• Non ci sono risultati.

3. La mano "visibile" del diritto privato europeo

3.3. Diritto privato europeo "visibile" e diritto privato interno

La questione che rimane in piedi riguarda il modo in cui il diritto privato europeo visibile si rapporta al diritto privato degli ordinamenti giuridici nazionali e viceversa. Parto dal presupposto che i due sistemi di diritto privato – il diritto privato europeo e il diritto privato interno agli ordinamenti nazionali – camminino per lo più di pari passo con il diritto privato europeo visibile. Ciò è vero anche se emerge che le "regole generalizzate", che andrebbero desunte dal diritto privato europeo visibile, potrebbero e dovrebbero essere integrate da un corpus di regole più generali rispetto a quelle abbracciate dal diritto privato europeo visibile.

 Norme di diritto comunitario (le regole generalizzate)

184

Jansen/Zimmermann, 2007, pagg. 1113, 1118 = ModLRev 2008, 505, 516. 185

Si veda il capitolo 3.3. 186

Si vedano: Mc-Guire, in Ernst (Hrsg.), 2007, pag. 225, il quale descrive il metodo di lavoro del Gruppo di studio nonché la serie di pubblicazioni "Principles of European Law, Study Group on a European Civil Code", Commercial Agency, Franchise and Distribution Contracts (eds.), Hesselink/Rutgers/Bueno Diaz/Scotton/Feldmann, 2006 e Benevolent Intervention into Another’s Affairs (ed.), von Bar, 2006; Service Contracts (PEL SC) Barendrecht/Jansen/ Loos/Pinna/Cascao/van Gulijk, 2007; Drobnig (ed.), 2007; Lilleholt/Victorin/Fötschl/Konov/Meidell/Torum (eds.), 2008. 187

Contract I, Pre-contractual obligations, Conclusion of Contract, Unfair Terms, edited by Research Group on the Existing EC Private Law Acquis (Acquis Group), Principles of the Existing EC Contract Law (Acquis Principles) 2007; Contract II, Performance, Non-Performance, Remedies, edited by Research Group on the Existing EC Private Law Acquis (Acquis Group), Principles of the Existing EC Contract Law (Acquis Principles) 2008.

 Ordinamenti nazionali di diritto privato

 Progetto di codificazione della Commissione europea (PECL, Principi Acquis e DCFR) La giustapposizione dei diversi ordinamenti richiede un equilibrio tra le norme del diritto privato europeo e il diritto privato degli ordinamenti giuridici nazionali. Ad ogni modo, la difficoltà oggi sembra stare nel fatto che tanto il dibattito teorico quanto quello politico assumono una colorazione ideologica di fondo per cui si schierano, da un lato, quanti difendono l'indipendenza degli ordinamenti giuridici nazionali per via delle differenti culture e tradizioni giuridiche e della giustizia materiale (distributiva) e, dall'altro lato, quanti sostengono che queste differenze non hanno importanza e che un complesso di regole europee unificate sarebbe l'unica soluzione per l'avanzamento del processo d'integrazione europea, e che è sufficiente l'equità. In una certa misura, le due fazioni possono essere associate alle due principali tendenze del diritto privato europeo: la politicizzazione e l'economicizzazione. Mi asterrò dal menzionare e biasimare soggetti o istituzioni particolari188. È senz'altro vero che la contrapposizione tra i due schieramenti è diventata più marcata da quando la Commissione europea ha adottato un approccio favorevole ad una completa armonizzazione delle materie di diritto privato insieme al principio del Paese d'origine. Sono sorti notevoli contrasti in merito all'adozione della direttiva 2005/29/CE sulle pratiche commerciali sleali e della direttiva 2008/48/CE sul credito al consumo. In ambo i casi, la Commissione europea è stata messa in minoranza dal voto degli Stati membri. È passata la piena armonizzazione, mentre il principio del Paese d'origine è stato rifiutato, leggermente a malincuore per quanto riguarda la disciplina delle pratiche commerciali sleali189, più energicamente per quanto riguarda il dibattito circa le prospettive concrete della direttiva sul credito al consumo190. Nella sua comunicazione sulla revisione dell'acquis relativo ai consumatori191, la Commissione europea affronta la questione in modo più sistematico, lanciando un dibattito generale su quale sia l'approccio più consono. La procedura di consultazione è intesa a riconfermare lo stato attuale della discussione – appoggio ad una completa armonizzazione mirata e rifiuto del principio del Paese d'origine192. Non sorprende affatto, quindi, che la proposta di direttiva sui diritti dei consumatori preveda una piena armonizzazione193.

La discussione ruota intorno al diritto dei consumatori, ma è di carattere esemplificativo per l'intero diritto privato europeo, quanto meno quello visibile. La questione centrale riguarda il principio di prevalenza, che racchiude in sé un conflitto costituzionale sulle competenze. Essenzialmente, si tratta dunque di un dibattito su diverse forme di federalismo.

Parto dal presupposto che occorre un approccio che non sia di tipo aut-aut né influenzato da ragionamenti faziosi e che superi il dilemma di dove ancorare la componente di mercato e la giustizia materiale nel diritto privato194. Gli interrogativi a cui rispondere sono i seguenti: quali sono le problematiche che possono giustificare la piena armonizzazione (o, per citare le parole della Commissione europea, l'"armonizzazione mirata")? Quali sono quelle che richiedono il principio del Paese d'origine? A quali settori si addice l'armonizzazione minima? In quali ambiti sarebbe opportuno rifiutare del tutto l'armonizzazione per lasciare spazio alla concorrenza tra gli ordinamenti nazionali di

188

Dirò solo che sono coinvolto nel dibattito. Nel nostro documento di sintesi (2007, pag. 121), Norbert Reich e io ci siamo espressi contro la completa armonizzazione e il principio del Paese d'origine; si veda anche Micklitz/Reich, 2009. 189

Si veda Micklitz, in Howells/Micklitz/Wilhelmsson, 2006, pag. 40. 190

Si veda Rott, 2008, pag. 114. 191

Si veda in particolare COM(2006) 744 definitivo, sulla revisione dell'acquis relativo ai consumatori. 192

Commission Staff Working Paper – Report on the Outcome of the Public Consultation on the Green Paper on the Review of the Consumer Acquis, 2007, pag. 3 (Documento di lavoro dello staff della Commissione privo di numerazione, disponibile sul sito Web della DG Sanco).

193

COM(2008) 614 definitivo. 194

Si potrebbe anche argomentare che la distinzione sia opinabile: si veda Stehr, 2007; in particolare attraverso la responsabilità sociale d'impresa: si veda Moreau/Francesconi (eds.), 2007.

diritto privato195 o all'autoregolamentazione? Tutti questi approcci diversi devono essere coordinati in un modello federale flessibile di Europa a più livelli.