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garantirebbe un uso maggiore e più consapevole?

CAPITOLO 5: DISCUSSIONE DEI RISULTATI

5.1. Significato dei risultati

Dai risultati dello studio si evidenzia che sicuramente negli ultimi anni vi sono stati dei grandi cambiamenti a livello assistenziale anche nei reparti di Patologia Neonatale. Per le due realtà prese in esame, questi cambiamenti sono dimostrati da:

- presenza in reparto di protocolli specifici sulla Care; - apertura del reparto alle mamme 24 h su 24;

- conoscenza della care da parte di tutti gli infermieri di che cos’è la Care; - conoscenza da parte di tutti gli infermieri di almeno 4 tecniche di Care; - partecipazione dell’83% degli infermieri a corsi di aggiornamento sulla Care; - utilizzo del saccarosio per la riduzione del dolore;

- utilizzo dei nidi per il contenimento posturale; - utilizzo della Marsupio Terapia;

- utilizzo di copri incubatrici per la riduzione delle luci; - partecipazione dei genitori all’assistenza del neonato; - insegnamento ai genitori di tecniche di Care.

Nonostante gli indubbi progressi fatti c’è ancora un margine di miglioramento verso l’implementazione di queste tecniche.

In particolare dall’analisi dei questionari emerge che :

- in entrambi i reparti non è presente in cartella infermieristica uno spazio dedicato per indicare le tecniche;

- in entrambi i reparti non è presente materiale informativo riguardante la care;

- nel campione dei 30 infermieri si è rilevata una minore conoscenza di alcune tecniche di Care: solo il 13% parla dell’Handling, il 10% dell’holding, il 26% del Wrapping, il 3% conosce la saturazione sensoriale;

- pochi infermieri specificano come è possibile ridurre la luce e il rumore in reparto.

Possiamo dire che ad oggi alcune tecniche sono entrate nella routine dell’assistenza del prematuro come l’utilizzo del saccarosio, i nidi di contenimento, la marsupio terapia, mentre altre misure di care sono svolte solo da pochi infermieri, vengono utilizzate meno, o in maniera poco consapevole come l’Holding, il Wrapping e l’Handling.

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Inoltre l’utilizzo delle tecniche di Care è ancora molto legato alla sensibilità del singolo infermiere che decide se utilizzarle o meno, senza che vi sia una modalità strutturata.

5.2. Limiti dello studio

I limiti principali riconosciuti allo studio presentato, che impediscono generalizzazioni sono:

1. Il campione di infermieri era ridotto in quanto prendeva in considerazione solamente due patologie neonatali.

2. Il questionario conteneva una domanda aperta :il rischio di porre la domanda in forma aperta era quello che l’infermiere rispondesse in maniera veloce, dimenticando di segnalare alcune misure di care che in realtà utilizza.

Ponendo la domanda in forma chiusa invece si sarebbero riuscite ad indagare meglio tutte le tecniche utilizzate in reparto e le modalità con cui vengono applicate ma il rischio era quello di non riuscire invece a cogliere quali tecniche sono realmente conosciute ed utilizzate dall’infermiere e questo è il vero obiettivo del questionario. E’ stato scelto infine di porre la domanda in forma aperta per stimolare l’infermiere a ricordare quali tecniche utilizza e capire meglio quali tecniche effettivamente conosce. Nell’analisi dei i dati solo le tecniche di care che sono state citate dall’infermiere nella risposta sono state considerate come le tecniche che utilizza e conosce.

5.3. Implicazioni per la pratica

Come si può migliorare l’uso delle tecniche di care nei due reparti di patologia?

1. prevedere nella cartella uno spazio in cartella infermieristica pensato per segnalare le tecniche di care

2. modificare la turnistica del reparto scegliendo degli infermieri che lavorino esclusivamente in patologia, per migliorare la loro specializzazione.

3. migliorare la formazione degli infermieri per raggiungere una maggiore conoscenza delle tecniche e una migliore consapevolezza delle motivazioni per cui è importante utilizzarle. Per ridurre i costi che la formazione richiede si può pensare ad una formazione a cascata in cui uno o più infermieri esperti partecipano ad un corso di aggiornamento ad hoc e poi divulgano le informazioni agli altri colleghi. E’ emerso anche dal questionario che per la maggior parte degli infermieri l’esperienza di altri colleghi è fondamentale per

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acquisire le conoscenze, questo fa pensare che una formazione a cascata potrebbe essere più accetta. La formazione dovrebbe prevedere dei momenti di refresh, infatti spesso la motivazione c’è e le tecniche si conoscono, ma se non vengono periodicamente riprese, si rischia di tornare al “come si è sempre fatto”.

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CONCLUSIONI

La tesi parte dal presupposto che attuare un’assistenza individualizzata basata sulla Care porti grandi vantaggi ai neonati, in termini di riduzione dei tempi di ospedalizzazione e di miglior sviluppo.

Il metodo NIDCAP costituisce un ottimo strumento per l’attuazione di questo tipo di assistenza nei reparti di Terapia Intensiva Neonatale ma, purtroppo, spesso rappresenta una soluzione più utopistica che reale, infatti per attuare questa metodologia è necessario un radicale cambiamento dell’ambiente e del modo di operare delle TIN, oltre che un impegno non indifferente da parte di tutto il personale.

Anche attuare misure ad alto costo nei reparti di neonatologia per rendere l’ambiente più a “misura di neonato pretermine” spesso non è possibile.

Ciò nonostante, dati i vantaggi che l’assistenza individualizzata basata sulla Care porta ai neonati, è indispensabile che essa venga attuata in tutti i reparti di neonatologia, dalle più piccole Patologie Neonatali alle più grandi Terapie Intensive, utilizzando le risorse e le infrastrutture disponibili e migliorando la formazione degli infermieri nell’attuazione di questo tipo di assistenza.

Dallo studio fatto sappiamo che, almeno per le due realtà prese in considerazione, tutti gli infermieri sono a conoscenza di che cosa sia la Care, ma mentre alcune tecniche sono conosciute da tutti e sono entrate a far parte della pratica quotidiana, altre tecniche non sono conosciute e quindi non vengono utilizzate, o vengono utilizzate solo da alcuni infermieri.

Per sensibilizzare gli infermieri alla conoscenza della Care, all’utilizzo di tutte le tecniche e all’osservazione attenta del neonato è necessario puntare alla formazione, privilegiando una modalità a cascata, con periodici retraining.

Aumentare la formazione degli infermieri rappresenta il metodo migliore e più economico per far in modo che questo tipo di assistenza venga attuata da tutto il personale, in maniera sempre più professionale e meno basata sulla sensibilità del singolo infermiere.

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