessere e quella dei servizi ad alta intensità di conoscenza sono quelle che contribuiscono maggiormente alla crescita dell’occupazione. In lieve calo il numero delle imprese delle industrie culturali e creative.
Imprese attive (a settembre 2018) e addetti ( a giugno 2018). Incidenza sul totale e variazione rispetto allo stesso periodo del 2012.
Classificazione per settori Smart Specialization Strategy*
Imprese Quota Variazione Addetti Quota Variazione
Agroalimentare 91.316 22,6% 0,2% 450.459 24,5% 7,8%
Industria della salute e del benessere 20.565 5,1% 0,4% 89.944 4,9% 5,4%
Industrie culturali e creative 42.444 10,5% -0,4% 189.400 10,3% 2,4%
Meccatronica e motoristica 36.842 9,1% 1,0% 314.114 17,1% 2,6%
Servizi ad alta intensità di conoscenza 23.579 5,8% 4,1% 86.690 4,7% 6,8%
Sistema edilizia e costruzioni 91.882 22,7% 0,2% 371.052 20,2% 1,9%
Nota: il totale S3 non coincide con la somma dei settori, in quanto alcune imprese appartengono a più settori e altre non sono comprese
Fonte: Centro studi Unioncamere Emilia-Romagna su dati Registro delle imprese(Stockview Infocamere) e Inps
Imprese attive (a settembre 2018) e addetti ( a giugno 2018). Incidenza sul totale e variazione rispetto allo stesso periodo del 2012.
Classificazione Eurostat del settore manifatturiero.
Imprese Quota Variazione Addetti Quota Variazione
Low Technology 15.003 39,5% 0,0% 129.733 30,7% 0,8%
Medium-low technology 15.528 40,9% 1,0% 148.813 35,3% 1,0%
Medium-high technology 6.732 17,7% -0,3% 127.892 30,3% 2,9%
High technology 714 1,9% 1,0% 15.551 3,7% 14,1%
Fonte: Centro studi Unioncamere Emilia-Romagna su dati Registro delle imprese(Stockview Infocamere) e Inps
Imprese attive (a settembre 2017) e addetti ( a giugno 2017). Incidenza sul totale e variazione rispetto allo stesso periodo del 2012.
Classificazione Eurostat del settore terziario.
Imprese Quota Variazione Addetti Quota Variazione Less knowledge intensive market services 144.569 73,0% 0,0% 603.678 71,0% 5,4%
Other less knowledge intensive services 14.727 7,4% 1,3% 39.738 4,7% 4,8%
Knowledge intensive market services 13.070 6,6% 3,8% 39.748 4,7% 4,5%
Knowledge Intensive financial services 7.969 4,0% -0,5% 54.742 6,9% -2,6%
High tech knowledge intensive services 8.327 4,2% 2,9% 36.291 4,3% 4,2%
Other knowledge intensive services 9.332 4,7% 1,6% 67.363 8,4% -0,7%
Fonte: Centro studi Unioncamere Emilia-Romagna su dati Registro delle imprese(Stockview Infocamere) e Inps
Rapporto 2018 sull'economia regionale
26
La classificazione Eurostat consente di suddividere le imprese manifatturiere in funzione del loro livello tecnologico. Se ll dato sulla natimortalità delle imprese non mostra differenze significative, quello dell’occupazione racconta di una crescita direttamente proporzionale al livello tecnologico delle imprese, con quelle high tech che aumentano il numero degli addetti del 14 per cento in un anno. Un dato determinato solo in parte dall’ingresso di nuove imprese high tech, la differenza è quasi completamente da attribuire ad una crescita dimensionale delle aziende esistenti. Purtroppo le imprese classificate ad alta tecnologia sono ancora poche, meno del 2 per cento del totale delle società manifatturiere.
La classificazione Eurostat riguarda anche il settore terziario, in questo caso l’elemento discriminante è il livello di conoscenza connesso ai vari comparti. In termini di imprese crescono maggiormente quelli ad alta intensità di conoscenza rivolti al mercati e rivolti all’high tech, mentre in termini di occupazione le variazioni più consistenti riguardano i comparti meno avanzati.
2.3.
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