5. I DATI
5.1 FERTILI
5.1.2. Descrizione del dataset
5.1.2.1. Le donne
L’età media delle donne nella popolazione oggetto di studio era di circa 29 anni, media
che si ritrova anche in altre popolazioni su cui sono stati sperimentati dei metodi
naturali (si veda Arevalo et al. ,2000; Arevalo et al., 2002; Arevalo et al., 2004;
Colombo et al., 2006). Un’età così centrale nella vita fertile di una donna ci dà meno
variabilità in termini di fecondità della donna, e quindi risultati più attendibili.
La percentuale di donne con almeno una precedente gravidanza era soltanto il 44,6, e
ancora più bassa era la percentuale di donne che avevano precedentemente assunto
contraccettivi ormonali nel passato (30,1%).
Tabella 3: Caratteristiche di donne e uomini partecipanti all’esercizio, divisi per centro.
Fonte: Colombo e Masarotto (2000)
Centri n donne età media (sd) donne età media (sd) uomini
n donne con almeno una gravidanza
passata (%)
n donne con passato uso di contracettivi ormonali (%) Verona 214 28,6 (3,54) 30,7 (4,16) 66 (30,8) 63 (29,4) Milano 272 28,7 (3,56) 31,3 (4,73) 109 (40,1) 31 (11,4) Lugano 13 29,3 (4,50) 32,1 (3,99) 5 (38,5) 4 (30,8) Parigi 104 29,3 (4,52) 31,4 (5,42) 76 (73,1) 38 (36,5) Dusseldo rf 105 28,2 (4,48) 30,4 (4,86) 44 (41,9) 59 (56,2) Londra 45 31,6 (4,68) 34,0 (4,60) 29 (64,4) 24 (53,3) Bruxelles 29 29,7 (4,52) 31,6 (3,78) 20 (69,0) 16 (55,2) Totale europeo 782 28,9 (4,00) 31,2 (4,70) 349 (44,6) 235 (30,1) Auckland 99 29,9 (3,13) 32,3 (3,87) 96 (97,0) 34 (34,3)
5.1.2.2. I cicli
Di 7285 cicli europei, 485 hanno portato ad un concepimento. Questi ultimi sono stati
sempre esclusi dalle nostre analisi perché riportanti valori anomali di muco, temperatura
e lunghezza rispetto al resto dei cicli. Abbiamo dunque lavorato con 6800 cicli.
Se avessimo mantenuto nel dataset anche i cicli provenienti dalla Nuova Zelanda, il
numero di gravidanze sarebbe stato 573; essendo coinvolte ad Auckland soltanto 99
donne, si capisce quanto diversa è la probabilità di concepimento: 88 fra loro sono
rimaste incinte.
Guardando ai due stimatori del giorno dell’ovulazione, se vede che la distribuzione del
Rialzo non si discosta molto da quella del Picco, se non per la mediana che è
leggermente spostata più in basso [grafico 1]. Il giorno medio del Rialzo è lo stesso del
Picco (16,70 vs 16,38), quindi abbiamo una conferma del fatto che considerare come
proxy dell’ovulazione l’uno o l’altro stimatore porta a risultati simili.
Lo stesso si può dire guardando il grafico 2, in cui giorno del Picco e del Rialzo stanno
lungo la bisettrice nella maggior parte dei casi, con una dispersione leggermente
maggiore nei punti di maggior concentrazione, cioè attorno alla media del valore di
entrambi gli stimatori. I valori che stanno ai margini sono quelli di cui manca
l’informazione, o del Picco o del Rialzo.
Le differenze in valore assoluto non sono molto marcate fra i due stimatori
dell’ovulazione, fatto che si denota anche dall’osservazione del grafico.
Grafico 1
0 1 0 2 0 3 0 4 0 5 0 6 0 7 0Distribuzione del Rialzo. FERTILI
g io rn i d e l c ic lo 1 0 1 5 2 0 2 5
Distribuzione del Rialzo esclusi outliers. FERTILI
g io rn i d e l c ic lo
Grafico 2
0 10 20 30 40 50 60 70 0 1 0 2 0 3 0 4 0 5 0 6 0 7 0Distribuzione di Picco e Rialzo. Fertili
giorno del Rialzo
g io rn o d e l P ic c o
Distribuzione della differenza fra Picco e Rialzo. Fertili
differenza g io rn i -5 0 5 0 5 0 0 1 0 0 0 1 5 0 0 2 0 0 0
Distribuzione del modulo della differenza fra Picco e Rialzo
differenza g io rn i 0 2 4 6 8 0 5 0 0 1 0 0 0 1 5 0 0 2 0 0 0