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L’uomo lasciato in balia delle forze superiori a lui cerca appoggio nel suo Dio. L’esperienza gli rivela che solo l’appoggio di Jahvè è solido, « vero », mentre quello degli idoli è nullo e « menzognero » (cfr. A 25).

A llo stesso modo, l'appoggio che possono dare le nazioni umane non può essere messo a confronto con la solidità, la fedeltà del­

T E S T I R I L I E V I N O TE

Sai. 90; 60; 26; 30, 2-7; 24, 1-10; 118.

La verità di Dio nell'Alleanza si esprime liricamente in immagini:

scudo, roccia, pietra, rifugio... 1 suoi sentieri non nascondono oc­

casioni di inciampo. Si noti anche il tema del testimone (cfr. A 40).

Apoc. 3, 7-14; 19, 11;

Rom. 15, 8; Ef. 1, 13.

Dopo l'Alleanza, la verità di Dio si esprime nella persona di Cristo e nel suo messaggio. Egli è il « Veritiero » perché compie e porta a termine le promesse dei Padre (cfr. B 63). In questo caso egli è l'Am en, parola la cui radice ebraica è la stessa di « vero » (cfr.

D 69).

Gv. 8, 26-50; 6, 32-40; 16, 12-15; 14, 16; 4, 23-24;

1 Gv. 1, 6; 2, 4.

Ma Gesù è verità anche in un altro senso: egli manifesta la realtà di Dio che sino allora si era manifestata solo in apparenza (senso greco di verità). Egli conduce i suoi discepoli alla verità che è l'es­

senza stessa di Dio, instaurando la nuova religione in spirito e verità (cfr. E 53).

T . M.

DIO BUONO (A.T.) A. 15

TEMA GENERALE. La bontà di Dio si rivela soprattutto con i suoi benefìci nell’ordine della creazione e in quello della salvezza. Contemplando questi interventi di Dio, il Deut., per primo, parla dell’amore di Dio. In seguito i profeti, vedendolo sotto un aspetto elettivo lo oppongono al rifiuto dei pagani da parte di Dio; vedendolo gratuito, ne fanno l'oggetto stesso dell’Alleanza e della promessa. Essendo ogni amore dono di sé, i testi del- l’A. T. sottolineano già la paternità di Dio amante (cfr. A 3).

T E S T I R I L I E V I N O TE

Gen. 15, 1-18; 32, 10-13. Per i testi antichi Dio è buono perché rende felici e copre di be­

nefìci i patriarchi.

Ger. 31, 12-17; 32, 40-44;

Sai. 135; 33, 9; 24, 7-10;

Deut. 10, 14-15.

Sono soprattutto le fonti deuteronomiche e Ger. a mettere in rilievo questa bontà e questo amore di Dio. Questi documenti mettono la bontà in relazione all’Alleanza. Il S ai. 135 insegna agli Ebrei a leggere questo amore nella storia del popolo; il S ai. 24 nella Legge.

Deut. 7, 7-15; Ez. 16; 36, 23-32; Is. 48, 9-11.

Questo amore è assolutamente gratuito, perché il popolo non ha nulla di amabile in se stesso. La ragione di questo amore si deve cercare in Dio stesso; egli ama per la gloria (cfr. A 29) del suo nome. Ciò spiega, per Ez., come Dio sia ancora amante dopo le infedeltà del popolo. Questa gratuità d’amore sarà aM'origine della sua grazia (cfr. E 17).

Deut. 9, 4-6; Is. 2, 2-4; 19, 18-25; 60, 10-15.

Questo amore è talmente elettivo che pare elimini dal suo oriz­

zonte coloro che non sono l'oggetto di questa elezione (cfr. C 15).

Questa, tuttavia, tende finalmente a spandere l'amore di Dio su tutte le nazioni.

Deut. 7, 6-9; 9, 6-29; Os.

2-3; Ger. 2, 1-13.23-25;

Questo amore è basato sull’A llea n za e sulla promessa fatta ai patriarchi. Il legame che unisce Dio al suo popolo è un legame

T E S T I R I L I E V I N O TE

3, 1-13; Is. 40, 1-6; 49, 7-26; 54, 5-8; Cant.

d'amore come lo è l'alleanza coniugale, che non si annulla, qua­

lunque siano le circostanze (cfr. A 28).

Os. 11, 1-4.7-9; Ger. 12, 7-9; 31, 9.20; Deut. 4, 5-6; 32, 6-18.

Quest'amore infine è comunicazione di vita, come lo è l'amore paterno. Dio è padre del popolo (cfr. A 3) perché l’ha nutrito, perché gli manifesta tenerezza ad ogni istante, perché egli è un pedagogo che forma dolcemente suo figlio con la Legge e io castiga con amore.

T . NI.

DIO BUONO (N.T.) A. 16

TEMA GENERALE. Il N. T. completa e porta alla loro perfezione le diverse qualità deH’amore di Dio per il suo popolo (cfr. A 15). Questo amore elettivo sceglie lo stesso Figlio di Dio come oggetto. È l’amore di un padre che comunica la sua vita ai figli riconciliati attraverso il suo amore di misericordia (cfr. A 18-19). Compiendo nella nuova Alleanza le caratteristiche antiche del suo amore, Dio va ancora oltre: il suo amore non è più rivolto a un popolo come tale, ma mediante suo Figlio, alla persona di ciascuno dei suoi figli. Di più: l'amore paterno di Dio non si limita più a conferire privilegi; ora è la sua stessa vita che viene data anche nella morte, è la sua stessa gloria che viene promessa nella vita trinitaria.

T E S T I R I L I E V I N O T E

Me. 1, 11; 9, 7; 12, 6. Dio ama Gesù, il Messia. Si tratta ancora, nella forma in cui si esprime il racconto, di una elezione, della scelta di un uomo la cui natura divina non è ancora rivelata, al modo dei « prediletti » dell’A . T. (cfr. A 3).

Gv. 5, 19-26. L'ulteriore riflessione degli apostoli su questa elezione e la ri­

velazione stessa di Cristo faranno comprendere che essa non è altro che la manifestazione deM’amore del Padre per il Figlio suo.

Mt. 27, 39-44; Atti 2, 23-26. Questo amore del Padre per il proprio Figlio viene manifestato nel giorno in cui il Padre risuscita suo Figlio dalla morte.

Gv. 5, 19-21; 17, 23-26. Meditando su questo avvenimento, Giovanni scopre che l’amore di Dio è amore a due: tra il Padre e il Figlio. È insieme obbedienza totale di questi al Padre e dono totale della vita e della gloria da parte del Padre al Figlio.

Gv. 3, 16-17; Et. 1, 3-14; Ma amando suo Figlio, Dio ama nello stesso tempo gli uomini Col. 1, 13-20. che suo Figlio ha unito a sé nella sua morte e risurrezione. L'amore

diventa vita eterna (Gv.), predestinazione (Ef.).

Mt. 20, 1-16; Rom. 5, 5-11; Poiché questi uomini sono peccatori, l’amore diventa perdono Vangelo Settuagesima 9, 13-33; Et. 2, 4-10; e riconciliazione (cfr. B 25). Si noti che in Mt., per sottolineare la

1 Tim. 1, 14-16. bontà di Dio, gli si fa sorpassare — senza lederla — la giustizia umana.

T E S T I R I L I E V I N O TE

Gal. 4, 4-7; Rom. 1, 7; 8, 14-17.

Infine questo amore di Dio arriva fino alla comunicazione della propria vita agli uomini, come viene comunicata al Figlio. Diven­

tiamo suoi figli, suoi « prediletti » nel « Prediletto ».

Ef. 3, 16-19. Amore di insondabile profondità. Prima lettura sacro Cuore

Gal. 2, 19-21 ; Tit. 3, 4-7. Gratuità di un tale amore, che richiede da parte nostra la fede. Prima lettura Natale, aurora 1 Gv. 4, 7-5, 4; Ef. 5, 1-2;

Col. 3, 12-15; Gal. 2, 19-21.

Un segno che l'amore attivo di Dio abita in noi è che noi amiamo gli altri (t Gv.), che siamo capaci anche noi di imitare l’amore di Dio (Ef.). Il segno che lo Spirito d’amore che unisce il Padre al Figlio ci è partecipato è che noi procuriamo di mettere questo amore del Padre nelle nostre opere.

T . M.

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