“INNOVAZIONE E COMPETITIVITÀ DEL SI-STEMA PRODUTTIVO REGIONALE. SEMPLI-FICAZIONE AMMINISTRATIVA E DISTRETTI INDUSTRIALI” – IN II COMMISSIONE IL CONFRONTO SU TRE PROPOSTE DI LEGGE
Nella riunione odierna della II Commissione con-siliare, presieduta da Franco Tomassoni (Pd), è iniziato il confronto su tre Proposte di legge in materia di politiche industriali: una di iniziativa della Giunta regionale, le altre due di FI-Pdl e Prc-Se. L’atto delle Esecutivo è stato illustrato dall’assessore allo Sviluppo economico, Mario Giovannetti, gli altri due dai consiglieri Nevi (FI-Pdl) e Lupini (Prc-Se). I punti centrali contenuti nelle tre proposte riguardano innovazione, com-petitività, semplificazione amministrativa e di-stretti industriali.
Perugia, 1 dicembre 2008 – La II Commissione consiliare ha avviato il confronto su tre Proposte di legge in materia di politiche industriali: di ini-ziativa della Giunta regionale (Norme in materia di sviluppo, innovazione e competitività del si-stema produttivo regionale); di FI-Pdl, firmatari Fiammetta Modena, Raffaele Nevi, Massimo Man-tovani (Misure per favorire la competitività delle imprese e la semplificazione amministrativa dei rapporti tra imprese e pubbliche amministrazio-ni); del Prc-Se, Pavilio Lupini, Stefano Vinti (Di-sciplina dei poli industriali d’eccellenza).
L’assessore regionale allo Sviluppo Economico, Mario Giovannetti, nell’esposizione dell’atto della Giunta, ha sottolineato come la Regione intenda
“definire un quadro normativo di principio a sup-porto del sistema produttivo umbro e, in partico-lare, delle piccole e medie imprese, individuando strumenti in grado di assicurare continuità e cer-tezza ai programmi di investimento delle impre-se, di garantire una adeguata flessibilità agli strumenti a sostegno della competitività.
L’obiettivo – ha detto l’assessore – è promuovere lo sviluppo del sistema produttivo integrandolo nei processi di innovazione nazionale e interna-zionale. Le priorità del testo legislativo – ha evi-denziato – sono quindi innovazione e ricerca. Le due azioni principali riguardano: le politiche per la competitività del sistema e la competitività della singola impresa. Serve efficienza e sempli-ficazione della pubblica amministrazione. È fon-damentale puntare sulla ricerca tecnologica, in-dustriale e su nuove imprese giovanili e femmini-li. Bisogna incentivare le iniziative attraverso manager a tempo. Importantissimo è dare im-pulso all’aggregazione tra imprese con la costitu-zione di poli di innovacostitu-zione con riferimento al re-golamento dell’Unione europea. Rafforzamento, quindi, dei distretti tecnologici. La legge punta alla costruzione di una rete tra grandi e piccole imprese, oltre a favorire la partecipazione del lo-ro sistema a plo-rogetti nazionali e internazionali”.
Nell’illustrazione della proposta di legge di Forza Italia, Nevi ha tenuto a evidenziare tre strumenti
“fondamentali per favorire la competitività delle imprese: adeguata politica fiscale volta alla
ridu-zione dell’imposiridu-zione gravante sulle imprese;
incentivi alle piccole e medie imprese per favori-re il loro ingfavori-resso nel patrimonio di conoscenze e competenze proprie di manager esterni; sempli-ficazione dei rapporti tra imprese e pubblica amministrazione. Il sistema pubblico – ha detto Nevi – non può limitarsi ad un ruolo di assisten-za, ma deve inserirsi quale elemento propulsivo nella spinta evolutiva del sistema imprenditoriale evitando al massimo la dispersione delle proprie risorse”. Tra le norme inserite nel testo del pro-getto di legge, Nevi ha sottolineato “l’esigenza di introdurre una serie di agevolazioni relative all’imposta regionale sulle attività produttive (I-rap), rivolte, sia a tutte le imprese di nuova co-stituzione, a prescindere dal requisito dimensio-nale delle stesse, sia, specificamente, alle piccole e medie imprese presenti nel territorio regiona-le”. Lupini, illustrando la proposta di legge, con-giuntamente firmata con Vinti, ha spiegato l’importanza dell’istituzione dei distretti indu-striali. Una priorità importantissima – ha aggiun-to – riguarda la creazione dei Poli di eccellenza che devono coinvolgere le aziende e i soggetti sul territorio. Il nostro auspicio è che la Giunta possa recepire queste nostre indicazioni. È ne-cessaria una programmazione che possa orienta-re le scelte politiche e le risorse economiche. Al territorio va riconosciuto un ruolo di fondamenta-le importanza. Oltre alla programmazione della Giunta è necessaria una pianificazione che arrivi dal basso affinché possa realizzarsi il coinvolgi-mento delle stesse aziende e delle istituzioni lo-cali. È chiaro che per l’individuazione dei Poli di eccellenza sono indispensabili parametri seri di riferimento, ma una volta individuati vanno rico-nosciuti come strumenti su cui la Regione deve puntare nelle politiche di sviluppo industriale”. La discussione generale sui tre atti legislativi inizie-rà nella riunione della prossima settimana.
RESPINTA LA MOZIONE DEI CONSIGLIERI DEL PDL SULLA CRISI ECONOMICA E LE MI-SURE A SOSTEGNO DEL SISTEMA PRODUT-TIVO E DELLE FAMIGLIE UMBRE – IL DI-BATTITO IN AULA
Il Consiglio regionale dell’Umbria ha respinto, con 16 voti contrari e 7 favorevoli, la mozione presentata da tutti i consiglieri del Pdl riguardan-te la crisi economica e le misure a sosriguardan-tegno del sistema produttivo e delle famiglie umbre. Alcuni aspetti del documento sono risultati condivisi sia dalla maggioranza che dall’opposizione, in parti-colare quelli riguardanti il sostegno al credito, la revisione degli accordi per la cassa integrazione, la gestione delle crisi d’impresa e gli aiuti alle famiglie.
Perugia, 2 dicembre 2008 – Il Consiglio regionale dell’Umbria ha respinto, con 16 voti contrari e 7 favorevoli, la mozione presentata da tutti i con-siglieri del Pdl riguardante la crisi economica e le misure a sostegno del sistema produttivo e delle famiglie umbre. Alcuni aspetti sono risultati
con-ECONOMIA/LAVORO
divisi sia dalla maggioranza che dall’opposizione, in particolare quelli riguardanti il sostegno al credito, la revisione degli accordi per la cassa in-tegrazione, la gestione delle crisi d’impresa e gli aiuti alle famiglie. Le differenze emergono nell’impostazione: la Giunta regionale ha optato per l’immissione immediata di liquidità, seguendo una “strategia di impatto”, come l’ha definita l’assessore Riommi, ed il ricorso successivo a banche e Camere di commercio per allargare il credito garantito. L’opposizione lamenta l’assenza di misure analoghe a quelle intraprese dal governo per le famiglie più in difficoltà, come i bonus, e chiede un sostegno maggiore all’imprenditoria giovanile attraverso la legge re-gionale “12/’95”. Resta anche il nodo irrisolto dei ritardi nei pagamenti da parte della Pubblica amministrazione nei confronti di imprese fornitri-ci di servizi, nonostante un ordine del giorno ap-provato all’unanimità che, secondo l’opposizione, è stato completamente disatteso. Il primo firma-tario della mozione RAFFAELE NEVI (FI-Pdl) ne ha illustrato i punti focali: aumentare le dotazioni finanziarie dei Confidi, in quanto strumento privi-legiato delle Pmi per l’accesso al credito, attra-verso la mobilitazione dei fondi regionali di inge-gneria finanziaria gestiti da Gepafin, che ammon-tano a 5 milioni di euro; creare le condizioni di una partecipazione all’intervento anche di altre istituzioni, pubbliche o private quali, ad esempio, le Camere di commercio o le Fondazioni banca-rie; prevedere per le aziende che si trovano in grave crisi di liquidità un differimento del paga-mento dell’Irap, previsto per giugno 2009; acce-lerare i pagamenti della Pubblica amministrazio-ne verso i fornitori di beni e servizi, come già contenuto nell’ordine del giorno approvato all’unanimità in Consiglio regionale in occasione dell’approvazione della finanziaria regionale 2008; abbassare selettivamente la pressione fi-scale per le famiglie in difficoltà e per quelle più numerose, in occasione della ormai prossima ap-provazione della manovra regionale 2009; e-stendere l’operatività della Cassa integrazione guadagni straordinaria (Cigs) in deroga, prevista al momento solo per le imprese artigiane e quel-le sotto i quindici dipendenti dei settori tessiquel-le, ceramica, metalmeccanica e tabacco anche agli altri settori; istituire la figura del manager ‘a tempo’, cofinanziato dalla Regione attraverso dei
‘voucher’ da erogare all’impresa richiedente per un periodo di diciotto mesi, allo scopo di offrire alle imprese professionalità qualificate in grado di affiancare il titolare allo scopo di diagnosticare le criticità aziendali e le cause della crisi; istituire un tavolo di confronto tra la Regione, le parti e-conomiche, banche, consorzi fidi e Agenzia delle entrate, quest’’ultima allo scopo di anticipare gli effetti previsti dalla legge 133 del 6 agosto 2008 che prevede che, a decorrere dal 1° gennaio 2009 gli studi di settore siano elaborati sentite le associazioni di categoria e professionali, anche su base regionale; aumentare la dotazione della legge regionale “12/’95” ed ampliare la sua ope-ratività alle imprese del turismo e dei servizi,
ol-tre che aggiornare gli ormai desueti parametri di finanziamento. GLI INTERVENTI: VINCENZO RIOMMI (assessore regionale) – “La Giunta re-gionale ha preso dei primi provvedimenti che co-stituiscono una strategia di impatto, spendibile fin da subito, in queste settimane, prima del bi-lancio e della rimodulazione degli strumenti. In questa fase di ridefinizione delle regole con aiuti di Stato e quanto avviene a livello europeo, ab-biamo optato per l’immissione immediata di li-quidità. Le criticità attuali sono due: la prima ri-guarda l’accesso al credito, perché ci sono meno soldi e a condizioni peggiori, quindi vogliamo neutralizzare questo effetto con l’iniziativa, con-certata e concordata con le forze sociali, di un fondo straordinario di garanzia regionale alimen-tato da risorse immediatamente disponibili con soltanto degli atti amministrativi. Cinque milioni di euro subito e poi ricorso a banche e Camere di commercio per allargare il credito garantito per ristabilire condizioni di equilibrio fino ad arrivare ad una disponibilità di 200 milioni di euro. Per quanto riguarda le crisi di impresa, avevamo un armamentario per gestire le crisi cosiddette
“puntuali”, ma in questa fase recessiva la crisi non è puntuale ma ricorrente, ed è ulteriore fat-tore di deperimento dell’economia. Quindi la Giunta pensa a gestire le crisi d’impresa, assicu-rare liquidità, iniziative di supporto, diagnostica e tutoraggio, revisione degli accordi per la cassa integrazione in deroga con 3 milioni in più per l’Umbria. Altro tema è quello di agire sui consumi delle famiglie, quindi iniziative per la non auto-sufficienza, asili nido, trasporti. Ma, soprattutto, vi sarà un ulteriore “step”, al momento della predisposizione del Bilancio, grazie a delle vec-chie leggi già modificate a Bruxelles che potran-no essere rifinanziate. Un’ulteriore spinta verrà con l’accelerazione delle infrastrutture, perché se partono cantieri da 1 miliardo e mezzo come, ad esempio, il Quadrilatero, ne trae giovamento l’intero settore dell’edilizia”. FRANCO ZAFFINI (capogruppo An-Pdl) – “La crisi che stiamo attra-versando, anche in Umbria, è una crisi vera. È una crisi economica e finanziaria e sarebbe peri-colosissimo se la crisi diventasse anche crediti-zia. Le banche sono imprese particolari che de-terminano, o meno, elargendo credito, l’economia. L’espressione della crisi la possiamo chiaramente vedere nell’andamento altalenante delle borse. Se si verificasse la stretta creditizia con il fallimento degli istituti creditizi si arrive-rebbe al blocco e alla stagnazione generale. La Regione deve adoperarsi al massimo per dare la possibilità alle imprese di accedere al credito. Ci sono riduzioni di percentuali preoccupanti. In questo momento il credito va rimesso in circolo modificando i parametri di metro creditizio (Basi-lea 2) adattandoli ad un pil zero. La scelta di in-vertire il sistema creditizio è obbligata. I soldi delle banche devono sostenere l’economia reale.
La scelta della Giunta regionale, su Gepafin è una giusta scelta. Bisogna investire, rifinanzian-doli, i consorzi di garanzia. Va avviato un percor-so di aggregazione e razionalizzazione di questi
ECONOMIA/LAVORO
consorzi al fine di fare massa critica. È necessa-rio ed importante, poi, aggiornare la legge regio-nale 12 dando aiuti all’imprenditoria giovanile.
Con procedure rapide bisogna prevedere denaro per questa legge e investirlo nelle idee di lavoro dei giovani. È evidente che le piccole e medie imprese necessitano di un migliore accesso al credito. La Regione, da qui a fine anno, deve cercare in ogni modo di sostenere le imprese, magari anche anticipando la cassa integrazione guadagni. È soltanto una questione di valuta”.
ENRICO MELASECCHE (capogruppo Udc) – “No-nostante le pagine intere di pubblicità delle a-ziende di credito, non risulta essere vera, in mol-ti casi, la loro disponibilità al credito, soprattutto per le piccole e medie imprese, che più di altri si trovano in difficoltà. Al di là delle promesse di stanziamento di fondi, gli istituti bancari conti-nuano ad applicare meccanismi riduttivi e di dif-ficile accesso. Per le piccole e medie imprese è comunque interessante la previsione di un manager a tempo, magari per 18 mesi, per un importante fiancheggiamento e consulenza. Per le aziende familiari e artigianali risulta essere un’esigenza fortissima. Ma l’assenza più visibile in questa discussione riguarda la famiglia. È im-portante analizzare nel dettaglio le necessità del-le famiglie numerose, deldel-le migliaia di famiglie che in Umbria vivono sotto la soglia della pover-tà. Ma i problemi riguardano anche le famiglie di ceto medio e medio basso che, in questo mo-mento, non sono state previste negli aiuti statali.
Molto spesso sono proprio queste famiglie a ri-correre, per avere credito, a finanziarie pagando tassi, a volte, vicini all’usura. Per quanto riguar-da il Governo, Berlusconi non ha mantenuto al-cune misure annunciate in campagna elettorale come la detassazione degli straordinari anche al comparto pubblico, la detassazione delle tredice-sime, la detassazione ai ceti medi a reddito fisso.
Ben vengano i nuovi studi di settore e per le im-prese, ma riferendomi ancora alla mozione in di-scussione, non vengono tenute nella debita con-siderazione le famiglie. Una volta, ricordo, veniva incentivato il risparmio, oggi i consumi. Ma le famiglie si trovano spesso in difficoltà proprio per questo fattore. Guai a quella comunità che si bea di aumentare l’assistenza, è il segno del fallimen-to della creazione di ricchezza e di posti di lavo-ro. Alcune proposte della Giunta fanno pensare in positivo. Vorremmo però rivedere nel com-plesso la serie di provvedimenti che si stanno prendendo e analizzarli, prima di Natale, per ca-pire meglio i loro effetti”. RAFFAELE NEVI (repli-ca) – “Devo riconoscere che oggi in quest’Aula c’è stato un dibattito civile e propositivo. Siamo soddisfatti perché l’assessore Riommi ha ricono-sciuto, attraverso il suo intervento, che ci sono diverse cose buone nel lavoro svolto dall’opposizione. Tuttavia restano irrisolte alcune questioni: quella dei ritardi nei pagamenti della Pubblica amministrazione, che vedono la giunta inadempiente nonostante l’ordine del giorno ap-provato all’unanimità che doveva mettere fine ai problemi di imprese fornitrici di servizi che
ven-gono pagate anche dopo 14 mesi, e quello delle famiglie numerose e maggiormente in difficoltà, per le quali la Regione può, come da altre parti accade, attivare dei bonus”. STEFANO VINTI (Prc – Se): “L'intervento della Giunta coglie il passag-gio drammatico che la nostra repassag-gione si avvia a vivere. Tutti i numeri ci preparano ad un 2009 durissimo: siamo di fronte ad una crisi di sistema che lascerà dei segni nella società regionale. È questa l'opportunità per iniziare a pensare ad uno sviluppo diverso da quello che abbiamo co-nosciuto negli ultimi anni: l'apparato produttivo umbro ha dato segni di debolezza già negli ultimi anni. Il Patto per lo sviluppo ha portato ad un e-levamento dei tassi di crescita, senza però riusci-re a colmariusci-re i gap e le debolezze del nostro ap-parato produttivo. La Thyssen ha presentato ri-chiesta di cassa integrazione per metà dei suoi addetti ternani, la Provincia di Perugia ha dovuto anticipare i fondi per la cassa integrazione della Merloni. A tutto questo si aggiunge la crisi dei consumi che penalizza in modo particolare i pic-coli esercenti e i picpic-coli artigiani: la Cgil denuncia che, entro la fine di questo mese, saranno a ri-schio 14 mila lavoratori precari umbri. In tutto questo l'azione del governo nazionale dimostra di non aver compreso la gravità della situazione, rinviando l'intervento sulle cause dell'impoveri-mento di decine di migliaia di persone, solo in Umbria, che hanno visto crollare il proprio potere d'acquisto. È necessario creare luoghi in cui la filiera si accorcia, consentendo ai prezzi di scen-dere anche del 40 per cento. Bisogna intervenire contro il caro-vita e in difesa dell'apparato pro-duttivo: questioni che chiamano la collettività e le sue rappresentanze ad un intervento straordi-nario”. GIANLUCA ROSSI (Pd): “La Giunta regio-nale è intervenuta per affrontare, con azioni di-versificate che dimostrano la consapevolezza del-la fase che stiamo vivendo, le difficoltà del si-stema produttivo e delle famiglie umbre. Ci sono una serie di azioni, come il provvedimento sulla competitività del sistema produttivo e quello sul fondo per le politiche sociali, che rappresentano una reale consapevolezza e che ci fanno espri-mere un giudizio positivo perché collocano il go-verno regionale all'altezza della crisi che sta vi-vendo il nostro paese. Serviranno naturalmente altri interventi, ma le misure adottate vanno nel-la direzione giusta. La società regionale viene sollecitata a fare di più e meglio e gli interventi che hanno animato questa discussione dimostra-no una diffusa consapevolezza della gravità del momento”.
“LEGGERE L’UMBRIA”: DINAMICHE SOCIO-ECONOMICHE, CRITICITÀ E PUNTI DI FOR-ZA - AMMINISTRATORI, STUDIOSI E RAP-PRESENTANTI DI CATEGORIA A CONFRON-TO – A CURA DI CORECOM E AUR
Perugia, 3 dicembre 2008 – “Leggere l’Umbria”:
è stato questo il tema di una tavola rotonda che ha visto impegnati oggi, a Palazzo Cesaroni, rap-presentanti delle istituzioni, delle categorie
eco-ECONOMIA/LAVORO
nomiche e studiosi. Nel corso del confronto è stato tratteggiato un contesto socio-economico con punti di forza e criticità, in una realtà regio-nale in fase di movimento e trasformazione, an-che se con velocità non omogenee, e an-che può competere e svilupparsi in maniera integrata puntando su innovazione, cultura, risorse uma-ne, internazionalizzazione. L’iniziativa è stata promossa e organizzata dal Comitato regionale per le comunicazioni (Corecom), presieduto da Luciano Moretti, e dall’Agenzia Umbria ricerche (Aur) in occasione della presentazione dell’11esimo numero della rivista “AUR&S”.
All’incontro, coordinato dalla giornalista Paola Costantini, hanno partecipato il presidente dell’Aur, Claudio Carnieri, il vicepresidente della Giunta regionale dell’Umbria, Carlo Liviantoni, il professor Tommaso Sediari dell’Università di Pe-rugia, il presidente dell’associazione culturale
“Diomede”, Ruggero Ranieri, e Andrea Sammar-co segretario generale della Camera di Commer-cio di Perugia. Il presidente Carnieri, aprendo i lavori ha detto che non si può “leggere” l’Umbria disgiungendo modello produttivo e sociale: “Uno sviluppo economico di qualità – ha spiegato - può realizzarsi solo se è sostenuto da una società colta, curiosa e aperta. Occorre perciò in Umbria, adeguare le culture ‘cittadine’ legate alle identità territoriali, renderle aperte alle opportunità offer-te dal conoffer-testo mondiale”. Secondo il vicepresi-dente della Giunta regionale e assessore all’agricoltura, Liviantoni, l’agricoltura umbra de-ve reagire alla “crisi straordinaria” in atto spin-gendo ancor più sui temi dell’innovazione, della multifunzionalità e della qualità realizzando un sistema di reti e filiere produttive efficaci. Ed è proprio verso questi obiettivi, ha spiegato Livian-toni, che sono stati elaborati gli strumenti previ-sti nel Piano regionale per lo sviluppo rurale. Il segretario della camera di Commercio di Perugia, Sammarco, riferendosi alla rivista “AUR&S”, ha detto che strumenti di studio e analisi come que-sto sono “utili e necessari, per ‘appoggiare’ in maniera efficace il momento decisionale”. Sam-marco ha parlato poi delle imprese come di “e-lemento indispensabile per la ricostruzione di un rapporto tra mondo produttivo e tessuto sociale”
che va sviluppato utilizzando le grandi opportuni-tà offerte dal capitale umano e dall’internazionalizzazione. Preoccupazione per il comparto agricolo umbro è stata espressa dal professor Sediari “legata principalmente alla crisi del settore tabacchicolo, per il quale occorre in-dividuare concrete e redditizie colture alternati-ve, e più in generale alle difficoltà del mercato internazionale”. Valutate positivamente dallo studioso le politiche regionali di investimenti strutturali “per raggiungere una maggiore com-petitività di sistema”. Secondo il professor Ranie-ri, infine, bisognerebbe puntare decisamente al rilancio del settore manufatturiero umbro che
che va sviluppato utilizzando le grandi opportuni-tà offerte dal capitale umano e dall’internazionalizzazione. Preoccupazione per il comparto agricolo umbro è stata espressa dal professor Sediari “legata principalmente alla crisi del settore tabacchicolo, per il quale occorre in-dividuare concrete e redditizie colture alternati-ve, e più in generale alle difficoltà del mercato internazionale”. Valutate positivamente dallo studioso le politiche regionali di investimenti strutturali “per raggiungere una maggiore com-petitività di sistema”. Secondo il professor Ranie-ri, infine, bisognerebbe puntare decisamente al rilancio del settore manufatturiero umbro che