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Economia/lavoro

Nel documento PAG 1 (pagine 31-47)

scio, da parte di un intermediario, di polizze fi-deiussorie non andate a buon fine per un importo di circa 600 mila euro. La presunta truffa ha tolto la possibilità a numerose aziende sane della no-stra regione di poter accedere a tali finanziamen-ti, impedendo così, in un momento di emergenza occupazionale, a molti giovani di poter entrare nel mondo del lavoro”. Servirebbe dunque “una modifica della determina dirigenziale n.8812 del 2011 che preveda la possibilità di utilizzare come soggetti fideiussori, oltre gli istituti di credito e le compagnie assicurative, anche i Confidi permet-tendo a quelle piccole e medie imprese che si vedono negare le garanzie dagli istituti di credi-to, di poter accedere al finanziamento regionale e, di conseguenza, aumentare l'occupazione”. Il capogruppo Udc riporta che “il Fondo sociale europeo (Fse) ha messo a disposizione della Re-gione Umbria 230milioni 417mila euro allo scopo di incentivare lo sviluppo economico del territo-rio. Il Programma operativo regionale (Por) Um-bria FSE obiettivo 'Competitività regionale ed occupazionale 2007-2013', approvato dalla Commissione Europea, contiene le modalità con cui i fondi debbono essere utilizzati e per quale scopo. L'obiettivo principale è la realizzazione di progetti che possano incentivare la produzione economica del territorio e allo stesso tempo con-tribuire alla creazione di nuovi posti di lavoro. La Regione Umbria ha destinato 75,8 milioni di euro all'inserimento lavorativo di disoccupati e inoccu-pati e attraverso la determina dirigenziale 1 di-cembre 2011 n.8812 si prevede un'erogazione di finanziamento (pari a 9mila euro per ciascun lavoratore) per quelle aziende che intendono stabilizzare lavoratori precari o assumere sogget-ti che hanno avuto un contratto a progetto ces-sato a partire dal 1 settembre 2008 e ora disoc-cupati”. “Presupposto indispensabile per ottenere l'erogazione del finanziamento in questione da parte delle aziende – aggiunge Monacelli - è una garanzia fideiussoria concessa da istituti di credi-to o da primarie compagnie assicurative. Il 4 dicembre 2012, in sede di question time, ho messo in evidenza, vista l'attuale stretta al credi-to, le difficoltà di molte imprese nell'ottenere garanzie fideiussorie anche per piccoli importi, dovendo così rinunciare al sostegno messo a disposizione dai fondi europei. L'assessore allo sviluppo economico, nella sua replica aveva sot-tolineato che 'se una impresa non è in grado di ottenere fideiussione per tale importo probabil-mente ha altro tipo di problemi', evidenziando un totale distacco dell'Esecutivo regionale dalla real-tà e dalle difficolreal-tà che quotidianamente vivono le piccole e medie imprese della nostra regione, affermando inoltre che la finanziaria Gepafin non potrebbe svolgere tale attività, ma glissando invece sulla possibilità che fossero i consorzi fidi a rilasciare anch'essi polizze fideiussorie”.

BASELL TERNI: “CHIEDERE AL GOVERNO NAZIONALE DI AVVALERSI DEI POTERI PREVISTI DALL'ARTICOLO 42 DELLA CO-STITUZIONE, PROCEDENDO

ALL'IMMEDIA-TO ESPROPRIO DELLE AREE” - INTERROGA-ZIONE DI STUFARA (PRC FDS)

Il capogruppo Prc Fds Damiano Stufara, ha pre-sentato una interrogazione all'Esecutivo di Palaz-zo Donini affinché si valuti la possibilità di chie-dere al Governo nazionale, al fine di consentire la messa a disposizione del compendio produttivo di Basell e di tutelare per questa via l'interesse generale, di avvalersi dei poteri previsti dall'arti-colo 42 della Costituzione, procedendo all'imme-diato esproprio delle aree Basell”.

Perugia, 5 marzo 2013 – “La Giunta regionale valuti la possibilità di chiedere al Governo nazio-nale, al fine di consentire la messa a disposizione del compendio produttivo di Basell e di tutelare per questa via l'interesse generale, di avvalersi dei poteri previsti dall'articolo 42 della Costitu-zione, procedendo all'immediato esproprio delle aree Basell”. Lo chiede, con una interrogazione all'Esecutivo di Palazzo Donini, il capogruppo Prc Fds Damiano Stufara. Stufara evidenzia che “lo stato di crisi del polo chimico ternano, originato nel febbraio 2010 dall'annuncio da parte della multinazionale Basell della chiusura dell'impianto di Terni, continua a determinare pesanti riper-cussioni sull'industria chimica regionale, di cui si è prospettato a più riprese il rilancio nell'ottica della green economy. L'intesa tra Novamont, Terni Research, Cosp Tecnoservice e Sviluppum-bria, stipulata lo scorso 31 agosto e finalizzata alla presentazione di una offerta per rilevare il compendio produttivo di proprietà della multina-zionale all'interno del polo chimico di Terni, non ha conosciuto ad oggi alcuna risposta da parte della Basell. Lo scorso 2 marzo – ricorda il consi-gliere regionale - si è avuto l'annuncio, da parte dell'amministratore delegato di Terni Research, della rinuncia della società a proseguire la tratta-tiva per l'acquisizione delle aree della Basell, che rischia di compromettere in maniera irreversibile la positiva soluzione della vertenza, da cui di-pende l'avvio di tutti i progetti legati alla reindu-strializzazione del sito e la possibilità di avvalersi delle opportunità offerte dal bando del Miur sui cluster tecnologici nazionali”. Secondo il capo-gruppo regionale di Rifondazione comunista “il venir meno della prospettiva di acquisizione delle aree di Basell e di rilancio produttivo del Polo chimico aggrava l'incertezza e le difficoltà con cui da tre anni sono costretti a misurarsi le centinaia di lavoratori e lavoratrici della chimica ternana, mobilitatisi in questi giorni per denunciare la situazione prodottasi e chiedere interventi risolu-tivi a difesa del lavoro e delle produzioni. A 3 anni dall'apertura della vertenza, la Basell, dimo-stratasi non solo indisponibile alla vendita delle proprie aree, ma persino all'interlocuzione e al confronto con altri operatori economici e con le istituzioni locali e nazionali, sta di fatto tenendo sotto ricatto un intero territorio, ponendosi in manifesto contrasto con l'interesse collettivo e con l'articolo 41 della nostra Costituzione, secon-do il quale la libera iniziativa privata 'non può

svolgersi in contrasto con l'utilità sociale o in modo da recare danno alla sicurezza, alla libertà, alla dignità umana'. Il successivo articolo 42 del-la Costituzione – conclude Stufara - recita che 'La proprietà privata può essere, nei casi preve-duti dalla legge, e salvo indennizzo, espropriata per motivi d'interesse generale'. La positiva riso-luzione della vertenza del Polo chimico ternano è motivo d'interesse generale, che può essere ga-rantito solo assicurando l'acquisizione delle aree di proprietà della Basell al fine del rilancio pro-duttivo, economico ed occupazionale del Polo stesso”.

BASELL: “LA RINUNCIA ALL'ACQUISIZIONE DELLE AREE RISCHIA DI DIVENTARE LA PIETRA TOMBALE DI OGNI PROSPETTIVA PRODUTTIVA” - NOTA DI DE SIO (FD’I) Perugia 6 febbraio 2013 – “Dire che nella tratta-tiva con la Basell qualcosa non abbia funzionato potrebbe apparire un eufemismo, ma tutti pos-siamo constatare che la situazione, dopo lunghi mesi nei quali le istituzioni dovevano monitorare da vicino quanto stesse effettivamente accaden-do, rischia di finire in un ginepraio di sospetti che sembrano anticipare la stagione delle accuse reciproche e dello scaricabarile”. Lo afferma Al-fredo De Sio, consigliere regionale di Fratelli d’Italia-Centrodestra nazionale, evidenziando l’involuzione delle trattative che dovevano porta-re alla cessione delle aporta-ree da parte della Basell.

A suo giudizio, “su questa vertenza c’è stata una stagione di grande mobilitazione e attenzione, sostituita poi da trattative di istituzioni e soggetti interessati all’acquisto delle aree, le cui parole d'ordine in pratica dicevano: lasciateci lavorare, evitiamo inutili protagonismi”. “La conseguenza – continua - è stata la diminuzione del livello di attenzione generale e, al momento, dell’allontanarsi di una soluzione in grado di dare futuro alla rinascita di un polo nazionale dedicato alle produzioni della chimica verde. La decisione di Terni Research di rinunciare alla trattativa per l'acquisizione delle aree non può essere liquidata come un dettaglio perché rischia di diventare invece la pietra tombale di ogni prospettiva pro-duttiva. Fratelli d’Italia chiede che si adottino tutte le misure possibili affinché la vicenda abbia un futuro, recuperando anche le zone grigie dove occorre fare luce per arrivare ad una positiva soluzione. Il governo regionale ha sposato la strada che oggi sembra traballare –sottolinea l’esponente di Fd’I - accantonando anche altre opzioni che potevano essere valutate. Siamo convinti che la strada scelta possa essere ancora percorsa, ma è il momento di fare chiarezza. Non bastano solo i soldi, occorre una strategia indu-striale e soggetti capaci di svilupparla altrimenti non vi sarà futuro possibile. Esiste certamente un modo scorretto e dilatorio da parte della mul-tinazionale al quale va contrapposta maggior fermezza, anche minacciando il ricorso a stru-menti estremi di tutela che possano convincere la proprietà a non tirare ulteriormente la corda”.

Alfredo De Sio conclude: “si tratta di un proble-ma di sovranità degli interessi dell’Italia nei con-fronti della multinazionale con forti ripercussioni sociali delle quali il Governo in carica, o quello che forse si formerà, devono rispondere con atti concreti e non con parole”.

QUESTION TIME (7): “MAGGIORI CON-TROLLI SUI SOGGETTI FIDEIUSSORI. AL-LARGARE LA PLATEA DEI GARANTI AI CON-FIDI” - A MONACELLI (UDC) RISPONDE RIOMMI: “ NON È LA REGIONE AD INDIVI-DUARE CHI IN EUROPA E IN ITALIA PUÒ PRESTARE FIDEIUSSIONI”

Perugia, 12 marzo 2013 - “Alla luce della recente attività investigativa della Guardia di Finanza, la Regione dovrebbe effettuare maggiori controlli sui soggetti fideiussori, allargando nel contempo la platea dei garanti ai Confidi, al fine di consen-tire una distribuzione, la più corretta e ampia possibile, dei fondi europei destinati a contrasta-re la disoccupazione”. È quanto ha chiesto il ca-pogruppo regionale Udc Sandra Monacelli, all'as-sessore regionale allo Sviluppo economico Vin-cenzo Riommi, ricordando che “la Guardia di Finanza di Perugia ha recentemente scoperto una presunta truffa su indebite percezioni di finan-ziamenti legati a questa tematica attraverso il rilascio, da parte di un intermediario, di polizze fideiussorie non andate a buon fine per un im-porto di circa 600 mila euro. La presunta truffa ha tolto la possibilità a numerose aziende sane della nostra regione di poter accedere a tali fi-nanziamenti, impedendo così, in un momento di emergenza occupazionale, a molti giovani di po-ter entrare nel mondo del lavoro”. L'assessore Riommi ha rimarcato come “l’obbligo di fideius-sione su queste misure proviene da fonte sovra-ordinata. Ed è giustissimo perché si tratta di concedere contributi a fronte di impegni che in qualche maniera vanno garantiti. Non siamo noi – ha detto - ad individuare chi in Europa e in Italia può prestare fideiussioni, come pure non possiamo fare controlli sui soggetti fideiussori.

Quindi i controlli vengono giustamente fatti dalla Guardia di Finanza. Noi abbiamo a che fare con un altro difficilissimo problema in questo mo-mento: la stretta del credito, che porta progres-sivamente a determinare condizioni economiche o addirittura di non procedibilità nella concessio-ne di fideiussioni da parte dei soggetti 'seri' e 'sicuri', a condizioni tali per cui, ormai una picco-la impresa, su finanziamenti di quel genere, picco-la fideiussione non riesce ad averla perché manca-no i requisiti o perché costa troppo. Quello che ci impegnamo a fare, come Regione, è trovare soggetti più sensibili. Nel collegato al bilancio, in discussione in queste ore, stiamo studiando, su una serie di situazioni, se gli importi sono mode-sti, sul come eliminare l’obbligo di fideiussioni”.

Nella replica, Monacelli, ha definito la risposta dell'assessore “di buon senso”, dichiarandosi

“parzialmente soddisfatta”.

Economia/lavoro

BASELL TERNI: “SULLA VICENDA SOTTOVA-LUTATE MOLTE COSE ED ECCESSIVO OTTI-MISMO DA PARTE DELLA GIUNTA REGIONA-LE” - NEVI (PDL) A MARGINE DELLA RELA-ZIONE IN AULA DELL'ASSESSORE RIOMMI Perugia, 12 marzo 2013 - “Apprezzamento per l'intervento in Aula dell'assessore Riommi che ha ripercorso l'intera vicenda e ribadito l'impegno della Giunta per la positiva soluzione della crisi della Basell”. Lo scrive il capogruppo regionale del PdL, Raffaele Nevi a margine della seduta odierna del Consiglio regionale dove l'assessore allo Sviluppo economico, Vincenzo Riommi ha informato il Consiglio regionale circa la vicenda Basell, come lo stesso Nevi, a nome del suo gruppo politico, aveva chiesto. Nevi è convinto, però, dell'evidenza che la vicenda “si è molto più complicata rispetto a qualche tempo fa, soprat-tutto per il fatto che uno dei partner della corda-ta che era nacorda-ta per rilevare il sito, si è sfilato in coerenza con quanto annunciato già in passato.

Ascoltando l'intervento di Riommi – aggiunge il capogruppo PdL - il punto debole della ricostru-zione è il fatto che forse si sono sottovalutate molte cose e si è ecceduto in eccessivo ottimi-smo da parte della Giunta regionale. Si è tergi-versato troppo invece che agire sul Governo e passare agli ultimatum, che sembra siano arriva-ti solo durante l'ularriva-tima riunione al Ministero. Ma degli eccessi di ottimismo del passato e degli eventuali errori commessi da parte della Regione – assicura Nevi - ci sarà il tempo per discuterne.

Intanto – conclude - speriamo che ci sia una definizione della cosa e per ora siamo soddisfatti di aver attivato un percorso del Consiglio regio-nale che seguirà al massimo livello l'evolversi della delicata fase che si è aperta”.

FONDI EUROPEI A PICCOLE E MEDIE IM-PRESE: “BENE LA VOLONTÀ DELLA GIUNTA REGIONALE DI ELIMINARE LA FIDEJUSSIO-NE PER IMPORTI MODESTI” - MONACELLI (UDC) SODDISFATTA PER LA RISPOSTA DELL'ASSESSORE

Perugia 12 marzo 2013 – “L'impegno garantito in aula dall'assessore regionale allo sviluppo eco-nomico di eliminare l'obbligo di fideiussione per importi modesti alle piccole e medie imprese che vogliono accedere ai fondi europei, è un primo passo che va nell'ottica di un sostegno all'eco-nomia regionale, sempre più compressa nella morsa della crisi e della difficoltà di accesso al credito”. Lo afferma Sandra Monacelli, capogrup-po Udc a Palazzo Cesaroni, esprimendo “soddi-sfazione per l'accoglimento, seppur parziale, della sua proposta di andare incontro alle piccole e medie imprese sul fronte dell'accesso ai finan-ziamenti comunitari”, comunicato dall'assessore Riommi nella risposta ad una sua interrogazione di question time. “Ad oggi - osserva Monacelli - molte aziende hanno dovuto rinunciare a questa opportunità in quanto obbligate a stipulare una fidejussione che, data la feroce stretta sul

credi-to, in numerose circostanze si sono viste negare.

Al fine di agevolare ulteriormente le aziende nel-l'ottenimento di questo tipo di finanziamenti - conclude il capogruppo Udc - proponiamo di in-serire nei prossimi bandi regionali, ove previsto, anche i Consorzi fidi quali soggetti abilitati a rila-sciare polizze fideiussorie, come già si fa in altre regioni”.

VICENDA BASELL IN CONSIGLIO REGIONA-LE: “ DECISIVO L'ULTIMATUM DI FINE MARZO CONCESSO DAL GOVERNO; SUL DE-STINO DEL POLO CHIMICO CI GIOCHIAMO UN PEZZO DELLA TENUTA OCCUPAZIONALE DI QUESTA REGIONE;” – L'ASSESSORE RIOMMI SULLA TRATTATIVA

“Sul destino del sito produttivo del polo chimico di Terni ci giochiamo un pezzo della tenuta occu-pazionale di questa regione. Se volgiamo conti-nuare a parlare di chimica e di chimica innovati-va in Umbria con tutto quello che ne consegue, dobbiamo acquisire quell'area, consolidare le presenze e rimettere in pista un percorso strate-gico”. Lo ha detto in Consiglio regionale l'asses-sore allo sviluppo economico Vincenzo Riommi facendo il punto sugli ultimi sviluppi della difficile trattativa in atto, sottolineando che la Giunta regionale ritiene indispensabile fare ogni sforzo politico, economico e procedurale in questa dire-zione.

Perugia 12 marzo 2013 – “Sul destino del sito produttivo del polo chimico di Terni ci giochiamo un pezzo della tenuta occupazionale di questa regione. Se volgiamo continuare a parlare di chimica e di chimica innovativa in Umbria con tutto quello che ne consegue, dobbiamo acquisi-re quell'aacquisi-rea, consolidaacquisi-re le pacquisi-resenze e rimetteacquisi-re in pista un percorso strategico”. Lo ha detto in Consiglio regionale l'assessore allo sviluppo eco-nomico Vincenzo Riommi facendo il punto sugli ultimi sviluppi della difficile trattativa in atto, sottolineando che la Giunta regionale ritiene indi-spensabile fare ogni sforzo politico, economico e procedurale in questa direzione. L'assessore ha poi reso noto che l'intera vicenda avrà una sua data cruciale a fine marzo, presumibilmente il giorno 29, quando scadrà il termine di 15 giorni concesso dal Governo Italiano nell'incontro di sabato scorso per convincere Basell - in partico-lare la direzione che ha sede a Huston - a pre-sentarsi alla trattativa con una delega formale all'acquisto. “La delega fin qui mancata - ha spiegato Riommi - precisando come all'incontro di sabato con il Governo (presente al competo con tecnici dirigenti e con il sottosegretario De Vincentis), con la Regione Umbria e il Comune di Terni, i potenziali acquirenti di Basell, si sono presentati non con i dirigenti di Huston, ma solo con la struttura europea”. Rispetto all'incontro in programma a fine marzo, Riommi ha tenuto a precisare che il Governo non si è limitato a chie-dere a Basell di “dimostrare nei fatti una chiara volontà di acquisto, ma ha anche manifestato la

volontà esplicita di tutelare gli interessi ambien-tali, economici e di presidio industriale dell'area di Terni”. Un aspetto che significa in modo evi-dente come in assenza di una proposta chiara di acquisto, alla bonifica e alla re-industrializzazione del sito ternano provvederà l'Italia, a tutela degli interessi dei lavoratori e dei cittadini di questo territorio”. Al termine della comunicazione, nel corso della quale Riommi ha ricostruito tutta la vicenda partendo dalla fine del 2011 quando maturò l'idea di Basell di rilanciare il polo chimico in un'area caratterizzata da presenze storiche come ex Polimer, Meraclon e Centrale elettrica Edison, il presidente del Consiglio regionale Eros Brega ha chiesto all'Assemblea di rinviare ogni considerazione al 26 marzo. In quella seduta, già convocata per discutere il Dap ha precisato Bre-ga, si potranno fare considerazioni ed eventual-mente sottoscrivere determinazioni, in ragione del fatto che il nuovo incontro nazionale con Ba-sell sarà sicuramente successivo alla seduta con-siliare.

“PIÙ DI 20 MILIONI DI EURO DISPONIBILI SONO UN’OPPORTUNITÀ DA COGLIERE. SI-NERGIA FRA ISTITUZIONI E MONDO DELLE IMPRESE CARTA VINCENTE IN REALTÀ CO-ME LE NOSTRE” - SMACCHI (PD) SUI BANDI A SOSTEGNO DELLO SVILUPPO

Perugia, 16 marzo 2013 - “L’incontro con gli ope-ratori economici, le associazioni di categoria e le rappresentanze sociali che operano nella città di Gubbio, promosso dal gruppo del Partito demo-cratico in Consiglio regionale, ha consentito di approfondire in maniera analitica tutte le possibi-lità di incentivazione messe a disposizione dalla Regione Umbria attraverso specifici bandi”. Lo comunica il consigliere regionale Andrea Smacchi (Pd) spiegando che “nello specifico, il program-ma per le politiche industriali che la Regione ha approntato ha una dotazione finanziaria totale di 20 milioni 200 mila euro, dei quali 11,5 milioni andranno a finanziare progetti di ricerca e svi-luppo, 3 milioni saranno rivolti alle piccole e me-die imprese e altrettanti per investimenti in eco innovazione. Sono inoltre disponibili 800mila euro per le certificazioni, 900mila per le tecnolo-gie dell’informazione e della comunicazione e 1 milione per gli start-up tecnologici”. Smacchi evidenzia che “ben il 45 per cento delle attività progettuali verranno prese in considerazione con modalità di sportello, agevolando così la possibi-lità di avere risposte molto veloci per contributi di non elevata entità. L’obiettivo è quello di dare risposte concrete al vasto mondo delle piccole e medie imprese che per anni hanno rappresentato la vera e propria ossature del sistema economico e sociale anche nella città di Gubbio. In tempi difficili come quelli che stiamo vivendo, le istitu-zioni devono calarsi nella realtà che quotidiana-mente si trovano ad affrontare tante imprese impegnate in una vera e propria battaglia per la sopravvivenza. La sfida – conclude il consigliere regionale - è sicuramente impegnativa, ma una

forte sinergia di intenti fra pubblico e privato, legata ad una strumentazione incentivante sem-pre più al passo con i tempi, può risultare l’arma vincente soprattutto in realtà piccole come le nostre”.

“RIMODULARE L'ACCORDO DI PROGRAMMA DELLA MERLONI TENENDO CONTO DELLA REALTÀ IMPRENDITORIALE DELL'UMBRIA”

- MONACELLI (UDC ) “SALVAGUARDARE I DIRITTI DEI LAVORATORI”

- MONACELLI (UDC ) “SALVAGUARDARE I DIRITTI DEI LAVORATORI”

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