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Media mensile Media di Borghetto C6H

Grafico 4.14 – Andamento delle concentrazioni giornaliere di SO

5.2 Dominio di calcolo e base di dat

Le simulazioni sono state effettuate su un area di studio comprendente il Comune di Cascina e zone limitrofe fino alle periferie dei Comuni di Pisa, di Livorno e di Pontedera. Il dominio di calcolo con un’estensione di 22kmx22km è stato suddiviso in celle con passo di 500 metri.

Le simulazioni hanno, quindi, interessato una mesoscala in cui sono state prese in considerazione in modo dettagliato sia tutte le sorgenti emissive (lineari, areali e puntuali) presenti nel Comune di Cascina sia quelle lineari e puntuali al di fuori del Comune stesso, che non possono essere trascurate (Barna M.G., Gimson, N.R. 2002).

100 5.2.1 Orografia e studio del suolo

L’area di studio è costituita da un dominio di 22km x 22km situato nella parte ovest della regione Toscana; il sito comprende una larga parte della provincia di Pisa, la parte nord di quella di Livorno e una piccola parte di quella di Pontedera. L’area è caratterizzata da due zone geografiche principali: il bacino del fiume Arno e una catena di colline nella parte nord, sopra Cascina, al di sotto degli 800 metri. L’area è principalmente agricola e solo il 20% del dominio è costituito da agglomerati urbani e zone industriali.

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Nella figura 5.2 viene evidenziata in rosso la tipologia di suolo compresa nel dominio. 595 600 605 610 615 620 625 630 4820 4825 4830 4835 4840 4845 4850 PISA LIVORNO CASCINA 10 20 40 50 URBANO/INDUSTRIALE AGRICOLO BOSCHIVO MARE/FIUME

102 5.2.2 Scenario emissivo

Dal punto di vista emissivo, la zona di studio è stata caratterizzata in maniera piuttosto dettagliata. I dati esistenti sono risultati abbastanza adeguati rispetto alle caratteristiche del modello utilizzato e allo scenario di applicazione sebbene sia stato necessario effettuare, in alcuni casi, delle approssimazioni o stime dei dati di emissione mancanti.

L’area è caratterizzata dalla presenza di numerose piccole industrie (da 5 a 20 impiegati) e da alcune zone ad alta densità industriale come le industrie del vetro e di laterizi nella zona di Pisa.

Avendo focalizzato l’attenzione sulle città di Cascina e Navacchio, sono state prese in considerazione soltanto le arterie stradali extraurbane che si snodano nell’intorno delle due località; il traffico stradale, infatti, produce un impatto limitato alle immediate vicinanze, pertanto non ha senso prendere in considerazione tratti, anche se altamente trafficati come l’autostrada, distanti dalla zona di studio.

Sebbene la zona non sia particolarmente urbanizzata, è stato necessario inserire anche gli inquinanti emessi dai complessi urbani, dovuti al riscaldamento, al traffico su tratti secondari e, in generale, a tutti quei gruppi di sorgenti difficilmente caratterizzabili come entità separate.

Nei paragrafi successivi sono state descritte, in modo dettagliato, tutte le caratteristiche relative alle varie tipologie di sorgenti considerate e le metodologie utilizzate nei casi di mancanza o di non adeguatezza dei dati emissivi disponibili.

103 5.2.3 Sorgenti puntuali

Nella simulazione sono state considerate due tipologie di sorgenti puntuali:

o Sorgenti puntuali grandi impianti ;

o Sorgenti puntuali piccoli impianti .

L’ubicazione di entrambe le sorgenti è stata riportata nella mappa seguente.

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Per entrambe le sorgenti si è ipotizzato un flusso giornaliero costante, non si è tenuto conto, quindi, dell’eventuale fermata degli impianti nelle ore notturne. Come piccoli impianti sono state classificate tutte quelle aziende che operano nell’intorno delle zone di Cascina e Navacchio.

Per ogni sorgente emissiva sono stati riportati i valori dei parametri richiesti dal modello CALPUFF:

 altezza del camino;

 altezza sul livello del mare;

 diametro del camino;

 velocità di uscita dei fumi;

 temperatura dei fumi.

Le emissioni delle sorgenti puntuali, relative agli impianti operanti nel dominio di maggior interesse, sono state fornite dall’Amministrazione Regionale attraverso un inventario locale, ricavate, quindi, a partire dalle dichiarazioni delle singole aziende.

All’interno del dominio di studio, si è tenuto conto di alcune industrie, classificate come grandi impianti, che, per i loro valori di emissione di PM10, possono contribuire ad aumentare i livelli di concentrazione di inquinante nella zona di interesse.

Nell’area sono presenti 15 sorgenti emissive di grandi impianti (camini) e 32 sorgenti emissive (camini) di piccoli impianti.

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I dati emissivi sono stati ottenuti, in questo caso, dall’inventario regionale delle emissioni (IRSE 2007) che riporta i dati su base annua. E’ stato quindi necessario effettuare una disaggregazione temporale per poter ricondurre le stime da base annuale a giornaliera tenendo conto della distribuzione delle emissioni per un giorno tipo medio settimanale (Quaderno tecnico ACE N°1/2001).

5.2.4 Sorgenti lineari

Le zone di Cascina e Navacchio si trovano ai margini di un’arteria stradale particolarmente trafficata. I tratti stradali presi in considerazione per l’applicazione del modello di dispersione sono 10 e sono mostrati nella figura seguente.

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Le emissioni dovute ai flussi di traffico circolanti sui tratti analizzati sono state calcolate utilizzando il metodo COPERT, che prevede l’utilizzo di dati come il volume di traffico e la velocità di percorrenza. Entrambi questi parametri sono serviti a stimare i fattori di emissione.

I fattori di emissione sono stati elaborati sulla base delle emissioni del database CORINAIR, mentre i volumi di traffico orari sono stati forniti dall’ Ufficio Ambiente della Regione Toscana.

Il parco veicolare comprende tutte le varie tipologie di veicoli.

5.2.5 Sorgenti areali

Le emissioni dei complessi urbani sono state introdotte come sorgenti areali, ovvero emissioni dovute al riscaldamento domestico.

I dati sono stati forniti dall’inventario delle emissioni della Regione Toscana (IRSE 2007) mediante le stime delle medie annuali relative ad ogni comune.

Ai fini delle simulazioni, è stato necessario effettuare una disaggregazione temporale per riportare i dati da base annuale a base oraria. Per le sorgenti areali è stata considerata la variazione giornaliera delle emissioni, esaminando le ore in cui gli impianti di riscaldamento erano accesi.

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