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Economia/lavoro

Nel documento PAG 1 (pagine 33-45)

“MAXI EVASIONE ACAS, INAFFIDABILITA’

ANNUNCIATA” - ZAFFINI (AN–PDL) AN-NUNCIA UNA NUOVA INTERROGAZIONE SULL'AZIENDA

Franco Zaffini, capogruppo di An – Pdl al Consi-glio regionale, annuncia una interrogazione al-l'assessore alla sanità, Maurizio Rosi, mirata a chiarire i rapporti che intercorrono tra la ditta Acas srl e la società regionale Webred. Zaffini ri-corda di aver già individuato la Acas come “ditta inaffidabile” e chiede di sapere come la Giunta intende garantire il servizio di prenotazione delle visite (Cup) delle Asl, “incautamente” affidato proprio alla Acas.

Perugia, 8 luglio 2009 - “Le avvisaglie di un’azienda poco trasparente c’erano tutte, per-tanto sarebbe stato opportuno che una società gestita dalla Regione, come Webred, avesse so-speso ogni rapporto di partnership con l’Acas srl”. Così il capogruppo An-Pdl a Palazzo Cesaro-ni, Franco ZaffiCesaro-ni, commenta la “maxi evasione fiscale” che ha coinvolto la ditta appaltatrice dei servizi di prenotazione per le Asl umbre e annun-cia una nuova interrogazione “per conoscere le ripercussioni in termini di disservizi per i cittadini e di disagi per i dipendenti della società” e quali provvedimenti siano stati adottati dalla Giunta regionale. Zaffini ricorda di aver “denunciato l’inaffidabilità dell’Acas srl all’incirca un anno fa con un’interrogazione specifica all’assessore Ro-si. Lo scorso luglio, infatti, la società risultava i-nadempiente nei confronti dei dipendenti che non ricevevano lo stipendio da due mesi, nono-stante la Regione, tramite Webred, trasferisse regolarmente le risorse contrattualmente previ-ste per le prestazioni per cui Acas aveva assunto l’incarico. Oggi quegli stessi dipendenti rischiano di restare senza lavoro. Lo stesso assessore Rosi, rispondendo alle mie richieste, aveva evidenziato che erano in corso degli accertamenti, da parte delle Asl, per verificare il rispetto della normativa prevista in questi casi e che, in base alle risposte fornite dagli enti pubblici competenti in materia (Inps e Inail), sarebbero stati presi provvedi-menti”. “Alla luce di quanto accaduto ieri – con-tinua Zaffini - chiedo all’assessore se e quali provvedimenti siano stati adottati e se la We-bred, società controllata dalla Regione, dopo a-ver selezionato incautamente una società inaffi-dabile, abbia intenzione di rinnovare il contratto con l’Acas che ci risulta essere in scadenza pro-prio quest’anno. A ciò – conclude - si aggiunge la necessità di conoscere in che modo la Regione, per mezzo della Webred, intenda mantenere la funzionalità dei servizi Cup per le Asl umbre e come intenda tutelare i dipendenti di Acas, visto che la ditta orvietana aveva ricevuto l’incarico come componente del raggruppamento tempo-raneo d’impresa ‘Webred – Acas’ di cui la società controllata dalla Regione è capofila”.

“SCONGIURARE LA SOSPENSIONE

DELL’E-NERGIA ELETTRICA ED IL FERMO DEGLI IMPIANTI DELLA ‘ADICA’ DI NERA MONTO-RO” – INTERROGAZIONE DI DE SIO (AN-PDL) ALLA GIUNTA REGIONALE

Interrogazione alla Giunta del consigliere regio-nale Alfredo De Sio (An-Pdl), per sapere “se non ritenga opportuno attivarsi per scongiurare la so-spensione dell’erogazione dell’energia elettrica da parte dell’Enel nei confronti della società Adi-ca Srl, operante nel settore chimico con vari sta-bilimenti in Italia di cui uno a Nera Montoro, nel comune di Narni, dove sono occupati 65 lavora-tori, visto che analogo provvedimento è già stato preso dal gestore nei confronti dello stabilimento di Medolla, in provincia di Modena, a seguito del mancato pagamento di forniture di energia elet-trica”.

Perugia, 16 luglio 2009 – Il consigliere regionale Alfredo De Sio (An-Pdl) interroga la Giunta re-gionale per sapere “se non ritenga opportuno at-tivarsi per scongiurare la sospensione dell’erogazione dell’energia elettrica da parte dell’Enel nei confronti della società Adica srl, o-perante nel settore chimico con vari stabilimenti in Italia di cui uno a Nera Montoro, nel comune di Narni, dove sono occupati 65 lavoratori, visto che analogo provvedimento è già stato preso dal gestore nei confronti dello stabilimento di Medol-la, in provincia di Modena, a seguito del mancato pagamento di forniture di energia elettrica”. No-nostante l’azienda chimica abbia dichiarato a più riprese di “aver attivato una fideiussione banca-ria che consentirà, nei prossimi giorni, di far fronte agli insoluti”, il consigliere De Sio chiede alla Giunta di invitare l’Enel a “procrastinare un intervento sul sito narnese come accaduto a Me-dolla, scongiurando l’annunciato blocco degli im-pianti che, lavorando a ciclo continuo, comporte-rebbe spese enormi per la rimessa in funzione degli stessi”. Il consigliere del Pdl chiede anche di valutare la “possibilità di intervenire, nelle modalità consentite, attraverso gli strumenti di Sviluppumbria e Gepafin, per sostenere il mo-mento di difficile reperibilità di liquidità da parte dell’azienda ed evitando così ripercussioni nega-tive sulle produzioni e conseguentemente sui li-velli occupazionali”.

CRISI ECONOMICA: “LA REGIONE

DELL’UMBRIA MOSTRI CORAGGIO: FACCIA COME IL LAZIO, APPROVI L’ISTITUZIONE DEL REDDITO SOCIALE” - VINTI (PRC-SE) SOLLECITA L’APPROVAZIONE DI UNA PRO-POSTA DI LEGGE DEL PROPRIO GRUPPO

Il capogruppo regionale Prc-Se, Stefano Vinti, ri-lancia l’iniziativa su una propria proposta norma-tiva che istituisce il reddito sociale, giacente “da mesi” in Consiglio regionale. Per Vinti c’è urgente bisogno di una rapida approvazione di questa normativa, perché “in autunno, come predicono tutti gli analisti, la crisi si farà sentire in maniera

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ancora più forte, sul tessuto produttivo e sul fronte occupazionale”.

Perugia, 28 luglio 2009 - “C’è urgente bisogno di una rapida approvazione della proposta testo di legge del gruppo consiliare di Rifondazione co-munista che istituisce il 'reddito sociale'. In au-tunno, infatti, come predicono tutti gli analisti, la crisi si farà sentire in maniera ancora più forte, sul tessuto produttivo e sul fronte occupaziona-le”. Il capogruppo regionale Prc-Se, Stefano Vin-ti, rilancia l’iniziativa su una propria proposta normativa che “giace da mesi” in Consiglio re-gionale. “Si tratta – spiega l’esponente di Rifon-dazione - di una serie di provvedimenti finalizzati a sostenere economicamente, sia con un inter-vento monetario, sia attraverso l’erogazione di servizi, i disoccupati, coloro che perdono il lavoro e finiscono nelle liste di mobilità e i precari. Tutte concrete misure contro i danni provocati dalla crisi del neoliberismo, e per fare fronte ai con-traccolpi sull’economia reale dei tracolli dei mer-cati finanziari”. Vinti ricorda che la Regione Lazio

“ha non solo già approvato un analogo disegno di legge che ha introdotto il reddito minimo garanti-to, ma, mostrando una lungimiranza politica molto più marcata della nostra Regione, in sede di assestamento di bilancio ha appena provvedu-to a incrementare di 135 milioni di euro (in tre anni) il fondo per il reddito minimo garantito”. Il capogruppo di Rifondazione a Palazzo Cesaroni, si chiede quindi perché l’Umbria, non possa fare altrettanto per i lavoratori e i ceti sociali disagia-ti, “visto che gli effetti nefasti della crisi li cono-sce purtroppo benissimo, in termini di aumento del ricorso della cassa integrazione e di perdita di posti di lavoro”. Il gruppo di Rifondazione comu-nista lancia quindi un appello alla coalizione di centrosinistra che governa l’Umbria. “Si giunga celermente all’introduzione del reddito sociale, per dare così una risposta concreta ai cittadini e alle famiglie. Si mantenga inoltre – conclude Vin-ti - un impegno contenuto nel documento ‘Con-tributo programmatico per le elezioni ammini-strative 2009’, con cui la coalizione si è presen-tata al voto solo due mesi fa, che parla esplici-tamente di salario sociale”.

UMBRIA OLII DI CAMPELLO: “CONDIVI-DIAMO LE PREOCCUPAZIONI DELLA CGIL PER LA VICENDA GIUDIZIARIA E NE SO-STENIAMO L’OPERATO” – VINTI (PRC-SE) RINNOVA LA PROPRIA SOLIDARIETÀ AI FAMILIARI DELLE VITTIME

Per Stefano Vinti (Prc-Se) è “indecente e para-dossale” la nuova richiesta di risarcimento pre-sentata del titolare della Umbria Olii nei confronti dei familiari delle vittime e dell’operaio soprav-vissuto all’incidente mortale che costò la vita, tre anni fa, a quattro lavoratori. Vinti dice di condi-videre le preoccupazioni espresse dalla Cgil sulla vicenda giudiziaria e assicura il sostegno del suo partito alle iniziative di questo sindacato.

Perugia, 28 luglio 2009 - “È proprio il caso di dire che non c’è limite alla decenza da parte del pa-drone della Umbria Olii nella vicenda della strage avvenuta a Campello sul Clitunno tre anni fa”. Il capogruppo Regionale di Rifondazione comuni-sta, Stefano Vinti, interviene sulla vicenda giudi-ziaria del titolare dell’azienda in cui morirono, in un gravissimo incidente, quattro operai. “Se si era potuto tirare un sospiro di sollievo – dice Vin-ti - quando venne dichiarata decaduta l’incredibile istanza di risarcimento presentata dall’imprenditore Del Papa nei confronti dei fami-liari delle vittime e dell’operaio sopravvissuto all’incidente, adesso la vicenda si fa ancora più paradossale. Stupisce la tenacia di Del Papa nell’accanirsi contro chi ha perso molto più di lui nell’esplosione dell’impianto”. L’esponente di Ri-fondazione comunista spiega che Del Papa “rin-viato a giudizio con accuse pesanti, non trova nulla di meglio che ricorrere a impensabili furbi-zie rinnovando la richiesta di risarcimento di 35 milioni euro alle famiglie delle vittime, e presen-tandola a nome di una società che si sta occu-pando della liquidazione di Umbria Olii. Come a dire: se perdo il processo almeno non sarò io a risarcirvi. Un atteggiamento – sottolinea - inac-cettabile, arrogante e terribile per l’accanimento che dimostra verso coloro che hanno subito per-dite incolmabili quel tragico 25 novembre 2006”.

Vinti, a nome di Rifondazione comunista dell’Umbria, rinnova la propria “vicinanza e soli-darietà” alle famiglie delle vittime. Si associa “al-le preoccupazioni e all’allarme lanciato dalla Cgil per voce del segretario della camera del lavoro di Perugia Mario Bravi, e sostiene le iniziative che l’organizzazione metterà in campo nel processo in cui è parte civile. Chi ha sofferto tanto in que-sta vicenda – conclude - ottenga finalmente giu-stizia e chi ha serie responsabilità paghi per le sue colpe e omissioni”.

energia

NUCLEARE: “L’UMBRIA DICA UN ‘NO’ CHIA-RO A ENERGIA ATOMICA, SCELTA ANTI-QUATA, COSTOSISSIMA E RISCHIOSA” – NOTA DI DOTTORINI (VERDI E CIVICI)

Il presidente del gruppo dei Verdi e Civici, Olivie-ro Dottorini, interviene sulla questione del nucle-are e dice che “la scelta del governo riporta l’Italia al medioevo energetico”. Rivolto alla pre-sidente della Regione Umbria Lorenzetti, Dottori-ni chiede che si esprima un netto pronunciamen-to contro le scelte del governo e si renda indi-sponibile il territorio regionale all’insediamento di centrali.

Perugia, 10 luglio 2009 - “Quella del ritorno al nucleare è una scelta folle che avrà come unico effetto di bloccare i percorsi di modernizzazione del paese avviati con i provvedimenti in favore delle energie rinnovabili. Chiediamo alla presi-dente Lorenzetti un impegno concreto per con-trastare in ogni modo questa decisione, renden-do intanto indisponibile il territorio della nostra regione a soluzioni antiquate, costosissime e i-nappropriate”. Oliviero Dottorini, capogruppo dei Verdi e civici in Consiglio regionale, commenta con queste parole l’approvazione al Senato del disegno di legge “Sviluppo” che “di fatto riapre la strada all’energia atomica” e aggiunge che non si risponde all’emergenza climatica “vendendo illu-sioni e riproponendo soluzioni insostenibili sia dal punto di vista ambientale che economico”. Dot-torini, che ripropone mozione già presentata dai Verdi e civici alcuni mesi fa, spiega che "quella del nucleare “è una scelta ideologica e perdente, che non produrrà risultati se non quello di ripor-tare il nostro paese al medioevo energetico. Ber-lusconi individua una falsa soluzione per un pro-blema serio. La sua – aggiunge - è una follia che non tiene conto dei rischi concreti, della necessi-tà di contrastare il surriscaldamento del pianeta e dei costi per l'ambiente, per le piccole e medie imprese e per tutte quelle famiglie che già stan-no investendo in impianti ad energia rinstan-novabile.

L'energia dall'atomo è infatti costosissima e peri-colosa, non è pulita, né disponibile in grandi quantità. E' noto a tutti che ai consumi attuali l'uranio fissile sarebbe disponibile per non più di 50 anni. Dobbiamo invece saper giocare la parti-ta dell'innovazione, eviparti-tando di cedere a scelte vecchie e assistenzialiste". "Per quanto ci riguar-da - dice Dottorini - torniamo a chiedere all'Um-bria di ribadire la propria indisponibilità ad acco-gliere centrali atomiche nel proprio territorio.

Non è pensabile che oggi, quando l'intero pianeta sembra inoltrarsi verso politiche economiche ambientalmente sostenibili, vi sia ancora chi pensa di tutelare i grandi gruppi economici dan-neggiando un tessuto economico diffuso e già operante nel territorio. Non sarà facile – conclu-de - imporre una scelta di questo genere senza tener conto del referendum popolare del 1987, che a stragrande maggioranza bocciò l'energia nucleare".

“IL NUCLEARE IN UMBRIA NON PASSERA’”

– DICHIARAZIONE DI VINTI (PRC-SE) SULL’APPROVAZIONE AL SENATO DEL PIA-NO PREDISPOSTO DAL GOVERPIA-NO PER LA COSTRUZIONE DI NUOVI SITI IN ITALIA

Il capogruppo di Rifondazione comunista Stefano Vinti prende posizione contro il piano del governo che prevede la costruzione di 12 centrali nucleari sul territorio italiano: ”Siamo con la presidente Lorenzetti nel dichiarare la nostra regione ‘area denuclearizzata’ e, in quanto tale, interdetta ad ospitare qualsiasi impianto che preveda l’impiego di questa energia così pericolosa per l’ambiente e la salute dei cittadini”.

Perugia, 14 luglio 2009 – “Incurante del fatto che in Italia non c’è nessuna Regione, neppure quelle governate dal centro destra, disposta ad ospitare nuove centrali nucleari, il governo Ber-lusconi ha imboccato questa strada senza ritorno facendosi approvare definitivamente dal Senato il piano che prevede la costruzione di 12 nuovi siti nel nostro Paese. Una scelta, questa, oltre che sbagliata perché mette in serio pericolo la salu-brità dell’ambiente e la salute dei cittadini, è an-che improduttiva dal punto di vista economico, tant’è che è stata abbandonata persino negli Sta-ti UniSta-ti d’America, il cui presidente, Barack Oba-ma, ha decisamente indicato la strada delle fonti alternative”. Questo il commento del capogruppo di Rifondazione comunista in Consiglio regionale Stefano Vinti dopo l’approvazione del piano per l’energia nucleare. “Il piano del governo italiano non indica, naturalmente, i siti scelti a tale ri-guardo – continua Vinti - onde evitare le sacro-sante proteste dei cittadini e, a quanto si dice, questa scelta non verrà fatta prima dello svolgi-mento delle elezioni per il rinnovo dei consigli regionali che si svolgeranno il prossimo anno. Le ragioni di ciò sono del tutto evidenti: carpire il consenso degli elettori e servire loro subito dopo la polpetta avvelenata. Si dice anche – prosegue - che il governo Berlusconi si appresterebbe ad arginare le prevedibili proteste indicando come possibili siti nucleari alcune della tante aree mili-tari, off limits per i cittadini, che sono sparse qua e là nel Paese. Queste aree militari sono presenti anche in Umbria e dichiariamo subito che qualora la scelta debba cadere sulla nostra regione, non sarà certo questa furbata a fermare la nostra protesta”. “Rifondazione Comunista dell’Umbria – conclude il capogruppo regionale - condivide pie-namente la posizione espressa dal presidente della Regione Emilia, Vasco Errani, che, nella sua veste di presidente della Conferenza delle Regio-ni, ha giudicato errata la strada imboccata dal governo. E condivide pienamente anche la posi-zione ugualmente e nettamente contraria e-spressa dalla presidente della Regione Umbria, Maria Rita Lorenzetti, a rafforzamento della quale proporrà al Consiglio Regionale di dichiarare u-nanimemente la nostra regione ‘area denuclea-rizzata’ ed in quanto tale interdetta ad ospitare qualsiasi impianto, sia civile che tanto più

milita-energia

re, che preveda l’impiego di questa energia così pericolosa per l’ambiente e la salute dei cittadi-ni”.

“L’UMBRIA DICA NO ALLA FOLLIA NUCLEA-RE DEL GOVERNO BERLUSCONI” - DOTTO-RINI (VERDI E CIVICI) PRESENTA UNA

MO-ZIONE CONTRO IL DECRETO

DELL’ESECUTIVO NAZIONALE

Oliviero Dottorini, capogruppo dei Verdi e civici in Consiglio regionale, ha presentato una mozione che impegna la Giunta a rendere “indisponibile” il territorio della regione Umbria alle procedure di individuazione dei siti idonei all'attivazione di centrali nucleari. Secondo l’esponente dei Verdi, nettamente contrario a una scelta di politica e-nergetica che definisce “antiquata e costosissi-ma”, il decreto del Governo nazionale “calpesta il referendum dell’87: l’unica strada praticabile è quella dell’innovazione e della ricerca sulle fonti rinnovabili”.

Perugia, 16 luglio 2009 - “È necessario che l'Um-bria si dichiari da subito indisponibile all’individuazione nel proprio territorio dei siti per le centrali nucleari, respingendo le decisioni mio-pi e avventate del governo Berlusconi che con-dannerebbero il nostro paese all’archeologia e-nergetica”. Oliviero Dottorini, capogruppo dei Verdi e civici in Consiglio regionale, annuncia di aver presentato una mozione contro il recente decreto approvato dal Senato che di fatto sanci-sce il ritorno delle centrali nucleari in Italia. Se-condo l’esponente dei Verdi, quella del nucleare

“è una scelta ideologica e perdente, che non produrrà risultati se non quello di bloccare i per-corsi di modernizzazione del paese avviati con i provvedimenti in favore delle energie rinnovabi-li”. La mozione impegna la Giunta a rendere “in-disponibile” il territorio della regione Umbria alle procedure di individuazione dei siti idonei all'atti-vazione di centrali nucleari, a operare nelle sedi istituzionali affinché “resti valido il pronuncia-mento referendario del 1987” e a confermare e incrementare l'impegno della Regione a favore delle fonti rinnovabili e dell'efficienza energetica.

"Spero sia possibile discutere della mozione sin da martedì prossimo – spiega Dottorini -. Le Marche lo hanno fatto appena pochi giorni fa, riunendo la maggioranza del Consiglio attorno alla necessità di escludere il loro territorio dalle possibili localizzazioni per centrali atomiche. È importante – aggiunge - mandare un segnale chiaro anche dall’Umbria. Il governo Berlusconi infatti individua una falsa soluzione per un pro-blema serio. Il decreto approvato al Senato è una follia che non tiene conto dei rischi concreti, della necessità di contrastare il surriscaldamento del pianeta e dei costi per l'ambiente, per le pic-cole e medie imprese e per tutte quelle famiglie che già stanno investendo in impianti ad energia rinnovabile. L’energia dall’atomo è infatti costo-sissima e pericolosa, non è pulita, né disponibile

in grandi quantità. E' noto a tutti che ai consumi attuali l’uranio fissile sarebbe disponibile per non più di 50 anni. Dobbiamo invece saper giocare la partita dell’innovazione, evitando di cedere a scelte vecchie e assistenzialiste”. Dottorini rinno-va quindi la richiesta che l'Umbria ribadisca la propria indisponibilità ad accogliere centrali ato-miche nel proprio territorio: “Chiediamo che lo faccia da subito, senza attendere i sei mesi stabi-liti dal decreto per la localizzazione. Non è pen-sabile che oggi, quando gli Stati Uniti e l'intero pianeta sembra inoltrarsi verso politiche econo-miche ecologicamente sostenibili, vi sia ancora chi pensa di tutelare i grandi gruppi economici danneggiando un tessuto economico diffuso e già operante nel territorio. Cosa ancora più grave – aggiunge - il Senato approvando un decreto di questo genere non ha tenuto conto del referen-dum popolare del 1987, che a stragrande mag-gioranza bocciò l’energia nucleare. Adesso – con-clude Dottorini - dobbiamo adoperarci anche per un adeguamento del Piano energetico regionale che tenga in maggior conto le potenzialità delle energie prodotte da fonti rinnovabili e che as-sieme all’efficienza energetica valorizzi tutte le tecnologie più avanzate per contrastare l’archeologia energetica cui cerca di indirizzarci il governo nazionale”.

informazione

IN ONDA “IL PUNTO”, SETTIMANALE TELE-VISIVO DI APPROFONDIMENTO DEL CON-SIGLIO REGIONALE – A CONFRONTO I CONSIGLIERI MANTOVANI (FI-PDL) E CIN-TIOLI (PD)

Perugia, 9 luglio 2009 – In onda la 64esima pun-tata de “Il Punto”, il settimanale televisivo di ap-profondimento curato dall’Ufficio Stampa del Consiglio regionale dell’Umbria, in onda sulle te-levisioni locali e disponibile sul sito www.crumbria.it (link informazione, all’interno della pagina “Acs online”). Sicurezza dei cittadini, politiche regionali rivolte allo sviluppo e

Perugia, 9 luglio 2009 – In onda la 64esima pun-tata de “Il Punto”, il settimanale televisivo di ap-profondimento curato dall’Ufficio Stampa del Consiglio regionale dell’Umbria, in onda sulle te-levisioni locali e disponibile sul sito www.crumbria.it (link informazione, all’interno della pagina “Acs online”). Sicurezza dei cittadini, politiche regionali rivolte allo sviluppo e

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