• Non ci sono risultati.

Studio 3 Natività digitale e intelligenza emotiva: segnali dal futuro

2.3.4. Discussione e conclusion

La posizione di Prensky (2001) sui nativi digitali, sebbene più volte criticata, è stata tradotta in termini operativi da Teo (2013) nella scala della Digital Native Assesment Scale. Attraverso questa scala si è voluto indagare la veridicità delle affermazioni di Prensky riguardo alla differenza sostanziale tra nativi digitali e immigrati digitali.

I risultati sul campione diviso per età hanno evidenziato che, sebbene la DNAS sia costruita sulla definizione di Prensky, la distinzione anagrafica tra nativi digitali e immigrati digitali sembra reggere solo in merito alle due variabili Crescere con la tecnologia e Comfort con il multitasking, dove i giovani nati dopo il 1984 presentano dei punteggi medi più alti rispetto ai nati prima di quella data.

Lo studio di Kirk, Chiagouris, Lala e Thomas, (2015) facendo riferimento alla letteratura disponibile, ha già evidenziato che i nativi digitali hanno una maggiore fiducia nella tecnologia e sembrano provare un certo agio nel suo utilizzo. Dai risultati del nostro studio è possibile confermare, la tendenza rilevata da Kirk e collaboratori dei nativi digitali a vivere il multitasking in maniera confortevole e naturale. Questo elemento di confidenza con la tecnologia digitale e le sue funzioni multitasking, nel nostro studio, rappresenta inoltre un carattere distintivo dei nati dopo il 1984, ponendosi dunque come un elemento che separa e fa da spartiacque tra nativi digitali e immigrati digitali.

Il secondo elemento caratteristico dei nativi digitali che emerge dai risultati del presente studio è la differenza di punteggi sul fattore Essere cresciuti con la tecnologia rispetto agli immigrati digitali. In questo caso, il dato anagrafico è insito nella costruzione del contenuto della variabile, rendendo evidente l’intenzione di discriminare tra i due gruppi sulla base della data di nascita. In ogni caso questo elemento si pone come la seconda caratteristica fondamentale che permette di distinguere i nativi digitali dagli immigrati digitali. Tali risultati confermano la prima ipotesi di questa ricerca secondo la quale esiste una distinzione di fatto tra nativi digitali e immigrati digitali, nell’ottica di Prensky, in questo caso misurato con un test appositamente costruito.

I dati ottenuti da questa ricerca tuttavia sembrano confermare solo in parte la teoria di Prensky che attribuisce delle differenze qualitative nette tra i nati prima e

dopo il 1984, avendo supposto l’esistenza di differenze cognitive e di relazione sulla base della necessità di gratificazione istantanea. In altre parole il risultato emerso da questo studio non può confermare in toto la teoria proposta da Prensky nel 2001 poiché le altre caratteristiche considerate distintive quali Prosperare nella gratificazione istantanea e Poggiare sulla grafica per comunicare non sono in grado di discriminare tra nativi digitali e immigrati digitali, per lo meno sulla base del test DNAS.

Seguendo invece l’intuizione di Galimberti (2002) sul versante filosofico prima e Riva (2014, 2018) su quello psicologico poi, secondo i quali il crescere della tecnica avrebbe ottimisticamente portato a un impoverimento della ricchezza emotiva umana, si è voluto testare la relazione tra natività digitale e intelligenza emotiva affiancando al test DNAS e le sue variabili, il questionario EQ-i di Bar On (1997).

Le analisi di correlazione condotte portano a considerare che la variabile DNAS che più impatta o ha relazione con l’intelligenza emotiva è Poggiare sulla grafica per comunicare. Si tratta in questo caso di una correlazione negativa. La scomposizione nei fattori costituenti della scala DNAS e dei fattori EQi mostra inoltre come queste relazioni siano tutte negative ad eccezione della correlazione tra Crescere con la tecnologia e EQ Umore, dove il segno è positivo anche se l’intensità della relazione è bassa (r=.212).

Anche in questo caso la chiave interpretativa sopra esposta sembra adeguata, infatti, in accordo con quanto esposto da Galimberti (2002), anche i risultati di questo studio sembrano confermare come le possibilità aperte dalla tecnica non possano che ingenerare un certo ottimismo, poiché la tecnologia rende possibile ciò che prima non lo era.

Controllando il contributo della variabile Crescere con la tecnologia nella relazione tra Poggiare sulla grafica per comunicare e i fattori EQi si può notare come su tutte le variabili ci sia una correlazione significativa negativa, ad eccezione della correlazione con EQ Interpersonale, polarizzando le correlazioni negative iniziali. Questo risultato fa dunque presumere che il crescere con la tecnologia possa attenuare gli effetti che l’uso della tecnologia stessa, nel suo linguaggio grafico, può avere sull’intelligenza emotiva. Tale effetto è visibile

soprattutto se si considera una componente comune a diverse teorie dell’intelligenza emotiva ovvero l’Intelligenza intrapersonale. Questa componente tipica dell’EI mostra una maggiore negatività quando si rende costante il contributo della variabile Crescere con la tecnologia.

Sebbene si tratti di semplici indagini correlazionali, le evidenze tratte spingono verso ulteriori analisi della relazione tra intelligenza emotiva e natività digitale. Da un punto di vista teorico il pericolo di un impoverimento emotivo nei nativi digitali è stato richiamato di recente da Riva (2018) per il quale oltre a una sorta di analfabetismo emotivo bisogna associare una incapacità di sfruttare i legami di attaccamento in maniera funzionale alla crescita e al superamento delle avversità. All’interno della compagine dei risultati bisogna sottolineare che la relazione tra l’uso di un linguaggio basato sulla grafica per comunicare e l’intelligenza emotiva ha delle specificazioni che aprono a ulteriori indagini. Infatti i risultati emersi mostrano che il linguaggio basato sulla grafica ha correlazioni negative anche con le altre componenti incluse nell’EQ-i quali la gestione dello stress, l’adattabilità e, quando si controlla l’effetto della variabile crescere con la tecnologia, anche con l’umore generale. La relazione con l’umore conferma direttamente l’azione della prospettiva ottimistica insita nel progresso tecnologico sugli individui, il cui effetto però svanisce mostrando il suo lato problematico quando si sottopone a controllo statistico la variabile Crescere con la tecnologia. In questo secondo caso la relazione tra l’uso della comunicazione grafica e l’umore generale cambia direzione e diviene negativa.

Questi risultati confermano la seconda ipotesi alla base di questo studio, secondo la quale la relazione tra intelligenza emotiva e natività digitale ha una direzionalità negativa. Infatti epurando il valore della variabile Crescere con la tecnologia sui fattori di intelligenza emotiva, al netto di una sola correlazione non significativa, tutte le correlazioni mostrano un segno concorde negativo, sottolineando e definendo dunque la direzione della correlazione tra le variabili prese in esame. Bisogna infine ricordare che per rilevare qualunque differenza nei punteggi è una grande risorsa poter accedere a un campione di quelli che Prensky chiama immigrati digitali, poiché solo attraverso loro è possibile vedere gli effetti della

Natività Digitale su soggetti non cresciuti con la tecnologia nella quale invece i nativi digitali sono immersi.

2.3.5. Limiti dello studio

I partecipanti a questa rilevazione sono pochi e si rendono necessari approfondimenti e modifiche nella scelta del test di intelligenza emotiva poiché il questionario EQi è complesso e include molti aspetti legati alla personalità. Sarebbe quindi utile replicare lo studio utilizzando un test di EI più ristretto alle emozioni e alla loro percezione in una prospettiva Trait EI. Bisogna tenere in conto che forme diverse di misurazioni possono portare a risultati differenti. Sono quindi necessarie delle repliche per valutare la stabilità e la replicabilità dei risultati qui ottenuti. Inoltre potrebbe essere utile portare avanti un’analisi appropriata di moderazione per comprendere il ruolo della variabile Crescere con la tecnologia nella relazione tra Natività digitale e EI.

Studio 4 - Intelligenza Emotiva, Sistemazione turistica sostenibile, Natività

Documenti correlati