• Non ci sono risultati.

Diverse interpretazioni del Business Plan

48

Introduzione

Abbiamo visto come il Business Plan è uno strumento non solo di pianificazione ma anche

informativoil quale viene indirizzato a più interlocutori. In questo paragrafo cerchiamo di vedere i vari punti di vista e le necessità di ogni gruppo d‟interesse riguardo alle specifiche informazioni che il documento deve contenere e il modo di redigerlo.

I gruppi d‟interesse che andremo ad analizzare sono il sistema finanziario, dottori commercialisti e esperti contabili, la confindustria e società di consulenza.

Il Business Plan è uno strumento molto flessibile proprio perché non esistono norme specifiche che vanno a ingessare la sua struttura ma ogni imprenditore o impresa sono liberi di redigerlo come meglio credono si adatti alle proprie esigenze.

Il problema di questa flessibilità è che molto spesso il Business Plan viene redato in modo intuitivo e soggettivo. I problemi principali del modo intuitivo di redigere il budget sono:

 Dati soggettivi non supportati da ipotesi veritiere  Dati mancanti

 Mancanza di un filo logico nella presentazione dei dati

Anche se credo che lo strumento deve mantenere la sua flessibilità, sono convinto che avere delle linee guida nella sua redazione lo rende molto più efficace.

Andiamo a vedere nello specifico in che modo e che tipo di informazioni devono essere contenuti nel documento secondo i vari gruppi d‟interesse.

Borsa Italiana

La borsa italiana esprime le sue linee guida riguardo la redazione del Business Plan attraverso un documento formalizzato, il regolamento MTA (mercato telematico di Azioni). Secondo l‟articolo 2.1.2, comma 2, per il MTA, in merito alle competenze di Borsa italiana in materia di ammissioni a

49

quotazione di azioni, si fissano indirettamente i requisiti minimi che si devono rispettare nel redigere il Business Plan. I requisiti minimi sono tre:

 La sostenibilità finanziaria, cioè assenza di gravi squilibri finanziari.La sostenibilità

finanziaria viene considerata in relazione alla qualità e quantità delle fonti di finanziamento che il management intende utilizzare per fronteggiare i fabbisogni correlati alla

realizzazione della strategia

 La coerenza, cioè assenza di fattori contrastanti nel piano. Questo requisito si riferisce alla dimensione interna del Business Plan e si manifesta laddove tutte le componenti, strategia realizzata e realtà aziendali di partenza, intenzioni strategiche, Action Plan, ipotesi e previsioni economico-finanziarie siano tra loro coerenti sia dal punto di vista logico ma anche della tempistica

 L‟attendibilità, cioè le ipotesi devono essere fondate.Le ipotesi devono essere realistiche e giustificabili e i risultati riportati attesi devono essere conseguibili e compatibili con le dinamiche del contesto competitivo, con i risultati storici, con la probabilità di verifica dei dati previsionali, con più diversi analisi rispetto ai principali variabili.

Secondo la borsa italiana, i contenuti del piano industriale devono essere sia qualitativi che quantitativi e il loro fine ultimo è quello di esprimere in che modo l‟azienda intende creare valore per gli azionisti e in che modo il management utilizza le leve a disposizione per accrescere il valore dell‟impresa nel futuro.

Più nello specifico i contenti sono:

1. Executive summary cioè una presentazione sintetica di quello che il lettore andrà ad

affrontare nel Business Plan. In altre parole una overview sintetica del contenuto del piano. 2. Strategia realizzata cioè una descrizione del percorso dell‟azienda fatto fino ai giorni nostri

della, del ciclo di vita in cui la società si trova, la strategia operante attualmente, punti di forza e di debolezza rispetto ai competitor ed eventuali minacce e opportunità offerte dal settore.

3. Le intenzioni strategiche cioè come il management intende creare valore attraverso le nuove strategie che devono essere descritte con sufficiente dettaglio sia a livello corporate che di ASA.

50

4. L‟ Action Plan cioè le azioni che verranno fate per riuscire a trasformare la strategia in performance effettiva dando concretezza, credibilità e tempistica alle intenzioni strategiche. 5. Ipotesi e dati finanziari prospettici cioèindividuazione dei “keyvalue driver” attraverso i

quali si definiscono e si intendono raggiungere gli obiettivi negli esercizi successivi e i dati i quali spiegano in dettaglio il contributo delle diverse ASA, dei canali distributivi, aree geografiche, tipologie di clienti, servizi e brand al raggiungimento degli obiettivi stabiliti.

Unione Giovani Dottori Commercialisti ed Esperti Contabili di Pisa

Secondo l‟unione giovani dottori commercialisti ed esperti contabili di Pisa la redazione del

Business Plan è un processo che comincia ancor prima della sua stesura. Infatti, si individuano delle fasi propedeutiche alla sua redazione, le quali sono:

 Trovare, riunire ed ordinare i dati e informazioni necessarie cercando di non omettere nessuna informazioni. In caso in cui gli investitori e le banche scoprano un‟omissione di una informazione “sconveniente” il Business Plan ,ma anche l‟imprenditore stesso, perde la sua credibilità

 Organizzare e descrivere, in linea di massima, il progetto

 Raffinare la fase n. 2 al fine di determinare specificatamente il tipo di Business Plan adatto alle necessità aziendali. Infatti esistono diversi tipi di Business Plan che una società o imprenditore può redigere e la sua forma e complessità varia in base all‟approfondimento.

1. Summary Plan adatto ad aziende di start-up senza un passato.

2. Full Business Plan il formato tradizionale di un Business Plan con valenza informativa.

3. OperationalBusiness Plan il formato più esteso con valenza informativa interna ed esterna.

Fatta questa piccola premessa andiamo a vedere più nello specifico quali sono i requisiti e la struttura del Business Plan proposti.

I requisiti proposti sono:

51

 Coerenza delle informazioni, le informazioni devono avere una logica che porta supporta il Business Plan.

 Organicità, le informazioni devono essere collegate l‟una con l‟altra.  Completezza, le informazioni devono essere più esaustive possibile.

 Facilità di lettura, le informazioni devono essere presentate in modo tale che soggetti “non addetti ai lavori” siano in grado di capire.

Invece per quanto riguarda la struttura, lo schema proposto è il seguente:

1. Executive summary, cioè una descrizione sintetica del documento che rappresenta un‟anteprima dei contenuti del documento.

2. Analisi storica dell‟azienda, cioè la sua storia, obiettivi e andamento che l‟hanno condotta al presente.

3. L‟offerta, cioè ciò che l‟azienda produce è offre al mercato, in altre parole le modalità attraverso e quali l‟azienda crea valore per il cliente.

4. Il mercato target, cioè a quale segmento di mercato e quali caratteristiche hanno i nostri clienti.

5. Il sistema competitivo allargato, cioè una valutazione dell‟andamento del sistema

competitivo macro e micro, cioè sia a livello socio-economico che a livello della specifica arena competitiva in cui l‟azienda opera.

6. Le strategie,cioè i macro obiettivi prefissati che il Business Plan si pone e il modo in cui intende perseguirle.

7. Le scelte operative, cioè tutte le aree operative aziendali che possono essere la logistica, le vendite, il marketing e la struttura organizzativa.

52

Consiglio Nazionale dei Dottori Commercialisti e degli Esperti Contabili

Nel documento redatto dal consiglio nazionale dei dottori commercialisti e degli esperti contabili troviamo che i principi guida alla redazione del Business Plan devono essere:

 Principio di chiarezza, cioè semplicità di lettura di e comprensione, proprio perché non tutti i soggetti investitori hanno un background economico e il destinatario deve comprendere immediatamente l‟idea imprenditoriale e quali siano gli obiettivi e come intende conseguirli.  Principio di completezza, cioè l‟inserimento di ogni informazione ritenuta rilevante, sia che

si tratti di un‟informazione favorevole sia che si tratti di un‟informazione sfavorevole con riferimento a tutte le aree macro e micro analizzando dove possibile le interferenze di causa – effetto.

 Principio di affidabilità, cioè le assunzioni ed i procedimenti attraverso i quali vengono formulate le proiezioni siano adeguati.

 Principio di attendibilità, cioè ilcontenutodel Business Planed i suoi singoli elementi costitutivi risultano compatibili, coerenti e ragionevoli.

 Principio di neutralità, cioè la redazione deve essere fatta con criteri più possibile obiettivi e ponderati senza l‟influenza da fini non dichiarati che il redattore o il committente intendono perseguire.

 Principio di trasparenza, cioè deve essere possibili percorrere a ritroso ogni filo logico di elaborazioni fatte per produrre ogni singola informazione contenente nel documento rendendo possibile rintracciare la fonte.

 Principio di prudenza, cioè devono essererappresentatigli scenari più probabili alla data di redazione del piano pluriennale e in caso di scenari con uguale probabilità si deve adottare quello che fornisce le prospettive meno rosee.

La struttura proposta è data in modo molto dettagliato ed è la seguente:

1. La descrizione del progetto imprenditoriale, nei suoi contenuti e nelle sue modalità di sviluppo temporale;

2. La descrizione del prodotto/servizio; 3. La storia dell‟azienda;

4. L‟analisi della storia dei soci, degli amministratori e del top management; 5. L‟analisi della struttura organizzativa dell‟azienda;

53

6. L‟analisi degli aspetti amministrativi; 7. L‟analisi delle risorse umane;

8. L‟analisi della logistica;

9. L‟analisi di mercato e le scelte di marketing; 10. Il piano delle vendite del prodotto/servizio; 11. Il piano degli investimenti e le relative risorse; 12. L‟analisi del know-how e delle licenze d‟uso;

13. La descrizione del ciclo produttivo, compresa la fase di smaltimento e/o riutilizzo di rifiuti e scarti;

14. La descrizione degli aspetti ambientali e di sicurezza, se significativi; 15. L‟analisi della struttura finanziaria;

16. Le previsioni patrimoniali, economiche e finanziarie; 17. I punti di forza e di debolezza del progetto;

18. Le considerazioni conclusive; 19. Gli allegati.

Confindustria Genova

Nel loro scritto riguardante il Business Plan fanno subito riferimento alla valenza del business come strumento ma anche l‟importanza che ha nel sistema Basilea 2 per la valutazione dell‟impresa e assegnazione del rating che le permetterà di accedere al credito bancario, ritornando più e più volte a questo aspetto. Infatti riferiscono che:

“Le imprese che condividono coll’istituto di credito piani strategici, piani industriali e relative implicazioni finanziarie hanno la possibilità di accedere al credito con maggiore facilità”

I principi guida individuati nella redazione del Business Plan sono:

 Chiarezza, Il Business Plan deve comunicare il suo contenuto in modo semplice e pratico senza possibilità di fraintendimenti

 Credibilità, le attività proposte devono essere realistiche

 Completezza, deve contenere tutte le informazioni necessarie per lo sviluppodell‟idea di business sia qualitative che quantitative

54

Le tappe previste per la redazione del Business Plan devono essere: 1. Definizione delle attività d‟impresa

2. Definizione della situazione d‟impresa

3. Definizione del mercato di riferimento in cui l‟impresa opera e il suo posizionamento rispetto alla concorrenza

4. Definizione degli obiettivi di base che si intendono raggiungere 5. Messa a punto della strategia per il conseguimento degli obiettivi 6. Identificazione rischi e opportunità

7. Definizione degli interventi necessari per limitare o annullare i rischi 8. Definizione di un piano organico

9. Previsione di costi, ricavi, margini e autofinanziamento

Confindustria Modena

I principi guida alla redazione del Business Plan individuati da Confindustria Modena sono:  Una struttura logica, il lettore deve essere in grado di percorrere il ragionamento al ritroso  Coerenza tra le parti, cioè tutti i dati e le informazioni devono essere come dei tasselli di un

puzzle che una volta messi in ordine fanno vedere il quadro completo

 Facilmente comprensibile per un lettore il quale non ha esperienza pregressa.

Inoltre, secondo la confindustria di Modena, e come anche noi abbiamo specificato nel capitolo due, non esiste uno schema universalmente valido, adatto a tutte le circostanze ma una struttura generica che deve contenere:

1. Sommario

2. Descrizione del gruppo aziendale/ descrizione del progetto 3. Descrizione del mercato di sbocco / fattibilità di marketing 4. Fattibilità tecnica

5. Fattibilità organizzativa

55

Price Waterhouse Coopers

Nel loro scritto hanno utilizzato molto efficacemente delle domande atte a far capire al lettore, potenziale redattore del Business Plan, qual è l‟intento di ogni documento che si redige e a che domanda va a rispondere, cioè qual è la sua utilità informativa.

Nella loro guida al Business Plan i principi guida che derivano sono:

 Chiarezza nel far capire al lettore tutti i punti cardine della business idea

 Struttura logica, cioè si deve poter seguire il percorso logico di qualsiasi affermazione.  Sostanza, meglio 40 pagine di informazioni utili che 100 di informazioni ridondanti o che

deviano il lettore dal vero intento del Business Plan.

 Riservatezza proprioperché la divulgazione di informazioni confidenziali possonodanneggiare l‟azienda riducendo il suo vantaggio competitivo.

Invece la struttura che loro propongono è: 1. Executive summary

2. La società 3. I prodotti

4. L‟analisi del settore 5. L‟analisi del mercato 6. La strategia di marketing 7. La struttura del management 8. Il piano di realizzazione 9. I capitali necessari

56

Integrazione delle linee guida

Andando a confrontare tutti i documenti possiamo vedere che esistono alcune caratteristiche sia in termini di principi guida alla redazione del Business Plan che in termini di tematiche che vengono considerati da tutti i soggetti. Altri invece sono considerati da alcuni di loro e integrandoli si crea un quadro più completo riguardoai ragionamenti dietro alla redazione del Business Plan ma anche alla sua forma.

Per quanto riguarda i principi guida integrati abbiamo:  Chiarezza  Completezza  Affidabilità  Attendibilità  Neutralità  Trasparenza  Prudenza  Sostanza  Riservatezza

57

58

Documenti correlati