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perequazione e a imporre ulterio-ri “contulterio-ributi di solidaulterio-rietà” per le pensioni di importo medio-alto.

Il collega Dentato ricorda innan-zitutto che, negli ultimi anni, la Consulta ha respinto praticamente tutti i ricorsi di questo tipo (salvo un paio di casi, e soprattutto per difetti nella formulazione delle motivazio-ni). E così anche il legislatore si è sentito giustificato nel continuare a intervenire frequentemente con provvedimenti riduttivi. Ha utilizza-to i redditi da pensione come “ban-comat”, anche se ciò non è risultato mai risolutivo delle tante esigenze che lo Stato e l’INPS devono fron-teggiare. È vero che la Consulta ha anche detto che per tali operazioni occorre rispettare criteri specifici, ma si tratta della classica “foglia di fico”, essendo tali criteri definiti di volta in volta a seconda delle con-dizioni del momento.

Altro aspetto negativo della sen-tenza è che non ha ritenuto ri-levante l’effetto trascinamento delle mancate perequazioni, che protraggono i danni vita natural durante del pensionato, con riper-cussioni, eventualmente, anche sulle pensioni di reversibilità. Con-seguenza logica di tale approccio è un generale calo nell’affidabilità del sistema. Il che, fra l’altro, indu-ce a intraprendere eventuali future azioni legali tenendo conto preven-tivamente delle tante sentenze ne-gative contro i nostri ricorsi e dopo averne accuratamente valutato le probabilità di successo, onde evita-re il rischio di spevita-recaevita-re tempo e ri-sorse. Anche se occorre considerare che ogni procedimento comunque fa caso a sé.

Nell’intervento del nostro collega abbiamo potuto notare come il Go-verno di turno abbia potuto mette-re le mani nelle sole tasche dei pen-sionati, disattendendo con ciò l’art.

53 della Costituzione, che recita:

“tutti i cittadini sono tenuti a concor-rere alle spese pubbliche in ragione

In buona sostanza, stando al prin-cipio costituzionale, in momenti e per casi di particolare esigenza, il prelievo fiscale Irpef dovrebbe colpire tutti i cittadini aventi red-diti omogenei, pensionati o meno.

Considerando che la Corte dei Con-ti osserva che, sia pure formalmen-te fuori dal perimetro dell’Irpef, questi provvedimenti operano in egual modo e con questa s’intrec-ciano, la mancata applicazione dei criteri indicati nell’art. 53 viene a costituire uno snodo fondamentale da riprendere e sostenere in tutte le sedi in cui si discute di riforma fiscale, inserendosi in particolare nel confronto in atto con le forze politiche e col Governo per un fisco

“equo, semplice e trasparente”.

Rilevante poi la crescita esponen-ziale delle spese sanitarie per fron-teggiare la non autosufficienza de-gli anziani, che dovrebbe indurre la politica a una stretta osservanza del dettato costituzionale.

Giorgio de Varda fa notare che mentre il prolungato periodo di sta-gnazione dei prezzi ha in qualche modo attenuato gli effetti pratici della mancata perequazione delle pensioni in essere, non è stato inve-ce ancora adeguatamente messo in evidenza un altro grave fenomeno, e cioè che a causa della pesante e perdurante crisi del PIL, il montan-te contributivo accantonato dai dirigenti in servizio per finanziare

le loro future pensioni sta subendo una forte erosione. Naturale quindi richiamare l’importanza di mante-nere alta l’attenzione da parte dei colleghi attualmente in servizio per quanto riguarda le loro legittime attese.

Considerazione condivisa dal Co-mitato Pensionati che ritiene per-tinente estendere e sostenere tali riflessioni, per le quali va ampliato il raggio delle attenzioni e delle azio-ni da porre in essere.

Mino Schianchi indica come esem-pio di sostegno prioritario ai diri-genti in servizio le iniziative rivolte ad aumentare, semplificare e stabi-lizzare la normativa riguardante la flessibilità in uscita e a modificare il sistema di rivalutazione del mon-tante retributivo legato al PIL. Ha inoltre suggerito di lavorare anche sul piano normativo-contrattuale per favorire al massimo lo sviluppo dei fondi di previdenza comple-mentare, tenuto conto che i con-tributi versati per le pensioni total-mente contributive sono plafonati.

Per l'anno 2020 il massimale contri-butivo è pari a euro 103.055,00.

In considerazione dei fatti sopra-esposti, il Comitato Pensionati si trova pienamente concorde sull’op-portunità di sviluppare immedia-te e solidali azioni sinergiche fra i dirigenti pensionati e i colleghi in servizio. Si riaffermerebbe così quel sentito principio di solidarietà

ge-Previdenza

nerazionale che è stato messo in crisi dall’evolversi in senso negativo di molti parametri demografici e sociali.

Non si nasconde lo sforzo da fare per raggiungere un positivo risul-tato; non sarà semplice e occorrerà superare le barriere di indifferenza e diffidenza createsi nel corso di anni di sostanziale separazione cul-turale. Così come i diritti dei pen-sionati non sono evidentemente stati garantiti, così paradossalmen-te, potranno essere disattese pro-messe future. Se lo Stato non ha ri-spettato i patti sottoscritti, lo potrà rifare ogni qual volta lo riterrà op-portuno, in particolare nel momen-to in cui sarà necessario restituire all’Europa il debito contratto con il Recovery Fund (ora ribattezzato NextGenEU).

Franco Del Vecchio condivide il sen-so di responsabilità e l'impegno per

cata dal Comitato, con l’avvertenza che in fase applicativa occorrerà tener conto del contesto generale del Paese, che in questo momento appare assai degradato.

Occorrerà ad esempio contrastare la diffusa prassi di acquisire con-senso politico consumando risorse senza preoccuparsi di come reinte-grarle, puntando su iniziative con-crete, che privilegino la creazione di ricchezza piuttosto che la sua distribuzione. Bisognerà sostenere i piani "Next Generation EU" con prospettive di maggior ritorno de-gli investimenti. Per questo motivo occorrerà agire formando le più ampie aggregazioni possibili, evi-tando di esporsi al pericolo della gogna mediatica.

Francesco Romano invita a consi-derare pura utopia quella che pos-sa richiamare l’interesse del mondo

“politico” verso le condizioni del

no-"La zattera della nave Medusa", dipinto di Théodore Géricault, 1818-19, Museo del Louvre.

disfatti per non aver subito ulteriori tagli durante la pandemia. Qualun-que atto di generosità (contributi extra da disporre) verrebbe consi-derato come controprova del sur-plus delle nostre pensioni. L’unico modo di far ritenere valore aggiun-to al contesaggiun-to sociale ed economico attuale la nostra condizione e non esporsi ad ulteriori “voracità fiscali”, deve passare attraverso un reale rafforzamento con tutte le compo-nenti confederali di categoria.

A conclusione degli interventi Gio-vanni Caraffini ritiene che la stra-tegia di cooperazione fra dirigenti in servizio e dirigenti in pensione debba rappresentare l’asse por-tante dell’attività del Comitato nel corso del 2021. Il Presidente Giam-bone, nel chiudere la sessione, rin-grazia per la fattiva partecipazione augurando che, fin dai prossimi incontri, il Comitato trovi la

neces-r EPORTAGE

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