Capitolo 2: Diseguaglianze di genere tra lavoro e famiglia
2.3 Famiglie sole: le difficoltà nel formare un nuovo nucleo familiare
2.3.1 Distribuzione iniqua compiti di cura della casa e dei figli: squilibrio tra donne
Il Gender Equality Index dello European Institute for Gender Equality (EIGE) analizza il tempo e la sua distribuzione iniqua tra uomini e donne. “La dimensione Tempo riguarda l’equilibrio tra attività economiche, assistenziali e sociali di altra natura”
(Alaimo et al., 2019, 63), ricavabile attraverso i dati dell’European Working Conditions Survey (EWCS) elaborato da Eurofound.
Invero, i sub indicatori del dominio Tempo sono costituiti, per quanto riguarda le attività assistenziali, dall’indice che misura la percentuale di persone di età superiore a quindici anni che, oltre ad un lavoro remunerato, sono coinvolte in almeno un’attività di cura e dall’indice che misura la percentuale di lavoratori di età superiore ai quindici che si occupa di cucinare e seguire i lavori domestici, ogni giorno per una o più ore (Ibid.).
Mentre, per quanto riguarda le attività sociali, si calcola attraverso l’indice che misura la percentuale di lavoratori con età superiore ai quindici anni che svolgono attività sportive,
21 Diminuzione del numero di persone considerate membri della famiglia, la famiglia è basata sempre più sul suo “nucleo”: madre, padre e figli.
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culturali o ricreative al di fuori della propria abitazione, almeno una volta ogni due giorni e l’indice che misura la parte centrale di lavoratori coinvolti in attività di volontariato almeno una volta al mese (Alaimo et al., 2019, 64).
Il dominio del tempo è tra i punteggi più bassi dei sei domini che compongono l’indice, proprio per la persistente mancanza di progressi e da una crescente diseguaglianza. Dal 2010 il punteggio UE è rimasto invariato, con -una leggera diminuzione di 0,6 punti a 65,7. A causa dell'assenza di dati aggiornati sull'uso del tempo, il punteggio per il dominio del tempo non è stato aggiornato dal 2017; A tal proposito, uno degli obiettivi dell’EIGE è costituire un monitoraggio regolare (EIGE, 2020).
All’interno dell’Unione europea il tempo è un tema ampiamente dibattuto perché delimita i confini tra lavoro retribuito e non retribuito, nonché il ruolo di coloro i quali assistono le persone, bambini e anziani, non autosufficienti nelle famiglie e nella società.
A causa degli stereotipi di genere, il lavoro domestico non retribuito è associato alle donne, mentre quello remunerato agli uomini.
La distribuzione iniqua del tempo utilizzato per svolgere compiti di cura della casa e attività di assistenza è un ostacolo importante alla parità di genere sia per quanto riguarda la partecipazione femminile al mercato del lavoro, soprattutto nel lavoro precario che ha conseguenze negative nelle retribuzioni e nelle pensioni, che per le opportunità sociali, personali e civiche. Infatti, nonostante l’occupazione delle donne sia aumentata non c’è stata una corrispondente redistribuzione tra donne e uomini dei compiti domestici e di assistenza, ecco perché viene definita una rivoluzione “tradita”, nella maggior parte dei casi le donne portano su di se il doppio peso del lavoro remunerato e non ma nel corso
DONNE UOMINI
Persone che si prendono cura e educano i loro figli o nipoti,
anziani o persone con disabilità, ogni giorno (%) 37,5 24,7
Persone che cucinano e/o lavorano in casa, ogni giorno (%) 78,7 33,7
DONNE UOMINI Lavoratori che svolgono attività sportive, culturali o ricreative
al di fuori del proprio domicilio, almeno quotidianamente o
più volte alla settimana (%) 27,5 31,9
Lavoratori impegnati in attività di volontariato o di beneficenza, almeno una volta al mese (%) 12,2 11,4
Attività assistenziali
Attività sociali
Tabella 2 Dominio Tempo Ue, GEI (2020) Fonti: Eurofound, EQLS, 2016; Eurofound, EWCS, 2015.
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degli anni è aumentata la presenza degli uomini nel lavoro di cura dei figli, portando i padri ad essere più presenti e meno orientati esclusivamente al ruolo di breadwinner. La divisione dei ruoli e dei carichi famigliari rimane ancora rigida, la situazione è particolarmente sbilanciata nel caso in cui la madre sia giovane, sotto i trent’anni, con un livello di istruzione e occupazionale più basso rispetto al proprio partner, viceversa le donne con un’istruzione uguale o più alta del proprio partner mediamente sperimentano una divisione più bilanciata (Del Boca et al., 2012).
Inoltre, questa distribuzione diseguale è considerata una delle cause fondamentali della disuguaglianza di genere nella società e nel mercato del lavoro anche perché causa una maggiore esposizione delle donne al rischio di povertà, rende difficile l’accesso al decision making e alla rappresentanza politica.
Secondo l’EIGE, le politiche attuali devono mirare ad una distribuzione più equilibrata del tempo e a migliorare il valore attribuito alle fondamentali attività di assistenza.
Nel 2019, l'adozione della Direttiva sull'equilibrio tra vita e lavoro per genitori e badanti ha mostrato una forte volontà politica di facilitare una migliore distribuzione dell'assistenza e del lavoro domestico tra donne e uomini. Tra le disposizioni figurano i diritti nuovi o armonizzati del mercato del lavoro, quali il diritto ad accordi di lavoro flessibili per i lavoratori con responsabilità di cura, il congedo di assistenza, il congedo parentale e una maggiore protezione del posto di lavoro. La direttiva comprende anche aspetti non legislativi, come gli investimenti nelle infrastrutture per l'assistenza, in particolare l'assistenza a lungo termine. La nuova strategia UE 2020-2025 per l'uguaglianza di genere comprende tra le sue priorità la riduzione delle disparità di genere nei ruoli di assistenza. Propone una serie di misure, quali il recepimento e l'attuazione della direttiva sull'equilibrio tra lavoro e vita privata, maggiori investimenti in infrastrutture di assistenza di qualità per i bambini, gli anziani e i disabili e l'attuazione del pilastro europeo dei diritti sociali (Commissione europea, 2020).
“L’iniqua ripartizione dei carichi di lavoro domestico fra giovani ragazze e ragazzi inizia nella famiglia di origine e si tramanda tra le generazioni. Già prima di uscire dalla famiglia di origine, infatti, il modello di genere differenzia i comportamenti dei giovani:
la maggior parte delle ragazze che vivono ancora con i genitori sono coinvolte nel lavoro familiare, contro poco più di un terzo dei giovani maschi. I figli maschi conviventi aiutano
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anche meno dei loro padri nel lavoro famigliare mentre le figlie aiutano le madri in modo consistente. Ne risulta che già tra le giovani generazioni, le donne dispongono di quasi un’ora in meno di tempo libero rispetto ai loro coetanei, anche quando hanno un lavoro retribuito” (Del Boca et al., 2012, 49/50).