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La proteinuria risulta essere un parametro, estremamente utile e precoce, da valutare nella diagnosi dello stato di salute del rene.

Per proteinuria si intende una presenza abnormemente elevata di proteine nelle urine.

Il rapporto tra le concentrazioni di proteine e creatinina nelle urine (UP/UC) è sicuramente il metodo migliore da utilizzare per la stima di questo parametro, come del resto riportato in gran parte della letteratura riguardante l’argomento.

Tale considerazione deriva dalle caratteristiche di precisione, rapidità e facilità d’esecuzione che accompagnano questo tipo di test, rispetto agli altri maggiormente utilizzati.

Altro parametro da considerarsi nella diagnosi di patologie renali è il peso specifico delle urine.

E’ importante, infatti, effettuare la valutazione del rapporto UP/UC in funzione del peso specifico urinario, in quanto testimone del potere di concentrazione del rene e della reale rilevanza patologica di un elevata proteinuria.

Il peso specifico, tuttavia, risulta influenzato da numerosi fattori: numero, dimensioni e peso delle molecole presenti in soluzione.

Un altro fattore che ci fornisce indicazioni sulla capacità di concentrazione renale è l’osmolarità, ovvero la concentrazione dei soluti osmoticamente attivi per litro di solvente.

Più precisamente, è il rapporto tra l’osmolarità urinaria e quella plasmatica che ci dice se il rene è in grado o meno di concentrare le urine.

Un rapporto superiore a 1 indica una grande capacità di concentrazione del rene, un rapporto inferiore, invece, indica un’emissione d’urine molto diluite.

Tra l’altro le indicazioni fornite da tale fattore sono più precise di quelle ricavabili con il peso specifico, questo perché l’osmolarità risente solamente dell’influenza del numero di molecole di soluto.

Alla luce dei risultati del nostro studio possiamo affermare che l’osmolarità urinaria si è presentata nella norma nella maggioranza dei cani, 54,84%, ma non dei gatti, 38,10%. Questo, unito al fatto che l’osmolarità plasmatica nei gatti era superiore ai limiti fisiologici nella maggior parte dei soggetti, fa ipotizzare che il gatto sia più sensibile alla disidratazione ed emoconcentrazione rispetto al cane.

Quello che ci appare difficilmente spiegabile è la mancata correlazione tra i due parametri in quanto, da un punto di visto fisiopatologico, è noto che siano correlati .

Al contrario, il fatto che il rapporto UP/UC non sia correlato all’osmolalità ci convalida l’utilizzo corretto di tale parametro nell’interpretazione della quantità di proteine urinarie.

Infatti, mentre è noto che la proteinuria quantitativa totale nell’urina debba essere sempre interpretata in funzione del peso specifico, poiché è proporzionalmente più grave se il peso specifico è ridotto, la proteinuria espressa come rapporto UP/UC non è influenzata dallo stato di idratazione

del soggetto, pertanto la mancata correlazione ci evidenzia che tale rapporto non è influenzato dalla maggiore o minore diluizione delle urine.

Il fatto che solo il gruppo dei soggetti sani, gruppo C, non insufficienti e non proteinurici, presenti una correlazione tra rapporto U/POsm e peso specifico dimostra che la maggior o minore concentrazione dell’urina è direttamente correlata ad un’integrità anatomo-funzionale del rene.

Nei soggetti proteinurici, infatti, ed a maggior ragione nell’insufficienza renale, s’instaurano dei meccanismi di compenso che possono condurre ad alterazioni dello stato d’idratazione del soggetto nel tentativo di favorire l’eliminazione delle scorie azotate dal rene.

E’ noto che la poliuria dovuta alla proteinuria è di tipo osmotico, mentre quella legata ad insufficienza renale ha un’eziopatogenesi multifattoriale tra cui rientrano la necessità di aumentare la diuresi dei soluti per minimizzare le tossine uremiche e l’insensibilità all’ADH da parte nel neurone tubulare.

In questi casi la maggiore o minore concentrazione dell’urina (osmolarità e/o peso specifico) non è dipendente dalla maggiore o minore concentrazione del plasma (osmolarità plasmatica) perché il rene si comporta in modo autonomo nel tentativo di mantenere l’omeostasi dell’organismo.

In conclusione, possiamo affermare che il rapporto UP/UC è un parametro attendibile nella valutazione della proteinuria, non influenzato dallo stato d’idratazione del soggetto, mentre il rapporto U/POsm sembra importante nella

valutazione dello stato d’idratazione solo nei soggetti sani e non nei proteinurici e nell’insufficienza renale.

Tuttavia, essendo l’equilibrio idroelettrolitico, sia dei sani sia con insufficienza renale, un meccanismo molto complesso a cui partecipano numerosi fattori metabolici ed ormonali, non è possibile, alla luce dei limiti imposti al nostro studio, numero di casi raccolti, trarre conclusioni definitive, ma sono necessari ulteriori approfondimenti.

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RINGRAZIAMENTI

Aspetto questo momento da molto tempo ed è quindi per me un piacere ringraziare:

la Prof.ssa Guidi, che ha sopportato le mie assenze e soprattutto le mie presenze essendo comunque sempre presente e disponibile;

la Dott.ssa Lippi Ilaria che mi è stata di insostituibile aiuto nella stesura di questo lavoro;

i miei colleghi tesisti, che non ho potuto conoscere quanto avrei voluto;

il Dott. Giovannozzi, che considero mio mentore nonché amico e che mi ha insegnato che cosa vuol dire fare il veterinario, ed insieme a lui la Dott.ssa Calvisi;

Simone, Fabien e Ljuda, senza i quali questo soggiorno a Pisa sarebbe stato privo di molti bei ricordi, in particolare a Fabien volevo dire:”Mon cher amì, un ringraziamento speciale a te che hai reso il mio periodo a Pisa più piacevole, perdonami se non sono stato un amico migliore e se in alcuni momenti sono stato assente, spero comunque che questa occasione non sia il capolinea del nostro viaggio ma solo un cambio di destinazione.”

E a Simone:” Caro Simo, grazie di tutto, della tua amicizia in questi anni, del tuo sostegno, delle piccole perle di saggezza che ti ho rubato. Sei sempre stato per me un esempio di come dovrebbe essere un buon amico e scusami se a volte io non sono riuscito ad esserlo.

Elisa, che si è sorbita i miei momenti bui sostenendomi con il suo amore e non abbandonandomi mai;

ed ultima, ma non per importanza, tutta la mia famiglia, senza la quale tutto questo non sarebbe nemmeno cominciato, grazie Babbo, grazie Mamma, grazie Nina e grazie a tutti gli altri, anche a chi purtroppo non è più con me.

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