• Non ci sono risultati.

Dimensioni e caratteristiche del movimento delle Misericordie in Toscana

Le Misericordie toscane tra tradizione e innovazione

2.2. Dimensioni e caratteristiche del movimento delle Misericordie in Toscana

Attualmente le dimensioni del fenomeno Misericordie nell’ambito del terzo settore toscano ma anche a livello nazionale, sono assolutamente rilevanti. Il numero di Confraternite censite in Toscana è pari a 394 (sedi e sezioni), mentre il numero degli iscritti è stimabile in circa 400.000 - dei quali oltre 50.000 sono impegnati permanentemente in opere di carità (i confratelli cosiddetti "attivi"). La dislocazione territoriale è relativamente omogenea sul territorio regionale specie se considerata in rapporto alla popolazione.

Il Movimento in Toscana è tradizionalmente impegnato soprattutto nel trasporto socio-sanitario e di emergenza extra ospedaliera, nelle attività cimiteriali e di onoranze funebri, nella protezione civile, l’assistenza agli anziani. Oltre a queste, negli ultimi decenni le attività e i progetti nei quali il volontariato si è espresso, si sono molto ampliati, intervenendo in particolare in ambito socio-assistenziale (oltre che con anziani, anche con progetti innovativi come il telesoccorso o la teleassistenza, verso diversamente abili, immigrati, senza dimora ecc.) o su ambiti di assoluta innovazione quali ad esempio l’antiusura.

Tutti questi servizi vengono resi in larga parte ancora oggi attraverso personale volontario. I dati della Fondazione Italiana per il Volontariatodel 1999, inseriscono la Confederazione Nazionale delle Misericordie tra le 14 maggiori organizzazioni di volontariato italiane; fenomeno che però rimane estremamente “toscanocentrico”: sulle oltre 700 misericordie operanti nel nostro Paese, circa la metà (394) e in particolare quelle di maggiori dimensioni e tradizione, si trovano in Toscana. Una recente ricerca realizzata dall’Università degli Studi di Trento per conto della Confederazione Nazionale delle Misericordie per censire il fenomeno delle Misericordie in Italia, riporta che nel 79% dei casi, l’ambito di attività prevalente è costituito da un’area territoriale piuttosto limitata, sia sotto il

profilo geografico che della densità della popolazione, come può essere il Comune o un aggregato di comuni fino a 25.000 abitanti.

Il radicamento territoriale delle Misericordie, può essere meglio compreso facendo riferimento ai rapporti che queste associazioni intrecciano con altre organizzazioni e istituzioni presenti sul territorio. E’ opportuno sottolineare che il network di relazioni che stiamo considerando, è differente dal legame istituzionale che ad esempio si crea attraverso le convenzioni. Infatti, mentre le convenzioni servono a definire le modalità di erogazione dei servizi, specificandone gli aspetti giuridici ed economici, le relazioni informali (come ad esempio la presenza in occasione di eventi locali), servono a consolidare il rapporto con la comunità locale; altro fatto significativo è che nel 50% dei casi, sindaco o consiglieri comunali, siano soci delle Misericordie, questo significa che l’associazione raccoglie consensi in diversi ambiti sociali, in altri termini che le sue finalità sono condivise a livello allargato. Questo risultato evidenzia come le Misericordie sono associazioni che riproducono i meccanismi di solidarietà che avevano luogo all’interno delle reti primarie (famiglia, amicizia, vicinato) e che oggi continuano a sopravvivere nei centri medio piccoli. In altre parole, lo sviluppo e il radicamento di queste associazioni, possono ricondursi al fatto che le Misericordie portano avanti una tradizione secolare di solidarietà cristiana forte soprattutto in comuni di medie dimensioni, fortemente diffusi in Toscana.

L’impegno negli stessi ambiti di attività, a nord come a sud, significa che “il modello toscano” ha saputo radicarsi anche in altre Regioni senza cambiare le finalità con cui erano sorte le prime associazioni.

Ciò che rende le Misericordie una delle maggiori realtà associative nel nostro paese dunque, non è l’ampiezza delle organizzazioni o dell’area di intervento, quanto piuttosto la loro diffusione reticolare, in linea con la tipologia di servizi offerti.

L’età media delle Misericordie toscane è di 202 anni; questo dato potrebbe indurre a credere che il fenomeno sia ormai statico, il fatto è facilmente smentibile se consideriamo che le Misericordie toscane hanno un più elevato numero di soci rispetto alle consorelle nel resto d’Italia. Il

risultato può essere interpretato con il fatto che in Toscana si è consolidata nel tempo una tradizione di volontariato forte, che motiva ancora oggi molte persone a diventare soci della Misericordia. Le organizzazioni più vecchie non solo possono contare su una base associativa ampia, ma hanno anche una buona disponibilità di risorse economiche. Ciò significa che queste organizzazioni hanno saputo guadagnare la fiducia degli “stakeholders” locali (utenti, volontari, istituzioni e altre organizzazioni) da cui ricevono riconoscimento e sostegno.

L’adesione ad una associazione di volontariato, si collega ad almeno tre fattori:

- le motivazioni personali che sostengono la scelta (attraverso processi di tipo informale, il cui principale sono le relazioni sociali entro la cerchia di amici)

- al network di relazioni significative di cui un soggetto fa parte - alle modalità di accesso stabilite dall’organizzazione.

Altro fattore che facilita il reclutamento di nuovi soci nell’organizzazione e contribuisce alla sua visibilità, è il carattere locale degli interventi. Questo non solo aumenta la probabilità che tra gli abitanti si formino delle reti dense di conoscenze attraverso le quali vengono reclutati i soci, ma incrementa anche la percezione da parte dei volontari che la propria attività nella Misericordia è utile, e produce un beneficio concreto ed immediato per la comunità locale. La rete di relazioni interpersonali, che rappresenta un importante mezzo con cui venire a contatto con le Misericordie, sostiene anche l’impegno dei volontari nell’associazione.

La ricerca realizzata dall’Università di Trento ha messo in evidenza il fatto che l’impegno a favore degli altri, rafforza il sistema di valori dei volontari, poiché essi considerano gli altri confratelli di Misericordia persone con cui si condivide una scelta di vita piuttosto che persone con cui si passa il tempo libero. Il tema dell’identità rappresenta, soprattutto in Toscana, un elemento centrale nel pensare l’attualità ma anche il futuro del Movimento, dato che le singole Confraternite operano all’interno di una

solida tradizione associativa. La partnership nella gestione del welfare mix toscano è accompagnata diffusamente dalla funzione di collante sociale che le singole associazioni svolgono nei propri territori. E questo elemento comunitario rappresenta uno dei tratti significativi del profilo associativo.

Documenti correlati