La tipologia di intervento prevede la concessione di aiuti finanziari per la realizzazione di tre interventi:
Intervento a) terrazzamenti e ciglionamenti;
Intervento b) fasce tampone;
Intervento c) siepi, filari, boschetti.
REQUISITI MINIMI TECNICI
Intervento a) terrazzamenti e ciglionamenti
Esso prevede esclusivamente il ripristino e/o l’ampliamento degli elementi strutturali dei terrazzamenti e ciglionamenti (inteso come: un sistema di gestione ed organizzazione del territorio attraverso la creazione di muri di contenimento, la captazione e la canalizzazione delle acque, la creazione di terreno fertile di coltivazione, il lavoro di intaglio e di costruzione delle scale e la manutenzione dei sentieri), con gli obiettivi di contribuire alla tutela del territorio, delle coltivazioni tradizionali e alla salvaguardia di specifiche componenti ad alto valore paesaggistico della Campania.
Sono ammessi i seguenti sottointerventi:
Sottointervento a1
muri di contenimento monofacciali realizzati con conci di pietra assemblati a secco senza l‟uso di malta, sia con uso di pietra locale recuperata in loco (subtipo A, realizzato con più del 50% della pietra locale recuperata in loco) che con uso di pietra locale recuperata altrove (subtipo B).
Sottointervento a2
muri di contenimento monofacciali realizzati con conci di pietra assemblati a secco con l‟uso di malta, sia con uso di pietra locale recuperata in loco (subtipo A, realizzato con più del 50% della pietra locale recuperata in loco) che con uso di pietra locale recuperata altrove (subtipo B).
Sottointervento a3
muri di contenimento monofacciali realizzati con conci di pietra quadrangolare assemblati a secco con l‟uso di malta.
Sottointervento a4
terrazzamenti e/o ciglionamenti erbosi, con o senza rinforzi di pietrame.
Sottointervento a5
sentieri e viabilità del sistema dei terrazzi e/o dei ciglioni, finanziabile solo a completamento dei sottointerventi a1, a2, a3, e/o a4.
Sottointervento a6
gradini in pietra per scala di raccordo, finanziabile solo a completamento dei sottointerventi a1, a2, a3, e/o a4.
Sottointervento a7
canalette di raccolta delle acque di ruscellamento, finanziabile solo a completamento dei sottointerventi a1, a2, a3, e/o a4, sia in terra presidiate (subtipo A) che in terra non presidiate (subtipo B) che in pietrame (subtipo C)
Sottointervento a8
vasche per la raccolta delle acque, finanziabile solo a completamento dei sottointerventi a1, a2, a3, e/o a4 e solo come intervento di ripristino.
L‟intervento a) esclude la creazione ex novo di terrazzamenti e ciglionamenti quando questi non sono presenti sulle particelle oggetto dell‟intervento, e deve assicurare che:
1. il ripristino dei terrazzamenti e ciglionamenti presenti sulle particelle oggetto dell‟intervento costituisca almeno il 51% della spesa ammessa per i soli lavori;
2. l‟eventuale ampliamento degli elementi strutturali, successivi al ripristino, dei terrazzamenti e ciglionamenti presenti sulle particelle oggetto dell‟intervento costituisca non più del 49% della spesa ammessa per i soli lavori;
3. la spesa ammessa per i sottointerventi a5, a6, a7 e a8 non deve risultare superiore al 30% di quello previsto per le opere di ripristino e/o ampliamento di cui agli interventi a1, a2, a3 e a4;
4. eventuali interventi di ingegneria naturalistica sono ammessi per un importo non superiore al 10% spesa ammessa per i soli lavori.
I sottointerventi a5, a6, a7 e a8 devono risultare connessi funzionalmente all‟area interessata al ripristino e/o ampliamento dei terrazzamenti e ciglionamenti. Pertanto non devono prolungarsi al di fuori dell‟area fatta eccezione per le canalette di raccolta delle acque di ruscellamento (sottointervento a7) che potranno essere prolungate fino alla linea di impluvio più vicina. Le vasche per la raccolta delle acque (sottointervento a8) solo ammesse solo come intervento di ripristino.
Intervento b) fasce tampone
Esso prevede il ripristino e/o creazione e/o l’ampliamento di fasce tampone vegetate (intese come: formazioni lineari di vegetazione erbacea, arborea e/o arbustiva frapposte fra le coltivazioni ed i corsi d'acqua), e si propone prioritariamente il conseguimento dell‟obiettivo di tutela delle acque dai nutrienti azotati, nel contesto più generale degli obiettivi di miglioramento della qualità delle acque. Poste principalmente, ma non solo, lungo il reticolo idrografico minore, le fasce tampone hanno la possibilità di intercettare i deflussi superficiali e sub-superficiali dell‟acqua direzionati dalla fonte di inquinamento verso il corpo idrico accettore, agendo efficacemente da filtro nei confronti degli inquinanti veicolati dalle acque con un'efficacia di rimozione di azoto variabile dal 50 al 100%.
Non sono finanziabili fasce tampone obbligatorie ai sensi della condizionalità (in particolare BCAA1 “Introduzione di fasce tampone lungo i corsi d‟acqua”, in quanto vanno oltre l„impegno b) “Costituzione/non eliminazione della fascia inerbita” - DM n. 180 del 23.01.15 e DGR 336/2015 di recepimento).
Gli interventi:
1. devono avere una larghezza massima di 5 metri lineari e una lunghezza minima di 100 metri.
2. dovranno essere realizzati a partire dalla fascia tampone di cui all‟obbligo BCAA1
“Introduzione di fasce tampone lungo i corsi d‟acqua” impegno b), cioé a partire da 5 metri, ridotti a metri 3 in funzione dello stato ecologico e dello stato chimico del corpo idrico superficiale interessato.
Le specie da utilizzare per le fasce tampone devono essere:
per lo Strato Arboreo entro i primi 15 metri dal corso del fiume:
Alnus glutinosa, Salix alba, Salix caprea, Salix fragilis, Populus alba, Populus nigra, Fraxinus oxycarpa; Nelle file esterne, oltre alle precedenti: Quercus robur, Prunus avium, Prunus spinosa, Acer campestre, Ulmus minor.
per lo strato Arbustivo:
Salix purpurea, Salix eleagnos, Salix trianda, Salix viminalis, Salix appennina, Salix cinerea, Corylus avellana, Cornus mas, Cornus sanguinea, Sambucus nigra, Ligustrum vulgare, Euonymus europaeus, Viburnum opalus.
Intervento c) siepi, filari, boschetti
Esso prevede il ripristino e/o la creazione e/o l’ampliamento di siepi, filari e boschetti, al fine di aumentare la complessità dell‟ecosistema, arricchirlo e diversificare il paesaggio rurale, potenziano le reti ecologiche e creano luoghi di rifugio e riproduzione della fauna selvatica. Svolgono quindi un‟importante azione di salvaguardia della biodiversità sia vegetale che animale.
Sono escluse tutte le piantagioni arboree dei giardini e dei parchi urbani, i filari e le siepi di recinzione delle abitazioni, i filari urbani.
Le specie da utilizzare, dettagliate nell‟allegato “B”, devono essere quelle caratteristiche della fascia fitoclimatica di impianto:
Fascia mediterranea o Orizzonte mediterraneo: dal litorale ai primi sistemi collinari;
Fascia sannitica o Orizzonte submediterraneo: dai 500 ai 1.000 metri di quota circa;
Fascia atlantica e Fascia subatlantica: dai 1.000 ai 1.800 metri circa Vegetazione climax potenziale del bosco di faggio;
Fascia mediterraneo alto-montana o Piano culminale, oltre i 1800 metri.
Nel rispetto delle associazioni fitoclimatiche su descritte si può ricorrere anche ad altre specie significative nella flora regionale, di seguito elencate:
Latifoglie:
Acer campestris, Acer lobelii, Acer monspessulanum, Acer opalus sub obtusatum, Acer pseudoplatanus, Alnus glutinosa, Betula pendula, Celtis australis, Cercis siliquastrum, Corylus avellanae, Fraxinus excelsior, Fraxinus oxyfilla, Genista spp., juniperus spp., Ostrya carpinifolia, Prunus avium, Prunus spinosa, Prunus mahaleb , Pyrus pyraster, Quercus robur, Quercus frainetto, Sorbus domestica, Sorbus torminalis, Tamerix gallica, Tilia cordata, Tilia europea, Tilia platiiphyllos, Ulmus spp.
Nella fascia fitoclimatica tipica della macchia mediterranea: Erica scoparia, Ceratonia siliqua.
Conifere:
possono essere utilizzate, esclusivamente nella stazione climatica propria di ogni specie, qualora dagli elaborati tecnici si evinca l‟indispensabilità del loro uso. Esse possono essere: Pinus halepensis, Pinus marittima, Pinus domestica, Cupressus semprevirens, Taxus baccata.
Sottointervento c1 – Siepi e/o filari
Si considera siepe una struttura vegetale, appartenenti al contesto floristico e vegetazionale della zona, ad andamento lineare, con distanze di impianto irregolari, preferibilmente disposta su più file, con uno sviluppo verticale pluristratificato legato alla compresenza di specie diverse. La siepe è intesa come mantenuta libera dalle coltivazioni agrarie.
Si considera filare una formazione vegetale ad andamento lineare e regolare, generalmente a fila semplice o doppia, composta da specie arboree governate ad alto fusto e/o a ceduo semplice, comprendente almeno 15 individui ogni 100 metri.
Impianto
Le siepi di nuova costituzione possono essere formate con esemplari di varie specie distribuiti in andamenti lineari con distanze fra le piante variabili da 1 a 2 metri. È necessaria la compresenza di almeno due specie diverse (la presenza minima di una essenza deve essere pari almeno al 20%).
La lunghezza minima di un intervento è di 100 metri.
La larghezza della siepe, considerata la proiezione ortogonale della chioma a maturità, deve essere superiore a 1,0 metri ed inferiore a 5 metri.
I filari possono avere una disposizione in file semplici, in alcuni casi monospecifiche e in altri di composizione polispecifica, con interasse tra una pianta e la successiva non superiore a 7 metri circa, in modo da raggiungere il numero minimo di 15 piante su 100 metri.
La larghezza del filare, considerata la proiezione ortogonale della chioma a maturità, deve essere inferiore a 10 metri.
Ripristino
L‟intervento interessa le strutture vegetali lineari (siepi e filari) esistenti e richiede l‟esecuzione delle cure colturali sotto elencate:
mantenimento della densità e verifica dello stato di salute delle piante con reintegrazione e sostituzione dei soggetti morti, comprendendo eventuali cure localizzate, rimozione del secco, ecc.;
introduzione, dove sia abbondantemente presente robinia (Robinia pseudacacia), un congruo numero d‟individui appartenenti ad almeno tre specie diverse facenti parte della flora autoctona locale.
Le ceduazione e capitozzatura sono consentite purché non effettuate contemporaneamente su tutte le piante presenti, in modo da lasciare un‟adeguata copertura vegetale.
Criteri di scelta
La scelta delle specie vegetali da impiegare è determinata sia dal tipo di siepe che si desidera impiantare sia dalle caratteristiche pedologiche e climatiche dell‟area d‟intervento. Nella costituzione di una siepe occorre considerare i seguenti fattori:
scegliere specie idonee al substrato, all‟esposizione, al grado d‟umidità presente nel suolo;
utilizzare specie sia arboree sia arbustive esclusivamente autoctone;
realizzare impianti fitti;
distribuire le specie per gruppi di piccole dimensioni, alternando specie di differenti caratteristiche ecologiche e morfologiche;
eseguire cure colturali mirate, in particolare nei primi tre anni (fase di impianto:
spuntatura dei rametti o dell'apparato radicale, innaffiamento, concimazione alla buca, alla posa di tutore; fase di manutenzione intensiva: irrigazioni di soccorso e il contenimento delle erbe infestanti; fase di manutenzione estensiva: eventuale reintegrazione delle fallanze);
rispettare le sequenze floristiche prescelte;
assicurare un‟adeguata accessibilità ai canali d‟irrigazione e di scolo per effettuare le necessarie opere di manutenzione.
È ammessa l‟introduzione all‟interno delle siepi, e in esse distribuite, di appropriate cultivar di rosa, avente funzioni di piante spia, per il controllo integrato della difesa delle colture, nella misura massima di n. 25 (venticinque) piante ad ettaro.
Sottointervento c2 – Boschetti
Si considera boschetto (fasce o macchie boscate) una struttura vegetale plurispecie ad andamento lineare (fascia boscata) continuo o discontinuo o di forma varia (macchia boscata), con sesto di impianto irregolare e con sviluppo verticale pluristratificato legato alla compresenza di specie erbacee, arbustive ed arboree appartenenti al contesto floristico e vegetazionale della zona.
La struttura vegetale deve avere estensione non superiore a 2.000 metri quadrati, larghezza media non superiore a 20 metri e copertura non superiore al 20 per cento, con misurazione effettuata dalla base esterna dei fusti. La superficie della particella non investita dall‟intervento dovrà essere di estensione superiore a 2.000 metri quadrati.
Ripristino
La superficie minima d‟intervento è di 500 mq in un solo corpo.
Occorre adottare gli accorgimenti atti a favorire il mantenimento di una diversità strutturale specifica dei popolamenti vegetali ed animali come: il mantenimento di alcuni esemplari arborei deperienti o secchi, evitare il ristagno dell‟acqua nei terreni, il mantenimento di fossi asciutti con scarpate vive idonei agli animali fossori (es.: roditori).
Nelle macchie o nelle fasce dove sia abbondantemente presente robinia (Robinia pseudacacia) è necessario introdurre un congruo numero d‟individui appartenenti ad almeno tre specie diverse facenti parte della flora autoctona locale (si veda l‟allegato B).
Cantierabilità e requisiti degli investimenti
Al momento della presentazione della domanda il progetto deve essere esecutivo cioè corredato da tutti i titoli abilitativi richiesti (allegato A). Pertanto gli interventi dovranno:
non costituire obblighi legali (ne per quanto obblighi di condizionalità) come previsti dal vigente Programma di azione per le zone vulnerabili ai nitrati di origine agricola della Campania;
garantire la qualità dell‟opera e la rispondenza alle finalità relative;
rispettare le norme generali e particolari di protezione dell‟ambiente, della flora e della fauna selvatica;
garantire la conformità alle norme urbanistiche, paesaggistiche ed ambientali;
rispettare tutte le norme relative alla sicurezza;
rispettare i “Criteri minimi uniformi per la definizione di misure di conservazione relative ai siti Natura 2000 (SIC, ZPS) e (SIR), ed essere compatibili con le „Norme tecniche relative alle forme e alle modalità di tutela e conservazione dei siti di importanza regionale‟ di cui alla DGR n.644 del 5 Luglio 2004 e alla DGR n. 454 del 16 giugno 2008 e al Decreto Dirigenziale della UOD Parchi, gestione risorse naturali protette della Direzione Generale per l'ambiente e l'ecosistema n. 51 del 26/10/2016 “Misure di Conservazione dei SIC per la designazione delle ZSC della Rete Natura 2000 della Regione Campania”;
conformi ai contenuti previsti dagli strumenti di pianificazione e regolamentazione redatti dai soggetti gestori per le aree protette istituite ai sensi della L. 394/91 e LR 30/15 e s.m.i.
Inoltre, come stabilito da parere nota n. 513807 del 27/07/2016 della UOD Valutazioni Ambientali della DG per l‟Ambiente e l‟Ecosistema, alla sottomisura 4.4 non si applica la procedura di Valutazione di Impatto Ambientale e la procedura di Assoggettabilità alla Valutazione di Impatto Ambientale.
La Valutazione di incidenza (V.I.) è regolamentata dal Regolamento regionale n. 12010 art. 2 commi e 3. Pertanto, così come affermato dalla nota su citata, la tipologia di
intervento 4.4.2 è/non è assoggettata alla Procedura di verifica preliminare della V.I.
secondo il seguente schema:
4.4.2 a) Ripristino e ampliamento di
terrazzamenti e ciglionamenti Aree esterne ai siti Natura
2000 Aree Natura 2000
Sottointervento a1
muri di contenimento monofacciali realizzati con conci di pietra
muri di contenimento monofacciali realizzati con conci di pietra
muri di contenimento monofacciali realizzati con conci di pietra quadrangolare assemblati a secco con l‟uso di malta. terrazzi e/o dei ciglioni, finanziabile solo a completamento dei sottointerventi a1, a2, a3, e/o a4.
SI
Sottointervento a6
gradini in pietra per scala di raccordo, finanziabile solo a completamento dei sottointerventi a1, a2, a3, e/o a4.
SI
Sottointervento a7
canalette di raccolta delle acque di ruscellamento, finanziabile solo a completamento dei sottointerventi a1, a2, a3, e/o a4, sia in terra presidiate (subtipo A) che in terra non presidiate (subtipo B) che in
SI
pietrame (subtipo C) Sottointervento a8
vasche per la raccolta delle acque, finanziabile solo a completamento dei sottointerventi a1, a2, a3, e/o a4 e solo come intervento di ripristino.
SI
Aree esterne ai siti Natura
2000
Aree Natura 2000
Ripristino Creazione Ampliamento 4.4.2 b) Creazione e/o ripristino e/o
ampliamento di fasce tampone NO NO SI SI
4.4.2 c) Creazione e/o ripristino e/o
ampliamento di siepi, filari, boschetti NO SI SI