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Descrizione del percorso e criticità incontrate

Nel documento Algoritmo Bologna (pagine 92-96)

Sezione II | Il protocollo applicato a Bologna

Il 6 e il 7 novembre 2015 la città di Bologna ha ospitato la conferenza The City as a Commons, il primo momento di disseminazione a livello internazionale sul tema dei

2.3.1 Il cantiere Bolognina

2.3.1.2 Descrizione del percorso e criticità incontrate

La metodologia adottata determina fasi e dimensioni del lavoro di gruppo, strumenti pratici, approcci e direzioni. Si struttura secondo le 3 macrofasi della progettazione: analisi (osservazione), concept generation e restituzione (azione); si aggiunge poi una quarta macro-fase, l’integrazione, che determina la sostenibilità del gruppo e dell’azione nel tempo.

A questa sensibilità si aggiunge il lavoro di community organizing, per cui è necessario creare strumenti di contatto tra diverse dimensioni di cittadinanza. La gestione delle

community fa leva su azioni di maieutica reciproca e di delega rispetto ai partecipanti

più attivi che possano aiutare nella conduzione del gruppo di lavoro. La metodologia prevede dunque, oltre all’uso di un approccio multi-stakeholder (alla luce del quale sono stati coinvolti, oltre al Comune e al Quartiere, anche ACER Bologna e ASPPI), anche la ricerca, l’individuazione e la facilitazione decisionale e progettuale a vantaggio dei cosiddetti “leader situazionali”, partecipanti che aiutano gli osservatori/conduttori del percorso (esterni) a rendere l’azione sostenibile nel tempo ed “integrabile” in una comunità.

2.3.1.2 Descrizione del percorso e criticità incontrate

Il percorso ha previsto tre fasi:

— fase di cantieramento e di costruzione dei requisiti di successo con le istituzioni: questa fase ha permesso l’avviamento di un’associazione di commercianti, ma anche la creazione di un tavolo condiviso con tutti gli operatori istituzionali dell’area (Comune, Quartiere, ACER Bologna e ASPPI);

— fase di lavoro laboratoriale con i condomini (di due tipi: edilizia popolare di proprietà ACER ed edilizia residenziale con alcuni inquilini soci di ASPPI); — fase di lavoro laboratoriale con i soggetti innovatori, operatori commerciali del

quartiere, gestori di spazi semi-pubblici e operatori sociali che operano a vario beneficio sulla collettività.

È poi seguito un momento di ulteriore confronto e restituzione con tutti i soggetti coinvolti, che ha compreso un incontro per ogni condominio e un workshop dove è stato chiesto un riscontro sui primi esiti del percorso.

I tre tipi di attori coinvolti sono stati:

— gli abitanti di due condomini Acer in via Serra e di tre condomini in via Dall’Arca;

— i commercianti della zona;

— i gruppi e le organizzazioni che lavorano su progetti di interesse pubblico, che fanno attività di carattere culturale, di innovazione sociale e progetti di vicinato.

Le persone coinvolte:

— 6 nuclei familiari dai condomini Acer di via Serra — 8 nuclei familiari dai condomini in via Dall’Arca

— 12 tra associazioni e gruppi informali che lavorano su progetti di interesse pubblico

Il metodo di coinvolgimento è stato volto a costruire, con gli strumenti del design dei servizi e dell’arte relazionale, un’emersione collettiva dei bisogni e la creazione di una prima community con cui ipotizzare passi successivi di co-progettazione.

• Primo incontro del Laboratorio del cantiere Bolognina_07.06.2016

Il primo laboratorio ha previsto la partecipazione degli abitanti di via Serra nn. 24 e 26, due immobili di proprietà ACER, dal quale sono emerse pratiche di collaborazione già esistenti tra condòmini e la voglia di

incrementarle.

Il laboratorio aveva come obiettivo quello di attivare un primo contatto ed iniziare a coinvolgere le famiglie e gli inquilini degli immobili di proprietà ACER (invitati a partecipare con una lettera) per far emergere i loro bisogni, in termini di beni e servizi, le passioni e i talenti presenti, e comprendere dunque la disponibilità a costruire congiuntamente soluzioni, attraverso la collaborazione tra condòmini, la valorizzazione delle risorse di ciascuno o l’aggregazione della domanda per trovare risposte esterne.

• Secondo incontro del Laboratorio del cantiere Bolognina_13.06.2016

Il secondo laboratorio si è svolto presso il condominio di via Nicolò dall’Arca n. 19/2 segnalato da ASPPI: nel cortile condominiale è stato individuato il primo elemento dal quale muovere per verificare la volontà degli abitanti a riflettere insieme su servizi e spazi di interesse collettivo. All’inizio solo una famiglia ha vinto la diffidenza ed è scesa in cortile, incuriosita dalla lettera di presentazione del progetto. Dopo aver compreso meglio i contenuti del laboratorio, si è resa disponibile ad aiutare i facilitatori a coinvolgere anche altri condòmini. La costruzione della fiducia è infatti un passaggio

indispensabile di cui sono gli inquilini stessi il ponte più efficace. Le perplessità rispetto alla fattibilità della sperimentazione, per di più in un condominio in cui moltissimi sono gli anziani, spesso origine di un elevato livello di diffidenza, restano alte. La fattibilità è anzi lo scoglio principale indicato da coloro che, intercettati sulle scale o all’ingresso, hanno comunque riconosciuto interessante il progetto. La reazione di molti abitanti è stata quindi quella di interesse verso la sperimentazione, ma di sfiducia nei confronti delle sue potenzialità, a causa del contesto.

La prima criticità riscontrata è di carattere fiduciario e relazionale dal lato degli abitanti, che nel caso dei condomini ACER è concentrato nel rapporto abitanti-ACER, mentre nel caso del condominio ASPPI si concentra nel rapporto abitanti-resto del quartiere. Di certo influiscono su questo tema le difficoltà gestionali e di uso degli spazi privati a uso pubblico (il cortile e le scale in via Serra, il giardino in via Nicolò dall’Arca). La seconda criticità nasce dal carattere evenemenziale degli incontri, nonostante siano stati anticipati e seguiti da comunicazioni e contatti diretti ai singoli soggetti. Questa criticità sottende una domanda relazionale e comunitaria, dunque una richiesta di accompagnamento più duratura nel tempo.

• Terzo incontro del Laboratorio del cantiere Bolognina_14.07.2016

Giovedì 14 luglio si è svolto presso il “Laboratorio di comunità” Happy Center Bolognina (HCBo+), in via di Vincenzo n. 26/F, il primo laboratorio con le associazioni, le cooperative e i commercianti della zona. L’incontro aveva l’obiettivo di attivare un confronto e una progettazione collaborativa tra tutti i partecipanti al fine, da un lato, di identificare le sinergie e le occasioni di collaborazione e mutualizzazione esistenti e, dall’altro, di riflettere sui bisogni del quartiere a cui poter rispondere in modo collaborativo, a fronte dei laboratori con gli abitanti dei condomini già condotti e raccontati in precedenza.

L’incontro ha avuto una buona partecipazione: a fronte di una mappatura dei servizi e dei beni che queste realtà già offrono, si è lavorato intrecciando le richieste dei condòmini con le esigenze dei soggetti presenti al tavolo. È così emersa, da parte di tutti i partecipanti, la volontà di proseguire l’approfondimento e la progettazione delle idee disegnate insieme. La criticità trasversale risulta essere il rischio di aver aperto delle porte, spiato dentro, in alcuni casi generato delle aspettative, a cui è necessario dare continuità e strumenti.

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Il 6 ottobre si è svolto il secondo incontro con gli abitanti del condominio segnalato da ASPPI Bologna, in via Dall’Arca 19/2. Obiettivo del laboratorio era quello da un lato di proseguire il lavoro già intrapreso di esplorazione di bisogni e talenti, sulla base dei quali innestare forme di collaborazione, e dall’altro di ripensare la gestione condivisa del cortile condominiale, in accordo con quanto emerso nel corso del primo incontro. Il laboratorio ha rilevato un forte interesse nello sperimentare un modello di condivisione di spese per generare un risparmio utile ad avere le risorse per allestire il giardino condominiale, così come una volontà di iniziare un percorso a tappe, a partire dall’assemblea condominiale.

• Quinto incontro del Laboratorio del cantiere Bolognina_10.10.2016

Il 10 ottobre, presso il Centro Montanari, si è svolto l’incontro di restituzione con i partner di progetto, gli innovatori e i commercianti delle vie degli artisti. Lo scopo era quello di restituire ai partner e ai partecipanti al workshop dedicato gli esiti del lavoro, nonché raccogliere eventuali interessi per lo sviluppo delle direzioni di lavoro emerse.

L’attività condotta ha portato all’elaborazione di 5 direzioni di lavoro:

- la prototipazione di scambi di condominio per lavorare all’implementazione ed all’eventuale parziale ripensamento del Regolamento per le modalità d’uso degli alloggi di E.R.P. e delle parti comuni, per le modalità di accertamento e di contestazione delle violazioni;

- la composizione del “pool abitativo” a partire dai condomini Acer, con l’obiettivo di estrarre elementi di ragionamento utili ad apportare aggiustamenti al sistema di assegnazione degli alloggi e/o all’uso dei “fondi” (i piani terra delle palazzine) e altri locali inutilizzati;

- un progetto polifunzionale di “giardino di condominio” per l’area verde del condominio di via Nicolò dall’Arca n. 19/2 segnalato dall’ASPPI Bologna;

- un progetto di narrazione comune del quadrante che rompa la polarizzazione che si è creata sull’arte muraria bolognese e che valorizzi il “distretto degli artisti”, costruendo sulle esperienze già avviate di Baumhaus nel mercato Albani e che porti un immaginario anche agli spazi comuni dei condomini;

- il rapporto con le scuole di quartiere per innovare il modello di scambio tra generazioni e costruire un tessuto di continuità tra il distretto odierno e le possibili evoluzioni future: un progetto da costruire tenendo presenti alcuni casi chiave, uno su tutti 826 Valencia195 creato da Dave Eggers a San Francisco, caso benchmark suggerito da Baumhaus.

Nel documento Algoritmo Bologna (pagine 92-96)