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CAPITOLO 4: Commento traduttologico

4.3. Dominante e lettore modello

L’identificazione della tipologia testuale e della funzione del prototesto consente al traduttore di determinare quale sia la dominante. Come sostiene Jakobson, essa può essere definita “la componente su cui si focalizza un’opera d’arte: governa, determina e trasforma le altre componenti. È la dominante che garantisce l’integrità della struttura”106.

All’interno del metatesto preso in esame la dominante è stata individuata nelle funzioni espressiva e informativa, poiché esso è sicuramente caratterizzato da una grande quantità di informazioni dettagliate su usi e costumi della Cina del tempo, ma ciò su cui si pone l’attenzione è il modo in cui queste informazioni vengono filtrate dagli occhi dell’autore che ne fa esperienza. Sono numerose, infatti, le riflessioni in cui vengono messi a confronto in modo più o meno diretto il mondo occidentale e quello orientale, il mondo dei “bianchi” e quello dei “gialli”. La funzione espressiva, detta anche emotiva107, si esplicita proprio nelle modalità che vengono adoperate per dare voce agli

eventi narrati. Su questo il metatesto si avvicina molto al prototesto, all’interno del quale l’autore cerca di coinvolgere il lettore descrivendo quasi maniacalmente le scene. A ciò si deve un largo impiego di immagini a cui l’autore fa continuamente ricorso per rendere più vivida la realtà che gli si trova di fronte. Egli, come afferma all’interno dell’opera stessa, vuole “lasciar pascolare i propri sensi nelle grandi pianure cinesi”108.

Gli eventi che vengono presentati e i fatti che vengono narrati non sempre appaiono in ordine cronologico, l’autore piuttosto procede per temi. Ciascun tema viene affrontato in modo diverso da questo punto di vista: per questo è stato possibile individuare una sottodominante che riguarda il ritmo

105 Peter Newmark, A Textbook of Translation, Shanghai, Shanghai Foreign Language Education Press, 1988, p. 14. 106 Roman Jakobson, “The Dominant”, in Selected Writings. VolumeIII/Part I- Poetry of Grammar and Grammar of

Poetry, in Stephen Rudy (a cura di), Berlino, De Gruyter, 2010, pp. 751-756.

107 Bruno Osimo, Manuale del Traduttore, Milano, Hoepli, 2011, p. 38. 108 Nikos Kazantzakis, Zhongguo jixing, op. cit., p. 7.

della narrazione, della sequenza dinamica di eventi che si susseguono. Il racconto si apre con la scena dell’arrivo in Cina, una scena prevalentemente descrittiva, piuttosto statica e con una grande presenza di aggettivi che dipingono lo scenario che appare per la prima volta davanti agli occhi dell’autore. Il ritmo diventa più veloce nel secondo capitolo quando l’autore entra a Pechino, si inoltra nei vicoli della città, si muove per la città, facendo quasi percepire i suoi spostamenti con cambi repentini di scena. Il ritmo decresce nuovamente nel terzo capitolo, in cui viene presentata la Città Proibita. L’autore questa volta non si limita a descrivere gli edifici che visita, ma fa una serie di digressioni sula vita di quella città al massimo del suo splendore e sulla vita dell’imperatore al suo interno.

Nel processo di creazione di un testo, ciascun autore immagina un lettore modello che possieda un insieme di abilità e competenze grazie alle quali possa accostarsi a esso. Come sostiene Eco, “l’autore deve dunque prevedere un modello del lettore possibile che suppone sia in grado di affrontare interpretativamente nello stesso modo in cui l’autore le affronta generativamente”109. Determinato il lettore modello, l’autore calibrerà la difficoltà del testo in base alle sue caratteristiche. Nel caso del prototesto, è ipotizzabile che il lettore modello appartenga alla società greca di metà o fine anni Trenta del Novecento, periodo in cui viene pubblicata la prima edizione del libro. Si potrebbe postulare un lettore interessato al mondo orientale e a scoprirne i connotati, imparando qualcosa sulle tradizioni proprie di quel mondo. L’autore, infatti, si sofferma a spiegare alcune delle peculiarità più rilevanti della società cinese di quel periodo.

Il traduttore, in quanto autore del metatesto, dovrà immaginare un lettore a cui sarà indirizzata la propria traduzione. Per quanto concerne il metatesto, il lettore modello non coincide con quello del prototesto, discostandosi da quest’ultimo non solo dal punto di vista della provenienza geografica, ma anche dal punto di vista temporale. Egli appartiene alla società cinese contemporanea, data la pubblicazione di questa traduzione nel 2007. Considerato il grado di formalità e di ricercatezza del linguaggio e la complessità degli argomenti trattati in alcuni casi, si può ipotizzare che il traduttore del metatesto abbia previsto un lettore piuttosto colto, in grado di cogliere i riferimenti culturali che sono presenti all’interno del testo. Probabilmente il traduttore avrà immaginato un pubblico con un seppur minimo interesse per la cultura occidentale e che conosca almeno la fama dello scrittore greco che è stato tradotto. Di sicuro basterebbe un livello culturale medio per cogliere i riferimenti culturali relativi alla Cina; all’interno del testo, tuttavia, sono presenti continui confronti con il mondo occidentale, soprattutto dal punto di vista culturale, con specifici riferimenti alla letteratura europea, che un non esperto coglierebbe con maggiore difficoltà.

Nel caso del metatesto secondario, il lettore modello cambia nuovamente. Si è ipotizzato un lettore dell’Italia odierna che nutra interesse nei confronti del mondo cinese e che voglia scoprire,

attraverso delle memorie di viaggio, una Cina d’altri tempi, attraverso gli occhi di un viaggiatore occidentale. Data la sua natura di metatesto secondario, si potrebbe immaginare anche un lettore di secondo livello, uno studioso ed esperto di studi traduttologici, che sia interessato ad analizzare la traduzione cinese di opere di Kazantzakis, per scopi esclusivamente accademici.

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