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DISCUSSIONE I risultati istopatologici osservati sono in buona parte coerenti con quelli descritti in letteratura, soprattutto per quanto

riguarda gli organi emolinfatici (Baule et al. 2001, Marshall et al 1996). Tuttavia nei lavori reperibili in letteratura si fa poco o nullo riferimento ai quadri istopatologici dell'apparato gastrointestinale, in particolare del costante e spesso ben evidente stato di alterazione morfologica dei villi. Una possibile spiegazione a questo potrebbe trovarsi nel fatto che gli studi con descrizione degli aspetti istopatologici riguardano in massima parte campioni ottenuti da animali adulti, in cui il virus porta a lesioni di tipo emorragico, necrotico o necrotico/ulcerativo a seconda del ceppo virale (Marcato 2002), mentre non si trovano descrizioni istiopatologiche esaustive in casi di feti abortiti.

Per quanto riguarda l'immunoistopatologia, le positività descritte nel presente lavoro, ad eccezione della positività nelle papille dermiche, sono state riscontrate anche da altri autori. Tuttavia è interessante notare come da autore ad autore, oltre ai risultati qui descritti, si aggiungano siti di positività differenti, quali: le cellule endoteliali e della tonaca muscolare dei vasi (Haines et al. 1992, Fredriksen et al. 1999), i neuroni (Fernandez et al. 1989), gli epatociti (Aly et al. 2003) , i trofoblasti (Blaszler et al. 1995) e i glomeruli renali (Shin e Acland 2001). Le condizioni di campo del presente studio (infezione naturale, fissazione tardiva) possono certamente essere i principali responsabili delle differenze quali-quantitative immunoistochimiche rilevate; tali condizioni infatti possono aver influito sull'espressività antigenica dei campioni. Inoltre vi sono discordanze interpretative su quale sia la precisa popolazione di appartenenza delle cellule MI (Fredriksen et al. 1999).

CONCLUSIONE

Le descrizioni istopatologiche e di positività immunoistochimica del presente lavoro integrano i dati riportati in letteratura, per lo più riferiti ad infezioni sperimentali su feti o a soggetti adulti. L'omogeneità, la tipicità e l'intensità delle lesioni istologiche rilevate dimostrano l'efficacia di una fine valutazione istopatologica nell'indirizzare ulteriori indagini immunoistochimiche, di cui viene confermata l'utilità nella diagnostica routinaria.

RINGRAZIAMENTI

Gli autori desiderano ringraziare per la preziosa collaborazione: i Dott.ri Bruno Cantarutti e Daniele Gallo per il reperimento e campionamento dei casi; il Dott. Loris Alborali dell'IZS dell'Emilia e Lombardia per la fornirtura dell'anticorpo usato nel presente lavoro.

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Tabella 1. Parametri qualitativi dei campioni

Figura 1. Intestino tenue. Iperplasia e linfangectasia della

Figura 2. Intestino tenue. Atrofia rigenerativa. EE 200X Figura 3. Milza. ipoplasia noduli linfatici.

EE 200X

Figura 4. Intestino tenue. Positività delle cellule delle cripte del

Lieberkuhn. 100X

Figura 5. Milza. Positività delle cellule dei manicotti

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AAMMBBIITTOODDEEIIPPRROOGGRRAAMMMMIIDDIIEERRAADDIICCAAZZIIOONNEE Varello Katia, Zoppi Simona, Dondo Alessandro, Ingravalle Francesco, Mascarino Daniela, Bozzetta Elena

Istituto Zooprofilattico Sperimentale del Piemonte, Liguria e Valle d’Aosta, Torino, Italy

Il netto miglioramento dei dati relativi alla prevalenza della Tubercolosi bovina in Piemonte ha indotto le autorità sanitarie regionali all’applicazione di specifiche misure per conseguire la qualifica di territorio ufficialmente indenne. Per valutare l’accuratezza dell’ esame istologico con colorazione ematossilina-cosina (EE) e Ziehl- Neelsen (ZN), quali metodiche previste nell’attuale protocollo diagnostico di conferma di lesioni non classiche rilevate all’esame anatomopatologico, sono stati esaminate 96 lesioni linfonodali sospette di bovini sani positivi ai test intra-vitam. I risultati sono stati confrontati con l’esame batteriologico per M. bovis come gold standard. I quadri istopatologici sono stati preventivamente classificati come granuloma tubercolare (tubercolo con caseificazione e mineralizzazione, cellule epiteliodi e giganti del Langhans), lesione non conclusiva (linfoadenite granulomatosa con infiltrato cellulare macrofagico e epitelioide) e negativo (iperplasia linfoide, colonie batteriche nell’ambito di aree necrotiche o infiltrati eosinofilici) La positività alla ZN è invece stata attribuita in base al rilievo di uno o più corpi batterici acido-alcool resistenti.

La colorazione EE ha dimostrato una sensibilità del 94.67% che aumenta a 96% se i quadri granulomatosi vengono reinterpretati come positivi, con valore predittivo positivo del 100%, e una specificità del 100%. La colorazione ZN è risultata essere poco sensibile (16%), ma molto specifica (100%).

Questi risultati indicano che l’esame istopatologico con EE applicando i criteri istomorfologici indicati rappresenta uno strumento diagnostico rapido ed efficace sia per la caratterizzazione di lesioni tubercolari tipiche che per individuare quadri microscopici associabili ad altre cause eziologiche.

Parole chiave: Tubercolosi bovina, esame istopatologico, Ziehl-Neelsen, accuratezza.

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The decreasing prevalence of bovine Tuberculosis in Piedmont led regional authorities to set up specific measures in order to qualify the zone as tuberculosis-free. To evaluate the accuracy of histopathological examination by hematoxylin and eosin (HE) and Ziehl-Neelsen (ZN) staining, as methods foreseen by the diagnostic protocol on suspected lesions in animal reacting positive to ante-mortem tests, 96 samples of lymph nodes belonging to healthy cattle were examined. Results were compared to mycobacterial culture and M. bovis identification as reference test. Histopathological changes were preliminary classified as tubercular granuloma (tubercle with epithelioid and Langhans giant cells, caseation or mineralization), inconclusive lesion (granulomatous lymphadenitis with macrophages and epithelioid cells) and negative (lymphoid hyperplasia or presence of bacterial colonies within necrotic area or significant eosinophilic infiltrates). A positive ZN result was recorded for one or more acid fast bacteria detected. HE sensitivity was 94.67%, raising to 96% when granulomatous lymphadenitis was reviewed as positive, with a positive predictive value of 100%, while the specificity 100%. ZN staining was less sensitive (16 %), but high specific (100%).

Our results suggest that routine histopathology applying the above histomorphologic criteria is a reliable tool for rapid tuberculosis diagnosis in cattle, allowing to identify both typical mycobacterial lesions and microscopic features indicative of another causative etiology.

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