• Non ci sono risultati.

5 – Differenze ed elementi di continuità tra la fase neopalaziale e quella micenea nell’industria tessile a Creta (Tab 20)

L’industria tessile minoica tra età neopalaziale ed età micenea: primi risultat

V. 5 – Differenze ed elementi di continuità tra la fase neopalaziale e quella micenea nell’industria tessile a Creta (Tab 20)

È giunto ora il momento di confrontare la situazione di età neopalaziale, come delineata nel corpo principale della presente ricerca, e quella di età micenea. Pur con la difficoltà e i limiti impliciti nella comparazione tra una realtà documentata soprattutto per via archeologica (quella neopalaziale) e una documentata per lo più per via epigrafica (quella micenea), sembra comunque lecito affermare che la gestione della produzione è più marcatamente accentrata in età micenea: non sono noti archivi secondari al di fuori del palazzo, e i testi restituiscono un’immagine di controllo alquanto fiscale, pur non mancando elementi di contraddizione, di articolazione territoriale e di interazione con il settore “non-palaziale”. In particolar modo, colpisce la distribuzione sul territorio dei gruppi di lavoro addetti alla confezione dei tessuti: si tratta di una situazione analoga a quella riscontrata per via archeologica per la fase precedente; non è impossibile supporre quindi una qualche forma di continuità della struttura produttiva di base, che viene di volta in volta gestita in modo diverso dal vertice organizzativo.

A questo proposito, per quanto riguarda la documentazione archeologica, i contesti più noti sono pochi, ma non privi di interesse: l’Unexplored Mansion di Cnosso (TMII soprattutto), la House X e la Oblique House di Kommòs (rispettivamente fino al TMIIIA1 e fino al TMIIIA2); a una fase successiva si data il vano O di Kastelli Chanià (TMIIIB2/C). Le strutture di Cnosso e di Kommòs hanno strumenti e istallazioni per il trattamento dei liquidi e molti pesi da telaio; nell’ Unexplored Mansion sono presenti anche tracce di colorante, per cui si possono ipotizzare attività di tintura. Si tratta di contesti polivalenti, con documentazione anche di altre attività artigianali (che dovevano forse essere quelle principali, come p.e. la metallurgia nell’Unexplored Mansion); tuttavia, possono forse essere affiancati alle informazioni ricavabili dai documenti d’archivio. Si può supporre che i gruppi di lavoratrici tessili

menzionati dalle tavolette in lineare B operassero eventualmente in strutture analoghe a quelle esaminate: in particolar modo, nell’Unexplored Mansion i telai in funzione dovevano essere, per la fase TMII (quindi antecedente di fatto al grosso dell’archivio in lineare B di Cnosso), più di tre.

Chiaramente, rimangono anche per la fase micenea tutte le incertezze interpretative relative allo statuto della manodopera, e all’effettiva consistenza di questi gruppi di lavoro: essi sono infatti ricordati per lo più tramite l’etnico, il che potrebbe rinviare sia a gruppi dipendenti e concentrati in laboratori, che a manodopera a corvée, fino a lavoratrici a domicilio, il cui prodotto è via via raccolto dall’amministrazione170. Una soluzione, come si è più volte ripetuto, non pare probabile alla luce delle informazioni disponibili. Un suggerimento può venire forse dalle coeve aziende agricole ugaritiche, in cui opera manodopera di diversa condizione (dipendenti fissi della struttura e personale a corvée): una soluzione tanto più interessante in quanto più flessibile, adatta quindi al variare delle necessità produttive.

L’industria tessile a Creta

Età neopalaziale Età micenea (solo testi)

• attestazioni nei testi amministrativi • decentramento amministrativo • decentramento produttivo su tutto il

territorio

• sistema di lavorazione tradizionale con elementi di intensificazione e specializzazione

• controllo accentrato della produzione • elementi di contraddizione, di articolazione

territoriale e di interazione con il settore “non–palaziale”

• distribuzione sul territorio dei gruppi di lavoro • sistema di lavorazione tradizionale

Tab. 20 – L’industria tessile a Creta tra età neopalaziale e età micenea

Da un punto di vista operativo, il fatto che questi gruppi siano designati o con l’etnico o con l’aggettivo derivato dal tipo di prodotto confezionato, e solo in alcuni casi dall’attività svolta, fa supporre di nuovo che si occupassero di tutto il procedimento, secondo il metodo tradizionale, dal trattamento delle fibre fino al tessuto finito (ma non rifinito). Questa soluzione si adatterebbe bene alla decentralizzazione dell’industria, con il palazzo che agisce per coordinare le forze lavoro e le esperienze locali, per subordinarne il lavoro al piano di produzione generale e per assorbire e accumulare il prodotto finito171.

170. Per questi gruppi di lavoro, valga quanto osservato per l’età neopalaziale; da sottolineare l’equazione della ta-ra-si-ja con sistemi di lavoro a corvée (Tzachili 2001b, p. 189). Com’è noto, la situazione a Pilo è diversa.

171. Da un certo punto di vista, il palazzo miceneo può essere visto come una struttura di drenaggio e di stimolo sovrapposta alle realtà produttive locali. «I do not think that the Knossos tablets allow us to conclude that the Knossos kingdom ever attempted to become a real territorial and bureaucratic state. The subsistence economy remained in the hands of local producers, but the Knossian élite directed a massive

Sembra dunque che, sotto molti punti di vista, nell’ambito dell’industria tessile, sia possibile ipotizzare a Creta una sostanziale continuità delle forme produttive di base tra età neopalaziale ed età micenea: una continuità che riguarda il tipo di radicamento territoriale, che rimane apparentemente di tipo diffuso, e le modalità di lavorazione da parte dei singoli operatori, di tipo tradizionale (ma con strumentario a volte decisamente specialistico). Tale continuità va intesa naturalmente nelle sue linee generali e non può essere estesa alla localizzazione dei centri fisici di produzione (che possono essere e di fatto sono cambiati nel tempo), alle gerarchie operative ed economiche interne ai singoli comprensori, e soprattutto al sistema generale di gestione, che in età micenea è decisamente orientato verso l’impegno produttivo e il drenaggio del prodotto finito. La profondità storica di una produzione tessile articolata nel territorio potrebbe, come è stato più volte sottolineato, spiegare almeno in parte le differenze riscontrabili tra l’organizzazione di Cnosso e quella di Pilo.

shift to sheep herding after the LMIB destructions because it was easier to control. Sheep herding and textile production were the main issues and the goals of economic exploitation for which military force may have been used randomly. We are further and further away than ever from the tight centralised bureaucratic control that is evidenced at Pylos» (Driessen 2001a, p. 112).