CAPITOLO 3. MODELLI E STRATEGIE DI RIFERIMENTO PER IL
3.3 Strategie di riferimento per il riuso adattivo
3.3.1 Design for Adaptability (DfA)
Il riuso adattivo si ricollega ad una strategia sostenibile chiamata Design for Adaptability, ovvero la capacità di un edificio adadattarsi ai cambiamenti, che estende la vita utile di un edificio. Infatti, i progettisti devono pensare alle possibili conversioni degli edifici esistenti, prestando attenzione a come tali cambiamenti influenzeranno sulla struttura e la configurazione interna di esso.
L’adattamento è la capacità di un’entità o di un sistema di evolversi nel tempo rispondendo ai cambiamenti dei fattori contestuali. Si abbandona così la percezione dell’edificio come un’entità statica
“A sustainable building is not one that must last forever, but one that can easily adapt to change.” 36
Alla base della strategia di Design for Adaptability stanno i seguenti principi:
1) Progettare dall’inizio pensando alla fine
Durante la progettazione di un intervento di riuso adattivo, ma anche delle nuove costruzioni, è importante tenere in considerazione come saranno gestite le parti, che compongono l’edificio, alla fine dei loro cicli di vita. Questo principio ha come scopo quello di riadattare gli edifici in futuro a funzioni simili o diverse, per questo motivo nella fase progettuale è importante garantire la loro flessibilità.
Seguendo questa strategia è più facile ridurre la quantità di rifiuti destinati al trasporto in discarica, in quanto si può analizzare fin da subito, quale è la percentuale dei materiali che possa essere riutilizzata e riciclata. Infatti, si offre la possibilità di recupero dei materiali e dei prodotti per il loro reimpiego nello stesso edificio o in un altro.
Se si pensa al riuso dei materiali da costruzione, è importante anche pensare alle tecniche di fissaggio, infatti, ogni strato dell’edificio deve apparire quasi indipendente. In questo modo i materiali possono essere facilmente smontati e riutilizzazi per altri fini senza essere danneggiati.
36 Graham P., (2006). Environment Design Guide, Royal Institute of Australian Architects.
2) Pianificare il cambiamento
Pensare al cambiamento significa vedere l’edificio a strati, ognuno dei quali con il ciclo di vita proprio e pensato come sostituibile nel tempo.
3) Progettare per una lunga durata
Il principio prevede una progettazione che si basa sulla durabilità della struttura, dei servizi, in modo tali da garantire la stabilità dell’edificio ai cambiamenti nel tempo. Una corretta progettazione degli edifici che si basa sui principi passivi di riscaldamento, raffreddamento aiuta a ridurre la quantità di servizi, ovvero degli impianti, e il ciò induce ada una gestione e manutenzione più facile.
4) Progettare per un adattamento non vincolante
Le strategie progettuali devono essere indirizzate verso una forte flessibilità, ovvero alle trasformazioni strutturali, spaziali e dei componenti. Bisogna pensare ad ogni elemento separatamente ma anche a come esse si relazionano tra loro.
5) Progettare per la decostruzione
La decostruzione è conosciuta anche come disassemblaggio non distruttivo. Tale principio tende a promuovere le soluzioni adatte ad una facile decostruzione dell’edificio o degli elementi separati. Viene inoltre spesso adottato il metodo di collegamento meccanico al posto di quello chimico.37
Esistono molteplici strategie progettuali che consentono una maggiore adattabilità dell’edificio, da destinare alla pratica di riuso adattivo. Una di queste è la disponibilità di ampi spazi aperti e ricchi di possibilità, i quali consentono di alternare gli usi degli interni in futuro senza costose modifiche strutturali.
Le altezze generose tra i piani sono un buon modo per la pianificazione nel tempo; esse possono consentire, ad esempio, di passare da un uso commerciale a uno residenziale, rispettando i criteri minimi stabiliti dalle normative vigenti.
Questo approccio consente anche una buona illuminazione diurna, ventilazione naturale e aggiunta o miglioramento dei servizi dell'edificio.
37 Graham P., (2005). Design for Adaptability - An Introduction to the Principles and Basic Strategies, Environment Design Guide, Centre for a Sustainable Built Environment, UNSW.
Sono inoltre preferibili i pavimenti piani con pochi passaggi da un'altezza all'altra. Ciò consente una maggiore flessibilità in caso di ristrutturazione o cambio di destinazione d'uso.
Per quanto riguarda la scelta delle partizioni interne sono preferibili le partizioni interne non portanti, in quanto permettono una maggiore flessibilità in caso di ristrutturazione o di cambio di destinazione d'uso, senza compromettere l'integrità strutturale dell'edificio. Anche la possibilità di smontare e spostare le partizioni contribuisce alla flessibilità e all'adattabilità.
Gli elementi strutturali a distanza regolare, laddove le campate libere non sono realizzabili, consentono una pianificazione più semplice e flessibile quando l'adattamento avviene più avanti nella vita dell'edificio.
Un sistema strutturale resistente ai carichi può rendere l'edificio più facile da riutilizzare perché in questo modo è più sicuro apportare varie modifiche all'interno dell'edificio. Una fondazione più solida può poi consentire le eventuali aggiunte, come ad esempio altri piani. Una maggiore flessibilità strutturale può anche facilitare l'aggiunta di futuri sistemi funzionali, come gli impianti fotovoltaici e i tetti verdi.
L'impiego di materiali durevoli e l'impiego minimo di finiture con attacco chimico possono contribuire a garantire una vita più lunga all'edificio. Inoltre, in genere richiedono meno manutenzione durante la vita dell'edificio, riducendo i costi di gestione. Inoltre, resistono meglio alle forze della natura, aumentando la resilienza, inoltre quando si considera la durabilità, bisogna sempre tenere conto dei cambiamenti climatici.
Una documentazione completa e chiara, contenente tutte le caratteristiche di un edificio e dell’intervento su di esso, consente ai futuri progettisti di agire in modo più efficace per gli interventi successivi e deve essere soprattutto incorporata nei modelli computerizzati 38.
38 Melton P., Buildings That Last: Design for Adaptability, Deconstruction and Reuse, The American Institute of Architects, 6-15.