9.1 - Gli insediamenti della fine del Medio Bronzo
DIDI GORA, TQISBOLO-GORA, JINISI, SAJOGE, LORI BERD, SHIRAKAVAN
Lo studio della ceramica rinvenuta nei primi due siti (Didi Gora e Tqisbolo-Gora) (Kastl 2008) è un raro caso di un’analisi completa dell’insieme del materiale ceramico proveniente da due insediamenti del Medio Bronzo. Come si è visto per Jinisi, e pure durante l’analisi della ceramica del sito di Aradetis Orgora, due classi ceramiche risultano prevalenti: la ceramica da cucina (o “kitchen ware”) ed una ceramica nera (“black burnished ware”) dalla superficie lustrata decorata a incisione e a pettine. Queste classi ceramiche sono presenti nei medesimi livelli.
Un aspetto interessante che emerge dall’analisi è la nota che Kastl fa circa la decorazione sulla “kitchen ware”: “It is noteworthy that decoration on kitchen and storage pottery occurs almost exclusively in the later Middle Bronze Age layer at both sites […]” Nota 19 –“ Looking at the available radiocarbon dates, decoration on kitchen pottery clearly seems to get a bit more common after the beginning of the second millennium BCE – perhaps around the middle of the first half of the second millennium BEC” (Kastl 2008, 190). La presenza in maniera più consistente di una decorazione sotto forma di tacche impresse su recipienti d’uso comune è dunque un elemento significativo per la datazione dei depositi archeologici.
Di fatto ad Aradetis Orgora le prime evidenze di ceramica da cucina con tale decorazione risalgono al Livello 14 (Field A), attribuito ad una fase inoltrata del Medio Bronzo datata possibilmente a verso il 1750/1700 a.C. in accordo anche con quanto rinvenuto a Jinisi. Inoltre, la menzione sia a Jinisi che a Didi Gora e Tqisbolo-gora e anche a Lori Berd di recipienti “pan-like” dà maggiore forza a quanto sostenuto, in quanto questi tre insediamenti sono accomunati da un medesimo tipo di recipiente ceramico che non è attestato all’interno delle sepolture.
158 alla definizione della sequenza stratigrafica di Aradetis Orgora. Essa ha consentito di individuare una fase si scarsa consistenza ma che si pone proprio tra la fase antica/matura del MBA e la fase di Transizione MBA-LBA. Il relativo materiale, dato il ritrovamento limitato di insediamenti del MBA, può ancora contare su pochissimi paralleli. Ciò nonostante esso individua una tendenza nell’evoluzione della ceramica che può ritenersi diagnostica nel momento in cui ci si troverà a lavorare con una maggiore quantità di frammenti.
Un altro elemento rappresentativo di una fase inoltrata del Medio Bronzo è costituito dalla decorazione impressa “comb-stamped” con motivi a triangoli. Si notano diversi motivi nella resa: il primo è costituito da più linee di puntinature che danno forma ai lati di un triangolo (presente a Jinisi ed in altri contesti di sepoltura Trialeti (si veda il capitolo sui siti di confronto), Lori Berd, Sajoge; il secondo motivo reso con questa tecnica consiste in zig-zag o “chevrons” posti sulla spalla dei recipienti. Si tratta di una caratteristica pienamente attribuibile al MBA, che si riscontra a Didi Gora/Tqisbolo-gora, Aradetis Orgora Livello 15 e anche a Sajoge e nelle tombe di Lori Berd (Devejyan 2006). Il terzo motivo realizzato con la medesima tecnica (il riempimento interno di triangoli orientati verso alto o verso il basso) appare anch’esso nella fase finale del Medio Bronzo e anche in quella di transizione con il Tardo Bronzo, come nel caso delle tombe di Treli, nei pressi di Tbilisi, e di Harich in Armenia.
Alla luce dei ritrovamenti provenienti dai pochi insediamenti databili al Medio Bronzo, come Didi Gora e Tqisbolo-gora, Aradetis Orgora, Jinisi e in parte anche a Sajoge, appare chiaro che accanto ad una classe ceramica “raffinata” nero-lucida è presente un gruppo ceramico “da utilizzo”, ossia la “Kitchen Ware” comune non solo nella Transizione, ma anche per l’intera durata del Medio Bronzo. Manufatti della “Kitchen Ware” non appaiono all’interno delle sepolture monumentali dei kurgan, dove si trovano recipienti piuttosto selezionati (prevalentemente giare nere lustrate finemente decorate).
La differenza sostanziale tra il Medio Bronzo e la fase di Transizione si può forse tradurre nella presenza anche nelle sepolture, come si vedrà, di ceramica di impasto più grezzo e dalla superficie corrugata “da cucina”, prima assente. Il ritrovamento quasi esclusivo della ceramica (come le ben note olle dipinte e lustrate Trialeti) all’interno dei contesti di sepoltura dei grandi kurgan, accanto a materiali di lusso e con paralleli vicino-orientali, ha portato gli studiosi a concentrarsi su questo specifico gruppo di manufatti. Il mancato ritrovamento di insediamenti, fino a tempi recenti,
159 essere presenti negli insediamenti a prescindere da quelle rinvenute nelle tombe.
Per l’insediamento di Jinisi si vuole evidenziare soprattutto un aspetto: nelle tavole con le immagini degli esemplari di frammenti ceramici pubblicati sono presenti frammenti, associati a detta degli scavatori al pavimento dell’abitazione, che non coincidono con l’orizzonte culturale Trialeti del Medio Bronzo, ma per i quali è anche difficile una connessione con quegli insiemi ceramici scoperti in seguito allo scavo del cimitero di Sapar-Kharaba e attribuiti tentativamente al XV-XIV secolo a.C. Nella ceramica di questo cimitero infatti sono sconosciute le ciotole con perforazioni (Fig. 1; 1, 3) e alcune morfologie di ciotole con una decorazione a linee in rilievo e (Fig. 1, 9-10). Molta di questa ceramica sembra, infine, trovare migliori paralleli con inventari più tardi, possibilmente contemporanei con le fosse del livello superiore del sito, datate all’VIII-VII secolo a.C.
Si può dunque ipotizzare che nel momento in cui le abitazioni semi-sotterranee di Jinisi sono state disturbate durante l’Età del Ferro dalle fosse si sia verificata una situazione di rimescolamento dei materiali. A mio avviso, le abitazioni di Jinisi hanno subito in questa fase una forte azione di disturbo e di conseguenza non è facile definire una chiara distinzione del materiale ceramico dei due periodi. Giudicando in base alla sola “Kitchen ware”, è difficile dire se questa corrisponda alla fase iniziale del LBA (che Narimanishvili chiama “Cultura di Bareti”), ossia un insieme ceramico che precede la cosiddetta cultura di “Lchashen-Tsitelgori”, o se corrisponda ad una fase molto più tarda del LBA.
Per tutta questa serie di motivi e in base allo stato attuale delle pubblicazioni sul materiale, sebbene G. Narimanishvili (2010) posizioni il sito di Jinisi proprio all’inizio della Transizione MBA-LBA, non si è voluto fare riferimento a questo sito per il materiale ceramico riguardante la fase di Transizione. Vi si riconosce tuttavia la presenza di un deposito archeologico attribuibile alla tarda cultura Trialeti all’interno di un contesto per la prima volta diverso da quello funerario, il che qualifica il sito di Jinisi come un’area di insediamento durante la fase finale del Medio Bronzo. È probabile che tra i frammenti della “Kitchen ware” rinvenuta siano presenti anche esemplari del MBA. In particolare, frammenti di recipienti tipo tegami sono stati rinvenuti anche nei livelli del MBA dagli insediamenti di Didi Gora e Tqisbolo-gora, mentre la ceramica da cucina con impressioni oblique attorno alla spalla è un tratto comune verso la fine del Medio Bronzo – dal 1750-1700 a.C. (si veda in seguito).
160 ceramici con superficie nera lucida con una decorazione a pettine molto simile alla ceramica da Jinisi e Sajoge. Qui la ceramica da cucina non ha ottenuto un’attenzione in particolare. Tuttavia, molta della ceramica porta una decorazione punzonata che è caratteristica dell’orizzonte Sevan- Artsakh 2 in Armenia, che confermerebbe una datazione nella fase più tarda del MB, a partire dalla metà del XVIII secolo a.C. L’altro insediamento armeno che è stato considerato, Shirakavan, presenta una medesima ceramica con decorazione a motivi punzonati come a Lori Berd, ma oltre a questa appaiono anche pochi recipienti con una decorazione a “nail impressions” o a tacche oblique poste tutt’attorno alla spalla. Gli studiosi armeni sono concordi nel datare entrambi i livelli del sito al XVII-XVI secolo a.C.
Nell’abitazione No. 1 di Lori Berd sono stati trovati frammenti della parte sferica superiore di un grosso contenitore giallastro con spesse pareti, simile ad un piedistallo, che presenta profondi solchi orizzontali e profonde linee oblique che riempiono lo spazio all’interno di queste fasce. Questa parte presenta quattro fori rotondi (Fig. 2). Con ogni probabilità è il prototipo dei “piedistalli" cilindrici rinvenuti nelle tombe del LBA 1 in Armenia (Smith et al. 2009). Sorta di piedistalli sono stati rinvenuti anche nei kurgan No. 1 e 2 di Gegharot (si veda capitolo sui siti di confronto). Ceramica simile appare nella tomba n. 43 da Tbilisi (Treli) assieme a ceramica con ornamenti lucidati e recipienti a forma di kantharos. La tomba è datata alla fine del MBA, ovvero verso la metà del II millennio a.C.
Gli scavi parziali del sito di Lori Berd non possono fornire una sequenza stratigrafica affidabile del sito, dal momento che il deposito archeologico è molto sottile ed i livelli sono disturbati dall’ininterrotta occupazione del sito. In queste condizioni è stato impossibile, con gli strumenti in uso all’epoca dello scavo, distinguere con precisione gli strati. Il periodo della prima fondazione del sito rimane sconosciuto. Gli oggetti scoperti appartengono tuttavia tutti alla fine del MBA (dal 1750/1700 a.C.) fino alla fase di Transizione mentre solo le tombe scavate sono più antiche, appartenendo alla fase Trialeti-Vanadzor 1-2).
161 TSAGHVLI
Alcuni ritrovamenti provenienti dai due sondaggi del sito di Aradetis Orgora danno evidenza di una situazione paragonabile a quanto visto per il cimitero di Tsaghvli. La posizione stratigrafica e le associazioni della decorazione a “nail impressions” posta sotto la base dei recipienti ceramici sembra corrispondere a quanto sostenuto da Ramishvili (essa comparirebbe cioè verso la II metà o la fine del XVI secolo a.C.). Tuttavia, non appare evidente dallo studio dei frammenti ceramici di Aradetis Orgora quella netta separazione tra la “rough ceramic” foggiata con il tornio lento e quella foggiata con il tornio veloce. L’introduzione del tornio veloce, le cui prime evidenze sono state fatte coincidere con il LBA 1 (Livello 12 del Field A e Livello 4 del Field B – si veda in seguito) ad Aradetis Orgora pare infatti essere stato un processo graduale e prolungato nel tempo. Dall’insieme dei diagnostici selezionati solo pochissimi frammenti della fase di transizione sembrano essere stati prodotti per mezzo del tornio veloce rispetto al considerevole numero di frammenti prodotti ancora con il tornio lento. Sulla base di ciò, la tecnica decorativa a “nail impressions” posta sulla base della ceramica da cucina KMB (Kitchen Ware) inizia a essere presente nei livelli di Aradetis Orgora già con una produzione ancora totalmente realizzata con il tornio lento.
Per quanto riguarda invece le forme ceramiche quali tazze, ciotole e vasellame finalizzato al bere, quanto sostenuto da Ramishvili trova riscontri precisi anche ad Aradetis Orgora. È bene notare però che le poche appendici (impugnatura delle anse) che testimoniano l’utilizzo di recipienti ansati, così diffusi nel cimitero di Tsaghvli nella fase finale del MBA, ad Aradetis Orgora (che non siano chiaramente attribuite alla cultura Bedeni e Kura-Araxes) sono state rinvenute in quella che è stata definita come fase matura del MBA, addirittura in livelli dove le intrusioni Bedeni e Kura-Araxes sono particolarmente consistenti (Livelli 15 e 16 Field A, Livelli 7-8 Field B).
Un altro elemento decorativo con chiari paralleli da Tsaghvli, relativamente alla fase finale del MBA e all’inizio della Transizione è una decorazione a pettine a linee oblique disposte su più registri (si veda il paragrafo sulla sincronizzazione dei livelli). Un ulteriore elemento di paragone tra i materiali rinvenuti a Tsaghvli e da Aradetis Orgora lo si nota nella tipologia degli orli. Come è già stato detto, è raro che nelle pubblicazioni si possano cogliere dalle immagini i dettagli morfologici delle diverse parti di cui si compone un recipiente ceramico. Nel caso di Tsaghvli, nella pubblicazione dei materiali in Ramishvili 2004 è stato possibile identificare chiari paralleli del nostro Tipo 6 in
162 consistano in pentole a due anse (o anche senza) dalle spalle molto larghe, provviste di una decorazione sulla spalla a “nail impressions” e a cordonatura in rilievo, assieme ad un trattamento di corrugazione della superficie non sistematica sembrano posizionare questa specifica tipologia di orlo a partire dal XVI secolo a.C. Si tratta di un tipo di orlo ben attestato nel cimitero di Sapar-Kharaba (fine XVI/XV-XIV secolo a.C.), sito in cui vi è un unico caso di pentola con due anse con corrugazione superficiale non sistematica. Sempre da Tsaghvli si nota un orlo di TIPO 3 (orlo estroflesso di recipienti privi di collo) in pentole e tazze provviste di un’ansa e anch’esse dotate di un trattamento della superficie esterna di corrugazione e di una decorazione a “nail impressions” (Fig. 3B)
TRELI
Evidenze di ceramica con una decorazione a pettine che forma un motivo a triangoli riempiti a punzoni perfettamente simile a quanto rinvenuto nelle tombe di Treli e Harich si riscontrano ad Aradetis Orgora in un unico contesto attribuito, e per un unico coccio, proprio alla fase finale del MBA o inizio della Transizione – Livello 5 nel Field B (si veda in fondo). In generale, le tombe di Treli che sono state considerate (No. 43, 53, 51, 74) coprono un periodo che va dalla fine del Medio Bronzo (51, 53) alla Transizione MBA/LBA (43, 74). La tomba No. 74 è stata datata generalmente al XV secolo a.C. da Abramishvili (1980). Sebbene la datazione possa ben corrispondere all’inizio del XV secolo a.C., i tratti presenti nella ceramica sembrano indicare infatti la fase di Transizione o il passaggio tra Transizione e LB. Non si notano infatti il ricco repertorio decorativo che contraddistingue gli orizzonti ceramici Lchashen-Metsamor 1-2 in Armenia e nemmeno le ceramiche rinvenute all’interno del cimitero di Sapar-Kharaba, in Trialeti. Ho quindi considerato questa sepoltura appartenente alla Transizione MBA/LBA, sebbene ad una fase finale di questa, come d’altronde fa lo stesso Ramishvili (2004).
SAMTAVRO
Le tombe di Samtavro sono state al centro del lungo dibattito incentrato sulla Transizione dal Medio Bronzo al Tardo Bronzo e sull’attribuzione culturale delle sepolture datate al periodo LBA- EIA nell’ambito dell’archeologia georgiana (si veda capitolo No. 3 – Abramishvili 1978; Pitskhelauri 1973; 1979; 1990; Kavtaradze 1981; 1983; Sadradze 2002). Alla luce degli scavi più recenti e della ricerca preliminare di questa tesi volta alla definizione dei tratti diagnostici della Transizione è forse possibile dire qualcosa in più in merito ad esse. Se effettivamente l’insieme dei materiali rinvenuti nella necropoli di Samtavro appartenessero ad una cultura archeologica specifica (“cultura di Samtavro”), dovrebbero esserci tracce evidenti di quel passaggio di transizione tra le culture del
163 interessante invece che manchino completamente elementi specifici potenzialmente diagnostici diversi da quelli rinvenuti negli altri siti. Ciò può essere dimostrato in due modi: sia considerando con attenzione i caratteri diagnostici della ceramica ritenuta di transizione, che facendo affidamento sui rari casi di insediamenti stratificati rinvenuti in Shida Kartli (la regione più prossima a Samtavro), come Aradetis Orgora e (Staliniris) Natsargora, e nella pianura di Digomi di Tbilisi (sito di Sajoge). Per quanto riguarda il primo punto, le caratteristiche visibili nella ceramica delle tombe considerate (Tombe No. 70, 156, 198) a Samtavro appaiono essere le medesime riscontrate in molti altri siti. La decorazione a pettine secondo il motivo a triangoli riempiti della Tomba No. 156 (forse anche fine MBA) è già stata ampiamente dibattuta, con paralleli prevalenti dal cimitero di Treli, Tsaghvli, Harich in Armenia (e Aradetis Orgora Livello 5 – Field B). I trattamenti di superficie che prevedono una corrugazione abbinata ad una decorazione a “nail impressions” posta sulle spalle su un recipiente provvisto di due anse sembrano essere un carattere diagnostico della transizione, evidente a Tsaghvli, Treli. In più un recipiente dalla Tomba No. 198 presenta una decorazione sul fondo della base a “nail impressions”. Oltre a ciò, le modalità di sepoltura e la struttura stessa dei tumuli appaiono essere praticamente identici a quelli provenienti dalle altre regioni. I paralleli migliori, è vero, si confermano all’interno della regione di Shida Kartli e negli immediati dintorni di Tbilisi, ma già in una fase compresa tra la II metà del XVI a.C. e la prima metà del XV a.C. troviamo ceramica con tratti simili, o anche più evoluti, nell’altopiano di Tsalka, in Trialeti, nel cimitero di Sapar Kharaba. Non è quindi possibile attribuire questi tratti specificamente alla regione di Mtskheta, dove si trova il sito di Samtavro.
Per quanto riguarda il secondo punto, appare evidente dai pochi siti stratificati indagati che il carattere più diagnostico della “cultura di Samtavro”, ossia le anse zoomorfe, appaia in livelli molto più tardi. In maniera del tutto preliminare, dal sito di Aradetis Orgora appare chiaro che dopo i livelli della Transizione e quelli approssimativamente attribuiti al XV-XIV secolo a.C. il carattere più distintivo che emerge nella ceramica è una decorazione a triangoli isosceli impressi disposti in righe o a piramide: (Locus 1876 (Livello 11a) – Field A; Locus 2567 (Livello 1 iniziale) – Field B. Questo tipo di decorazione è ritenuto essere diagnostico della cultura di Lchashen-Tsitelgori (o Central Transcaucasia Culture) (Abramishvili, Orthmann 2008) che secondo la periodizzazione tradizionale, formulata in maniera diversa da R. Abramishvili (1978, 1980), segue le culture del Medio Bronzo attraverso il tramite della Fase Transizionale secondo un rapporto di continuità (si veda capitoli
164 con anse antropomorfe appare ad Aradetis in livelli decisamente più recenti rispetto a questi .
Nel 2002 Vazha Sadradze2 pubblicò una ricerca in cui, alla luce degli scavi di alcuni cimiteri nel suburbio di Mtskheta quali Samtavro, Tserovani, Natakhtari 1 e 3, Teitcamuri/Tsitsamuri propose una propria cronologia e periodizzazione. Dai risultati delle sue analisi dal cimitero di Samtavro, Sadradze ammette che non è evidente alcun segno della “cultura di Samtavro” nei contesti funerari datati alla fase antica del LBA3 e che semmai le prime evidenze di un cambiamento nella cultura materiale sono ravvisabili verso la fine del LBA I. L’analisi di Sadradze conferma dunque quanto sostenuto precedentemente, ossia che i materiali caratteristici della cosiddetta cultura di Samtavro di Shida Kartli non possiedono alcun segno di connessione “genetica” diretta con il Medio Bronzo, la Transizione e l’inizio del Tardo Bronzo. Sadradze quindi conferma una sequenza che vede la cultura di Samtavro separata dalla Transizione dalla “Central Transcaucasian Culture”. Questa relazione sembra confermarsi in altri due insediamenti: Sajoge (Abramishvili, Orthmann 2008) in cui i risultati dell’analisi 14C associati al livello costruttivo superiore caratterizzato da ceramica con decorazione a triangoli impressi (con assenza di anse zoomorfe) indicano una datazione posteriore all’inizio del XIV secolo a.C. - 1421-1226 a.C. (95.4%)/ 1396-1282 a.C. (68.2%) - e Tskhinvali (Staliniris) Natsargora (Gobejishvili 1951).
CIMITERI DI SHIRAKAVAN, TSAGHKALANJ, GEGHAROT, IRGANCHAI,
NANGALAMITSA
Dalla Tombe No. 39 di Tsaghkalanj e No. 41-42 di Shirakavan si notano ceramiche appartenenti sia all’orizzonte K-B che S-A 2 assieme ad elementi del LBA 1. Da Tsaghkalanj si nota in particolare la pentola con la decorazione a impronte d’unghia (“nail impressions”) sul fondo della base. Questi tipi di recipiente e di decorazione sono già stati descritti per il cimitero di Sapar Kharaba, Tomba No 74 di Treli in Georgia e pure per Aradetis Orgora. È un elemento riconosciuto essere diagnostico della Transizione tra MBA e LBA. Nelle tombe di Tsaghkalanj si nota un assortimento di ceramica appartenente alla Transizione, con buoni paralleli nella decorazione con i frammenti da Aradetis Orgora per i livelli 13 e 4: linee incise ondulate, decorazione a “nail impressions” sulla spalla e sul fondo della base dei recipienti, decorazione impressa etc.
1 Sulla ceramica del Tardo Bronzo del sito di Aradetis Orgora è in corso lo studio dei materiali i quali però verranno presentati in un’altra occasione alla conclusione delle analisi. In questa sede ho solo voluto evidenziare alcuni tratti utili alla definizione della cronologia.
2 Sadradze V. 2002.
165 pressoché totale in forma, numero e decorazione tra i recipienti ceramici del Kurgan No. 1 e 2. Queste due sepolture infatti presentano un assortimento quasi identico. Gli stessi materiali trovano inoltre ottimi paralleli con quelli rinvenuti nel Kurgan No. 5 di Irganchai (si veda capitolo No. 4 sui paralleli dalla Georgia). Ma ancor più importante è che il kurgan No. 2 di Gegharot e il Kurgan No. 5 di Irganchai hanno fornito date 14C molto vicine tra loro:
Irganchai, Kurgan No. 5 – 1512-1406 a.C. (Kakhiani et al. 2008) Gegharot, Kurgan No. 2 – 1524-1435 a. C. (Manning et al. 2018)
Il fatto poi che il corredo funebre del Kurgan No. 2 di Gegharot comprenda anche una spada del tipo noto tra gli studiosi locali come “vicino-orientale”4 ci consente di avere un’idea approssimativa sul periodo iniziale di circolazione di questa tipologia di arma, molto diffusa nel Caucaso Meridionale tra il XV ed il XIV secolo a.C. (Narimanishvili 2010). Infatti, anche a Sapar- Kharaba, Tomba No. 13 (Narimanishvili 2010) è stata rinvenuta tale tipologia di arma, così come nella necropoli di Shirakavan, Tomba No. 41 e in altri siti della Georgia come i kurgan di Zemo Bodbe No. 4 e 7 (Pitskhelauri 1997); Udabno Kurgan No. 8 (Pitskhelauri 1979), nella necropoli di Artik (Badalyan, Avetisyan 2007 che cita: Khachatryan 1975) per citarne solo alcuni. Tuttavia,