123
124 limitazione intrinseca nei compiti di rilevazione a riposo che potrebbe essere superata con condizioni di aumento dell‘arousal fisiologico. A questo scopo, secondo Khalsa et al., (2009), un metodo più efficace, rispetto alla percezione del battito cardiaco, per valutare l‘IA è la somministrazione dell‘'isoproterenolo, cioè un farmaco simpatico-mimetico che può essere somministrato per infusione endovenosa o in un bolo. E‘
quindi importante effettuare ulteriori ricerche sui correnti metodi di percezione del battito cardiaco e anche esplorare possibili altri metodi di assesment dell‘IA. E‘ anche opportuno considerare che uno dei tratti temperamentali tipici delle anoressiche restrittive è il perfezionismo coadiuvato ad atteggiamenti di sfida, per cui il rispondere al compito di IA con punteggi bassi, nonostante diversamente specificato nelle istruzioni, potrebbe essere vissuto come un fallimento delle proprie capacità di governare e soggiogare il corpo, diventa quindi una opzione preferibie dare delle risposte non sincere. Inoltre ci si può chiedere se i deficit dell‘esperienza somatica siano considerabili come un elemento di vulnerabilità, di mantenimento o una conseguenza del disturbo. Anche il contributo della depressione e dell‘ansia nell‘anoressia sono da chiarire e sono da dipanare anche prese singolarmente date le evidenze sperimentali contrastanti della relazione ansia-IA (Barsky, 2001;Domschke, 2010; Ehlers et al., 1995; Hofmann & Kim, 2006). Infatti dal nostro studio, per mezzo della regressione gerarchica, è emerso che la depressione spiega un 18% della varianza dell‘IA, mentre l‘ansia non ha avuto alcun effetto rilevante. Nello studio di Pollatos et al. (2009b) dalla regressione gerarchica risulta che l‘IA è predetta significativamente sia dalla depressione che dall‘ansia di stato e da una ulteriore regressione è risultato che con alti valori di ansia la relazione tra depressione e IA è negativa, mentre non è significativa con bassi livelli di ansia. Appare quindi importante fare ulteriori indagini sulla relazione tra IA, ansia e depressione. Per quanto concerne il compito prossemico fisiologico si riscontra che le pazienti mostrano risposte RSA appiattite, scevre di modulazione tra le differenti condizioni sperimentali. Poiché alti livelli di RSA alla baseline sono indice di disposizione sociale e dai nostri dati emerge che le pazienti anoressiche hanno bassa RSA alla baseline, evinciamo che le pazienti anoressiche indagate hanno una disposizione sociale minore rispetto ai controlli. Inoltre nel compito sociale fisiologico non ci sono modulazioni significative dell‘RSA nel gruppo delle pazienti, quindi non è incentivata la relazione sociale. Invece i soggetti CT hanno mostrato una maggiore reattività autonomica in risposta agli stimoli sociali, ―preferendo‖ interazioni sociali con la sperimentatrice BMI sottopeso, che, partendo da lontano, mantiene un contatto oculare. Questi elementi mostrano il ruolo cruciale dello stimolo sociale
125 sguardo, nonché della gestione dello spazio nei soggetti sani, in linea con i risultati di Ioannou et al. (2014) che ne hanno indagato l‘effetto sulle risposte psicofisiologiche con la termocamera (cfr. 1.2.5), valutando il cambiamento di temperatura in sei diverse aree del viso. Seguendo la teoria di Argyle & Dean (1965) lo spazio peripersonale e lo sguardo sono due variabili sociali inversamente correlate, infatti quando l‘altro ha lo sguardo diretto viene fatto avvicinare di meno al proprio corpo (lo spazio peripersonale aumenta). In accordo con ciò, per quanto attiene al compito di prossemica comportamentale (compito di giudizio esplicito), indipendentemente dal gruppo, la sperimentatrice senza sguardo diretto viene fatta avvicinare di più, mentre con sguardo diretto viene fatta avvicinare di meno. Le pazienti anoressiche tendono a fermare le sperimentatrici che partono da lontano a distanze maggiori rispetto ai controlli, in accordo con il loro scarso coinvolgimento sociale implicito nel compito fisiologico. Indipendentemente dal gruppo, esplicitamente si preferisce la sperimentatrice magra, fermandola a distanze minori. Questo risultato può riflettere una internalizzazione della prospettiva culturale dell‘idolatria della magrezza (cfr. 2.3). Questo può sussistere ancor di più nelle pazienti anoressiche per le quali l‘appiattimento della carne alle ossa è un ideale al quale protendono. Inoltre in chiave psicoanalitica si potrebbe presuppore che vi sia una maggiore identificazione nei confronti di colei che ha il corpo magro rispetto alla sperimentatrice con BMI più alto che è l‘emblema, in questa prospettiva, del rischio di perdere il controllo sulla propria volontà di astenersi dal cibo. In sintesi, considerando globalmente i nostri risultati, non è stato trovato un deficit di IA ed è stata mostrata una scarsa reattività autonomica nel setting sociale e una propensione esplicita a preferire un corpo magro a quello sovrappeso. Un possibile limite dello studio è il numero ridotto di partecipanti.
Articolo Autori IA baseline
On the generalised embodiment of pain:
How interoceptive sensitivity modulates cutaneous pain perception
2012
Olga Pollatos , Jürgen Füstös, Hugo D. Critchley
IA CT medio:
.66 ± .15 N= 60 (30 uomini e 30 donne, età media 24.4 ± 3.2)
IA CT range alto:
.79
IA CT range basso:
.54
Looking into myself: The effect of self-focused attention on
interoceptive sensitivity 2012
Vivien Ainley, Ana Tajadura-Jiménez, Aikaterini Fotopoulou, and
Manos Tsakiris
IA medio CT:
.64(.19) N= 129
IA range Alto: .80(.10) N=65
IA range basso:
.49(.13) N= 64
126 Differential effect of anxiety and depression
on interoceptive accuracy 2009
Olga Pollatos, Eva Traut-Mattausch, Rainer Schandry,
IA medio CT:
.70 (.20) N= 119; 21 uomini, età
media= 27.2 (6) Health anxiety e An indicator of higher
interoceptive sensitivity?
2014
Susann Krautwurst, Alexander L.
Gerlach, Lara Gomille, Wolfgang Hiller,
Michael Witthöft
IA medio CT:
.57 (.23)
N=100 (79 donne, età= 23.7) Reduced perception of bodily signals in
anorexia nervosa 2008
Olga Pollatosa, Anne-Lene Kurza, Jessica Albrecht, Tatjana Schreder,
Anna Maria Kleemann, Veronika Schöpf, Rainer Kopietz, Martin
Wiesmann, Rainer Schandry
IA medio CT:
77 (.14) N= 28 IA medio AN:
.68(.18) N= 28 Intuitive eating is associated with
interoceptive sensitivity. Effects on body mass index
2013
Beate M. Herbert, Jens Blechert, Martin Hautzinger, Ellen Matthias,
Cornelia Herbert
IA medio CT:
0.65 (.19)
N= 111 donne, età media 25.4 (4.8)
Attenuated interoceptive sensitivity in overweight and obese individuals
2014
Beate M. Herbert ,Olga Pollatos
IA medio CT normopeso:
.72 ± .13 N= 75 (età media donne 23.9 ± 4.6; età media uomini
25.8 ± 5.1) IA medio partecipanti
sovrappeso e obesi:
.62 ± .19
N= 55 donne sovrappeso e obese
(età media 25.1 ± 4.5) e 20 uomini sovrappeso e obesi
(età media 25.6 ± 4.6)
Interoceptive sensitivity deficits in women recovered from
bulimia nervosa 2014
Klabunde, Dean Acheson, Kerri Boutelle, Scott Matthews, and
Walter Kaye
IA medio CT:
.64 (.12) N=10
IA medio partecipanti ristabilite da BN-R
.46 (.09) N=9
Just a heartbeat away from one‘s body:
interoceptive sensitivity predicts malleability of body-representations
2011
Manos Tsakiris, Ana Tajadura- Jime´nez,
and Marcello Costantini
IA media CT:
.64 (.18).
N=46 donne, età media 21.5 (2.8) IA CT range Alto:
.81(.10) N = 23 IA CT range Basso
.49 (.01) N = 23 Investigating the relationship between
interoceptive accuracy, interoceptive awareness, and emotional susceptibility
2015
Giuseppe Calì, Ettore Ambrosini, Laura Picconi, Wolf E. Mehling and
Giorgia Committeri
IA medio CT:
0.54 (SD = 0.19) N= 135 donne, età media
20.40 (0.72) Tabella 8. Tabella riassuntiva del valore medio di IA di alcuni studi usanti il metodo Schandry
127